Stagione di Prosa del Teatro Fraschini
Martedì 27 ottobre 2009, ore 21.00 (Turno A)
Mercoledì 28 ottobre 2009, ore 21.00 (Turno B)
Giovedì 29 ottobre 2009, ore 21.00 (Turno C)
I MISERABILI - IO E MARGARET THATCHER
di e con Marco Paolini
testi Andrea Bajani, Lorenzo Monguzzi, Marco Paolini, Michela Signori
musiche dei Mercanti di Liquore (Lorenzo Monguzzi, Piero Mucilli, Simone Spreafico)
consulenza storica Giovanni De Martis
consulenza musicale Carlo Rebeschini
disegno luci Andrea Violato
consolle luci Lorenza Bonfanti
consolle audio Corrado Cristina
direzione tecnica Marco Busetto
fonica Mordente Music Service
Illuminotecnica Ombre Rosse
Lo spettacolo si lega ad un filo che unisce tutta la produzione teatrale di Marco Paolini e ne fa l’ennesimo capitolo di un poema epico che ha un solo protagonista, un instancabile mattatore della scena, a tratti beffardo, spesso ironico, sicuramente unico nel raccontare fatti della nostra storia, filtrati da una sensibilità curiosa, spesso investigativa, certamente votata alla denuncia di soprusi ed ingiustizie, ma anche distesa serenamente sopra le cose della nostra vita quotidiana, sempre in movimento ed in confronto continuo tra passato e presente.
Qui i miserabili sono gli oppressi raccontati con puntiglio in un preciso contesto storico e sociale, quello dei mirabolanti anni’80 che, dietro una facciata pop, un po’ glamour, decisamente edonistica, è segnata dai colpi di mano della Lady di ferro Thatcher, leader sofisticata ed altezzosa, abilissima nel radere al suolo un welfare invidiato nel mondo. A Paolini interessa soffermarsi sull’ondata conservatrice che ha investito quegli anni, e lo fa accompagnato dalle note musicali della band al suo seguito e da una carrellata di canzoni -in forma di ballata- di forte impatto emotivo. Nell’elenco di fatti, che testimoniano il passaggio di un Paese rurale a industriale, le storie di ieri si fondono a quelle di oggi, mescolando le vite dei lavoratori.
Miserabili non sono i poveri ma quelli che hanno un destino segnato: compaiono operai sfruttati, uomini espulsi dal processo produttivo, quelli consumati dalla difficoltà di trovare un lavoro, chi della professione ha fatto una filosofia e una scelta ben precisa, e non mancano coloro su cui grava il peso di un lavoro non massacrante ma ripetitivo e senza alcun spiraglio di soddisfazione.
Marco Paolini, attore
Classe 1956, a partire dagli anni’70 ha fatto parte di diversi gruppi teatrali, da Tag di Mestre a laboratorio Teatro Settimo con cui a creato Adriatico (1987), il primo della seie di Album. Ma è con Il racconto del Vajont 1956/9 ottobre 1963 (1993) che si è imposto all’attenzione della critica vincendo il Premio Speciale Ubu 1995 per il teatro politico e il Premio Idi 1996 come migliore novità italiana. Da quel momento Paolini ci ha regalato una serie di spettacoli come il Milione, i Bestiari, I-TG Racconto per Ustica, Il Sergente (di Mario Rigoni Stern) e La macchina del capo.
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