1974_11_23 50° DI FONDAZIONE DELLA CORALE G. VERDI

SOCIETÀ CORALE « GIUSEPPE VERDI » PAVIA
Sabato   23   novembre   1974   -   alle  ore   21
CIVICO  TEATRO  FRASCHINI  (g.c.)
CONCERTO CELEBRATIVO DEI 50° DI FONDAZIONE DELLA CORALE G. VERDI
ENTRATA   LIBERA

ESECUTORI
EMIKO MARUYAMA - soprano
ALFREDO ZANAZZO - basso
BRUNO VILLANI - flauto
MARISA CAFFI MASCIELLO - pianoforte
MASSIMO CAFFI - organo
LUIGI BERTUCCI - organo
CORO della Società Corale G. Verdi
M° RENATO PASTORINO - al pianoforte per i solisti
Direttore: GIANNINO ZECCA
Prima dell'inizio del Concerto il prof. Giovanni Vaccari, Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Pavia, parlerà agli intervenuti dei 50 anni di attività della Corale « G. Verdi ».

PROGRAMMA
G. FARINA - Canto di gloria - coro
G. ZECCA - La fontana - coro e flauto obbligato
F. VITTADINI - Caracciolo: finale atto secondo - coro
W.A. MOZART - Il flauto magico: « Possenti numi » - basso
G. DONIZETTI - Anna Bolena: «Al dolce guidami» - soprano
M. MUSSORGSKY - Boris Godunoff: La morte di Boris - basso
P. MASCAGNI - Cavalleria rusticana: Preghiera - soprano e coro
G. VERDI - Notturno - coro con flauto obbligato
G.VERDI - La  forza  del  destino:   «Madre  pietosa  Vergine»  - soprano e coro
G.VERDI - Simon  Boccanegra:  «II lacerato spirito» - basso e coro
G. VERDI - Il trovatore: « D'amor sull'ali rosee» - soprano
G. VERDI - La forza del destino: scena della vestizione - soprano, basso e coro
G. VERDI - I Lombardi: « Gerusalem » - coro

La Corale « G. Verdi » nel 50° anniversario della sua fondazione offre alla cittadinanza questo concerto e ringrazia tutti coloro — ed in particolare il Comune di Pavia — che le sono stati di ausilio nella circostanza.
La manifestazione aspira ad essere un atto di affettuosa, cordiale espressione d'un sentimento che aiuti a sentire sempre vivo, palpitante ed assoluto quello spazio spirituale che racchiude un passato denso di significazioni e l'auspicio di un futuro pregno di ampie presenze, di nuove rivelazioni che consentano — al di sopra di qualsivoglia cruccio, d'ogni tristezza, e di tutte le spigolosità — di continuare, fianco a fianco, a sfuggire alle tristi miserie, a darsi la mano per insieme percorrere la via che conduce alla sommità.

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