2016_12_12 Monica Faggiani in scena e ... questa sono io !

dal 12 dicembre – 22 dicembre 2016 | Residenza Urbana Progetto TLLT
Questa sono io
da un romanzo di Federico Guerri
adattamento teatrale di Corrado d'Elia
regia Alessandro Castellucci
con Monica Faggiani
assistente alla regia Arianna Aragno
scene Andrea Finizio
luci Alessandro Tinelli
Produzione TLLT
ORARI SPETTACOLO:
Lun-sab ore 21
domenica ore 16
Biglietto intero: 16€
INFO BIGLIETTI;
Biglietto ridotto: 12€

Info riduzioni e convenzioni: biglietteria@teatrolibero.it
“QUESTA SONO IO”: DAL ROMANZO DI FEDERICO GUERRI, LA DEFLAGRAZIONE DI UNA DONNA-FETICCIO MEDIATICO

Al teatro Libero di Milano, dal 12 al 22 dicembre torna “Questa sono io” stratificato monologo plurivocale tratto dall'omonimo romanzo di Federico Guerri. “Tre, due, uno. In onda. Intervista ad una delle donne più amate del momento. Femmina perfetta. Il suo corpo si sviscera sui cartelloni pubblicitari. Un orgasmo mediatico. Lei è una che ce l’ha fatta. Ha fatto il botto. Accavalla le gambe. Saluta. A domanda risponde. Prende la pochette. Sorride. Fuoco in diretta”. Così il regista Alessandro Castellucci tratteggia la protagonista nell'intento di stigmatizzare la vacuità e l’inutilità, che ci vengono presentati quotidianamente da mezzi di comunicazione e da molte realtà sociali e culturali di questo nostro Paese preistoricamente moderno. Tra le numerose contraddizioni, una delle più evidenti e dolorose è rappresentata dalla donna: la metà più tenace e fragile della nostra società, la TV ce la presenta come femmina esibita e mercificata, adatta a ruoli stereotipati e invariabilmente sottomessi. Ma la TV non è solo intrattenimento; è un lento gutta cavat lapidem all’interno delle menti, in cui tanto più s'insinua, quanto più queste siano giovani ed estirpare il danno prodotto da decenni di sterilizzazione culturale è quantomeno arduo. 
Cosa accadrebbe, se fosse il gesto sovversivo di una donna a ribaltare questa realtà ormai logora?
E se questo gesto provenisse proprio da una di quelle femmine partorite da un utero catodico?
Una polveriera che deflagra davanti agli occhi del pubblico con tutta la potenza di un’attrice intensa e generosa come Monica Faggiani, che condivide con la protagonista la dannazione di anima e corpo, fino ad uno sconvolgente finale.
Sì, ma quale finale? Perché, come dice Federico Guerri, autore dell’omonimo romanzo da cui lo spettacolo è tratto, “Ogni storia che si rispetti ha due livelli. Quelle veramente buone, almeno tre”.

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