TERRA DI ROSA
di e con Tiziana Francesca Vaccaro
di e con Tiziana Francesca Vaccaro
Spettacolo inserito nella rassegna PALCO OFF
TEATRO LIBERO - MILANO
Vincitore al concorso TeatrOfficina 2016 per compagnie e
artisti emergenti
Menzione per la migliore interpretazione al festival
TAGAD’OFF 2016
Semifinalista al premio Cassino OFF 2016 – Festival del
Teatro civile
L'11 novembre, con lo spettacolo TERRA DI ROSA, inizia a
Milano, presso il Teatro Libero, la seconda edizione di PALCO OFF: un'occasione per incontrare la Sicilia negli
spettacoli, negli incontri e nelle degustazioni di cibi e vini.
Tiziana Vaccaro, talentuosa attrice catanese, racconta e
canta la vita di Rosa Balestrieri, figura decisiva del cantautorato siciliano
degli anni ’70 e della canzone popolare. L’interpretazione forte e accorata racconta la
storia di Rosa Balistrieri, La Cantatrice del Sud, che ha gridato con la sua
voce struggente il dolore, la passione e la libertà.
"Terra di Rosa" epico, lirico, intenso, profetico
canto su Rosa Balistrieri.
SERGIO SCIACCA, La Sicilia
"Terra di Rosa" è uno spettacolo ben strutturato,
con un ritmo sostenuto, soprattutto nella parte iniziale (l’infanzia e la
maturità di Rosa) quella finale (il ritorno in Sicilia). La parola e la canzone
sono le protagoniste, ma anche il gesto si inserisce con la giusta forza. Il
risultato: una grande partecipazione alla storia di Rosa dalla parte del
pubblico.
VALENTINA SORTE, Paneacquaculture.net
Attualissimo. Uno spettacolo raramente contemporaneo, nel
tema, nella vicenda, nella sua rappresentazione. FRANCESCO NICOLOSI,
Scenario.net
Canto e cuntu, cuntu e canto, pi nun perdiri lu cuntu.
Cantare per non dimenticare il racconto, cantare per ricordare.
Note dell’autrice.
Ho conosciuto le canzoni di Rosa Balistreri sin da bambina.
Mia nonna mi cantava sempre le ninne nanne in dialetto per farmi addormentare.
Al mercato, tra un urlo e l’altro, i commercianti intonavano dei canti,
affascinanti, ma a volte incomprensibili. Ho conosciuto la voce di Rosa
Balistreri da adulta, un giorno, per caso. Una voce profonda, dura e aspra,
dolce e commovente. Qualche mese dopo avrei lasciato la mia terra, la Sicilia, ho
iniziato a scavare dentro la vita di Rosa Balistreri poco tempo dopo essermi
trasferita. Non so bene cosa cercassi, forse cercavo semplicemente la terra.
L’ho trovata, e non solo quella. Ho trovato il canto, che più che canto mi è
sempre sembrato un urlo, come quello dei commercianti al mercato. Urlo di
liberazione e rivoluzione, urlo come racconto, memoria, strumento che disvela
ciò che si cela dietro le consuetudini, le violenze quotidiane, la società
sorda. Sorda la società, ancora oggi, soprattutto oggi.
La Cantatrice del Sud. Così, profeticamente, la definì allora lo scrittore siciliano Ignazio Buttitta. Così è riconosciuta oggi Rosa in tutto il mondo, a lei il merito di essere tra i grandi protagonisti della riscoperta della canzone popolare siciliana. Povera e orgogliosa, varcò i confini in cerca di fortuna, imparò a prendere una chitarra in mano e a gridare in faccia a tutti quello che pensava. Cantava nei campi, in mezzo alla terra, sin da piccola Rosa, tra un raccolto e l’altro, mentre suo padre le diceva: “smettila cu stu cantu, i fimmini non cantunu, cantunu sulu i buttani!”. Cantava, e il marito la picchiava e gli uomini abusavano di lei. Cantava e cresceva Rosa, nella sua Licata mafiosa e fascista. Cantava di liberazione e rivoluzione, e il suo canto risuonava per tutta la Sicilia, come un urlo.
La Cantatrice del Sud. Così, profeticamente, la definì allora lo scrittore siciliano Ignazio Buttitta. Così è riconosciuta oggi Rosa in tutto il mondo, a lei il merito di essere tra i grandi protagonisti della riscoperta della canzone popolare siciliana. Povera e orgogliosa, varcò i confini in cerca di fortuna, imparò a prendere una chitarra in mano e a gridare in faccia a tutti quello che pensava. Cantava nei campi, in mezzo alla terra, sin da piccola Rosa, tra un raccolto e l’altro, mentre suo padre le diceva: “smettila cu stu cantu, i fimmini non cantunu, cantunu sulu i buttani!”. Cantava, e il marito la picchiava e gli uomini abusavano di lei. Cantava e cresceva Rosa, nella sua Licata mafiosa e fascista. Cantava di liberazione e rivoluzione, e il suo canto risuonava per tutta la Sicilia, come un urlo.
Una donna scomoda e fuori dal suo tempo, perché ne percepiva
tutte le contraddizioni, le iniquità, le oppressioni, le discriminazioni di un
patriarcato che metteva a tacere le donne, dividendole tra sante e buttane.
Rosa che non si è mai adeguata, non ha mai incarnato il ruolo che famiglia e
società avevano fissato per lei.
PER INFORMAZIONI
BIGLIETTERIA
Teatro Libero
via Savona 10, Milano
02-8323126 biglietteria@teatrolibero.it
PREZZI
biglietto intero: 20 euro
/ biglietto ridotto: 15 euro
biglietto ridotto scuole di teatro: 10 euro
abbonamento CARTALIBERA PALCO OFF: 6 ingressi a 90 euro
ORARIO SPETTACOLI
venerdì e sabato ore 21.00
domenica ore 16.30
ORARIO DEGUSTAZIONI
venerdì e sabato ore 20.30
domenica ore 16.00
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