NovaraJazz 2016
Tredicesima edizione
dal 26 MAGGIO al 12 GIUGNO 2016
NOVARA Cortile del Broletto e molte altre location.
NovaraJazz 2016 il primo weekend
NovaraJazz 2016 il secondo weekend
NovaraJazz 2016 il terzo e ultimo weekend
Giovedì 02 Giugno 2016_06_02
Giovedì 2 giugno si riparte alle 21:30 nel Cortile del Broletto con Potsa Lotsa Plus: Silke Eberhard, sax alto e clarinetto basso; Jürgen Kupke, clarinetto; Patrick Braun, sax tenore e clarinetto; Nikolaus Neuser, tromba; Gerhard Gschlößl, trombone; Marc Unternährer, tuba; Antonis Anissegos, live electronics. "Quando si sente la musica, dopo che è finita, è andato in aria; non si può mai catturare di nuovo"
Questa citazione da Eric Dolphy dal 1964 appartiene al repertorio
classico di commenti musicali sul jazz. Poco tempo prima, Dolphy aveva
preso un appartamento a Parigi. Aveva intenzione di sposare la sua
fidanzata, la ballerina Joyce Mardocheo, nel mese di luglio. Dolphy
stava lavorando su un pezzo dal titolo Love Suite… il lavoro è
stato a quanto pare perso ed è rimasto un oggetto di speculazioni per
decenni. Ora, cinquant'anni dopo la tragica caduta di Dolphy nel corso
di un concerto di apertura in un club di Berlino, Silke Eberhard ha
registrato Love Suite…
Venerdì 03 Giugno 2016_06_03
Venerdì 3 giugno alle 19:00 nei giardini della Canonica di Novara va in scena uno spin off dei Potsa Lotsa il Silke Eberhard Trio. Con Jan Roder al basso e Kay Lübke
alla batteria, Eberhard in questa configurazione presenta le proprie
composizioni, flessibili e radicate nell’hard - swinging post- bop, ma
ciononostante totalmente libere. Già protagonista nel 2014 della Wayne
Horvitz Orchestra, è una sassofonista formidabile, tra le più grandi
interpreti del sax. Jan Roder scioglie il contesto e accentua la
compatibilità delle note e con Kay Lübke ricrea un triangolo magico la
cui armonia intuitiva trasborda oltre il pentagramma fino a toccare il
pubblico. Il concerto sarà arricchito da una visita guidata ai Museo della Canonica a cura delle guide turistiche messe a disposizione da Atl Provincia di Novara.
Venerdì 3 giugno alle 21:30 un grandissimo appuntamento nel Cortile del Broletto: uno dei più longevi ensemble italiani, che festeggia proprio quest’anno sulla scena i 30 anni dalla sua formazione, Enten Eller & Alexander Balanescu con Alberto Mandarini (tromba), Maurizio Brunod (chitarra), Giovanni Maier (contrabbasso), Massimo Barbiero (batteria) e special guest Alexander Balanescu
(violino). Uno dei più vispi e concreti quartetti che il jazz italiano
possa vantare, le cui radici risalgono, appunto, a 30 anni fa, quando
l’ensemble fondato dal batterista e percussionista Massimo Barbiero e
dal chitarrista elettrico Maurizio Brunod, entrambi piemontesi, comincia
a muovere i primi passi, un’ottima prima prova di “jazz mediterraneo”.
Da allora gli Enten Eller hanno tenuto sempre la schiena dritta,
generando un jazz “che lotta contro l’oblio”, come racconta lo
stesso Barbiero. Quattro musicisti di estrazioni diverse tra loro, con
eccezionale padronanza strumentale mai fine a se stessa e linguaggi
personali dialogano producendo un lavoro che non concede nulla alle
ovvietà, che esplora sì nuove regioni artistiche, ma in nessun modo
desidera urtare l'ascoltatore. Si unisce a loro per NovaraJazz
2016 il violinista rumeno Alexander Balanescu, internazionalmente
riconosciuto come uno tra i più originali compositori e violinisti oggi
in attività. Compositore e interprete visionario e geniale. Già
collaboratore di Nyman, componente del quartetto Arditti e autore della
colonna sonora di Il partigiano Johnny di Guido Chiesa. Il concerto sarà registrato dal vivo per diventare una nuova produzione di NovaraJazz e sarà oggetto di una bellissima mostra a cura di Luca D’Agostino, visitabile nel corso del festival.
A mezzanotte inizia la lunga notte dei Dance NovaraJazz con i dj set, quest’anno in una sede inedita: il Circolo dei Lettori di Novara, che ha i suoi locali all’interno della Caffetteria del Broletto, e che dalla scorsa edizione è partner del festival. Ad aprire le danze un ritorno sempre gradito a Novara: Soulful Torino & Chopin e i suoi notturni.
Soulful dal 2003 garantisce il meglio del suono nero anni ‘50 e ‘60.
Solo 45 giri originali per un viaggio nella musica mai banale: l’abbinamento
ha quasi dell’incredibile, ma sotto la direzione di Jimmy Soulful e
Donato Zarrilli a.k.a. Chopin e i suoi Notturni sarà impossibile
fermarsi. Niente “chiari di luna”, Chopin è nato per i party e i suoi
notturni sono rischiarati dalle sonorità del beat italiano, del rhythm
& blues, del soul, del popcorn con selezioni che pescano il meglio
della produzione europea e americana ante 1970.
Sabato 04 Giugno 2016_06_04
Sabato 4 giugno il primo Taste of Jazz della giornata è affidato alla raffinata sassofonista e clarinettista tedesca Silke Eberhard, che si esibirà alle 11:00 in un emozionante concerto nella Basilica di San Gaudenzio,
in cui darà prova delle sonorità e dei riverberi che l’architettura
dell’Antonelli può restituire. Silke Eberhard ha suonato in numerosi
ensemble e con molti musicisti della scena jazz internazionale, quali
Aki Takase, David Liebman, Wayne Horvitz, Dave Burrell. Il concerto sarà arricchito da una visita guidata alla Basilica di San Gaudenzio a cura delle guide turistiche messe a disposizione da Atl Provincia di Novara.
Sabato 4 giugno alle 13:00 l’appuntamento è nel cortile Civica Biblioteca Comunale Carlo Negroni con il concerto del duo “Groove&Move”, composto da Gabriele Mitelli (pocket tromba, flicorno soprano, flicorno contralto, tromba preparata, xilofono, percussioni, voce) e Pasquale Mirra (vibrafono, pianoforte, xilofono, percussioni, voce). A NovaraJazz presentano il loro nuovo album Water Stress in uscita per la Caligola Records. Riuscire a rompere gli schemi e insieme provare a rievocare, attraverso la musica, qualcosa di ancestrale e perduto nel tempo. Ascoltando
le nove tracce di “Water Stress si ha l’impressione di dover combinare
questi due indizi per risolvere l’affascinante enigma racchiuso in
questo disco. Ed è un gioco, quello del duo Groove&Move, molto
simile a quelli che si faceva da bambini, in cui le regole cambiano di
volta in volta. Il suono si sviluppa e si arresta in modo imprevedibile,
indomito e scentrato, seduce per la capacità di spiegarsi attraverso
l’uso non convenzionale delle percussioni, facendo della
giustapposizione di presenze e assenze un punto di forza. Alle
composizioni originali nelle quali il duo riesce a legare
l’improvvisazione pura a un’idea musicale nuova che rifugge ogni
etichetta, Mitelli e Mirra propongono delle riletture di Jesus Maria di
Carla Bley, passando per il Mingus di Orange Was The Color Of Her Dress,
Then Blue Silk, The Owl Of Cranston di Paul Motian e Namhanje, brano
tradizionale sudafricano rielaborato da Abdullah Ibrahim in un disco
storico, “Echoes from Africa”. Scelte che vanno oltre il semplice
“omaggio”, dimostrando eclettismo e inventiva. Il vibrafono di Mirra è
lo scheletro che sostiene tutta l’impalcatura musicale del disco e che,
come una costellazione, indica a Mitelli, autore di intarsi di
raffinata bellezza, la direzione da percorrere nelle sue geometrie
variabili alla tromba. Si modificano gli spessori e le strutture ma la
materia musicale si mantiene sempre viva e pulsante per tutto il disco,
il cui flusso viene spesso interrotto in modo inatteso, nello stesso
modo in cui un temporale estivo ti coglie all’improvviso nel bel mezzo
di una passeggiata in montagna. Eccola la soluzione dell’enigma di
“Water Stress” che, tra le righe delle partiture, Mirra e Mitelli
vogliono suggerire. Reimparare a farsi sorprendere, a farsi cogliere
impreparati per potersi stupire. Il concerto sarà arricchito da una visita guidata alla Biblioteca a cura delle guide turistiche messe a disposizione da Atl Provincia di Novara.
Sabato 4 giugno alle 19:00 Il tramonto si “gusta” nella Chiesa di San Pietro a Cerano con un nuovo Taste of Jazz in compagnia di Michele Marini OrganicTrio. Tra le varie formazioni musicali del poliedrico clarinettista pistoiese Michele Marini,
già apprezzato da critica e stampa di settore, si inserisce un nuovo
progetto dal nome emblematico: il Michele Marini OrganicTrio.
Protagonista indiscusso del trio è infatti l’organo. Non il classico
organo, ma il caratteristico Hammond, strumento elettronico, dal timbro
vibrante ed energico, non consueto da scoprire in formazioni jazz. Alla
guida della sezione ritmica Lorenzo Frati, giovane pianista compositore nato e cresciuto nella città di Pistoia ed Emiliano Barrella,
batterista napoletano con alle spalle anni di studio e lavoro in
prestigiose scuole jazz campane e toscane. Grazie a questo impasto di
sonorità ricercate e variopinte nasce Changemood (Visage Music /
Materiali Sonori) il primo album del gruppo che contiene composizioni
originali firmate da Marini e Frati con interpretazioni di più ampi
fraseggi, attinti dal mondo del blues, della world music e dallo
scenario della musica internazionale.
Sabato 4 giugno alle 21:30 si torna sul palcoscenico nel Cortile del Broletto con Cristiano Calcagnile Multikulti Octet in un tributo a Don Cherry: Gabriele Mitelli (tromba, flicorno, pocket trumpet), Massimo Falascone (sax alto, sax baritono, oggetti, electronics), Nino Locatelli (clarinetto, clarinetto basso, melodica, campane), Pasquale Mirra (vibrafono), Gabriele Evangelista (contrabbasso), Paolo Botti (viola, violino di Stroh, banjo, salterio ad arco, erhu, percussioni), Cristiano Calcagnile (batteria, percussioni, arrangiamenti), Dudu Kouatè
(percussioni, xalam, calebasse, djembe, effetti, voce). Con il suo
Multikulti, un ampio organico dalla vasta e inusuale strumentazione,
Cristiano Calcagnile esplora con passione il magico, profondo e
variegato mondo musicale di una delle icone più eccentriche del jazz:
Don Cherry, protagonista sia come leader che al fianco di altri grandi
(Ornette Coleman e John Coltrane su tutti) della rivoluzione free.
Musicista curioso e inquieto, Cherry ha esportato questo messaggio
libertario dagli Stati Uniti all’Europa (aggregandosi, tra gli altri, ad
Han Bennink e Johnny Dyani), viaggiando poi in ogni dove, raccogliendo
nuovi argomenti per la sua musica: dagli influssi dell’Africa e
dell’India al minimalismo nord europeo, sino alle sperimentazioni
psichedeliche.
E dalla mezzanotte sono ancora protagonisti i Soulful Torino & Chopin e i suoi notturni al Circolo dei Lettori.
Domenica 05 Giugno 2016_06_05
Domenica 5 giugno si parte alle 13:00 con un Taste of Jazz tra musica, degustazione ed arte. All’interno della Galleria Giannoni, tra i capolavori dell’800, il concerto del contrabbassista e compositore britannico Barry Guy, al quale verrà donata la seconda Chiave d’Oro
dell’edizione 2016 (ex equo con Rob Mazurek). La sua gamma di interessi
comprende musica antica, composizione contemporanea, il jazz e
l'improvvisazione. Barry Guy, pilastro della musica europea del
dopoguerra inglese, è un contrabbassista innovativo e un compositore la
cui diversità creativa nel campo dell’improvvisazione jazz è il
risultato sia di una variegata formazione musicale sia dell’innaturale
gusto per la sperimentazione, sostenute da una dedizione per il
contrabbasso e dall’ideale della comunicazione musicale. Emerso alla
fine degli anni ’60 con il trio composto con Howard Riley e Tony Oxley,
ha fatto parte del Spontaneous Music Ensemle e ha collaborato con
innumerevoli musicisti da Evan Parker a Derek Bailey, Nyman e Paul
Rutherford. Nel ’72 ha fondato la London Jazz Composers, uno dei più
importanti ensemble d’improvvisazione europei degli ultimi 40 anni. I
suoi soli al contrabbasso usano un range amplissimo di tecniche e suoni,
talvolta percussivi altre volte sottilissimi, componendo delle vere e
proprie suite di rara intensità emotiva. Un repertorio raffinato e
sofisticato, perfetto per questa insolita location. Il concerto sarà arricchito da una visita guidata alla Galleria Giannoni a cura delle guide turistiche messe a disposizione da Atl Provincia di Novara.
Domenica 5 giugno alle 19:00 appuntamento al Cascinale dei Nobili di Casalbeltrame con Rivista Jazz 5et: Mara Tinto (voce), Stefano Deagatone (sassofono), Alessandro Toselli (piano), Carmelo Scafidi (contrabbasso), Riccardo Cavagnoli
(batteria). Tutti i componenti vengono da molteplici esperienze
musicali e questo porta all’interno del quintetto un colore ed un tocco
innovativo che si intuisce dall’intreccio perfetto tra le raffinatezze
antiche del jazz e i ritmi nuovi della musica leggera. La creatività
musicale di questi cinque jazzisti ha trovato nuova linfa nel
riprogettare brani italiani insospettabili riuscendo a coniugare il
linguaggio jazzistico con la canzone italiana in modo inconsueto ed
originale (rivisitazione ed arrangiamenti in chiave jazz di brani della
cultura pop italiana). L'approccio ritmico, timbrico e l'interplay tra i
componenti del quintetto portano grande freschezza e modernità alla
loro musica. Un appuntamento realizzato in collaborazione con Museo etnografico L'Civel e la Fondazione Arpitesca.
Domenica 5 giugno alle 20:00 il Cortile del Broletto si anima con l’energia e la simpatia dei The Paolo Fabbri Jazz Ensemble:
un sestetto che esegue esclusivamente brani standard di jazz, composti e
resi celebri da famosi artisti americani come Duke Ellington,
Thelonious Monk, Charlie Parker, Gerry Mulligan, Wayne Shorter, Bill
Evans… La formazione: Davide Stranieri (batteria), Massimo Erbetta (basso e contrabbasso), Alessandro Manni Villa (piano), Tommaso Uncini (sax alto), Gianni Belletti (tromba e flicorno), Paolo Fabbri (sax baritono, sax tenore e flauto).
Tra libri e mostre
In collaborazione con il Circolo dei Lettori e Libreria Lazzarelli, NovaraJazz organizza cinque appuntamenti che coniugano i libri e la musica: Read NovaraJazz.
Sabato 4 giugno alle 18:00 Guido Michelone con il suo ultimo libro “Jazz in Europa. Forme, dischi, identità”, Casa Musicale Eco, a dialogo con il giornalista Gianni Lucini. Il
primo libro italiano sul jazz europeo: la cronistoria, attraverso i
protagonisti e loro dischi più famosi e celebrati, di una realtà
musicale straordinaria, che da sempre viaggia in parallelo al sound
afroamericano. Il jazz europeo insomma propone, di volta in volta, ormai
lungo un secolo di storia, una inedita cultura delle sette note, in cui
il Vecchio Continente incontra il Nuovo Mondo, bilanciando
perfettamente novità e tradizione, avanguardia e classicismo, arte e
spettacolo, accanto al rispetto e al superamento dei ‘ritmi sincopati’
Made In U.S.A.Il volume, dopo un breve excursus sui numerosissimi stili
che caratterizzano e distinguono il jazz europeo da quello
nordamericano, si sofferma su venti album epocali per altrettante
figure-chiave, per raccontare poi l’evolversi di scuole, correnti,
tendenze mediante un’ampia scelta di LP e CD imprescindibili, fino a
comporre la più esauriente discografia sull’argomento. Capitolo 1.
Forme e jazz, stili e identità Capitolo 2. Da Krenek a Komeda:
musicisti, dischi, Europa Capitolo 3. Da Mayall a Trilogue: dischi,
Europa, musicisti Capitolo 4. Da Lagrène a Sinopoulos: Europa,
musicisti, dischi - Una discografia essenziale dei 55 stili - Una
discografia generale del jazz europeo - Bibliografia essenziale - Indice
dei dischi Guido Michelone è nato a Vercelli, dove vive, scrive libri,
dirige la locale Casa Jazz. Attualmente insegna Storia del Jazz e Storia
della Popular Music al Conservatorio Vivaldi di Alessandria e Storia
della Musica Afroamericana presso l’Università Cattolica di Milano. Da
oltre trent’anni si occupa di critica musicale su varie testate
nazionali, tra cui ‘Buscadero’,’Musica Jazz’, ‘Alias’, ‘Jazz
Convention’, ‘Ritmo’. Vanta la collaborazione con diverse istituzioni
musicali, dal Museo del Jazz di Genova alla Casa del Jazz di Roma, oltre
la direzione artistica del festival Valsesia Jazz e la qualifica di
socio onorario per gli Amici del Jazz di Valenza Po. Oltre numerosi
saggi sul rock, sulla canzone, sui musical, sulle colonne sonore, vanta
numerosi volumi sulla cultura jazzistica, tra cui Jazz Set, Il
jazz-film, Jazz Forever e Miles Davis il sound del futuro.
Domenica 5 giugno alle 14:00 Raul Catalano con “La filosofia di Han Bennink”, Mimesi apre il concerto di Barry Guy. Parlare
di Han Bennink significa intraprendere un viaggio nella storia del jazz
europeo, a cominciare dai primi tentativi di emancipazione dal modello
americano fino agli esiti più estremi della free improvisation. Altro
obiettivo del volume è analizzare il drumming benninkiano, sempre
riconoscibile indipendentemente dal contesto musicale in cui egli si
ritrova. Intervistando lo stesso Bennink, Catalano prova a descrivere
cosa significa essere un improvvisatore prima ancora che un batterista,
affrontando così un tema molto discusso come l'improvvisazione ma da una
prospettiva diversa rispetto a quella puramente tecnico-musicale o
filosofica.
NovaraJazz sposa anche le arti visive: è ancora visitabile la mostra di Emanuele Meschini, da anni fotografo freelance e nelle ultime tre edizioni fotografo ufficiale di NovaraJazz, presso Opificio Cucina e Bottega, Jazz is the new black. E per festeggiare il 30 anni di Enten Eller, Luca D’agostino espone negli spazi della Caffetteria del Broletto la sua mostra 30 anni di Enten Eller. Omaggio d’artista
una selezione d’immagini fotografiche per ogni pubblicazione del
gruppo, una inedita galleria di nuove cover, ognuna delle quali
direttamente ispirate alle musiche ed alle diverse suggestioni estetiche
e letterarie.
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