2014_02_20 Teatro Libero da Johann Wolfgang von Goethe

Giovedì 20 febbraio 2014_02_20 debutta lo spettacolo Le affinità elettive, tratto dal grande romanzo di Johann Wolfgang von Goethe e diretto da Paolo Giorgio. I personaggi di Goethe, catapultati in una realtà a noi vicina, in un tempo contemporaneo, mostrano la tenuta universale delle relazioni e delle situazioni narrate nel romanzo. E, come fossimo allo specchio, ci poniamo una domanda: non è forse, vivere fino in fondo il proprio desiderio, un modo per non sfuggire al proprio destino?

Dal 20 febbraio al 2 marzo 2014
Teatro Libero via Savona 10 Milano
da Johann Wolfgang von Goethe
LE AFFINITÀ ELETTIVE
di Sarah Chiarcos
regia Paolo Giorgio
con Caterina Bajetta, Gabriele Bajo, Tomas Leardini, Francesca Pedrazzi
luci Sarah Chiarcos
scene e costumi Circolo Bergman
musiche originali  Marcello Gori
produzione Circolo Bergman

INFO E PRENOTAZIONI
02 8323126
biglietteria@teatrolibero.it
Le pagine di un grande romanzo trasformate in realtà contemporanea per parlarci di sentimenti, di legami che uniscono al di là della ragione e dell'impossibilità di sfuggire al proprio destino.
Edoardo e Carlotta sono sposati felicemente. Ospitano nella loro casa il Capitano e Ottilia. Nelle giornate trascorse insieme qualcosa che va oltre il loro controllo mescola le carte, confonde i sentieri battuti. Sono le affinità elettive, forze che se ne stanno a metà fra le reazioni chimiche nei nostri corpi e l'iscrizione dei nostri nomi in un racconto scritto da altri. In una grande casa di montagna esplodono amori imprevisti, le coppie si incrociano e mutano di segno, la vita che si conosceva pare sul punto di infrangersi. Bisogna decidere se sia più giusto, più vitale costruire la propria vita sulle solide basi della razionalità e del progetto o abbandonarsi al rischio e all'incertezza, abbracciando fino in fondo gli orizzonti che ci offrono le nostre personali, private affinità elettive. Ma si tratta di realtà, di memorie, di sogni? Alla fine di tutto l’ombra di un destino incerto oscura i nostri desideri.
I personaggi di Goethe, catapultati in una realtà a noi vicina, in un tempo contemporaneo, mostrano la tenuta universale delle relazioni e delle situazioni narrate nel romanzo. E, come fossimo allo specchio, ci poniamo una domanda: non è forse, vivere fino in fondo il proprio desiderio, un modo per non sfuggire al proprio destino? 
La parola desiderare deriva dall'unione di "de-", mancanza, e "sideris" da "sidus", stella. Alla lettera, nel linguaggio latino degli auguri: sentire la mancanza delle stelle. Quelle assenti stelle di cui anche noi oggi abbiamo nostalgia.

Paolo Giorgio, regista e docente di teatro, ha firmato diversi spettacoli fra i quali ricordiamo: K. il Processo, dal romanzo di Franz Kafka (Teatro Out-Off, 2013); Stanlio e Ollio, di Juan Mayorga (Teatro Filodrammatici, 2012); Glas (Astiteatro, 2010); S(u)ono, spettacolo di teatro canzone di e con Eugenio Finardi; Bauman (Zygmunt) Circus, dai testi del grande sociologo polacco (Mittelfest, 2008); La bottega del caffé, radicale riscrittura del capolavoro goldoniano (Biennale di Venezia, Tieffe Teatro 2007).
Dal 2004 è docente di Regia e Recitazione presso la Scuola Paolo Grassi di Milano. Ha collaborato con diverse accademie straniere (PWST di Cracovia, Accademia Nazionale di Malta, UNACT in Romania, l’Accademia Nazionale di Belgrado, l’Accademia Nazionale di Banska Bystrica). Dal 2010 è responsabile dei Progetti Internazionali della Scuola Paolo Grassi, ruolo in cui ha curato diversi progetti fra cui il Festival della Giovane Regia (2011, Teatro Franco Parenti, Teatro ON.TEATR di San Pietroburgo).
Ha diretto e fondato il progetto Band à Part, vincitore (con le compagnie Babygang e Sanpapiè) del bando Etre per residenze teatrali di Fondazione Cariplo. Nel 2013 ha fondato il progetto Circolo Bergman, compagnia di produzione e innovazione teatrale.

Circolo Bergman è una piattaforma per l'incontro trasversale di artisti di provenienza diversa che entrano in reazione intorno a un progetto comune. Torbern Bergman (1735-1784) fu un chimico svedese che attraverso un lunghissimo lavoro di laboratorio e osservazione pubblicò nel 1775 la "Dissertazione sulle attrazioni elettive". Torbern considera le combinazioni chimiche come il risultato di affinità elettive che si stabiliscono fra le sostanze reagenti a partire dalla loro natura. Nella logica del trattato, le affinità non sono attributi intrinsechi degli elementi, ma dipendono dalle reazioni che si instaurano fra essi. Fondatori del Circolo sono Paolo Giorgio e Sarah Chiarcos. 

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