2010_02_19 Debutto del nuovo spettacolo di Alessandro Gasmann Roman e il suo cucciolo

Venerdì 19 febbraio 2010
Teatro Cagnoni Vigevao
Prima nazionale di
ROMAN E IL SUO CUCCIOLO
Autore: Reinaldo Povod
Regia: Alessandro Gassman
Compagnia/Produzione: Teatro Stabile Abruzzo/Società per Attori
Cast:
Roman - Alessandro Gassman
Geco - Manrico Giammarota
Che - Sergio Meogrossi
Cucciolo - Giovanni Anzaldo
Dragos - Matteo Taranto
Lourdes - Natalia Lungu
Pusher - Adrea Paolotti
Scene - Gianluca Amodio
Musica - Pino & Aldo de Scalzi
 
Si replica il 20 e 21 febbraio
 
Atto I
Una camera che potrebbe essere un ex garage, un soppalco nel quale si è ricavata la camera di Cucciolo, sovrastante il bagno e la cucina, un vetrata sul fondo dove scorrono senza tregua auto e camion, forse il Grande Raccordo Anulare, alla ricerca dei confini di Roma, alla ricerca di unsenso della vita o di una nuova vita.
Roman (rumeno de Roma) tira a campare sonecchia, beve, e ricorda il passato con il suo amico Geco.
In questo ambiente, non si può dire che viva, la sua è una vita trascinata dagli eventi, senza più una moglie, con un figlio da tirare grande e del quale non si accorge che è già diventato sin troppo grande per i fatti suoi.
Il primo tempo sembra lunghissimo, Alessandro Gasman, Roman, per tutta la durata dello spettacolo riesce a tenere sempre la strana parlata italiana con l'accento dello straniero, l'amico Geco il pugliese stretto, il figlio Cucciolo l'italiano.
Si proprio l'italiano come alla fine della tragedia avrà a dire "Io sono italiano ?? Non amo la musica rumena, non parlo la lingua rumena, ma dunque cosa sono?".
Cucciolo scrive libri, qualche scenetta appena appena piccante, ma più di tutto vuole essere come suo padre: spacciatore e drogato. 
 Tutto il primo atto scorre lentissimo come l'acqua nera del Tevere nel quale si è immerso Roman, seguendo l'indicazione di una possente maga Rom, per ottenere la protezione della Madonna Nera, che troneggia a lato scena, e salvarsi dal carcere.
Ma a questa devozione doveva corrispondere un voto che Roman non ha mai rispettato e teme che ne sconterà le conseguenze.
Hanno in casa un bel pacco di "fumo" da spacciare e Cucciolo ha due amici che forse potrebbero pagare bene: Che e Pusher.
Il primo atto si chiude dopo una gazzarra con l'amico del padre Dragos, e la sua "troia" Lourdes.
Cucciolo rimane solo in casa e mentre il sangue, proiettato sul velo nero che separa dal pubblico,  cola dall'alto e si prepara il braccio e la siringa.
Atto II
Arriva il Che che "ha avuto una canzone in finale a San Remo", lui si che è diventato qualcuno. Ma la droga, anzichè essere venduta,  prenderà il volo senza lasciare in cambio i soldi sperati. Cucciolo ha fallito, si è lasciato rubare la droga, non è riuscito da solo a bucarsi, ma vuole disperatamente essere qualcuno, perchè non dunque essere allora come Che "io da solo non ci riesco bucami tu, voglio essere come te!". Quando Roman tornerà nella stanza troverà il figlio "fatto"
In questo secondo atto siamo su di un altro pianeta rispetto al primo lentissimo tanto quanto il secondo è teso, veloce ed emozionante il secondo. Se nella savana i leoni portano i cuccioli a caccia per rendereli come loro per farli diventare abili predatori, gli uomini invece vorrebbero salvare i figli dal ripercorrere la via dei padri.
Ma non è possibile farlo, Roman si trova di fronte al suo fallimento di uomo e di padre, gettato a terra  il rosario della Madonna Nera, alla quale ha promesso ma non mantenuto, ha un solo modo per sfuggire alla vita dalla quale voleva salvare il figlio e .....
 
Alessandro Gasmann è formidabile nel mantenersi sempre perfettamente nel personaggio che delinea in modo perfetto, ma ha anche trovato nel 24enne Giovanni Anzaldo un Cucciolo altrettanto bravo, che gli è validissima spalla con una recitazione molto naturale, ed in tutto il resto della compagnia che è di altissimo livello
Il personaggio di Che, l'attore Sergio Meogrossi, avrebbe meritato un bell'applauso a scena aperta, non scattato solo per l'alta tensione drammatica che caratterizza il secondo atto.
Efficaci come nella più perfetta opera lirica le musiche di Pino e Aldo De Scalzi, puntuali e azzeccate, che completano la scenografia funzionale e l'impianto di videoproiezioni.
Una grande prima nazionale di uno spettacolo che avrà sicuramente successo e che parte proprio dal palcoscenico del Teatro Cagnoni di Vigevano. [Mario Mainino]

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