Ricevuto da SINAPSI Abbiategrasso 30 giugno 2009
Apprendiamo con profonda tristezza che oggi è morta Pina Bausch, colei che inventò e diffuse il teatrodanza europeo. Si è spenta a 68 anni, dopo una vita spesa per l'arte. Di lei il mondo ha sempre apprezzato la sensibilità e la forza, espressi con coraggio e onestà in tutti i suoi spettacoli. Molto la ricorderanno nella celebre scena di apertura del film di Almodovar "Parla con lei", con un estratto del suo celebre Cafè Muller. Da sempre i suoi lavori hanno ispirato coreografi e danzatori, e tutti noi dobbiamo a lei quel senso di totale dedizione nel proprio lavoro. E soprattutto quel senso vero di ricerca, attraverso gli stati profondi dell'animo umano. Nel nostro piccolo, noi di Sinapsi, la ricorderemo nelle nostre prossime iniziative, sperando che il resto del mondo faccia altrettanto per riconoscere e rinnovare il suo insegnamento. Vogliamo ricordarla riportando e diffondendo alcuni suoi pensieri, di cui faremo tesoro.
Grazie
Tutto è costantemente in movimento, come il mare, come un’onda: ogni nuova esperienza nasce semplicemente dall’apertura; non si tratta di fare granchè, basta lasciare che le cose accadano. Lavoro molto duramente, ma c’è qualcosa che non si può forzare, che non dipende da noi: talvolta basta aspettare…
La questione non è fare uno spettacolo più o meno gioioso, è riuscire ad attraversare la realtà. In questo momento mi sento impotente, molto impotente: mi chiedo su che cosa abbia senso lavorare, come si debba agire per non aumentare la confusione; vorrei che il mio lavoro servisse a qualcosa, so che questo è ridicolo, eppure continuo a sperare di poter aiutare qualcuno.
Non esiste nulla a cui ci si possa aggrappare. Si sta completamente di fronte alla vita e alle esperienze che si fanno e si deve cercare di rendere visibile o almeno intuibile ciò che si sa da sempre. Questo è quanto ogni artista ricomincia a fare in ogni periodo storico.
Pina Bausch
La realtà è molto più vasta di quanto siamo in grado di comprendere. Talvolta possiamo chiarire qualcosa soltanto confrontandoci con ciò che non sappiamo.
Pina Bausch, Lectio magistralis
da Laurea honoris causa a Pina Bausch,
25 novembre 1999, Bologna.
fotogallery: http://www.repubblica.it/2006/08/gallerie/gente/pina-bausch/1.html
video: http://trovacinema.repubblica.it/multimedia/divi/e-morta-pina-bausch/6684991/1/1
Grazie
Tutto è costantemente in movimento, come il mare, come un’onda: ogni nuova esperienza nasce semplicemente dall’apertura; non si tratta di fare granchè, basta lasciare che le cose accadano. Lavoro molto duramente, ma c’è qualcosa che non si può forzare, che non dipende da noi: talvolta basta aspettare…
La questione non è fare uno spettacolo più o meno gioioso, è riuscire ad attraversare la realtà. In questo momento mi sento impotente, molto impotente: mi chiedo su che cosa abbia senso lavorare, come si debba agire per non aumentare la confusione; vorrei che il mio lavoro servisse a qualcosa, so che questo è ridicolo, eppure continuo a sperare di poter aiutare qualcuno.
Non esiste nulla a cui ci si possa aggrappare. Si sta completamente di fronte alla vita e alle esperienze che si fanno e si deve cercare di rendere visibile o almeno intuibile ciò che si sa da sempre. Questo è quanto ogni artista ricomincia a fare in ogni periodo storico.
Pina Bausch
La realtà è molto più vasta di quanto siamo in grado di comprendere. Talvolta possiamo chiarire qualcosa soltanto confrontandoci con ciò che non sappiamo.
Pina Bausch, Lectio magistralis
da Laurea honoris causa a Pina Bausch,
25 novembre 1999, Bologna.
fotogallery: http://www.repubblica.it/2006/08/gallerie/gente/pina-bausch/1.html
video: http://trovacinema.repubblica.it/multimedia/divi/e-morta-pina-bausch/6684991/1/1
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