2019_11_08 Banco del Mutuo Soccorso sul palco del Dal Verme - Milano

Francesco Di Giacomo
Vigevano 1981
Venerdì 08 novembre 2019 ore 21:00
Teatro Dal Verme - Milano Sala Grande
LA STAGIONE ROCK
Banco del Mutuo Soccorso
TRANSIBERIANA
Vittorio Nocenzi (pianoforte, tastiere e voce)
Filippo Marcheggiani (chitarra elettrica)
Nicola Di Già (chitarra ritmica)
Marco Capozi (basso)
Fabio Moresco (batteria)
Tony D’Alessio (lead vocal)

Biglietti:
28,00 € / 46,00 € (diritti di prevendita inclusi)

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Dopo il grande entusiasmo con cui è stato accolto il recente album Transiberiana la band torna live, il pubblico avrà modo di ascoltare, per la prima volta dal vivo, i brani che compongono il nuovo lavoro, riflesso di tutta la carriera del Banco e di ciò che la band è al giorno d’oggi, l'altra faccia di una storia che continua e che fa proprio il tempo nuovo.

Un ritorno molto atteso, dopo le dolorose vicissitudini degli ultimi anni. Il gruppo, guidato dal carismatico leader Vittori Nocenzi, tornato per ribadire il proprio ruolo storico di protagonisti della scena prog italiana ed internazionale, è riuscito appieno nell’intento. Sia il pubblico che la critica hanno accolto calorosamente il nuovo lavoro di inediti, a dimostrazione del fatto che il Banco ha ritrovato nuova linfa vitale e rinnovata energia, e che la sua storia continua, fortificata dalla vena creativa ancora intatta di Nocenzi, e dal contributo fondamentale di una famiglia di musicisti all’apice della loro maturità, e consapevoli nel ricreare attraverso il nuovo quel che pareva unico e mai più ripetibile.
“Transiberiana” segna il ritorno discografico del Banco a 25 anni di distanza dall’ultimo album da studio, “13”, pubblicato nel 1994. Il nuovo album ha debuttato al secondo posto nella classifica dei vinili e al diciannovesimo di quella generale, tra i dischi più venduti in Italia.
Quarantasei anni intercorrono tra il “Salvadanaio” e “Transiberiana”, anni di mutamenti profondi nella società, nel costume e nel gusto. Cambiamenti percepibili nel nuovo lavoro, senza che però il Banco abbia perso la sua essenza originale, il suo approccio fuori dagli schemi, lontano dal luogo comune, d’avanguardia pur mantenendo un legame viscerale con le radici della musica.
Il Banco del Mutuo Soccorso è guidato fin dagli esordi da Vittorio Nocenzi (pianoforte, tastiere e voce), e con lui saranno sul palco Filippo Marcheggiani (chitarra elettrica) da più di vent’anni nel gruppo, Nicola Di Già (chitarra ritmica) con la band da diverse stagioni, Marco Capozi (basso) volto noto ai fan del prog per la sua militanza nel Balletto di Bronzo, Fabio Moresco (batteria) ex componente del gruppo rock progressive Metamorfosi, e Tony D’Alessio (lead vocal), da anni nell'orbita Banco, presentato nel 2016, e che raccoglie la pesante eredità di Francesco Di Giacomo, senza mai scadere nell'emulazione, tracciando invece una linea stilistica personale, nel segno della continuità ma anche del rinnovamento.
www.bancodelmutuosoccorso.it

Un ricordo della presenza di BANCO DI MUTUO SOCCORSO a Vigevano nel lontano 1981.


Un concerto alla «Carducci» organizzato dai giovani comunisti vigevanesi.
Giovedì prossimo grande rock con il «Banco»
Il «Banco del Mutuo Soccorso» che una decina di anni fa erano conosciuti e apprezzati da un numero piuttosto ristretto di giovani appassionati di musica rock, grazie alla loro abilità e capacità di rinnovamento e di rigenerazione musicale hanno conquistato una larga fetta del pubblico. Questo famoso gruppo terrà ora un concerto nella nostra città di Vigevano, alla palestra Carducci, giovedì 29 gennaio 1981. L'organizzatore dello spettacolo è la FGCI vigevanese che, sulla base delle positive esperienze del passato in questo genere di attività (concerto di Francesco Guccini e della Premiata Forneria Marconi a Vigevano l'estate scorsa), ha voluto giocare ancora una carta, crediamo sicuramente, vincente.
Questa iniziativa ha come scenario la palestra Carducci che, poco e male utilizzata per esigenze scolastiche, diventa sempre e solo teatro degli incontri casalinghi della Mecap. Per il «Banco», la Carducci apre i battenti anche agli appassionati di musica rock. La FGCI ha intenzione di proporre una petizione all'amministrazione comunale in cui si chiede la possibilità di utilizzare la Carducci per concerti nella stagione invernale. Una parte degli incassi dello spettacolo sarà inoltre utilizzato dalla FGCI per finanziare «La locomotiva», un periodico che sarà edito prossimamente e che si interesserà di vari problemi.
Il prezzo d'ingresso è fissato in £. 4.000. La prevendita dei biglietti si effettua presso la sede di Radio Informatore, piazza Ducale 19 e del Pci, corso Novara 61.


RUBRICHE-SPETTACOLI Giovedì 5 febbraio 1981 L'Informatore
Prova-concerto per l'impianto sportivo della nostra città con un'esibizione del popolare gruppo rock
Il «Banco» collauda il Palasport

Debutto, nella veste di «spazio-concerti», del palazzetto dello sport di via Carducci. A «collaudarlo», è stato il «Banco», il popolare gruppo rock italiano da dieci anni sulla breccia ed ora in cerca di rilancio con l'ultimo LP «Urgentissimo» cui è stata abbinata una maxi tournée invernale di 40 concerti. La «tappa» di Vigevano è stata organizzata dalla Federazione giovanile comunista che - dopo non poche peripezie - è riuscita a mettere le mani sul palasport. Le cose - tutto sommato - sono andate in maniera soddisfacente: millecinquecento persone, pubblico di giovani e giovanissimi entusiasti e disciplinatissimi, i problemi largamente previsti alla vigilia. In primo luogo l'acustica, decisamente infelice, con tutti quegli echi e rimbombi a rendere precaria la qualità dell'ascolto. Il concerto ha superato di slancio queste difficoltà: i sette giovanottoni del «Banco» stanno affrontando questa tournée con grande impegno, entusiasmo e spirito professionale (si pensi che hanno passato la notte di giovedì a riascoltare la registrazione in vista dell'esibizione di Milano).
Nonostante i due lustri di attività, c'è nel gruppo la convinzione di potere ancora dire qualcosa. "Il panorama oggi è talmente desolante e basso - spiega Francesco Di Giacomo, il simpatico e barbuto 'ciccione' - che lo spazio per noi potrebbe essere tutto quello possibile. 'Urgentissimo' non è che un momento: c'è la volontà e la voglia di riuscire a fare ancora più  musica  e  diversa  possibilmente".
Sia pur con qualche riluttanza per gli schemi fissi «Le vie da poter percorrere sono tante: è chiaro che non si può saltabeccare di qua di là, ma non ci sì può limitare al genere, noi l'abbiamo sempre rifiutato»  dice ancora Di Giacomo. Il «Banco» resta ancorato al filone del «rock mediterraneo e non a caso - unico gruppo italiano, insieme alla PFM - si è meritato i galloni della citazione della più autorevole «enciclopedia del rock» inglese. E come spesso accade a queste formazioni nella loro «maturità». I sette del «Banco» hanno imboccato con «Urgentissimo» una strada più «piana». «È il nostro decimo LP, ma non è una ricorrenza - spiega ancora Di Giacomo - Per noi è un modo di proporci più diretto e - perché no - più consumabile, più commerciale. Spesso si ha paura di questa parola, che non significa solo bassa qualità». Gli applausi del pubblico della «Carducci» dimostrano che tutto sommato il discorso funziona. E che non fatica a fare giustizia di tanto rock «demente» dell'ultima ora e di tanta insulsa disco music. (p.cas.)

I giovani comunisti 'Si muova la Giunta'
Per una volta, i pivot e le tute da ginnastica hanno ceduto 11 passo alle chitarre ed alle luci di scena. Il palazzetto di via Carducci è stato «provato» anche come sede di concerti ad alto livello: ma per andare avanti - dicono alla Federazione giovanile comunista italiana, che ha organizzato la serata  occorre mettere in chiaro due o tre punti.
In occasione dell'esibizione del «Banco», la FGCI ha perciò lanciato una petizione, raccogliendo firme in calce ad un documento che è rivolto principalmente all'Amministrazione comunale.
In primo luogo, va migliorata l'acustica del palazzetto, rendendo la volta «permeabile» ai suoni in modo da eliminare gli echi. «È un intervento che costa pochissimo e che si può fare in poco tempo» - dicono i giovani comunisti. In secondo luogo, va predisposta una grossa piattaforma di legno su cui poter appoggiare senza preoccupazioni il palco, i cui appoggi - viceversa -potrebbero danneggiare il parquet. Infine, stabilire accordi con tutti gli utenti «sportivi» del palazzetto, accordi che prevedevano chiaramente la possibilità di destinare l'impianto per concerti.
«Eppure queste sono iniziative importanti per Vigevano - sottolinea Bruno Ansani, segretario della FGCI - Se ne fanno poche, o non se ne fanno affatto. C'è poco fermento, ci sono pochi momenti di aggregazione. Il problema poi, non è solo quello del palasport di via Carducci : è quello anche dell'utilizzazione di tutte le strutture (il teatro Cagnoni, il Castello, ecc.).




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