2019_03_04 INNER_SPACES 2018-2019 – identità sonore elettroniche

INNER_SPACES 2018-2019 – identità sonore elettroniche
In collaborazione con San Fedele Cinema e il Dipartimento di Beni culturali e ambientali dell’Università degli Studi di Milano.

CICLO CIN’ACUSMONIUM – focus TARKOVSKIJ
Auditorium San Fedele (Via Ulrico Hoepli, 3/b)  – Milano

Lunedì 4 marzo 2019 ore Ore 21.00 – Proiezione acusmatica
Lo Specchio di Andrej Tarkovskij
Ore 19 - Lezione a ingresso libero - Lo spazio sonoro nel cinema
a cura di Maurizio Corbella

Lunedì 15 aprile ore Ore 20.00 – Proiezione acusmatica
Solaris di Andrej Tarkovskij
Ore 19 - Lezione a ingresso libero - Sul sonoro di Tarkovskij
a cura di Maurizio Corbella

Le due visioni sono presentate da p. Andrea dall’Asta SJ
Regia acusmatica: Dante Tanzi
Regia tecnica: Filippo Berbenni

Auditorium San Fedele Milano, Via Hoepli 3 /b
Ingressi:  € 5 studenti / € 7 intero
Mini Abbonamento: 2 Cin’Acusmonium € 10
*in biglietteria e on line + prevendita

info e prevendite: Biglietteria Auditorium
lun-ven 10 / 12.30 – 14 / 18 - tel.0286352231 
Acquisto on line: CLICCA QUI – evento Facebook
www.centrosanfedele.net

San Fedele Musica e Plunge in collaborazione con San Fedele Cinema, nell’ambito della rassegna INNER_SPACES, sono lieti di presentare il ritorno di A. Tarkovskij con proiezione spazializzata con i 50 altoparlanti dell’Acusmonium SATOR di San Fedele. Questa volta è il turno di altri due capolavori del grande cineasta russo: Lo specchio e Solaris. Lo scopo non è quello di creare effetti fonici speciali o di aggiungere sonorità non previste dal regista. In occasione delle due serate, prima delle proiezioni, Maurizio Corbella, musicologo e docente all’Università degli studi di Milano, condurrà due incontri dedicati alla costruzione dello spazio sonoro nel cinema e al ruolo del suono nella cinematografia del regista.

SINOSSI LO SPECCHIO
Giunto a quarant’anni e vicino alla morte, Aleksei, alter ego del regista, fa un bilancio della propria vita rievocando due vicende familiari analoghe, complementari, consecutive: la propria infanzia con la madre e la sorellina dopo che il padre li aveva lasciati; sé stesso adulto che si è separato dalla moglie e dal figlio… 
Lo Specchio (1975) Andrej Tarkovskij sussume e supera il linguaggio dei suoi film precedenti. Se già aveva sperimentato con libere digressioni, immagini oniriche e flusso di coscienza, con questo coraggioso lavoro si libera dalle connessioni che ancora lo legavano ai generi –  al film di guerra con L’Infanzia di Ivan (1962), al racconto storico con Andreij Rubliov (1966) o alla fantascienza con Solaris (1972) – e intraprende un percorso ancor più ermetico, completando inoltre la rottura politica le cui prime avvisaglie già emergevano dal ritratto della giovane psiche martoriata del protagonista del suo primo lungometraggio.
Per la prima volta nella sua carriera Tarkovskij mette in qualche modo se stesso al centro di una propria opera – i cui elementi autobiografici sono tutt’altro che latenti – e concentra il suo sguardo tanto sul proprio rapporto fragile e sempre più distaccato con la società sovietica, con le gerarchie del potere ideologico, con la sua stessa identità di cittadino e artista; quanto sulla propria vicenda umana e familiare. Lo Specchio in cui si guarda il regista diventa così il ritratto di un’identità smarrita, che cerca una catarsi nella riflessione sul senso del tempo, e sul modo in cui questo giochi con le vite degli individui e dei popoli. Ecco perché Lo Specchio per Tarkovskij è un’opera spartiacque, un passaggio ineludibile che cambierà per sempre la sua filmografia.

SINOSSI SOLARIS
L'intreccio fantascientifico di "Solaris", tratto da un romanzo del polacco Stanislaw Lem, diventa, nelle mani del regista russo, la storia di una redenzione. Protagonista è uno psicologo, Kris Kelvin (Donatas Banionis), che viene inviato sulla stazione spaziale orbitante attorno al pianeta Solaris per comprendere cosa sia successo ai pochi scienziati rimasti lassù. Il pianeta - ricoperto da un immenso oceano - è un'entità aliena, forse un cervello pensante, in grado di materializzare ciò che si cela nei recessi della psiche umana. Kelvin dovrà fare i conti con questo potere: si presenterà al suo cospetto la moglie Hari, morta suicida anni prima. Giunto sulla stazione per rimediare agli influssi del pianeta sulla psiche degli altri, Kelvin dovrà quindi confrontarsi con i propri fantasmi.

L'anelito all'elevazione spirituale è centrale nella poetica di Tarkovskij. L'intreccio fantascientifico di "Solaris", tratto da un romanzo del polacco Stanislaw Lem, diventa, nelle mani del regista russo, la storia di una redenzione. Protagonista è uno psicologo, Kris Kelvin (Donatas Banionis), che viene inviato sulla stazione spaziale orbitante attorno al pianeta Solaris per comprendere cosa sia successo ai pochi scienziati rimasti lassù. Il pianeta - ricoperto da un immenso oceano - è un'entità aliena, forse un cervello pensante, in grado di materializzare ciò che si cela nei recessi della psiche umana. Kelvin dovrà fare i conti con questo potere: si presenterà al suo cospetto la moglie Hari (Natalija Bondarchuk), morta suicida anni prima. Giunto sulla stazione per rimediare agli influssi del pianeta sulla psiche degli altri, Kelvin dovrà quindi confrontarsi con i propri fantasmi.

CIN’ACUSMONIUM
L’AUDITORIUM San Fedele è l’unica sala che propone la proiezione spazializzata dei grandi capolavori della storia del cinema, con una colonna sonora significativa, mediante un sistema audio di 50 altoparlanti (l’Acusmonium SATOR). Lo scopo non è quello di creare effetti fonici speciali o di aggiungere sonorità non previste dal regista. Si tratta di spazializzare, durante le proiezioni, unicamente le colonne sonore e il materiale audio dei film. L’Acusmonium non ha dunque la funzione di potenziare il suono, ma contribuisce a rendere più percepibile l’unità immagine/suono nell’esperienza cinematografica. L’elemento sonoro, nel linguaggio del cinema, viene spesso concepito come un elemento esterno, aggiunto successivamente al film, nella fase del montaggio. Non è così per alcuni grandi registi.  che auspicavano una maggiore compenetrazione tra suono e immagine. Il cinema non è una realtà artificiosa, non è neanche un linguaggio di sintesi tra le varie arti, è piuttosto una realtà esperienziale.
L’Acusmonium integra maggiormente la parte sonora con l’immagine, creando all'interno della sala uno spazio acustico nuovo. Così l’insieme ha più unità, un’unità intesa come fedeltà alla realtà, e al tempo stesso la realtà del cinema è più presente, più vicina allo spettatore, più reale e naturale.


L’Auditorium San Fedele è l’unica sala in Italia dotata di acusmonium, un’orchestra di 50 altoparlanti che consente la spazializzazione del suono. Ideato su disegno di Eraldo Bocca, il sistema SATOR è costituito da diverse tipologie di diffusori distribuiti lungo tre corone concentriche e una sezione di effetti che, attivato da due mixer, consente la diffusione di musica acusmatica, elettroacustica e mista. Questa particolare strumentazione viene impiegata anche per valorizzare, attraverso un’interpretazione live, di quei capolavori della storia del cinema che presentano materiale sonoro di  particolare interesse ed elaborazione. L’ acusmonium rende la sala uno spazio acustico tridimensionale, nel quale il suono costruisce effetti di profondità e lontananza inimmaginabili con un semplice impianto provvisto di surround, offrendo dunque allo spettatore un’esperienza unica e coinvolgente.
INNER_SPACES 2018-2019

Una produzione
San Fedele Musica

Guest curator
Plunge

Con il contributo di
Fondazione Cariplo

Con il patrocinio di
Comune di Milano

Media Partner
Digicult, Noisey, Lifegate, Poliradio, URSSS, Zero

In collaborazione con
Archivio Storico Ricordi, Conservatorio di Milano, Fondazione Isabella Scelsi, , Forum Austriaco di Cultura, Milano Musica, Università degli sudi di Milano – Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali, Consolato Generale di Repubblica di Polonia in Milano

Un’iniziativa di
Fondazione Culturale San Fedele

Soggetto di rilevanza regionale
Regione Lombardia

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