Spazio Teatro 89 e Coop Lombardia presentano:
“In Cooperativa per Amare la Musica - Concerti Fior Fiore Coop”
18a Rassegna Musicale "Miglia da percorrere"
in collaborazione con Serate Musicali
DiversaMente
Noi e l’Altro: volti, maschere, tragedie (e risate)
Selene Framarin, clarinetto;
Alfonso Alberti, pianoforte
Da alcuni anni Alfonso Alberti (pianoforte) e Selene Framarin (clarinetto, mimo, maschere) vanno in cerca di un diverso approccio al concerto pubblico e alla creatività contemporanea. Alcune caratteristiche di lei (che indirizza la sua ricerca allo studio dell’aspetto corporeo del fare musica: gesto, fisicità, potenzialità performative del repertorio, fino al vero e proprio teatro musicale) vanno a comporre l’identità del duo, che sfida i compositori d’oggi a cimentarsi in esperienze diverse dal consueto.
In questo caso, per lo SpazioTeatro 89 e nella ricorrenza del Giorno della Memoria, viene proposto un programma incentrato sull’idea del diverso e del lontano. Sholem-alekhem, rov Feidman!, brano klezmer in una versione di Béla Kovács, legandosi esplicitamente alla tradizione ebraica dà voce a quell’evento, l’Olocausto, che più di ogni altro ha colpito coloro che venivano percepiti come diversi. Col brano in prima esecuzione di Enrico Intra, (Enrico Intra riapre le porte dei manicomi chiusi da Franco Basaglia e li riempie non di uomini ma di suono e poesia) scritto per i due interpreti per questa occasione, si giunge poi a ciò che è così lontano da noi da sembrare alienato: è un esperimento a metà fra linguaggio contemporaneo, jazz e performance, intorno al tema dell’incomunicabilità. Il brano di Szymanowski nasce invece come “normale” brano per pianoforte, ma dichiara nel titolo il rapporto con la leggenda della follia di Tristano: viene qui proposto in una versione con mimo studiata dai due interpreti, sfruttando le potenzialità espressive delle maschere intere (realizzate da Selene Framarin). Così a calcare la scena sono Tristano e Isotta e il pubblico può non solo ascoltare, ma anche vedere la vicenda sottesa al pezzo. Infine, i brani di Luciano Chessa e Roberto Andreoni, mostrando caratteristiche che poco hanno a che vedere col concerto “tradizionale”, completano l’esplorazione del diverso possibile, manifestazione di una realtà in perpetuo movimento.
Luciano Chessa (1971): Botteghe oscure (2014)
Karol Szymanowski (1882–1937): dalle Masques op. 34 (1915–1916): II, Tantris il buffone (versione con mimo)
Béla Kovács (1937): Sholem-alekhem, rov Feidman!
Enrico Intra (1935): E.I. riapre le porte dei manicomi chiusi da Franco Basaglia e li riempie non di uomini ma di suono e poesia (2018)
Roberto Andreoni (1961): Olympia (2015) clownerie per clarinetto e pianoforte
Biglietti: intero € 10; ridotto € 7
Per informazioni e prenotazioni: 0240914901 – 3358359131
www.spazioteatro89.org
Spazio Teatro 89, via fratelli Zoia 89 - 20153 Milano
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