2018_11_18 Mercatino Enogastronomico della Certosa in trasferta

Data :18/11/2018
Mercatino Enogastronomico della Certosa in trasferta
Sede Corte dei Cistercensi
Città: Morimondo (Mi)
Sezione #concertodautunnonews: altro
Descrizione: Mercatino Enogastronomico della Certosa on the road
Domenica di recupero: il MEC torna a Morimondo domenica 18 Novembre
Gita fuori porta tra arte, tradizione e gusto
A causa del maltempo, l'appuntamento con il farmers' market della Certosa viene recuperato domenica 18 Novembre: alle porte di Milano eccellenze food&wine a chilometro vero e artigianato
in uno dei borghi più belli d'Italia

Mercatino Enogastronomico della Certosa
Domenica 18 Novembre 2018
Dalle 9 alle 19
Corte dei Cistercensi, Morimondo (Mi)
Per informazioni 347 7264448; www.agenziareclam.it
Morimondo, Novembre 2018. Torna a Morimondo domenica 18 Novembre il Mercatino Enogastronomico della Certosa: gli organizzatori non hanno cambiato format ma recuperano la data una settimana dopo a causa delle pessime condizioni meteorologiche di domenica scorsa. L'appuntamento è per domenica 18 in Corte dei Cistercensi dove foodies e turisti potranno trovare eccellenze enogastronomiche a filiera corta ed artigianato per una giornata di festa che è anche occasione di scoperta di uno tra i borghi più belli d'Italia, sede dell'omonima abbazia, gioiello dell'architettura romanica lombarda.
Per foodies ed enogastronauti tipicità del Pavese, della Lomellina, dell'Oltrepo e del Monferrato con qualche presenza extra regionale e, dalle 12,30, in collaborazione con la trattoria La Grancia, polenta e bruscitt per salutare i sapori della tradizione e la cucina dei primi freddi.
Cultura del gusto ma anche l'occasione per visitare il magnifico chiostro dell'Abbazia ed il complesso monastico: gli organizzatori hanno previsto visite con accompagnatore alle 15 e alle 16 (info: www.abbaziamorimondo.it).
Nella vetrina del MEC prodotti a filiera corta: funghi, riso, succhi di frutta e salse, confetture e composte, miele, specialità casearie di latte vaccino e per quanti tengono d'occhio il tasso di colesterolo, anche di pecora e capra. Non mancheranno Varzi DOP (prodotto con l'utilizzo del filetto che è la parte più pregiata del maiale) e salame d'oca di Mortara IGP, pregiata produzione lomellina. Lomellina ancora protagonista tra i banchi del MEC con i prosciutti ed il paté di fegato d'oca. E ancora tisane, vini, distillati, grappe, digestivi, liquori e creme per torte e gelati, miele, riso, verdura, frutta, olio e conserve dalla Sicilia. Per i golosi del dolce le pluripremiate offelle di Parona. Nella sezione artigianato originali idee regalo hand-made in vista dell'imminente Natale: oggettistica, bijoux, accessori, centri tavola e biancheria per la casa.


L'Abbazia di Morimondo fu fondata nel 1136 dai cistercensi provenienti dal monastero francese di Morimond, i quali, trapiantati in Lombardia, conservarono il nome della loro abbazia madre (da "mora", parola della bassa latinità = palude). La basilica, sorta in periodo successivo alla costruzione del monastero (dal 1182), è oggi il monumento di maggior importanza di Morimondo. Rispecchia il disegno delle chiese cistercensi voluto da S. Bernardo: grandiose e solenni in contrasto con l'austerità e la povertà della vita dei monaci, cui è attribuito il merito di aver intrapreso l'opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio. L'esterno in mattoni è in stile gotico francese con elementi romanico-lombardi. La facciata presenta un taglio a capanna; il portale è preceduto da un pronao (porticato posto davanti alla chiesa) aggiunto nel 1736. Un rosone centrale, bifore, aperture cieche e altre a cielo aperto definiscono la parte superiore, coronata da una fila di archetti che continuano sui fianchi. L'interno di forma basilicale, a 3 navate su pilastri con volte a crociera, con transetto e abside rettangolare. Opere: entrando a destra si nota una magnifica acquasantiera trecentesca con rosoni e teste fantastiche. Degno di nota il coro, commissionato dai monaci di Settimo Fiorentino, stabilitisi a Morimondo nel 1490, all'intagliatore abbiatense Francesco Giramo, che lo concluse nel 1522.

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