1979_07_12 Arena di Verona apre con i draghi di Turandot

Riporto qui uno storico articolo di Mario Pasi per una stagione di Arena di Verona nella quale "debuttarono" in Arena e nei ruoli, cantanti da brivido come Franco Bonisolli (Calaf in Turandot), Verliano Lucchetti (Faust in Mefistofele) e Gianfranco Cecchele (Alfredo) con Rolando Panerai (Germont) in Traviata.

Venerdì 6 luglio 1979 SPETTACOLI by Mario Pasi
ARENA DI VERONA, Questi spettacoli sono unici al mondo
Da giovedì fino a settembre torna uno dei più attesi appuntamenti. Apre la Turandot con Katia Ricciarelli (Liù). Già incassato un miliardo e mezzo di lire. Un giro d'affari di dieci miliardi per tutta la città. Verso il record di cinquecentomila presenze.

Ecco il cartellone 1979
TURANDOT di Puccini: 12, 15, 21; 27 luglio; 1, 4, 7, 15, 19 agosto, per un totale di nove rappresentazoni;
LA TRAVIATA di Verdi: 14, 19, 22, 29 luglio; 3, 8,10,12,18, 26, 29 agosto, per un totale di 11 rapprentazioni;
MEFISTOFELE di Boito: 28, 31 luglio;2, 5, 9,11,14,17,24 agosto; 1" settembre, per un totale di 10 rappresentazioni;
LO SCHIACCIANOCI di Ciaikovski: 25, 28, 30, 31 agostoquattro rappresentazioni.
Al Teatro Romano, dal 3 agosto (undici recite) sarà, rappresentato il balletto Romeo e Giulietta di Prokofiev con la coreografia di Vittorio Biagi, e che il 17 e il 18 agosto è programmato Ambakaila, carnevale di Trinidad e Tobago.
Ingresso 3/4.000 lire per recita ( ovvero da 1.5 a 2 euro)
Il costo massimo, per le poltronissime, è di 25.000 lire ( ovvero circa 12 euro)

Fra tuoni e fulmini, violenti scrosci di pioggia e fughe velocissime, l'Arena di Verona consuma gli ultimi giorni di prove alla vigilia dell'apertura della sua cinquantasettesima stagione. E' una corsa contro il tempo, e la gigantesca macchina areniana regge piuttosto bene, Turandot e Traviata avanzano di pari passo, fra mille problemi, gli stessi di ogni anno, che poi miracolosamente si risolvono. Le previsioni della aeronautica, per i prossimi giorni, sono favorevoli. Ma l'altro giorno, con Piazza Bra che sembrava il Canal Grande, l'atmosfera era piuttosto depressa.
Dicevamo di macchina gigantesca, ed è vero. Torreggiano nell'anfiteatro le scene altissime concepite in chiave di drago, da Mario Garbuglia per Turandot; e nella città già invasa dai turisti germanici si respira aria pucciniana. La Traviata fine secolo che segue a ruota la "storia" della principessa di ghiaccio (le due prime, ricordiamolo, sono il 12 e 14 luglio 1979) fruscia di abiti mondani. Parecchie serate sono già "vendute" fin d'ora. «La prevendita ha reso — afferma in sovrintendente Cappelli — oltre un miliardo e mezzo di lire il venti per cento in più dell'anno scorso». 
Anche quest'anno si batterà il record degli incassi e delle presenze? Se il clima sarà buono, possiamo giurarlo, sarà così.
Turandot e Traviata sono richiestissime dal pubblico straniero, mentre la terza opera della stagione, Mefistofele di Boito, è finora ambita soprattutto dagli italiani. «Bisogna tener presente — dice il direttore artistico Rocchi — che Mefistofele all'estero è poco conosciuto, è battuto come popolarità dal Faust di Gounod. Ma sarà un allestimento tanto spettacolare che poi la gente accorrerà. Per i balletti con Carla Fracci non c'è problema, basta dare l'annuncio e si vende tutto in pochi giorni». Nella fattispecie si tratta dello Schiaccianoci di Ciaikovski.
L'appuntamento con l'Arena, il momento più importante delle stagioni liriche estive italiane, durerà fino al 1° settembre. Le recite, in totale, saranno trentaquattro, con in più un concerto singolare, il 20 agosto a San Zeno, dei dodici violoncellisti della Filarmonica di Berlino. Vi sono impegnati circa centotrenta professori d'orchestra e centocinquanta artisti del coro, nonché qualche centinaio di comparse (meno che in passato, perché anche l'Arena vive la sua piccola austerità). 
«L'orchestra è stata rinforzata e migliorata mediante concorsi — afferma Rocchi — e anche il coro è diventato più omogeneo. E anche la scelta degli artisti, nei limiti del mercato, è stata condotta, io credo, con criteri di efficienza». 
Cappelli sottolinea la presenza dell'Ente Arena in uno spazio sempre più vasto, con collegamenti previsti con altre città venete e con la politica delle tournées e degli scambi. Il grande sogno di una stagione d'opera per le moltitudini, quindi popolare e internazionale, potrebbe avere sviluppi sensazionali se si potesse esportare di più gli allestimenti. 
«Ci sono richieste da tutto il mondo, e sarebbe bello poter accettare inviti, come quelli dall'America e dal Giappone, che però sollevano i problemi di costi e di organizzazione ancora difficili da superare».

12 luglio 1979
Giacomo Puccini
TURANDOT
Turandot Marita Napier, tedesca, e Elisabeth Payer Tucci
Calaf Franco Bonisolli,Ermanno Mauro
Liù Mietta Sighele, Katia Ricciarelli
Timur Carlo Zardo
Direttore Juri Aronovic
Regia Mauro Bolognini

Vediamo da vicino questa stagione, che Turandot aprirà il 12, con Juri Aronovic sul podio, Mauro Bolognini regista e Mario Garbuglia, uomo di cinema e teatro, e un cast pieno di debutti. Le protagoniste che si alternano in Turandot sono Marita Napier, tedesca, e Elisabeth Payer Tucci, di scuola cecoslovaca. Debutta come Calaf anche il tenore Franco Bonisolli, che sarà ripreso da Ermanno Mauro; ritorna Mietta Sighele, Liù (poi canterà Katia Ricciarelli). Zardo, Begali, Zecchillo, Ricciardi, Andreolli entrano nella produzione assieme ad altri artisti esperti.

Giuseppe Verdi
LA TRAVIATA
Violetta Katia Ricciarelli, Francoise Garnier, Elena Mauti Nunziata
Alfredo Gianfranco Cecchele, Peter Dvorski
Germont Rolando Panerai
Direttore Oliviero De Fabritiis
Regia Giulio Coltellacci

Per Traviata sei recite sono affidate a Katia Ricciarelli, che ha due spettacoli in Arena e che contemporaneamente prepara Otello per Venezia, le altre Francoise Garnier e a Elena Mauti Nunziata. Per la prima volta nella parte e in Arena, canta la parte di Alfredo, Gianfranco Cecchele, cui seguirà il ceco Peter Dvorski, un giovane rivelatesi recentemente alla Scala. Giunge all'Arena anche Rolando Panerai, debuttante di lusso, quale Germont. Oliviero De Fabritiis, sul podio che festeggia i suoi 25 anni areniani. Altra novità, il fatto che Giulio Coltellacci, oltre che scenografo e costumista, sarà anche il regista dello spettacolo. Non è un fatto casuale, ma una moda, questa del regista scenografo, impegno In cui si sono cimentati recentemente Damiani, Pizzi, Samaritani.

Arrigo Boito
MEFISTOFELE
Mefisto Nicola Ghiuselev e Carlo Zardo
Faust Verliano Luchetti, Ottavio Garaventa
Margherita Elena Mauti Nunziata, Seta Del Grande
Direttore Maurizio Arena
Regia Gianfranco De Bosio

Mefistofele andrà in scena il 28 luglio, diretto da Maurizio Arena. Gianfranco De Bosio, a suo tempo direttore artistico dell'Arena, vi torna come regista in un allestimento che comprende anche una lunga azione coreografica manovrata da Mllorad Miskovic.
I protagonisti saranno nell'ordine Nicola Ghiuselev e Carlo Zardo; come Faust debutta Verliano Luchetti, Elena Mauti Nunziata sarà Margherita (poi rispettivamente, subentreranno Garaventa e la Del Grande). I Si attende con interesse la prova nella parte di Elena di Adelaide Negri. Le scene e i costumi sono frutto della fantasia decorativa di Maria Antonietta Gambaro.

Infine, lo Schiaccianoci con la Fracci e Urbain, il 25 agosto. La compagnia, si dice, sarà forte di solisti italiani e stranieri, l'orchestra sarà diretta da De Mori.
La meta di questa stagione? Superare le vendite dell'anno scorso. E' così lontana l'ipotesi di oltre 500.000 presenze? 
Il giro d'affari, per la città potebbe superare la cifra di dieci miliardi. Per assistere agli spettacoli, ci sono diverse facilitazioni, come diecimila abbonamenti a prezzi ridotti (3/4000 lire per recita) a giovani, lavoratori e militari. Il costo massimo, per le poltronissime, è di 25.000 lire, la massima spesa in gradinata è di lire 7.000. Per uno straniero è davvero poco. Per gli italiani, è un pedaggio accettabile. L'anno prossimo l'opera recuperabile potrebbe essere La Gioconda di Ponchielli con Luciano Pavarotti. In margine alla stagione, saranno allestite le mostre del carteggio Verdi Boito e delle celebrazioni di Respighi.
ARENA VERONA DAL  MOSTRO  INVIATO  SPECIALE Articolo di Mario Pasi per il Corriere della Sera


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