Tournée Europa 2013 Complessi Ghislieri
Davide Perez - Mattutino de' Morti
Davide Perez - Mattutino de' Morti
Festival de La Chaise-Dieu 2013_08_21
Festival de Sablé 2013_08_23
Saison musicale de Royaumont, Fondation Royaumont 2013_08_24
Festival Oude Muziek Utrecht 2013_08_26
Collegio Ghislieri - Pavia Enregistrement pour Sony 2013_09_07 sino al -> 12
Bucarest, George Enescu Festival 2013_08_18
Pavia, Basilica di San Michele – Pavia Barocca 2013_09_17
Torino, MITO SETTEMBREMUSICA 2013_09_18
A project by Collegio Ghislieri and Fondation Royaumont
coproduction: Festival de la Chaise Dieu, Festival George Enescu Bucarest
Pavia Barocca 2013
Martedì 17 settembre 2013 • 21:00
Pavia, Basilica di San Michele Maggiore
(MAPPA PER RAGGIUNGERE LA BASILICA)
(MAPPA PER RAGGIUNGERE LA BASILICA)
Davide Perez (1711 – 30 ottobre 1778)Mattutino de' morti (1770)
Un Italiano alla corte dei re di Portogallo
Interpreti
Soprano: Roberta Invernizzi
Basso: Salvo Vitale
Ghislieri Choir & Consort
Direttore: Giulio Prandi
La realizzazione de Mattutino dei morti di Davide Perez è stata possibile grazie al Comitato Henry Goüin della Fondation Royaumont. Si ringrazia per la collaborazione Associazione Il Bel San Michele Onlus.
«Non ho mai udito musica così solenne, così commovente...» scriveva William Beckford (l'autore di Vathek) a proposito del Mattutino de' Morti di David Perez, che aveva ascoltato a Lisbona. Perez fu attivo d Lisbona dove visse dal 1752 alla morte.
Note da una precedente edizione italiana del 2002:
""Perez compose tre volte (nel 1747, intorno al 1755 e nel 1770) la musica per questo ufficio funebre, limitandosi sempre ai responsori (per le altre parti, antifone, salmi, lezioni si eseguono le melodie del repertorio gregoriano): a Palermo Gabriel Garrido ha diretto la versione 1770. Naturalmente questa musica ha caratteri del tutto diversi da quelli di un oratorio o di un'opera teatrale, e si rivela ricca di sorprese, oltre che, come notò Beckford, «august» e «affecting», solenne e commovente. In che senso commovente? Non è lecito attendersi da un compositore nato nel 1711 una soggettiva meditazione individuale sulla morte, in un contesto che comporta pur sempre la celebrazione di un rito, la sua «rappresentazione». Ma il rapporto con le singole frasi del testo, individuate ciascuna in uno specifico episodio, non si rivela più legato alle convenzioni del vocabolario barocco, pur senza riuscire forse ad affermarne compiutamente uno nuovo, collocandosi comunque in una dimensione stilistica difficilmente classificabile (forse non solo per me). Sorprende la qualità sempre intensamente suggestiva ed espressiva del lirismo di Perez, la ricchezza dei colori della sua orchestra (dove gli archi hanno un rilievo preminente), la libertà della scrittura e dell'invenzione formale nell'alternarsi mai rigido o schematico di pezzi per soli, o per coro, o, con particolare rilievo, per soli e coro concertanti, nell'intrecciarsi infine di armonia e polifonia. "
Vedi il fotoservizio sul concerto in Basilica del maggio 2012
Vedi il fotoservizio sul concerto in Basilica del maggio 2012
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