2013_04_20 Tenconi – Opere su carta 1953–2013


Dal 20 aprile al 19 maggio 2013_04_20
Castello Visconteo di Pavia, Viale XI febbraio
Tenconi – Opere su carta 1953–2013
Mostra fatta di acrilici ma soprattutto di disegni e pastelli che […] vengono spesso collocati dalla critica vicino alla tradizione naturalistica lombarda, ma la loro forza, l’analisi a volte impietosa, i lampi di luce rimandano a suggestioni più lontane e più ampie: Sutherland, e poi Turner e Goya.
La mostra delle opere di Sandra Tenconi si terrà al Castello Visconteo di Pavia, Viale XI febbraio 35, dal 20 aprile al 19 maggio 2013.
Potrà essere visitata dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 17.50 (chiusa il 1° maggio).
Inaugurazione: venerdì 19 aprile, ore 18.00.

La mostra al Castello Visconteo è curata dai Musei Civici di Pavia, con interventi  critici a cura di Susanna Zatti, Silvana Borutti, Francesca Porreca.



I Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia presenteranno, dal 20 aprile 2013 al 19 maggio, la mostra antologica di Sandra Tenconi "Opere su carta 1953-2013": oltre novanta opere, tra disegni e pastelli, acquarelli e acrilici. 
Di Sandra Tenconi scriveva Roberto Tassi: "A differenza dei molti pittori, suoi compagni di strada e di poetica, che hanno trovato nel naturalismo moderno, o
astratto, informale, ultimo, o come in altro modo si voglia definire, la loro più profonda espressione, pittori tutti, o quasi, che poco amano e poco praticano il
disegno, Sandra Tenconi ha fatto invece del disegno una sua costante pratica, in preludio o in accompagnamento, spesso in autonomia, alla pratica pittorica. E nel 
disegno eccelle."
Disegni e pastelli di Sandra Tenconi vengono spesso collocati dalla critica vicino alla tradizione naturalistica lombarda, ma la loro forza, l'analisi a volte 
impietosa, i lampi di luce rimandano a suggestioni più lontane e più ampie: Sutherland, e poi Turner e Goya. 
I soggetti variano dai paesaggi urbani milanesi e londinesi degli anni '50 ai paesaggi dell'Oltrepò, di Provenza e di Corsica, alla montagna, ai fiori (amatissime le ortensie e le azalee), alla figura umana, al ritratto, agli intrichi vegetali dei carpini, ai tronchi e alle ghiaie del Ticino; senza discontinuità tra il 
naturale e l'umano.
I lavori esposti al Castello Visconteo testimoniano l'evoluzione e il consolidarsi,  nell'arco di sessant'anni di attività, di una personalità artistica di primo piano, sensibile agli stimoli esterni, vissuti così autenticamente da non lasciare spazio alle mode: fedele ai motivi ispiratori, e però capace di uscire dagli schemi unendo 
senza contraddizione il rigore dell'indagine naturalistica all'emozione lirica, la testimonianza realistica all'esplosione della forma astratta.


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