2013_02_22 Concerto alla Annunciata di Abbiategrasso con l'Accademia dei Fiati

Venerdì 22 febbraio 2013_02_22 ore 21:00
Complesso monumentale della Annunciata di Abbiategrasso
Stagione musicale 2012-2013
CONCERTO SINFONICO
Ensemble di fiati e archi dell’Accademia Musicale diretta da Sergio Delmastro.
in programma
Richard Wagner - Idillio di Sigfrido
Johannes Brahms - Serenata in re maggiore op. 11 in sei movimenti e per piccolo organico
Il concerto avrà inizio alle ore 21.00, i biglietti (oltre alla biglietteria presso l’Annunciata) sono disponibili in prevendita presso Amadeus, in via via Borsani 29, telefono 393 9864191. Per informazioni è possibile contattare anche i Servizi Culturali del Comune di Abbiategrasso, telefoni 02 94692220-292-295.

Richard Wagner - Idillio di Sigfrido

Concerto musicalmente impegnativo quello, che il 22 prossimo sarà eseguito all’exConvento dell’Annunciata dall’ensemble di fiati e archi dell’Accademia Musicale diretta da Sergio Delmastro.
Saranno proposti al pubblico due “serenate”: la prima scritta da Richard Wagner (di cui ricorre quest’anno il 
bicentenario della nascita, esattamente come Giuseppe Verdi) e che ha per titolo Idillio di Sigfrido. 
È una delle pochissime pagine sinfoniche del compositore tedesco ed è anche la più celebre. Si tratta infatti di 
un “cadeau” alla moglie Cosima Liszt per il suo trentatreesimo compleanno (era nata in Italia, a Como, il 24 
dicembre del 1837), ma scritto nel 1869 dopo la nascita del loro terzo figlio, Siegfried, il primo e unico maschio dei tre. La prima esecuzione, nell’originale forma cameristica che sarà eseguita all’Annunciata,  avvenne il giorno di Natale del 1870.
Il lavoro, la cui esecuzione sarebbe dovuta avvenire solo tra le mura domestiche di Casa Wagner, fu però  ampliato e pubblicato da Wagner otto anni più tardi per far fronte a un urgente bisogno di soldi. Nell’agosto 
del 1870 Richard e Cosima si erano finalmente sposati regolarizzando così un’unione che nel giugno dello  stesso anno era stata coronata dalla nascita dell’atteso figlio maschio, il piccolo Sigfrido. La coppia viveva in 
Svizzera, a Tribschen, in una villa che era diventata un sereno e fecondo rifugio al riparo dalle maldicenze che 
avevano avvelenato il loro legame a Monaco. Wagner era in uno stato di grazia e la felicità raggiunta si riflette 
in questo lavoro scritto nel novembre del 1870. La “prima” fu una sorpresa per Cosima: le note dell’Idillio l’accolsero la mattina del 25 dicembre del 1870, quando uscì con le due prime figlie, Isolde e Eva, nel parco. Il piccolo ensemble, di tredici strumentisti era disposto sulle scale della villa ed era diretto dallo stesso Wagner. 
Tra i pochi invitati alla “sorpresa” c’era anche un ventiseienne Friedrich Nietzsche. Wagner scelse un organico  ristretto perché si tratta di un “idillio” e perché destinato a una esecuzione domestica: di fatto egli si limitò a sette fiati (flauto, oboe, due clarinetti, fagotto, due corni) e a cinque archi (quartetto d’archi con aggiunta del contrabbasso) con una brevissima incursione della tromba (solo tredici battute) che sottolinea il momento culminante, epico della composizione.
Johannes Brahms - Serenata in re maggiore op. 11 in sei movimenti e per piccolo organico 
Il genere della “musica d’intrattenimento” conobbe nel XIX secolo una progressiva mutazione: se da una parte sembravano passare di moda i Divertimenti, le Serenate, i Notturni del classicismo viennese, dall’altra parte risultavano in continua ascesa nel favore dei committenti, e del pubblico, le Marce, le Scozzesi, i Ländler e altre forme di danza. Mezzo secolo dopo, quando Brahms prese in considerazione questo genere musicale, la società civile era cambiata nel profondo: più che la necessità di scrivere su commissione per una festa o una circostanza celebrativa, c’era l’intenzione di ripensare esteticamente lo schema del passato, per lo più privato della sua funzione originaria.
Al genere della Serenata Brahms accedette negli anni in cui la sua esistenza si svolgeva tra Amburgo e Detmold, ove era direttore d’una formazione corale e, saltuariamente, della piccola orchestra di corte. Già dal 1854 il compositore era pronto per scrivere musica per grande orchestra, cercando di realizzare una sinfonia con il materiale d’una Sonata in re minore per due pianoforti, ma quel materiale tematico avrebbe, di lì a poco, trovato il suo sbocco naturale nel Primo Concerto per pianoforte e orchestra op. 15, la cui genesi, curiosamente, venne ad intersecarsi con quella della Prima Serenata in re maggiore. 
L’idea di scrivere una serenata si associò al primitivo proposito di comporre un pezzo cameristico, inizialmente in tre tempi per nove strumenti (flauto, due clarinetti, corno, fagotto e quartetto d’archi): a tale progetto Brahms lavorò nell’estate 1858 a Göttingen, durante le vacanze vissute assieme a Clara Schumann e ad un gruppo di amici fidati, tra cui Grimm, che si premurò d’organizzare una prima lettura della stesura iniziale. Perplessità di vario genere furono avanzate però dagli amici musicisti e anche Joachim si mostrò dubbioso sull’originalità dell’organico strumentale. La seconda stesura della Serenata in re maggiore op. 11 in sei movimenti e per piccolo organico orchestrale fu ultimata il 16 marzo 1859 e venne diretta da Joachim ad Amburgo il 28 marzo alla Sala Wörmer. Benché l’esito fosse molto positivo, il musicista non si dichiarò ancora soddisfatto della soluzione, orientandosi ad allargare al grande organico orchestrale la strumentazione e in tale versione la Serenata in re maggiore op. 11 venne eseguita ad Hannover il 3 ottobre 1860. Il recensore della “Neue Zeitschrift für Musik” di Lipsia ravvisò «nel colore orchestrale fresco e suggestivo di forza giovanile», negli episodi imitativi «una facoltà di rinascita delle forme contrappuntistiche del canone e della fuga», cioè i caratteri fondamentali della Serenata in re maggiore, cogliendo nel segno con insolita preveggenza critica. [Note a cura degli organizzatori]

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