2022_10_09 Concerti di Spazio Teatro 89 dal 9 ottobre al 4 dicembre 2022

I Concerti di Spazio Teatro 89
Rassegna musicale 
"Play, Rec, Rewind"
in collaborazione con Serate Musicali e Coop Lombardia
Il tempo nella musica, la musica nel tempo
9 ottobre - 4 dicembre 2022


1° concerto
Domenica 9 ottobre 2022, ore 17
Nostalgiche passioni
Franck e Rachmaninov, fra struggente lirismo e virtuosismo infuocato
Margherita Succio, violoncello
Yevheniya Lysohor, pianoforte
Programma
Cesar Franck: Sonata in la maggiore (1886)
Allegretto ben moderato; Allegro; Recitativo-Fantasia; Allegretto poco mosso
Sergej Rachmaninov: Sonata op. 19 per violoncello e pianoforte (1901)
Lento - Allegro moderato; Allegro scherzando; Andante; Allegro mosso

Dare tutto, ma proprio tutto di sé in ogni frase, cuore aperto e nervi scoperti, senza risparmio. Ma allo stesso tempo pensare in grande, e se anche ogni frase è una “petite mort” , dopo ce ne sarà un’altra, anch’essa breve e intensa, e poi un’altra e un’altra ancora, mille e poi cento e poi ancora mille, come i baci di Catullo a Lesbia, così che alla fine, attimo dopo attimo, l’intero percorso avrà dimensioni smisurate, monumentali. Ecco, questa in estrema sintesi ci sembra la meravigliosa, irresistibile contraddizione della Sonata per violoncello e pianoforte di Rachmaninov: attimi indimenticabili, che però non vogliono, non possono fermarsi a lasciarsi contemplare perché, al pari di Paolo e Francesca nella “bufera infernal, che mai non resta”, inarrestabilmente trascinati in avanti dal turbine del virtuosismo strumentale e da una fantasia creativa di tale lussureggiante inesauribilità da rasentare l’horror vacui. Anche la Sonata di Franck è di ragguardevole durata, solo di poco inferiore a quella di Rachmaninov. Ma la concezione formale, basata sulla elaborazione e sul ciclico ritorno di motivi ricorrenti, è assai più unitaria, e costruita in modo tale che la nostra comprensione del materiale sonoro acquisisce piena consapevolezza solo retrospettivamente, in un ascolto “à rebours” che forse sacrifica parte dell’emozioni per ciò che potrebbe ancora attenderci, ma al contempo ci riempie di nostalgico struggimento per la bellezza di quanto già vissuto, come in un mito di Orfeo rovesciato, in cui il sacrificio di una Euridice futura sia pienamente compensato dall'appagante meraviglia di un ultimo sguardo.

2° concerto
Domenica 23 ottobre 2022, ore 17
Il suono del ricordo
Musica fra memoria e metamorfosi
Carlo Boccadoro, pianoforte
Thomas Adès: Souvenir; Philip Glass: Five Metamorphosis; Carlo Boccadoro: Cruel Beauty
Arvo Pärt : Variationen zur Gesundung von Arinuschka; Ludovico Einaudi: “Underwater”

Un concerto che è anche una lezione sulla musica dei nostri tempi. Protagonista, sia come interprete al pianoforte sia con le presentazioni del repertorio eseguito, Carlo Boccadoro, musicista poliedrico e intellettuale di onnivora curiosità che torna a Spazio Teatro 89 per proporci una scelta di brani il cui ambito cronologico va dal 1977 delle Variazioni per la guarigione di Arinuschka di Arvo Pärt al 2020 della raccolta „Underwater” di Ludovico Einaudi, musiche il cui linguaggio procede per lo più con il respiro ampio e calmo della meditazione in un mobile, liquido equilibrio fra il piacere estatico della ripetizione e lo stupore di graduali, quasi inavvertite metamorfosi, per un ascolto che è come un’immersione in tracce mnestiche da ricordare, ripetere, rielaborare.

3° concerto
Domenica 13 novembre 2022, ore 17
Sogni, visioni, deliri
L’estraneo, l’esotico, il perturbante
Piercarlo Sacco, violino; Luca Schieppati, pianoforte
con la partecipazione di Lucia Marinsalta, voce recitante
Camille Saint-Saëns: Triptyque, Op.136 (Prémice; Vision Congolaise; Joyeuseté)
Claude Debussy: L’isle joyeuse; Robert Schumann: Sonata n. 1 op. 105
Carlo Galante: Chiari di Lupo, compendio portatile di licantropia, per voce recitante e pianoforte

Evadere, fuggire da un ambiente che ci insidia o anche solo ci annoia, cambiare vita in luoghi lontani e sconosciuti. Ma anche sfuggire a se stessi, a un Io divenuto insopportabilmente ingombrante, fingendo identità con cui si pensa di poter convivere più facilmente, magari perchè meno esigenti con le nostre inemendabili mancanze. Pensieri di tal fatta penso siano esperienza comune per molti se non per tutti, e i musicisti, naturalmente, li hanno saputi esprimere: Saint-Saens con il suo amore per l’esotismo di ambientazione africana, Debussy con quella visione potente e dionisiaca di un mondo di terrena, appagante felicità che è la sua Isle joyeuse, Schumann con le sue irrisolte contraddizioni fra disciplina compositiva e divagante introspezione e, arrivando ai nostri giorni, Carlo Galante con la sua benevola ironia sul fenomeno, reale o letterario che sia, della licantropia, esplorata in ogni sua possibile declinazione nel melologo „Chiari di lupo”

4° concerto
Domenica 20 novembre 2022, ore 17
“Dove sei, o mondo bello?”
Parole e musica fra cielo e terra
Vansìsiem Lieder Duo
Paola Camponovo, soprano; Alfredo Blessano, voce
Franz Schubert: Die Goetter Griechenlands; Gian Francesco Malipiero: Mondi Celesti
Ildebrando Pizzetti: Levommi il mio pensier in parte ov’era
Orazio Sciortino: Casarsa - quattro brevi Lieder per voce e pianoforte
Francis Poulenc: Fiançailles pour rire

Da sempre e per sempre alla ricerca della felicità, gli esseri umani l’hanno di volta in volta immaginata in luoghi reali o inesistenti, vicini o irraggiungibili, nel passato remoto o in un più o meno prossimo futuro. Grazie al raro e raffinatissimo percorso impaginato per noi dal Duo Vansisiem inseguiremo il “mondo bello” evocato da Schiller nel “Götter Griechenlands” di Franz Schubert passando attraverso la commovente nostalgia pasoliniana per la “fontana di rustic amòur” della sua Casarsa musicata da Orazio Sciortino, elevandoci poi verso le visioni petrarchesche intonate da Ildebrando Pizzetti e le suggestioni mistiche delle medievali Vite dei Santi nei Mondi celesti di Malipiero, per approdare infine a una dimensione più quotidiana ma tutto sommato più plausibile con l’agrodolce inventiva del “Fidanzamento per ridere” di Francis Poulenc.

5° concerto
Domenica 4 dicembre 2022, ore 17
Pace non trovo
Musica inquieta per tempi calamitosi
Ensemble Nuova Cameristica di Milano
Zara Dimitrova, soprano; Külli Tomingas, mezzosoprano; Luca Schieppati, pianoforte
Luigi Boccherini: Quintetto op. 57 n. 6 „La ritirata di Madrid”
Modest Musorgsky: Canti e Danze della Morte; Franz Liszt: Pace non trovo
Antonio Vivaldi: Nulla in mundo pax sincera

La musica fa bene all'anima, ma certo non perché ne occulti le inquietudini. Anzi, tra le arti è forse proprio la musica quella che maggiormente sa rendere le dinamiche e le sottigliezze anche degli umori più saturnini. Abbiamo dunque pensato di proporre un programma in sintonia con il periodo a dir poco inquieto che il mondo sta attraversando: partendo dagli ammonimenti moraleggianti del Mottetto “Nulla in mundo pax sincera” di Vivaldi, procederemo poi, guidati dal ritmo a nostro avviso più minaccioso che bonario della “Marcia notturna nelle strade di Madrid” di Boccherini, fino al ciclotimico Petrarca/Liszt “Pace non trovo, e non ho da far guerra” e alla cupa disperazione dei Canti e Danze della Morte di Musorgsky, in un percorso di emozioni intense la cui mimesi a tratti dolorosa si scioglierà nel dono catartico della bellezza.

Note di presentazione Ufficio stampa:
“Attimo, fermati!” vorremmo spesso esclamare ascoltando la musica che ci piace e ci consola.
E invece ogni attimo svanisce nel successivo, cambia sostanza e da ebbrezza diviene sguardo retrospettivamente nostalgico o ansiosamente speranzoso di una possibile ma incerta ricomparsa, in un gioco di attese, di volta in volta appagate o deluse, in cui un ruolo fondamentale ha la nostra percezione del tempo, questa dimensione fatale in cui siamo immersi ma della quale abbiamo percezioni il più delle volte volubili, zigzaganti lungo il labile confine fra soggettività e oggettività. 
Ma la musica ha saputo dotarsi di efficaci antidoti contro gli eccessi di effimera evanescenza, creando architetture sonore con chiari punti di riferimento e percorsi logicamente articolati che trasformano lo scorrere del tempo da potenziale avversario in affidabile misuratore di simmetrie formali e pulsazioni ritmiche, in una dialettica che a ogni ascolto, soprattutto e in modo irripetibile a ogni ascolto dal vivo, crea sintesi nuove, vitali e stimolanti fra l’esprit de finesse dell’emozione momentanea e l’esprit de géométrie delle grandi forme o, per dirla più modernamente, fra i tasti Play, Rec e Rewind della nostra mente.
 Queste e altre riflessioni, sul tempo nella musica e sulla musica attraverso il tempo, cercheremo di suscitare con i cinque concerti della nostra nuova rassegna. 
E forse, chissà, riflettere sui percorsi non lineari del tempo musicale potrà aiutarci a comprendere meglio anche la più ampia prospettiva del nostro rapporto con il divenire storico: siamo nel 2022, ma al centro dell’attualità troviamo guerre, fascismi, crisi economiche e altre fosche prospettive fra realtà e distopia che tanto ricordano fatti già tragicamente accaduti nel ‘22 del secolo scorso, così che vien da pensare che se la storia è maestra di vita noi ne siamo allievi davvero pessimi, e che probabilmente corsi e ricorsi, eterni ritorni, ascese e cadute e nuove ascese sempre in bilico fra tragedia e farsa sono l’unica possibilità di evoluzione-involuzione per il legno sempre più storto della nostra specie. 
Ma per fortuna c’è la musica, meravigliosa “macchina per sopprimere il tempo” o per lo meno per renderne sopportabili, trasformandoli in bellezza, anche gli aspetti più spiacevoli.
 
Spazio Teatro 89
via Fratelli Zoia 89 - 20153 Milano Autobus: 49, 78. (Nelle vicinanze: MM5 S.Siro Stadio)
Biglietti: interi € 10; ridotti (under 25, over 65, CartaPiù Feltrinelli, Soci Touring Club) € 7

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