Naufraghi senza volto
Questa sera al teatro Strehler a Milano, la versione in grande del Piccolo teatro, Angela Finocchiaro - con Renato Sarti -non ha fatto ridere per nulla, anzi ha costretto le persone che sono venute a sentirla a riflettere su un argomento che, non direi è solo scottante, ma direi è molto maleodorante, maleodorante come l'odore che si respira nelle sale delle anatomie, quando i medici sono costretti ad affrontare l'esame delle salme in qualunque condizione siano, per capire le cause di morte e/o per identificare chi sono le persone che hanno davanti.
Dove è molto facile capirlo, il motivo della morte, è quando si tratta di una strage in mare, si tratta di affogamento [una morte orribile, ci si sente scoppiare, si sviene e ci si riprende per diversi minuti, una delle morti più strazianti] come quella che è stata raccontata e che è oggetto del libro che questa sera è stato presentato, attraverso la lettura teatrale delle pagine di Cristina Cattaneo.
Una lettura sconvolgente che descrive nei minimi particolari il progetto di recupero di un barcone [2016] con una strage di corpi di migranti, che hanno chiuso la loro vita in fondo al mare, ammassati come in una scatoletta di sardine.
A volte verrebbe da dire "non buttiamola sempre in politica" però questa sera il teatro era pieno pieno di persone che condividono il valore della vita umana, il riconoscimento dell'identità e della sofferenza delle persone che, a costo della morte, di una morte atroce per bambini, donne, uomini di tutte le età, lasciano i loro paesi per cercare una speranza che non raggiungeranno mai.
Nella foto di Concertodautunno la standing ovation finale |
E trovano invece una fine orribile in fondo al mare a poca distanza dalle nostre coste, ma certi nomi della politica italiana non saranno mai presenti a queste letture e di queste cose non ne vorranno mai sentire parlare perché loro ci ridono sopra da anni purtroppo.
Naufraghi senza volto
Dare un nome alle vittime del Mediterraneo
di Cristina Cattaneo. medico legale
Professore ordinario Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute
Antropologia, Scienza e Divulgazione scientifica
Il racconto di un medico legale nel tentativo di dare un nome alle vittime del Mediterraneo, testimoni della violenza e della disperazione del nostro tempo.
Il corpo di un ragazzo con in tasca un sacchetto di terra del suo paese, l’Eritrea; quello di un altro, proveniente dal Ghana, con addosso una tessera della biblioteca; i resti di un bambino che veste ancora un giubbotto la cui cucitura interna cela la pagella scolastica scritta in arabo e in francese. Sono i corpi delle vittime del Mediterraneo, morti nel tentativo di arrivare nel nostro paese su barconi fatiscenti, che raccontano di come si può “morire di speranza”. A molte di queste vittime è stata negata anche l’identità. L’emergenza umanitaria di migranti che attraversano il Mediterraneo ha restituito alle spiagge europee decine di migliaia di cadaveri, oltre la metà dei quali non sono mai stati identificati. Il libro racconta, attraverso il vissuto di un medico legale, il tentativo di un paese di dare un nome a queste vittime dimenticate da tutti, e come questi corpi, più eloquenti dei vivi, testimonino la violenza e la disperazione del nostro tempo.
Biografia dell'autore: Cristina Cattaneo, medico e antropologo, è professore ordinario di Medicina Legale all’Università degli Studi di Milano e direttore del Labanof, il Laboratorio di antropologia e odontologia forense, presso la stessa Università. Nelle nostre edizioni ha pubblicato Crimini e farfalle (con M. Maldarella, 2006), Naufraghi senza volto (2018) vincitore del premio Galileo 2019 e bestseller internazionale tradotto in numerose lingue e Corpi, scheletri e delitti (2019).
A Cristina Cattaneo nel 2021 verrà assegnato l’Ambrogino d’Oro dal Comune di Milano.
Lunedì 29 novembre 2021_11_29 ore 20.30
PICCOLO TEATRO STREHLER - Milano
Largo Greppi 1 – M2 Lanza
FUORI NIGUARDA
NAUFRAGHI SENZA VOLTO
lettura teatrale di Renato Sarti
tratta dal libro Naufraghi senza volto di Cristina Cattaneo (Raffaello Cortina Editore)
con Angela Finocchiaro e Renato Sarti
video e immagini Mattia Colombo, Jacopo Loiodice, Valentina Cicogna
musiche Carlo Boccadoro
produzione Teatro della Cooperativa in collaborazione con AGIDI
si ringraziano
Gruppo dell’Allenza Progressista dei Socialisti & Democratici al Parlamento Europeo e Casa Comune
Da "Naufraghi senza volto" Raffaello Cortina Editore, Premio Galileo 2019, scritto dall’antropologa forense Cristina Cattaneo, una lettura teatrale per raccontare il dramma dei naufragi nel Mediterraneo dal punto di vista di chi lavora per restituire, attraverso le analisi autoptiche, identità e dignità ai profughi morti in mare.
Lunedì 29 novembre sul prestigioso palco del Piccolo Teatro Strehler Angela Finocchiaro, una delle grandi interpreti del panorama teatrale italiano, e Renato Sarti daranno vita al reading prodotto dal Teatro della Cooperativa in collaborazione con AGIDI per un evento speciale.
È raro soffermarsi a pensare alla sofferenza di chi ha una persona cara, che ha intrapreso un viaggio alla ricerca di un futuro migliore e non sa se ce l’abbia fatta, se stia bene, se lo rivedrà mai.
Si chiama ambiguous loss (perdita ambigua) il lutto che non si riesce ad accettare, perché non c’è la presenza di un corpo a confermare la morte. È il sentimento che provano i parenti delle persone scomparse. La speranza di rivedere il proprio caro, anche dopo anni, non svanisce mai e si trasforma in un limbo di incertezza senza fine. Se alla sofferenza personale si aggiungono carenze di carattere tecnico, come vuoti normativi e inadempienze da parte di enti e istituzioni, la possibilità di avere una risposta si fa ancora più remota, al dolore si aggiunge la rabbia e il problema diventa anche sociale. Soprattutto quando si evidenzia la differenza di trattamento riservata ai morti “nostri” e ai “loro”, come se ci fossero vite di serie A e altre di serie B.
È questo il contesto in cui opera il Labanof, Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università degli Studi di Milano diretto da Cristina Cattaneo. Il Labanof, nato con scopi di ricerca, didattica e consulenza tecnica, grazie all’impegno e alla passione delle persone che vi lavorano, è riuscito a realizzare un piccolo miracolo: “restituire una storia, un'identità e perfino la dignità” ai cadaveri senza nome dei migranti scomparsi nei tanti naufragi del Mediterraneo.
Questa autentica crociata coordinata dall'Ufficio del Commissario Straordinario del Governo per le Persone Scomparse, dalla Marina Militare e coadiuvata anche da diverse università e organizzazioni di volontariato, è raccontata nel libro di Cristina Cattaneo partendo dai naufragi dell’ottobre del 2013 e, soprattutto, dalla ancor più difficile impresa legata alla tragedia del 18 aprile 2015. In quel caso la nave affondò con circa novecento persone a bordo. Il barcone fu in seguito recuperato e sistemato su un pontile di Melilli, vicino a Catania. Lì, in stretta collaborazione con le altre realtà e organizzazioni succitate, l’equipe del Labanof effettuò sui 566 corpi recuperati le analisi autoptiche (DNA, impronte digitali, profili genetici e dentali), la catalogazione dei vestiti e degli oggetti ritrovati e mise i risultati della scienza forense al servizio dei familiari dei dispersi per poter permettere loro il riconoscimento delle vittime.
Ora è fondamentale che le istituzioni e il mondo della politica, stimolati anche da associazioni che operano nel sociale e da realtà culturali e mediatiche, facciano la loro parte e riescano a non disperdere questa esperienza preziosa, in modo che il paradigma Labanof diventi prassi a livello nazionale ed europeo.
Fin dalla fondazione il Teatro della Cooperativa si è occupato di migrazione, proponendo spettacoli legati a questa tematica (La nave fantasma nel 2004, Premio Gassman; Servi, di e con Marco Rovelli e Mohamed Banel 2009; M’bira, di Roberto Castello, finalista premio Ubu 2019) e impiegando spesso attori e attrici immigrati in Italia (Sogno di una notte di mezza estate, La molto tragica storia di Piramo e Tisbe, Chicago boys).
È per dare continuità e maggior spessore a questo impegno, sentito come necessario, che Renato Sarti ha deciso di scrivere e realizzare, in collaborazione con Cristina Cattaneo, una versione teatrale del libro Naufraghi senza volto.
BIGLIETTERIA DEL TEATRO STREHLER
Info e prenotazioni - Tel. 02.21126116 – www.piccoloteatro.org
Da lunedì a sabato 12.30 | 18
Domenica e festivi chiuso
La biglietteria del Teatro Strehler è aperta anche nei giorni di spettacolo a partire da un’ora prima dell’inizio della recita in programma
BIGLIETTI
Platea: intero € 33 | ridotto (under 26 e over 65) € 21
Balconata: intero € 26 | ridotto (under 26 e over 65) € 18
Lo spettacolo è in abbonamento
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