Data :01/01/2016
QUESTA MIRANDOLINA... È UN DON GIOVANNI!
Sede TEATRO DELLE ALI Via Maria SS. Guadalupe 5
Città: Breno
Sezione #concertodautunnonews: teatro
Descrizione: Giovedì 8 marzo 2018
a teatro con Mirandolina
QUESTA MIRANDOLINA...
È UN DON GIOVANNI!
È affidato a una donna - e che donna! - proprio nel giorno alle donne dedicato, l'ultimo appuntamento di In Tournée, la nostra strepitosa stagione di prosa.
Proxima Res in
LA LOCANDIERA
Regia: Andrea Chiodi
Con (in ordine alfabetico): Caterina Carpio, Tindaro Granata, Mariangela Granelli, Emiliano Masala, Francesca Porrini
Scene e costumi: Margherita Baldoni
Assistente alla regia: Maria Laura Palmeri
Disegno luci: Marco Grisa
Musiche: Daniele D'Angelo
Realizzazione costumi: Maria Barbara de Marco
Produzione: Proxima Res
BIGLIETTI
Platea: 18 (ridotto 15 )
Galleria: 14 (ridotto 12 )
Stiamo parlando di Mirandolina, astuta protagonista de La Locandiera, capolavoro di Carlo Goldoni del 1750, che giovedì 8 marzo alle 20.30 illuminerà il palco del Teatro delle Ali nell'allestimento della compagnia Proxima Res, con la regia di Andrea Chiodi e le interpretazioni - tra gl altri - di Tindaro Granata (Premio UBU 2016) e di una strepitosa Mariangela Granelli, nei panni della cinica protagonista.
PROSSIME DATE IN CALENDARIO:
- 17 marzo: compagnia blucinQue in Xstream
- 24 marzo: i Fratelli Merendoni in "Il Re Pescatore"
- 28 marzo: LUCILLA GIAGNONI in "Le sette ultime parole di Cristo sotto la croce" (al Duomo di Breno)
- 21/22 aprile: Luciano Bertoli in "Abramo" di Ermanno Bencivenga
- 28/29 aprile: Accademia Arte e Vita in "A chorus line, il musical"
Contatti: E sapete che bella sorpresa abbiamo in serbo?
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La storia de La Locandiera è incentrata sulle vicende di Mirandolina, astuta donna che a Firenze gestisce una locanda ereditata dal padre. Mirandolina viene costantemente corteggiata dagli uomini che frequentano la locanda e in special modo dal marchese di Forlipopoli, aristocratico decaduto, e dal conte d'Albafiorita, mercante arricchito che è entrato a far parte della nuova nobiltà. I due rappresentano i poli opposti dell'alta società veneziana del tempo. L'astuta Mirandolina, da buona mercante, non si concede a nessuno dei due, lasciando intatta l'illusione di una possibile conquista. I nobili clienti, invaghiti, tardano a lasciare l'osteria, e così facendo contribuiscono alla crescita del profitto e della fama della locanda. L'arrivo del Cavaliere di Ripafratta, un aristocratico altezzoso e misogino incallito che disprezza ogni donna, sconvolge il fragile equilibrio della locanda, ferendo nell'orgoglio proprio Mirandolina che, non essendo per nulla abituata a essere trattata da serva, si impegna con tutte le sue forze a fare innamorare di sé l'arcigno Cavaliere.
Sullo sfondo di una Firenze dipinta dal veneziano Goldoni si muovono le figure di questa apparentemente spensierata commedia amorosa in cui il non detto, il non desiderato, il non voluto diventano parole schiette, desideri e voglie, in una lingua italiana che conferisce alla pièce un carattere universale e squisitamente moderno.
Ha dichiarato il regista Andrea Chiodi: «Partendo dai Memoires Goldoniani, in cui lo stesso Goldoni afferma di essere partito da bambino giocando con delle piccole poupettes a costruire i suoi testi e a pensare che non bastava più un canovaccio ma era necessario un testo, ho immaginato che gli attori potessero proprio interagire con questo mondo dell'infanzia di Goldoni e dialogare di volta in volta con delle piccole bambole che rappresentino in modo efficace i rapporti tra i personaggi e la straordinaria macchina teatrale che è La Locandiera. Una locandiera che agirà tutta intorno a un grande tavolo, tavolo da gioco e tavolo da pranzo, così chiaro il che cosa avviene sopra e meno chiaro che cosa avviene sotto, una locandiera che è sicuramente la rappresentazione del Don Giovanni letterario – ma al femminile, con i personaggi che appariranno e scompariranno tra una moltitudine di costumi del repertorio del teatro di Goldoni. Un gioco, insomma, che coinvolgerà i protagonisti nel mondo caro a Goldoni, dalle maschere che se ne vanno, ai costumi del repertorio fino alle sue amate poupettes dell'infanzia».
Indirizzo e-mail :
Numero di cellulare: Elena del Caffé del Teatro chiamando il 334.29.92.885
Numero fisso:
Sito Web: www.teatrodelleali.com
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