SABATO 28 GENNAIO 2017 ORE 21.00
EX CONVENTO DELL’ANNUNCIATA -Abbiategrasso
ACCADEMIA DELL’ANNUNCIATA Stagione 2016-2017
“VIRTUOSISMI”
Non accontentarti dell’orizzonte....cerca l’infinito” J. D. Morrison
PROGRAMMA
Antonio Salieri
dagli Scherzi istrumentali a quattro
Antonio Vivaldi
Concerto in re minore per violoncello archi e b.c.
Giovan Battista Sammartini
Sinfonia in re maggiore N°3 per archi
Antonio Vivaldi
Sonata in MI minore N°3 per violoncello e B.C.
Francesco Barsanti
Overture in Do minore op.4 n°2 per archi
Johann Sebastian Bach
Concerto per violoncello e archi in Do maggiore BWV 1053
trascrizione dal concerto per cembalo
ACCADEMIA DELL’ANNUNCIATA
Archimede De Martini (Violino I)
Cristiana Franco (Violino II)
Maria Bocelli (Viola)
Maria Calvo (Cello)
Paolo Bogno (Violone)
Marcello Scandelli (Cello e Direzione)
Il fascino della scoperta, la voglia di misurarsi con la raffinatezza, la passione ed il virtuosismo degli strumenti attraverso i loro interpreti. Ecco dunque il programma della serata che affronta composizioni atte a sottolineare quanto pocanzi esposto. Antonio Salieri apre il concerto con una composizione “fresca” nella quale emerge la grande capacità di immediatezza che spesso contraddistinse l’illustre italiano presso la corte viennese. Antonio Vivaldi è invece presente nel programma con due composizioni. Un concerto per violoncello solo ed archi ed una sonata. Diversi furono i concerti che Vivaldi scrisse per violoncello, quello in re min., redatto nella classica forma tripartitica, è una pagina ritmica ed altamente energica nei due movimenti allegri mentre assume un tono calmo e meditativo nel movimento centrale. La sonata in mi min. è una composizione tardo barocca con una struttura a quattro tempi. L’alternanza dei movimenti accentua ancor di più la capacità del “prete rosso” di dosare con sapienza e profonda eleganza l’estro di cui era fortemente dotato. Milanese di nascita Sammartini fu grande compositore ed organista. Maestro di cappella anche presso la Basilica di S. Ambrogio a Milano scrisse moltissime composizioni sia sacre che profane e tra queste diverse sinfonie, circa 70, tanto che il dibattito se spetti a lui o a J. Haydn la paternità della “moderna” sinfonia, come poi si svilupperà nel tardo ‘700, è tutt’ora aperta. La sinfonia in questione è una partitura chiara e ben esposta in ogni suo movimento, con aspetti intensi e ben strutturati in una forma galante. Barsanti nacque a Lucca nel 1690 e come molti suoi colleghi dell’epoca emigrò presto a Londra dove le sue capacità di abile flautista furono molto apprezzate. L’overture in oggetto è un partitura in 3 movimenti caratterizzata da una contrappuntistica elaborata e sottolineata da passaggi altamente espressivi e toccanti. Di J. S. Bach molto si è scritto e si è detto e per molti secoli ancora si scriverà. Ogni sua opera merita quell’attenzione e quella “profana sacralità” riservata solo ai grandi geni della musica. La trascrizione in programma è un vero omaggio a quell’estro e virtuosismo che è il tema di questo secondo appuntamento stagionale. Pochi artisti, oltre a Bach, furono e sono in grado di esprimere quella ricerca dell’infinito che sposta l’orizzonte un passo oltre noi stessi e le nostre percezioni.
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