2011_10_02 FESTIVAL INTERNAZIONALE DI ORGANO E STRUMENTI ANTICHI - X EDIZIONE

FESTIVAL INTERNAZIONALE DI ORGANO E STRUMENTI ANTICHI
X EDIZIONE
Domenica 2 Ottobre 2011_10_02 ore 18.30
Civitavecchia, Chiesa dell'Immacolata Concezione
Concerto per S. Francesco: Musica Dipinta
Angelo Bruzzese, organo

Ottorino Respighi (1879-1936)
Vetrate di Chiesa – Quattro impressioni (trascrizione per organo di A. Bruzzese)
- La fuga in Egitto
- San Michele Arcangelo
- Mattutino di S. Chiara
- San Gregorio Magno

Modest Petrovic Mussorgsky (1839-1881)
Quadri di una esposizione (trascrizione per organo di A. Bruzzese)
- Promenade
- Gnomus
- Promenade
- Il vecchio castello
- Promenade
- Tuileries
- Bydlo
- Promenade
- Balletto dei pulcini nei gusci
- Samuel Goldenberg e Shmuÿle
- Promenade
- Limoges – il mercato
- Cathacumbae
- Cum mortis in lingua mortua
- Baba-Yaga
- La grande porta di Kiev
NOTE AL PROGRAMMA DEGLI ORGANIZZATORI
Ottorino Respighi è famoso per la sua "trilogia romana", i poemi sinfonici Le fontane di Roma, I pini di Roma e Feste romane, scritti rispettivamente nel 1916, nel 1924 e nel 1926. Ma la sua produzione musicale è segnata soprattutto da uno straordinario interesse per le forme e i modi della musica antica: come musicologo si occupò di musica italiana del periodo rinascimentale e barocco; pubblicò e revisionò madrigali di Claudio Monteverdi, e varie composizioni di Antonio Vivaldi e Benedetto Marcello; trascrisse numerose musiche antiche e spesso le rielaborò in alcune composizioni originali, ad esempio nelle Antiche danze e arie per liuto (tre suites per orchestra d'archi composte tra il 1917 e il 1931) e negli Uccelli, suite per piccola orchestra del 1927, basata su brani di Bernardo Pasquin i, Jacques de Gallot e Jean Philippe Rameau. Elsa Olivieri Sangiacomo, una sua allieva della classe di composizione che nel 1919 divenne sua moglie, contribuì poi ad alimentare l'interesse di Respighi per il canto gregoriano e per i modi antichi, fonti primarie di ispirazione per molte composizioni come il Concerto gregoriano per violino e orchestra, composto nel 1921, il Concerto in modo misolidio per pianoforte e orchestra del 1925, Metamorphoseon - Modi XII, tema e variazioni per orchestra del 1930, ma anche il Quartetto dorico del 1924, e i Tre preludi sopra melodie gregoriane per pianoforte che Respighi scrisse a Capri nel 1919. Da questi preludi Respighi ricavò, sette anni dopo, una più ampia composizione sinfonica che intitolò Vetrate di chiesa, "quattro impressioni per orchestra": trascrizione per grande orchestra dei tre pezzi pianistici con l'aggiunta di un qua rto movimento composto ex novo. In questa partitura, portata a termine l'8 ottobre del 1926 (la prima esecuzione fu diretta da Sergej Kusevitzkij a Boston il 25 febbraio 1927), Respighi dà sfoggio della sua maestria orchestrale, ereditata da Rimskij-Korsakov: con un materiale tematico modale, piuttosto semplice, crea un efficace gioco di contrasti, alternando pieni e vuoti, sfruttando abilmente gli slittamenti armonici, e i continui trascoloramenti timbrici. L'uso del cantus planus si unisce qui ad espliciti richiami al mondo religioso e liturgico (evidenti in tante altre sue composizioni, nei riferimenti ad esempio alle catacombe, ai santi, ai luoghi sacri).
Vetrate di Chiesa
Il primo movimento – La fuga in Egitto – con riferimento al Vangelo di Matteo (II, 14) ha queste parole riportate in partitura: «... La piccola carovana andava per il deserto, nella notte vivida di stelle, portando il Tesoro del mondo», probabilmente per l'atmosfera nostalgica e un po' orientaleggiante che avvolge il primo dei tre Preludi (Molto lento).
L'atmosfera cambia radicalmente nel secondo movimento (San Michele Arcangelo), per il quale fu scelto uno dei sermoni di San Gregario Magno (il XII, sul Vangelo di Matteo 7-8), che evoca la lotta tra gli angeli e i demoni: «E si fece un gran combattimento in cielo: Michele e i suoi Angeli pugnavano col dragone, e pugnavano il dragone e i suoi angeli. Ma questi non prevalsero, né più vi fu luogo per essi nel cielo». La scena di battaglia è suggerita dal carattere drammatico di questa pagina (Allegro Impetuoso).
Il terzo movimento riprende il melodizzare modale e il tempo di 5/4 del primo movimento, con un'intonazione intimistica, quasi di una preghiera. Il riferimento letterario e religioso qui è a Santa Chiara, fondatrice della Monache Clarisse, e ai Fioretti di San Francesco (XXXIV): «Ma Gesù Cristo suo sposo, non volendola lasciare così sconsolata, sì la fece miracolosamente portare dagli angeli alla chiesa di Sancto Francesco, et essere a tutto l'uficio del Matutino...».
Il finale (San Gregorio Magno) è concepito come una grande fantasia sul Gloria della Missa VIII "de Angelis" e porta in epigrafe una frase tratta dal Graduale Romanum (Commune Sanctorum, 33): «Ecco il Pontefice Massimo!... Benedite il Signore... intonate l'inno a Dio. Alleluia!». Una curiosità: i maestosi 40 secondi finali di "Vetrate di Chiesa - S. Gregorio il Grande" sono utilizzati dal celebre gruppo rock "Emerson Lake & Palmer" come 'sigla finale' dei loro concerti dal vivo.

Modest Petrovic Mussorgsky. Nel 1874 fu allestita a Mosca una mostra dedicata ai lavori del pittore e architetto russo Victor Alexandrovich Hartmann, morto improvvisamente l'anno precedente a soli 39 anni. Hartmann e Mussorgskij erano legati da un profondo sentimento di amicizia, poiché entrambi appartenevano a quel gruppo di intellettuali russi che aspiravano ad un&rsquo ;arte legata alle radici culturali della loro terra, al suo folklore e alle sue tradizioni, rifiutando le influenze straniere. Durante la visita alla mostra, Mussorgskij rimase affascinato dalla forza che i quadri promanavano, e decise di provare ad esprimere in musica le sensazioni che aveva provato, componendo una suite per pianoforte che intitolò "Quadri di un'esposizione" e che fu pubblicata postuma.
L'opera presenta caratteri fortemente sperimentali. In particolare, il pianismo di tipo percussivo taglia completamente i ponti con la tradizione romantica, aprendo le porte al Novecento. Non meno moderno si presenta il linguaggio armonico, grazie all'uso massiccio di pedali e accordi dissonanti.
Tuttavia, lo stesso Mussorgskij si rendeva conto del potere seduttivo che la sua opera avrebbe avuto sui grandi orchestratori suoi contemporanei, primo fra tutti Nikolaj Rimskij-Korsakov, che non indugiò nel trascrivere per orchestra i Quadri nonostante l'anatema lanciatogli dall'Autore: «Che ti si secchi l'inchiostro nella penna!».
Ben altra fortuna, che ha contribuito a rendere popolare l'opera, ha avuto la versione per orchestra di Maurice Ravel, frutto di un accuratissimo lavoro di orchestrazione, eseguita in prima assoluta nel 1929.
Quadri di una esposizione (trascrizione per organo di A. Bruzzese)
La suite è composta da quindici brani, dieci ispirati ai quadri e cinque promenade (passeggiate), che rappresentano il movimento dell'osservatore da una tela all'altra. Le promenade (non tutte intitolate così nell'originale, ma chiaramente riconoscibili) presentano sempre lo stesso tema, con variazioni più o meno sensibili, quasi a far risaltare i diversi stati d'animo che pervadono il compositore per il quadro appena visto. La ripetizione del tema funge inoltre da elemento di coesione in una composizione altrimenti episodica, basata sui forti contrasti tra un soggetto e l'altro.
Nel 1928 Vasilij Kandinskij mise in scena, al Friedrich Theater di Dessau, una versione teatrale di "Quadri di un'esposizione" di Mussorgskij, unica realizzazione scenica portata a termine dall'artista russo, importante antecedente di opera d'arte multimediale.

Promenade (Allegro giusto, nel modo russico, senza allegrezza, ma poco sostenuto)
Qui il motivo principale delle 'passeggiate', filo conduttore e autentica sigla dell'intero brano. Si alternano battute in 5/4 e 6/4.
1. Gnomus (Sempre vivo)
Il primo quadro rappresenta un nano malvagio che si aggira nella foresta.
Promenade (Moderato comodo assai, con delicatezza e con dolore)
Il rapido cambio di atmosfera e la morbidezza dei timbri fanno già presagire il clima del pezzo successivo.
2. Il vecchio castello (Andantino molto cantabile e con dolore) (titolo italiano nell'originale)
La scena si svolge in Italia dove un trovatore intona la sua struggente canzone d'amore davanti alle mura di un castello medievale in un paesaggio soffuso di tristezza.
Promenade (Moderato non tanto, pesante )
Anche questa passeggiata segna uno stacco netto col quadro precedente. Le indicazioni agogiche (moderato, pesante) paiono voler esprimere l'umore ancora pensieroso del visitatore.
3. Tuileries (Allegretto non troppo, capriccioso)
Alcuni bambini giocano felici nei giardini del parco parigino le Tuileries sotto lo sguardo attento delle governanti che chiacchierano tra di loro.
Per rappresentare i litigi dei bambini, Mussorgskij sceglie un motivo basato sul tipico intervallo delle canzoncine infantili, iterato e innervato di rapidissimi scatti di sedicesimi.
4. Bydło (Sempre moderato, pesamente )
Un bydło, caratteristico carro dei contadini polacchi, dalle ruote altissime e pesantissimo, è trainato nel fango faticosamente e lentamente da buoi. Il brano va in crescendo fino all'assordante passaggio del carro davanti all'ascoltatore-spettatore. Progressivamente, poi, il carro si perde in lontananza.
Promenade (Tranquillo)
L'atmosfera è trasognata, carica d'attesa.
5. Balletto dei pulcini nei loro gusci (Scherzino: Vivo, leggiero)
Ballerini travestiti da pulcini che escono dall'uovo, dal disegno di scena di Hartmann per il balletto Trilby in cui gli allievi di una scuola di arte drammatica dovevano esibirsi come tali.
6. Samuel Goldenberg e Schmuÿle (Andante. Grave-energico)
Due ebrei polacchi si incontrano: Goldenberg è ricco, grosso, grasso e tronfio del suo benessere; l'altro, Schmuÿle, piccolo, magro, insistente e piagnucoloso.
Schmuÿle ha la voce petulante, che, con sordina ma fortissimo, dispiega l'insistito e piagnucoloso motivo della richiesta di denaro.
L'irruzione del motivo di Goldenberg, che si sovrappone a quello di Schmuÿle, segnala lo sdegnoso rifiuto di questi, che non si lascia commuovere dalle implorazioni del povero.
Infine, dopo la brusca interruzione del battibecco, un'ultima idea dolente pare raffigurare – nell'accento che la conclude – il singhiozzo di Schmuÿle.
Promenade (Allegro giusto, nel modo russico, poco sostenuto)
Questo pezzo, che riprende espandendola la prima Promenade e che con il suo carattere di ricapitolazione divide la suite in due parti, venne omesso da Ravel nella sua orchestrazione dell'opera.
7. Limoges. Il mercato (La grande notizia) (Allegretto vivo, sempre scherzando)
Chiacchiere tra contadine nella piazza del mercato di Limoges, che degenerano in una lite rumorosa. Nell'autografo di Mussorgskij il pezzo era preceduto da un preambolo scritto in cui si spiegavano i motivi della lite.
8. Catacombae (Sepulcrum romanum) (Largo)
Hartmann al lume di una lanterna visita le catacombe di Parigi.
8b. Cum mortuis in lingua mortua (Andante non troppo, con lamento) (è la seconda parte del numero precedente e una reminiscenza delle Promenade)
Il visitatore, quadro dopo quadro, ha perso il contatto con la realtà e vive ormai in uno stato emotivamente alterato.
L'autografo del compositore spiega: "Lo spirito creatore del defunto Hartmann mi conduce verso i teschi e li invoca; questi si illuminano dolcemente all'interno".
9. La capanna sulle zampe di gallina (Baba Yaga) (Allegro con brio, feroce - Andante mosso)
Il quadro illustra l'incedere della strega Baba Yaga, essere grottesco raffigurato da un orologio a cucù sorretto da zampe di gallina e la musica esprime la paura del compositore nel visitarne l'orribile antro.
10. La grande porta di Kiev (Allegro alla breve. Maestoso: Con grandezza)
Hartmann, nella sua veste di architetto, aveva progettato una maestosa porta per Kiev nello stile del Rinascimento russo. Il ritmo è solenne e il tema si ripete molte volte.

Per informazioni: Associazione Culturale Incontri Mediterranei – 01028 Orte (VT) - 0761.402893 – 333.2214656

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