Turandot a Forli

Al Teatro Diego Fabbri di Forlì
LA LIRICA SFIDA IL GIRO D'ITALIA
La Turandot di Puccini fa il tutto esaurito in una città assediata dalla carovana dei girini -
Sfida vinta quella della "lirica" che domenica 24 maggio, giorno nel quale una nuova tappa del Giro d'Italia ha preso il via da Forlì, letteralmente assiediata e occupata dalla carovana dei girini, ha registrato il tutto esaurito alla "Turandot" di Puccini, andata in scena alle ore 16, al Teatro Comunale Diego Fabbri del capoluogo forlivese.
Applausi a scena aperta e ovazioni finali hanno salutato uno spettacolo sfolgorante di belle voci, luci accurate e preziosità registiche firmato da Daniele Rubboli e programmato dall'associazione Forlì per Giuseppe Verdi, presieduta da Giovanni Basini.
L'Orchestra Sinfonica di Lecco è stata diretta con grandissima esperienza e tensione emotiva dal faentino Marco Berdondini, che conferma di essere tra i migliori direttori italiani, benchè costretto a lavorare quasi esclusivamente in Francia o nei Paesi dell'Est.
Semplicemente perfetto il coro Simone Mayr di Bergamo diretto da celebre M° Salvo Sgrò e splendide le scene del Teatro Cenacolo di Lecco.
Protagonista di assoluto splendore vocale il soprano bresciano Anna Maria Caruso, che ha mantenuto le promesse della vigilia, affiancata da un Calaf capace di rinnovare memorie antiche come il coreano Bosco Kim Choong Sik.
Laura Muncaciu è stata una Liu' di intensa emotività e Andrea Mastroni un Timur di grande autorità.
Da manuale le tre maschere interpretate dal collaudato terzetto Andrea Bragiotto, Enrico Giovagnoli e SImone Tansini, mentre il tenore livornese Marco Voleri si è prestato, per antica amicizia con Rubboli, per scolpire il ruolo dell'Imperatore, mai così a fuoco.
Diego Bellini è stato un Mandarino di ottimo spicco e Raffaele Basini (comparsa) un apprezzato principe di Persia.
Stefania Sansovini ha firmato le efficaci coreografie del Balletto Ateneo Danza di Forlì e la Palestra Body Club ha messo a disposizione alcuni figuranti che hanno dato spezie a questo spettacolo che illumina le iniziative della provincia italiana che, quando vuole, sa stare alla pari delle produzioni dei grandi teatri, pur spendendo cifre assolutamente minime rispetto a quelle delle Fondazioni e di certi Teatri di Tradizione  [Grazie all'amico Daniele Rubboli]

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