2025_01_24 Apre al Teatro Coccia di Novara la stagione annuale con Otello di Verdi

 Stagione 2025

Direzione Artistica CORINNE BARONI

Biglietteria Teatro Coccia
Via F.lli Rosselli n. 47 - 28100 Novara Telefono 0321-620400 - Fax 0321-640962 Da lunedì a sabato con orario: 14,30-18,30 e-mail: teatrococcia@comune.novara.it


Spettacolo inaugurale Stagione gennaio - dicembre 2025:


Venerdì 24 Gennaio 2025_01_24 ore 20.30 (Turno A)
Domenica 26 Gennaio 2025_01_26 ore 16.00 (Turno B)

OTELLO

Musica di Giuseppe Verdi
Libretto di Arrigo Boito
cast:
Otello, moro, generale dell'Armata Veneta (tenore) Roberto Aronica
Iago, alfiere (baritono) Angelo Veccia
Cassio, capo di squadra (tenore) Oronzo D’Urso
Roderigo, gentiluomo veneziano (tenore) Andrea Galli
Lodovico, ambasciatore della Veneta (basso) Shi Zong
Montano, predecessore d'Otello nel governo dell'isola di Cipro (baritono) Lorenzo Liberali
Un araldo, (basso) Eugenio Maria Degiacomi
Desdemona, moglie d'Otello (soprano) Iwona Sobotka
Emilia, moglie di Iago (mezzosoprano) Nikolina Janevska
Orchestra Filarmonica Italiana
Coro del Teatro Municipale Piacenza
Direttore Christopher Franklin
Regia Italo Nunziata
Scene Domenico Franchi
Costumi Artemio Cabassi
Luci Fiammetta Baldiserri riprese da Ivan Pastrovicchio
Maestro del coro Corrado Casati
Coro Voci Bianche Piacenza
Maestro del coro Giorgio Ubaldi
Coproduzione Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione Teatro Comunale di Modena, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Teatro Sociale di Rovigo

OTELLO di Giuseppe Verdi in occasione delle festività di San Gaudenzio (22 gennaio)

Fondazione Teatro Carlo Coccia di Novara
Comunicato stampa:
Biglietti dai 32,00 ai 62,00 euro, online e presso la biglietteria del Teatro.
L’opera è stata preceduta da numerosi momenti introduttivi molto seguiti. Letto al Broletto con il gruppo di lettura Letto a Letto che ha abbinato al capolavoro verdiano il romanzo Follia di Patrick McGrath, Parliamo di Opera tra Amici con l’approfondimento a cura di Alessandro Mormile con l’Associazione Amici del Teatro Coccia, l’Operitivo - sold out - in collaborazione con Alchemiae Luca Mendozza.

Prossimo appuntamento su Sipario Virtuale Sabato 18 Gennaio alle 14, quando per Opera allo Specchio Pier Ancora incontrerà la stilista Kloida, che firma gli abiti delle prime delle opere per la Direttrice Corinne Baroni (che diventeranno poi una mostra allestita nel foyer a fine 2025) e con la quale introdurranno e daranno dei suggerimenti relativi al dresscode della produzione: rosso e nero.

Al giornalista e scrittore Giorgio Appolonia è stato affidato il compito, oltre che di redigere i testi introduttivi ai libretti,  di raffigurare le Opere in calendario con delle immagini originali, frutto del suo estro creativo e della collaborazione con la nipote Margherita: con Otello prende il via anche la raccolta di queste pubblicazioni che fanno da copertina al libretto e sono le immagini ufficiali del titolo

Il titolo inaugurale della Stagione si avvale della sponsorizzazione di Comoli Ferrari, che per il terzo anno consecutivo sostiene l’apertura del cartellone d’opera del Teatro Coccia.

“Aprire la stagione del Teatro Coccia è diventata per noi una prestigiosa consuetudine, di cui ringraziamo il teatro stesso - dichiara Paolo Ferrari - ‘La prima’, a ridosso delle festività del Santo Patrono, è un’opportunità unica per i nostri concittadini di godere degli appuntamenti proposti, sempre di grande pregio. Un’occasione per esaltare la nostra novaresità e le eccellenze del territorio. Come impresa sentiamo la responsabilità di contribuire alla cura della nostra città, a partire dalla cultura”.
Racconta l’opera il regista Italo Nunziata “La gelosia è una prigione nella quale l’individuo si rinchiude a volte da solo o a volte sospinto da qualcuno o qualcosa. Finisce comunque per entrarci di sua spontanea volontà, per chiudere la porta dall’interno e gettarne via la chiave al di là delle sbarre. La gelosia che piega le gambe, che toglie il sonno, arrovella i pensieri, la gelosia che avvelena l’intelligenza con interrogativi, sospetti, paure. La gelosia come una stanza chiusa dalla quale è possibile solo uscirne con l’annientamento totale della causa di questa lacerante ossessione.

Uno spazio chiuso, fatto di pareti di rame ossidate dal mare o dal passare del tempo. Una sorta di spazio prigione che, pur aprendosi verso l’esterno, ha sempre del di fuori una visione non naturale o oleografica, ma straniante e suggestiva. Uno spazio che si muove, si fraziona, si chiude, si riapre senza soluzione di continuità. Uno spazio mentale anche, che apre o chiude l’immagine o il pensiero, mette in primo piano o allontana come in un campo lungo cinematografico le persone, le situazioni, i pensieri. Uno spazio che, nei momenti più forti e claustrofobici dei propri pensieri, come un vero e proprio diaframma in fotografia, sembra chiudersi solo sulla realtà mentale del protagonista tanto da sfocare, sfigurare o aberrare per momenti che sembrano senza tempo le fattezze della realtà circostante.

Tragedia di tutti i tempi e di tutte le epoche, ambientata anche per i costumi e gli oggetti negli ultimi decenni del diciannovesimo secolo, quasi ad evidenziarne, laddove possibile, la natura di “dramma borghese” dello svolgersi dell’azione e del sentimento. Una società ed un periodo storico che non ha più cotte di ferro o armature, ma corazze ben precise fatte di particolari tagli degli abiti, di rituali e forme ineludibili di vivere sociale, di appartenenza per nascita da un mondo dove chi viene dal di fuori, pur avendo guadagnato con forza la sua esistenza e posizione in questa società adeguandosi perfettamente alle sue leggi sociali, sarà visto e ne rimarrà sempre come “estraneo e straniero”.

L’opera vanta la prestigiosa coproduzione con Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione Teatro Comunale di Modena, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Teatro Sociale di Rovigo. 

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