2017_11_16 Teatro Fraschini in scena ETTORE MAJORANA – Cronaca di infinite scomparse

TEATRO FRASCHINI- STAGIONE D’OPERA 2017 2018-OperaLombardiaPavia – Giovedì 16 novembre 2017 ore 20.30
Sabato 18 novembre 2017 ore 20.30
Ettore Majorana. Cronaca di infinite scomparse
Musica di Roberto Vetrano
Direttore Jacopo Rivani
Regia e libretto di Stefano Simone Pintor
Scene e costumi Gregorio Zurla
Light designer Fiammetta Baldiserri
Video Studio Antimateria 
Maestro del coro Diego Maccagnola 
Coro OperaLombardia
Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano 
Coproduzione dei Teatri di OperaLombardia, Theater Magdeburg e
Palau de les Arts Reina Sofía Valencia
C.so Strada Nuova 136 - Pavia
Aperta dal lunedì al sabato dalle ore 11 alle 13 e dalle 17 alle 19
Aperta un’ora prima di ogni spettacolo
Tel. 0382-371214
Da 55 euro (platea e palchi centrali) a 14 euro (posti in piedi non numerati).
Sono riconosciute riduzioni, oltre che di legge, anche per le scuole e gli studenti
universitari.
Tutti i prezzi sono pubblicati sul sito www.teatrofraschini.org
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UNO SPETTACOLO SUL LAVORO, LA VITA E LA MISTERIOSA SCOMPARSA DI ETTORE MAJORANA

Si alza il sipario del Teatro Fraschini, giovedì 16 novembre alle 20.30 e in replica sabato 18 novembre su un’opera inedita, contemporanea e innovativa, composta da Roberto Vetrano e Stefano Simone Pintor che sono i vincitori under 35 di OPERA OGGI di OperaLombardia.


Intrigante, perché affronta, alle soglie dell’80esimo anniversario della scomparsa di Ettore Majorana, una delle storie più incredibili e misteriose del 900.
L’attualità del personaggio e della sua ricerca scientifica sono indiscusse, infatti, nonostante Majorana sia vissuto ormai un secolo fa, fu un fisico profetico per la sua epoca. Alcuni dei suoi lavori sulle particelle elementari, sulle forze nucleari e sull’antimateria sono tutt’oggi oggetto di studio. La scelta del soggetto pone inoltre l’interessantissima messa a confronto tra due mondi, quello della scienza, in particolar modo della fisica, con quello della musica.

La storia è raccontata con un taglio poliziesco, nel tentativo di scrivere una nuova opera lirica e rompere gli schemi.

La trama
Palermo, 26 marzo 1938.
Ettore Majorana sta per imbarcarsi sul traghetto Tirrenia per Napoli delle ore 22.30, sul quale farà perdere definitivamente le proprie tracce.
Giunto al momento calcolato della propria sparizione, osservando il moto ondoso del mare, Majorana riflette su tutte le possibili varianti della sua fine e viene colto da una nuova folgorante intuizione: l’Universo è circolare.
In quello stesso istante tutto intorno a lui sembra ripartire. Il giovane scienziato si trova allora a ripercorrere lo stesso imbarco avvenuto pochi istanti prima.
Ben presto Majorana realizza di essere intrappolato in una sorta di limbo che lo porta a vivere tutte le variabili ipotizzabili sulla sua fine una dopo l’altra: il suicidio, la fuga, la scelta di una vita di strada, il ritiro in convento… Man mano che prosegue in questo straniante viaggio, il giovane scienziato è sempre più spettatore della coesistenza di differenti stati di sé e, come in una sorta di grande incubo, incontra alcune delle persone che hanno influenzato maggiormente la sua vita: i suoi colleghi scienziati, sua madre, il fratello, una sua studentessa e diversi altri.
Nel tentativo di superare il classico dualismo della vita e della morte, Majorana teorizza per se stesso infiniti stati intermedi fra l’essere e il non essere. In quello stesso istante prende corpo una nuova figura che si rivela essere una sorta di suo riflesso o alter ego: l’Antimajorana.
Non riuscendo ad accettare quegli assurdi eventi, disperato, Majorana dichiara di voler per sé solamente l’oblio, ma l’Antimajorana lo mette di fronte all’ineluttabilità del suo destino: non è lui a scegliere quale sarà la sua fine, ma chi negli anni futuri lo cercherà, elaborando teorie sulla sua scomparsa e in questo modo determinandolo. L’Antimajorana lo spinge dunque nuovamente al momento dell’imbarco.
Questa volta, al molo di Palermo, i portuali hanno lasciato il posto a infiniti Ettore Majorana, come se il nostro protagonista potesse ora assistere a tutti i suoi possibili destini simultaneamente, in un vorticoso crescendo che termina solo con l’apparizione delle due massime forze che reggono il suo mondo: Dio e la Fisica.
Mostrandogli le sue stesse teorie sotto una nuova luce, queste due entità lo mettono di fronte alla grandezza del suo genio e lo invitano a scegliere fra il buio eterno dell’annichilazione o la luce cosmica della creazione.
Majorana, intravedendo l’infinito, lo attraversa.
Il tempo ritorna indietro al 5 agosto 1906. Su un molo deserto, una madre sta cullando il proprio bambino davanti al mare. Giunge l’alba.

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