ATRA BILE
Quando saremo più
tranquille
di Laila Ripoll
Traduzione di Barbara Foresti
regia Tiziana Bergamaschi
con Valentina Ferrari, Marisa Miritello, Elisabetta
Torlasco e Greta Zamparini
Produzione
Associazione Teatro dell'Allodola
Con
il patrocinio dell’Istituto Cervantes di Milano
ORARI SPETTACOLO:
Lun-sab ore 21
domenica eccezionalmente alle ore 21
Biglietto intero: 16€
Biglietto ridotto: 12€
"ATRA BILE",
GIOCANDO A CASTIGARE ARRETRATEZZA E PREGIUDIZI CON GROTTESCA E SCOPPIETTANTE
IRONIA NOIR.
Dal 9 al 15 gennaio, la stagione
del Teatro Libero di Milano riprende con "Atra
Bile" di Laila Ripoll, autrice madrilena contemporanea, che sarà a
Milano per l’occasione.
Immaginario sequel de “La casa di
Bernarda Alba” di Federico Garcia Lorca, qui la drammaturga spagnola gioca a
chiedersi: “Cosa sarebbe successo, se un uomo fosse entrato a sconvolgere il
microcosmo familiare della vedova tenutaria e ci avesse piantato radici,
sposandone effettivamente una delle figlie?”.
Quel che ne vien fuori è un testo
dall’ironia tagliente e grottesca che racconta di una situazione drammatica di
chiusura, in cui predominano la difesa dell’onorabilità a tutti i costi e una
religiosità tanto bigotta, quanto facile alla fascinazione del rito pagano. Il
livore di ataviche rivalità familiari monta in rabbia repressa per poi
esplodere in bile nera (atra bilis) e incontrollabile.
Attorno al feretro dell'unico uomo che abbia mai avuto l'ardire
di violare l'inespugnabilità di quella casa, quattro vecchie donne rievocano
una vita segnata da trame, invidie, meschinità e gelosie reciproche e
inconfessabili mentre con inatteso “Realismo magico” alla Garcia Marquez, il
morto nella bara ringiovanisce, ripercorrendo le età fino a risalire alla sua
splendida giovinezza. La figura maschile funge da detonatore in una situazione
di chiusura e solitudine al femminile.
L’autrice disegna quattro personaggi
femminili di una crudeltà degna di un Valle-Inclan. Il testo inoltre offre
diversi piani di lettura, un primo livello è di puro divertissement, ma
approfondendolo scopriamo una rielaborazione colta della drammaturgia spagnola
del siglo de oro e inoltre ne è possibile
anche una lettura politica (la dittatura franchista e il buio delle
coscienze).
Per ultimo la scrittura che è un esempio
straordinario di grottesco noir, genere poco frequentato dai nostri autori
italiani.
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