2013_10_25 Ritorna a Teatro Libero di Milano la straordinaria creazione di teatro-musica di Corrado D'Elia su Beethoven

Dal 25 ottobre al 4 novembre 2013_11_04
Teatro Libero Milano

IO, LUDWIG VAN BEETHOVEN 
progetto e regia Corrado d'Elia
con Corrado d'Elia
assistente alla regia Andrea Finizio
scene Giovanna Angeli e Luca Ligato
luci Alessandro Tinelli
fonica Giulio Fassina
costumi Stefania Di Martino
consulenza e scelte musicali Andrea Finizio e Monica Serafini
foto di scena Angelo Redaelli
si ringraziano Alessandro Sgamma, Viviana Carniti
produzione Teatro Libero
SPETTACOLO INSERITO IN INVITO A TEATRO
Via Savona 10 Milano
BIGLIETTERIA
PREZZI BIGLIETTI
Intero: € 21,00
Under 26: € 17,00
Over 60: € 13,00
Allievi Scuola Teatri Possibili in corso con carta TP CARD: € 10,00
ORARIO SPETTACOLI da lunedì a sabato ore 21.00  domenica ore 16.00
ORARI BIGLIETTERIA  da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 19.00
nei giorni di spettacolo:  da lunedì a venerdì fino alle ore 21.30
sabato dalle ore 19.00 alle ore 21.30; domenica dalle ore 14.00 alle 16.30
Per informazioni e prenotazioni  Tel. 02 8323126 biglietteria@teatrolibero.it

Dopo il successo della tournée della scorsa stagione torna a grande richiesta a Teatro Libero l'omaggio di Corrado d'Elia allo straordinario talento del compositore tedesco. Ludwig van Beethoven fu uno dei più grandi geni musicali mai esistiti.  Non si può comprendere il genio con occhi normali, non rientra in nessuna categoria e la sua complessità non si può afferrare. Indagarne la vita vuol dire accostarsi ad altezze umanamente insolite, rubarne per un istante la grandezza e la follia per raggiungere ebrezze ed emozioni insperate. Così, partendo da una passione antica, ci accostiamo a Beethoven con emozione per indagarne non solo i tanti misteri, la sordità, i rapporti col padre e con il suo tempo, il suo talento, gli amori, profondi e contrastati, le sue durezze, ma soprattutto la sua musica... la sua musica immortale. E quella Nona Sinfonia, quei quattro movimenti così conosciuti e amati che hanno cambiato la storia della musica per sempre. Perché Beethoven aspettò dieci anni per comporre la Nona? Avendo la musica già in testa... Cosa successe in quei dieci anni? Cosa cambiò nel mondo che lo circondava e cosa successe dentro di lui, e, soprattutto, come si preparò alla serata della prima rappresentazione, a Vienna, il 7 maggio del 1824?  Ci vuole tempo per raccontare la bellezza.  Chiudiamo gli occhi ed ascolteremo come mai abbiamo fatto prima.

Lo spettacolo abbiamo avuto modo di vederlo alla prima edizione ed è una creazione straordinariamente coordinata tra voce, luci e musica. La moderna tecnologia ed una squadra di assistenti di prim'ordine permette a Corrado D'Elia, al centro della scena, di creare musica con i gesti delle mani e allo scoccare preciso della battuta. Un meccanismo, che è riduttivo definire "svizzero", di un tale fascino che è un vero peccato che il regista, attore, autore non voglia immortalarlo in una video produzione che darebbe a tanti molto più aiuto a comprendere la musica, non solo di Beethoven, di tante lezioni di conservatorio. [concertodautunno]

Qualche estratto dalla critica...

Uno straordinario Corrado d’Elia, con una presenza scenica imponente, rende omaggio al genio di uno dei più grandi compositori di tutti i tempi. (Sebastiano Di Mauro, 2duerighe.com)

Un lavoro ben riuscito, che, oltre a invitare all’ascolto delle opere di Beethoven, rappresenta un altro importante tassello nella ricerca teatrale del suo ideatore. (Claudio Elli, Puntoelineamagazine.it)

Un flusso di coscienza che emoziona e affascina il pubblico, meritando la messa in scena di diverse repliche, vista la grande richiesta, che sancisce la bravura e la capacità di intrattenere di d’Elia. (Lucilla Continenza, Oblò.it)

Uno spettacolo egregio, un piccolo capolavoro, dove l’equilibrio tra parola, musica, luci non si interrompe mai. (Maria Pia Monteduro, Vespertilla)

Un’emozione straordinaria (…) la forza catartica delle parole, della voce, del gesti che riempiono la scena e il teatro, ti invadono, ti conquistano, ti commuovono. E piangi e ridi. E non sai più se accade a Vienna il 7 maggio 1824 o a Roma in un giorno di maggio del 2013. (Velia Iacovino, Memorimese.it)

Corrado d’Elia, l’Autore, il Regista, l'Attore. La maiuscola non basta a definire la sua bravura, la sua presenza scenica, la forza della sua recitazione. Si conferma ancora una volta grandioso. (Raffaella Bonsignori, Notizie.tiscali.it)

La magistrale bravura di d’Elia riesce a far rivivere il duro cammino del genio tedesco ed ipnotizzare gli spettatori con la sua torrenziale liricità, creando un fiume di emozioni che riescono a far battere il cuore e commuovere dal profondo. (Marco Lelli, Teatritaliano.altervista.org)

Quello di Corrado d’Elia è un racconto vivo e trascinante, in cui parole e musica si fondono in un insieme complesso di gestualità e mimica. (Maria Mineo, Ilgrido.org)

Un piccolo gioiello, in cui l’attore rinuncia alla mimesi scegliendo semplicemente di narrare Beethoven, trasportato da una «passione antica» che trasuda in ogni battuta e in ogni suo gesto. (Alessandra Bernocco, Europaquotidiano.it)

D’Elia, nella sue vesti di autore, regista ed attore, si rivela un aedo contemporaneo in ottima forma e riscuote entusiasmo da parte del pubblico. (Laura Timpanaro, Klpteatro.it)

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