2011_01_22 Mosaico presenta un Romeo e Giulietta mixed

Associazione Culturale Il Mosaico
sesto appuntamento di Tempo Moderno... Atto Terzo
Stagione Teatrale 2010/2011 del Teatro Moderno
Sabato 22 gennaio 2011_01_22 alle ore 21.00 
Arsenale delle Apparizioni di Asti
GIULIETTA E ROMEO... Molto rumore per nulla
commedia brillante in due atti di Fabio Fassio (parodia da William Shakespeare)

E’ possibile prenotare i biglietti telefonicamente (348 1127776) o comodamente online all’indirizzo www.teatroilmosaico.it; oppure, acquistarli direttamente in prevendita senza sovrapprezzo presso il Teatro il sabato dello spettacolo dalle 17.30 alle 18.30.


Dopo il grande successo dello Spettacolo di Capodanno, la Stagione del Teatro Moderno riprende il suo cammino abituale con una frizzante parodia di William Shakespeare, "Giulietta e Romeo... molto rumore per nulla", a cura della Compagnia L'Arsenale delle Apparizioni di Asti.
L'Arsenale delle Apparizioni è l'emanazione della Compagnia degli Acerbi, passata al professionismo da qualche anno e, pur rimanendo formalmente in ambito amatoriale, ha mantenuto la "professionalità" e la cura negli allestimenti e nella formazione degli attori che contraddistinguevano il gruppo precedente.
Ne risultano spettacoli di grande suggestione, coinvolgimento e sostanza nei contenuti anche in contesti divertenti come quello di "Giulietta e Romeo". La parodia ridicolizza, è vero, i temi portanti del dramma originale (l’adolescenza non ascoltata, l’onore come giustificazione della violenza, la prevaricazione e il sopruso come strumento di potere), ma riuscendo a sottolinearli e a farli venire in primo piano, non a nasconderli.
Già la scorsa Stagione un'altra parodia Shakespeariana ("Tutto Shakespeare" della Compagnia Ronzinante) era stato uno degli spettacoli migliori e più apprezzati dal pubblico.

LO SPETTACOLO
Romeo è un adolescente funereo e triste, con profonde occhiaie e sempre afflitto da pene d’amore; Giulietta è invece una smaliziata e concreta ragazzetta che si innamora dell’ingenuità del dolce babbeo e lo invita inutilmente a salire sul balcone (abusivo, ma condonato da una promessa di matrimonio tra Giulietta e l’effemminato Paride, nipote del Principe della Scala). Capi delle opposte fazioni, l’iracondo Capuleto, padre di Giulietta, e l’arteriosclerotico Montecchio, che prende puntualmente fischi per fiaschi aumentando in tal modo le dimensioni del baratro di incomprensioni che condurrà al dramma finale.
Benvolio, cugino di Romeo, cerca senza successo di fare da paciere, ma viene anch’egli coinvolto in un tourbillon di duelli e controduelli che lasceranno sul campo, feriti a morte ma mai morti, Tebaldo e Mercuzio.
Deus ex machina è Frate Lorenzo, alchimista e creatore di pozioni di cui egli stesso ignora gli effetti e che usa come cavia il povero Giovanni, suo novizio. L’astuto frate coglie l’occasione di questo amore per cercare di appianare le rivalità fra Montecchi e Capuleti unendo i due giovani in matrimonio, ma la prima notte di nozze, per un malinteso non troppo fortuito, Romeo, in preda all’estasi mistica a causa di un funghetto che il buon frate gli ha somministrato, giace nel letto con la prosperosa e insoddisfatta balia di Giulietta, vedova di ben 4 mariti, e se ne innamora perdutamente. Subito dopo, ancora preda di allucinazioni e inneggiante slogan da figlio dei fiori, viene cacciato dal Principe della città a causa di un'ennesima rissa in cui non c'entra nulla. Per riconquistare il suo amore e per non sposare Paride, su consiglio del frate, Giulietta si finge morta grazie ad un potente falso veleno (ma sarà poi tanto falso?); attraverso questo espediente, lo sposo, preso dal rimorso, accorrerà alla cripta dove ella giace apparentemente morta. Intanto il frate, per far terminare le faide, decide di drogare entrambe le famiglie con il magico funghetto che istilla “pace e amore” in chiunque lo mastica.
I due sposi si incontrano al cimitero e decidono di fuggire insieme in Danimarca, presso un compagno di studi di Romeo. Invece dei due innamorati, troveranno posto nella cripta Tebaldo e Mercuzio che, dopo una lunga agonia durata giorni durante i quali si trascinano per la città, provvidenzialmente spirano proprio al cimitero.
I due sposi se ne andranno felici e Capuleti e Montecchi, nonostante la potente droga, continueranno a combattersi perpetuando la tendenza autodistruttiva del genere umano.

NOTE DI REGIA
Dopo il battesimo nel 1999 con “Il mistero baule di Mary Shakespeare” e il grande successo della commedia musicale “Amleto in salsa piccante” al quinto anno di repliche nazionali, gli Acerbi proseguono il filone parodistico shakespeariano con un allestimento suggestivo, corale e allegro.
Una parodia classica che conserva in sé, amplificandoli, i temi del bardo di Stratford e che si propone di accentuarne altri ridicolizzandoli: l’adolescenza non ascoltata, l’onore come giustificazione della violenza, la prevaricazione e il sopruso come strumento di potere.
Nell’ambientazione evocativa e oscura di una Verona ridotta in macerie, si compie il dramma sdrammatizzato delle due famiglie rivali mentre i temi d’amore sono accompagnati da un grottesco Cupido svolazzante. Le situazioni comiche si stemperano nella poesia dei dialoghi shakespeariani per poi essere ribaltate da imprevisti colpi di scena.
La storia si racconta da sé, le suggestioni si perpetuano ed il tempo scorre, inesorabile. E mentre Romeo tergiversa ancora sotto un balcone abusivo giurando “per la sacra luna…” noi, impazienti, con Giulietta diciamo “Non giurare e prendi la scala…” (quella che conduce al palco di un teatro).

L’Arsenale delle Apparizioni nasce da un progetto interno al Teatro degli Acerbi e ha l’intento di dar spazio e continuità all’obiettivo nato con la fondazione dell’Associazione, quello cioè di dare al teatro amatoriale dignità e professionalità, proponendo al pubblico produzioni di qualità sotto tutti i punti di vista.
La denominazione “L'Arsenale delle Apparizioni” era già stata individuata nel 2006 con un’iniziativa che aveva trasformato un furgone in un vero e proprio teatro ambulante, un palcoscenico polifunzionale su quattro ruote, un’icona che ha attraversato il territorio astigiano e regionale con una serie di iniziative culturali, animazioni e spettacoli di strada.
Questo progetto prende quella denominazione ed affina il pensiero che ne aveva dato spunto e sostegno: il furgone rimane e continua la sua attività con nuove “apparizioni” sul territorio, ma diventa anche un settore nel quale confluiscono gli “Acerbi non professionisti” desiderosi di continuare l’attività amatoriale svolta in questi anni.
Con questa iniziativa si vuole affermare in maniera concreta l'impegno di tutti gli attori, gli artisti o semplicemente "gli Acerbi", ad indagare i linguaggi comunicativi attraverso la pratica del teatro nelle sue diverse forme.
Un settore quindi, un gruppo di lavoro all'interno del quale si possano sperimentare e approfondire alcuni degli aspetti poetici che più si sono imposti nell'arco dei quasi dieci anni di attività del Teatro degli Acerbi.
Con questo progetto il Teatro degli Acerbi prosegue e sostiene il singolare esperimento intrapreso in questi anni di attività di investire non solo sulla professionalizzazione di alcuni suoi membri, ma anche nel coinvolgimento attivo di altri membri che si dedicano al teatro sia in maniera estemporanea, sia attraverso il confronto con professionisti (non solo del Teatro degli Acerbi) grazie anche ai mezzi artistici, logistici ed organizzativi di una struttura produttiva teatrale professionale qual è quella degli Acerbi.

Teatro Moderno, Via S.Pio V 8
27029 Vigevano (PV)



Tel. 348 1127776

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