Associazione Culturale La Cappella Musicale
Milano Arte Musica
XI edizione 2017
Milano Arte Musica
XI edizione 2017
Per informazioni:
Associazione Culturale La Cappella Musicale
Via Vincenzo Bellini 2, 20122 Milano
Tel / fax 02.76317176
e-mail lacappellamusicale@libero.it
sito www.lacappellamusicale.com
Milano Arte Musica programma XI edizione 2017
Associazione Culturale La Cappella Musicale
Via Vincenzo Bellini 2, 20122 Milano
Tel / fax 02.76317176
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Milano Arte Musica programma XI edizione 2017
Lunedì 17 Luglio 2017_07_17 ore 20.30
Chiesa di San Sepolcro
Tartini tra amici e rivali
Musiche di Tartini, Corelli, Vandini, Vivaldi, Veracini
L’Arte dell’Arco, ensemble
Federico Guglielmo, violino
Arcangelo Corelli(1653-1713)
Sonata in re maggiore per violino e basso Op. 5 n. 1 (versione con le ornamentazioni originali di G. Tartini)
Grave, Allegro, Adagio, Grave, Allegro, Adagio - Allegro - Adagio - Allegro
Antonio Vandini (1690-1778)
Sonata in do maggiore “a violoncello solo” e basso
(Andante) - Allegro - (Minuetto)
Giuseppe Tartini (1692-1770)
Sonata in la maggiore “Pastorale”, per violino “discordato” e basso Op. 1 n. 13 (B.A 16)
Grave - Allegro - Largo - Presto - Largo - Presto - Andante
Antonio Vivaldi (1678-1741)
Concerto in re maggiore Op. 3 n. 9 (trascrizione per cembalo solo di J. S. Bach BWV 972)
Allegro - Larghetto - Allegro
Giuseppe Tartini (1692-1770)
L’Arte dell’Arco Variazioni composte sopra alla più bella Gavotta del Corelli
Opera Quinta per violino e basso
Tema, 20 Variazioni
Francesco Maria Veracini(1690-1768)
Sonata in re minore per violino e basso Op. 2 n. 12
Passagallo (Largo assai, e come sta, ma con grazia - Andante)
Capriccio Cromatico, con due soggetti veri e loro rovesci
(Allegro, ma non presto) - Adagio - Ciaccona (Allegro, ma non presto)
Un
trio tutto italiano per un omaggio al cirtuosismo violinistico:
lunedì 17 luglio alle ore 20.30, nella chiesa di San Sepolcro,
L’Arte
dell’Arco,
trio composto da Federico
Guglielmo
(violino), Francesco
Galligioni
(violoncello) e Roberto
Loreggian
(clavicembalo), eseguirà brani di Tartini, Vandini, Vivaldi,
Veracini e Corelli, considerati tra i più importanti e influenti
violinisti e compositori del periodo barocco e tardo-barocco.
Corelli
è considerato il padre nobile della scuola violinistica,
specialmente con le sue sonate dell’Opera 5, dove scrittura
idiomatica, linguaggio armonico e tecnica strumentale trovano un
primo calibrato compimento. Ma è Tartini, con lo sviluppo a lui
associato della tecnica virtuosistica, la scoperta del terzo
suono
e una vastissima esperienza didattica, a essere il padre del violino
italiano. Che Tartini non possa essere ridotto a un semplice per
quanto geniale virtuoso lo dimostra sia il suo rapporto con eruditi
del suo tempo, fra tutti padre Martini, con il quale rimane un denso
epistolario ricco di discussioni teoriche, sia quello che sarebbe
stato pubblicato nel 1750 col titolo di Trattato
di Musica secondo la vera scienza dell’armonia.
Frutto di lunghe riflessioni, iniziate fra l’altro col viaggio a
Roma intorno al 1740, il volume dimostra l’interesse di Tartini per
l’origine dei fenomeni musicali e dimostra l’acuto spirito
critico d’osservazione del musicista.
Il
riferimento a Corelli come modello è evidentissimo sia nell’impianto
armonico sia nelle figurazioni, aspetti entrambi ricollegabili a uno
stile esecutivo “sullo strumento” che si andava evolvendo nelle
mani di abili virtuosi. Tartini costruisce la tecnica violinistica su
Corelli: bastino i due brani proposti in programma che attraverso i
due complementari mezzi dell’ornamentazione (soprattutto nella
Sonata
in Re maggiore)
e della variazione (espressa già nel titolo l’Arte dell’Arco).
La ricerca fisico-acustica va per Tartini di pari passo alla
conoscenza e all’innovazione tecnologica del suo strumento (arco
compreso). La scordatura non diventa un mezzo per esprimere un
virtuosismo sterile, ma un mezzo per ampliare le capacità espressive
dello strumento che non appare mai sforzato, ma sempre elegante e
raffinato, com’è il caso della sonata Pastorale.
Amico
di Tartini fu certamente Antonio Vandini, virtuoso del violoncello di
origini bolognese, ma attivo dal 1721 sino al 1770 nell’orchestra
della basilica Antoniana a Padova. Stabilitosi a Praga nel 1722,
partecipò insieme a Tartini all’incoronazione di Carlo VI,
fermandosi poi nella capitale sino al 1726 con l’amico. A lui è
attribuito un manoscritto di appunti sulla biografia di Tartini,
oltre alle sonate per violoncello solista fra le quali quella in
programma, in due movimenti e datata maggio 1717. L’impianto è
quello tradizionale del primo Settecento, con un scrittura idiomatica
per arco, dalle figurazioni semplici e ben caratterizzate.
Tartini
scrisse sia sonate solistiche per violino, sia concerti. Qui il
raffronto con il veneziano Vivaldi passa attraverso una trascrizione
per tastiera, ma rimane la cantabilità “vocale” del prete rosso
che risulta, a tratti, meno idiomatica sugli strumenti ad arco.
Francesco Maria Veracini, fiorentino, proveniente da una famiglia di
musicisti dai quali, oltre a personaggi come Feroci e Gasparini,
assorbì le prime competenze musicali, frequentò durante il suo
primo soggiorno veneziano del 1712-13 Tartini. Veracini è il
virtuoso del suo tempo, almeno così ce lo presenta Charles Burney,
preferendolo a Tartini, Locatelli e allo stesso Geminiani, con il
quale rivaleggiava nel suo periodo a Londra. La raccolta più
importante è di certo l’Opera 2, le dodici
Sonate accademiche
pubblicate nel 1744 ma scritte molti anni prima. Accademiche perché
spiegano le “intenzioni dell’autore”, come Veracini scrive
nell’introduzione. La tecnica si fa ardita, i percorsi tonali più
originali, mentre la ricerca espressiva è più personale, a tratti
quasi intima.
In
sintesi questo programma ci offre un’immagine del virtuosismo ben
lontana dallo stereotipo del fenomeno da baraccone, capace di suonare
a velocità impressionanti migliaia di note e di piegare il violino a
ogni capriccio. L’arte dell’arco di Tartini, Veracini e prima
ancora di Corelli è ricerca espressiva, esplorazione di colore,
garbata conversazione settecentesca che per essere interessante ha
bisogno di molteplici elementi e non solo dello sfoggio di bravura.
Una padronanza tecnica, insomma, che presuppone una conoscenza
musicale.
BIGLIETTI
17
luglio
posto unico 10 €
Giovani
fino 26 anni:
posto unico 5 € (disponibilità limitata)
Gruppi:
Ufficio Gruppi Vivaticket
gruppi@bestunion.com
Abbonamenti:
120
€
Vendita
sul posto, secondo disponibilità, 40 minuti prima di ogni concerto e
presso la segreteria parrocchiale di S. Maria della Passione (via
Conservatorio 16) dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.00.
Prevendite
biglietti, carnet e abbonamenti
(con
diritto di prevendita):
Circuito
Vivaticket
www.vivaticket.it
SEDE
Chiesa
di San Sepolcro (Biblioteca Ambrosiana)
Piazza
San Sepolcro, Milano
MM
Duomo, tram 1, 2, 3, 12, 14, 15, 16, 19, 24, bus 73
PER
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