Venerdì 27 Marzo 2015_03_27 ore 20.00
Domenica 29 Marzo 2015_03_29 ore 16.00
Auditorium di Milano, largo Mahler
Stagione Sinfonica 2014/15
La Sinfonica di Bolzano e Trento ospite de laVerdi.
Direttore Arvo Volmer
laVerdi ha il piacere di ospitare, nell’ambito della propria Stagione principale, l’Orchestra Sinfonica Haydn di Bolzano e Trento. La prestigiosa formazione orchestrale, nata nel 1960 per iniziativa dei Comuni e delle Province di Bolzano e Trento, che vanta un nutrito palmarès internazionale, si esibirà all’Auditorium di Milano in largo Mahler, venerdì 27 (ore 20.00) e domenica 29 marzo (ore 16.00), diretta per questa speciale occasione dal suo direttore principale, l’estone Arvo Volmer.
Il programma, di largo respiro, spazia dal romanticismo al Novecento, attraverso Beethoven (Leonora, Ouverture n. 2 in Do maggiore op. 72a), Stravinskij (Jeu de cartes, balletto in tre mani) e Schumann (Sinfonia n. 1 in Si bemolle maggiore op. 38 Primavera).
La presenza all’Auditorium di Milano dell’Orchestra ospite, che segue a distanza di quattro mesi la doppia performance de laVerdi nelle sedi di Bolzano e Trento della Haydn, rientra nel progetto della Fondazione milanese di scambio e collaborazione con importanti enti e istituzioni musicali nazionali e internazionali diversi.
Venerdì 27, per la tradizionale conferenza di introduzione al concerto (ore 18.30, Foyer della Balconata, ingresso libero), Francesco Marzano ci porterà nel mondo del sinfonismo, da Beethoven a Schumann.
(Biglietti euro 35,00/15,00; info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar – dom ore 14.30 – 19.00, tel. 02.83389401/2/3; biglietteria via Clerici 3 (Cordusio), orari apertura: lun – ven ore 10.00 – 19.00, sab ore 14.00 – 19.00, tel. 02.83389.334 www.laverdi.org).
Note al programma di Enzo Beacco
Stimolato dalla moglie pianista concertista Clara Wieck, il pianista creatore Robert Schumann si dedica nei suoi ultimi anni alla sinfonia e al teatro. Con risultati splendidi in melodie e armonie, migliorabili in timbri. Infatti, molti criticano la sua approssimativa tecnica di orchestrazione. Mahler addirittura gli riscrive le partiture. Eppure, l’originale del primo lavoro, appunto la Sinfonia n. 1, non è affatto male. Anzi, i suoi apparenti squilibri sonori finiscono per affascinare ancor più l’ascoltatore curioso.
Invece Stravinskij, che nel 1936 scrive per il coreografo Balanchine un balletto ispirato al gioco del poker, è un perfetto esempio di come affidare a ogni strumento dell’orchestra i passaggi giusti, ottenendo colori brillanti con mezzi limitati, senza confondere i passi dei ballerini, riportando tutti ai deliziosi equilibri della stagione neoclassica.
Altra curiosità dell’intelligente programma proposto da Alvo Wolmer a capo dell’ospite Orchestra Haydn di Bolzano e Trento è l’ouverture Leonora n. 2, probabilmente quella eseguita alla prima rappresentazione dell’opera Leonora (1805), soppiantata dalla più famosa Leonora n. 3 (revisione del 1806) prima della conclusiva, scritta per il rifacimento definitivo come Fidelio (1814).
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