2011_01_27 Concerto per il Giorno della Memoria al Teatro Lirico di Magenta


Giovedì 27 gennaio 2011_01_27 ore 21
Teatro Lirico
TOTEM presenta
ENTARTETE MUSIK
Musica "degenerata": parole e musiche che non si "dovevano" ascoltare.
Ensemble dell'Orchestra Giovanile Totem
direttore, Andrea Raffanini
Regia e messa in scena, Paola Ornati
 
 " … Spense ogni canto
il rude clangore d'officianti:
perverse liturgie di nonsensi
ove morte non poté essere vera,
ma, - per ignote impazienze –
sorprendere a soffrire d'esser vivi…"
da "Memorial day" di Albert
 
Programma
 
L'INIZIO DELLA FINE SFUGGE A MOLTI
Se questo è un uomo, Primo Levi.
"…Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case…"
 
QUANDO SI FA CONFUSIONE TRA IL GIOCO E LA REALTÀ
La casa segreta, Erminia Dell'Oro.
Aldo Finzi (1897-1945)
Berceuse
"…La luce del giorno si stava spegnendo. Il vento soffiava sul mare e…"
 
MA UNA RISATA CI PUÒ ANCORA SALVARE
Comme dit ma mère. Pensées de Cholem Aleikhem, Victor Malka.
Lamento di Portnoy, Philip Roth.
Sergei Prokofiev (1891-1953)
Ouverture su temi ebraici, op. 34.
clarinetto solista, Norberto Bianchi
"…Ah! Certo, mia madre sì che è intelligente!..."
 
SE UN LUPO SI NASCONDE TRA GLI AGNELLI
L'istruttoria, Peter Weiss.
Kurt Weill (1900-1950)
Die Moritat von Mackie Messer, da L'opera da tre soldi, Bertold Brecht (trascr. di A. Raffanini)
"…Dopo l'appello serale l'anziano del nostro Block portava fuori qualcuno di noi per fare sport…"
 
NON RESTA CHE CHIUDERE GLI OCCHI PER VEDERE
Gustav Mahler (1860-1911)
Ich bin der Welt abhanden gekommen, dai Rückert-Lieder  (trascr. di A. Raffanini)
 "…Straniero al mondo sono diventato, al mondo che tanto del mio tempo mi ha tolto…"
 
SPIRAGLI DI FELICITÀ PRIMA DELLA FINE
Il diario di Anna Frank, Anna Frank.
Gustav Mahler (1860-1911)
Gieng heut' Morgens über's Feld, da Lieder eines fahrenden Gesellen (trascr. di A. Raffanini)
"…Da ieri il tempo è splendido fuori, e io sono molto animata…"
 
DAL FONDO DELL'OPACO IO GRIDO
Se questo è un uomo, Primo Levi.
Felix Mendelssohn (1809-1847)
Romanza senza parole
"…Appeso con una mano alla scala oscillante, mi indicò…"
 
UNA FORMULA PER SALVARE GLI UOMINI
Vedi alla voce: amore, David Grossman.
Joseph Kosma (1905-1969)
Les feuilles mortes, testo di Jacques Prévert.
"…Momik combatteva per salvare i genitori, e anche gli altri…"
 
Ensemble dell'Orchestra Giovanile Totem
baritono, Mauro Bonfanti
direttore, Andrea Raffanini
voci, Giulia Clemente, Sara Dameno, Paola Ornati
regia e messa in scena, Paola Ornati
luci ed ombre, Lorenzo De Ciechi
video e grafica, Fulvio Marino
 
Ensemble dell'Orchestra Giovanile Totem
Violini, Federica Barreca, Valentina Cechetto, Francesco Comunale, Alice Gualandris, Olga Losa, Arianna Luzzani, Margherita Miramonti, Elena Sandon, Fabio Scazzosi, Lucia Zanoni.
Viola, Francesca Arcadia. 
Violoncelli, Sara Cerutti, Greta Lavatelli.
Contrabbassi, Stefano Poli, Giuseppe Racalbuto.
Flauto, Chiara Novello.
Clarinetti, Cesare Bianchi, Norberto Bianchi.
Oboe, Michela Fassi.
Fagotto, Federico Gentile
Corno, Alessandro Gornati.
Pianoforte, Maddalena Miramonti
 

Note di Regia
Stasera ha luogo un viaggio, particolare: dalla libertà, alla prigionia. Forse. Perché più si cerca di far sparire e tacere i nostri uomini, più questi si sentono liberi di comporre, di parlare e sognare. Anzi la loro diventa una necessità primaria.
Non nascondiamolo, il viaggio di stasera è nell'inferno. Se, come Dante, trovassimo una porta all'ingresso, sopra ci sarebbe scritto, più o meno, così: «Per me si va tra le proibite note/ Per me si va con la proibita gente/ Per me si va ne le proibite storie.»
Proibito, da un lato c'è chi vieta, dall'altro chi resiste. Una resistenza intelligente e tenace, che, come una goccia d'acqua, corrode piano piano questo inferno e lascia intravedere spiragli di felicità.
Il criterio che ha guidato chi ha scelto musiche e testi per questa giornata è stato voler tralasciare tutte le parole "speciali" o, meglio, "specialistiche" che vengono usate in questa ricorrenza, mettendo invece in scena le parole "quotidiane". Parole che dopo l'orrore hanno assunto nuovi significati.
Qualche esempio.
Cosa vuol dire MEMORIA? Che cos'è un RICORDO?
Penso alla memoria e la visualizzo come una specie di soffitta, di stanza segreta, in cui ammassare i ricordi come bauli e lasciarli a prendere polvere; vedo i ricordi, invece, come oggetti che non vanno più di moda: vecchi dischi, vecchi libri, vecchie cose… che diventa quasi proibito recuperare, perché il quotidiano incombe e dobbiamo aprire porte e orecchie alla novità.
Oggi, però, no.
Oggi, a te che stai leggendo e a noi, che stiamo per andare in scena, è richiesto di salire in soffitta, riaprire bauli dimenticati che, come carillon, cantano storie. Parole, musica e persone, uomini che come noi hanno vissuto.
E sta attento a cosa ascolti, bada bene. Perché potresti accorgerti che il posto in cui sta la memoria, non è la testa, ma il cuore.
RI-COR-DO: chissà se si tratta di latino o di fantasia; però, al centro sta COR. Proprio la radice della parola cuore.
COMPRENDERE. "Prendere con noi": ascoltare qualcosa che ci piace e metterla via, come in una cassaforte, farlo diventare un ricordo.
Riusciremo a comprendere?
Non lo sappiamo. Ma mai come in questo caso importa provare.
E, anche se oggi non ce la faremo, prima o poi, secondo noi, succederà.
Paola Ornati
 

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