2007_12_13 Varese ricorda Luciano Pavarotti
Teatro Mario Apollonio-Rossi d'Angera
Christmas for Pavarotti
Concerto
Dedicato a Luciano Pavarotti, scomparso il 6 settembre 2007, uno degli artisti che hanno reso grande il nostro Paese.
soprano Francesca Lombardi Mazzulli *
tenore Andrea Carè *
* allievi del maestro Pavarotti
orchestra "I musici estensi"
Alessandro Cadario, direttore
con la partecipazione del coro gospel "The sunlight gospel choir" e del coro "Giovani InCanto"
A conclusione dell'evento i tradizionali canti natalizi con tutti gli artisti presenti sul palco.
Ingresso 20 euro
Prevendite: Molteni Strumenti musicali, Casa del Disco, presso la biglietteria del 'Mario Apollonio-Rossi d'Angera' dalle ore 18.00 del giorno del concerto.
Biglietto ridotto per ragazzi 12 euro.
I concerti della stagione 2007-08 della Società del Quartetto
martedì 6 novembre, ore 20.30
sala Verdi del Conservatorio
LONDON BAROQUE
Ingrid Seifert, violino
Richard Gwilt, violino
Charles Medlam, viola da gamba
Terence Charlston, clavicembalo
J.S. Bach - Sonata VI in sol maggiore BWV 530
J.S. Bach - Sonata in re maggiore BWV 1028 per cembalo e viola da gamba
J.S. Bach - Sonata I in mi bemolle maggiore BWV 525
J.S. Bach - Sonata III in re minore BWV 527
J.C.F. Bach - Sonata per due violini e b.c. in fa maggiore F. VII/3
C.F.E. Bach - Sonata a tre in si bemolle maggiore H 584
Dopo il primo incontro con il repertorio orchestrale, la serie delle Settimane Bach dedica il suo secondo appuntamento alla musica da camera, genere che il sommo Johann Sebastian seguì con molta attenzione, contribuendo, come al solito, a dettare nuove regole e a proiettarlo nel futuro.
Avremo modo di verificarlo subito, nel bel programma impaginato dagli specialisti del complesso London Baroque, non solo con la Sonata per viola da gamba, ma anche con tre lavori destinati in origine all’organo e che verranno presentati in una versione per due violini e basso, così sottolineando la natura concertante e cameristica.
E scopriremo anche come i due figli e allievi Johann Christoph Ferdinand e Carl Philipp Emanuel abbiamo appreso la lezione, e contribuito allo sviluppo dello stile galante e pre-classico.
Biglietti: intero € 20, ridotto € 15 - Giovani (fino a 26 anni) € 5
Società del Quartetto di Milano
Palazzo Durini - Via Durini, 24 - 20122 Milano - Tel. 02 76005500 Fax 02 76014281
info@quartettomilano.it
Corsi & Concorsi = SEMINARIO DI VOCE
docente: Eleonora Moro
17-18 Novembre 2007, Milano
info e prenotazioni 333.2648076
Il nostro primo gesto è un canto. La nostra prima parola un suono. La voce è espressione sincera, intima, umana e teatrale. Un essere “vivo” desidera la scoperta e lo sviluppo del proprio potenziale energetico ed espressivo così da coinvolgere la voce attraverso il corpo, poichè insieme realizzano la vibrante ed individuale “presenza” scenica.
Attraverso improvvisazioni strutturate, partiture di movimento, utilizzo dei risuonatori vocali giungeremo alla composizione di ritmi, testi, e maschere vocali che diventeranno scene, personaggi, canzoni.
Particolare attenzione verrà data ai singoli “caratteri” della voce e del corpo dentro e fuori dal coro.
Eleonora Moro
e' attrice, autrice, regista e cantante. Diplomata in regia alla Paolo Grassi di Milano ha lavorato con Gabriele Vacis, François Kahn, Serena Sinigaglia e altri. Dal 1996 conduce laboratori e corsi per cantanti, attori, atleti e danzatori. E’ docente di tecniche di narrazione per la Scuola Holden d Torino. Come regista ha diretto opere di prosa, liriche, musicali e per ragazzi collaborando
tra gli altri, con Teatro Sociale di Como, Laboratorio Teatro Settimo, Casa del Teatro Ragazzi di Torino e Teatro Litta e di Milano.
L’ESTATE DEI FESTIVAL IN PIEMONTE
L’ORFEO DI MONTEVERDI PER IL QUATTROCENTENARIO
STAGIONE LIRICA 2007
Il Teatro dell’Opera Giocosa, nel quattrocentenario dell’Orfeo di Claudio Monteverdi, una delle primissime opere conosciute, dedica parte del suo programma autunnale al mitico cantore-semidio capace di ammansire gli animali e placare la natura, simbolo della poesia e dell’arte.
L’Orfeo di Claudio Monteverdi (1567-1643) debutta sabato 3 novembre alle ore 20:30 al Teatro Chiabrera di Savona, eseguito in forma di concerto dalla prestigiosa Academia Montis Regalis, (recentemente definita dal critico Paolo Gallarati su La Stampa “complesso ormai insostituibile nella vita musicale italiana”) che suonerà strumenti originali. L’Academia, nata nel 1994 a Mondovì, in provincia di Cuneo, dove ha sede, in pochi anni si è guadagnata l’attenzione del pubblico e della critica, diventando un punto di riferimento per il repertorio sei-settecentesco. I più importanti nomi internazionali l’hanno diretta (ad es. Ton Koopman, Jordi Savall, Christopher Hogwood, Reinhardt Goebel ecc.). Da alcuni anni l'Academia Montis Regalis ha affidato il ruolo di direttore principale ad Alessandro De Marchi, giovane e affermato direttore d'orchestra italiano (innumerevoli gli articoli e le copertine dei giornali specializzati a lui dedicate). Con De Marchi, che dirigerà anche questo Orfeo a Savona, l’insieme ha fatto un decisivo salto di qualità, tanto che l’Academia è stata recentemente insignita del Premio Abbiati, massimo riconoscimento elargito dall’Associazione dei critici italiani.
Veramente di altissimo livello la compagnia di canto, con Furio Zanasi (Orfeo), Gabriella Costa (Euridice), Enrico Bava (Caronte), Manuela Custer (Proserpina), Teresa Nesci (Ninfa), Luigi Pagliarini (Apollo), Adriano Gaglianello (Pastore) e Gabriele Lombardi (Plutone). Direttore dell’Academia Montis Regalis, Alessandro De Marchi; con il Coro Filarmonico “Ruggero Magrini” diretto da Claudio Chiavazza, per una nuova produzione dell’Academia Montis Regalis.
L’Orfeo di Monteverdi venne eseguito alla corte di Mantova il 24 febbraio del 1607 e fu la seconda opera che giunse a noi intera, dopo l’Euridice di Jacopo Peri, andata in scena a Firenze nell’ottobre del 1600. Il duca di Mantova, Vincenzo Gonzaga, assistette all’opera frentina e fu forse proprio per emulazione della corte medicea che i Gonzaga vollero mettere in scena, anch’essi, tale vicenda mitica a Mantova. Vi si narra l’eroica e tragica discesa all’inferno di Orfeo per riportare in vita la sua amata Euridice. Egli riuscì ad incantare Caronte con la sua lira e la sua musica, quindi fece un patto con Plutone, re degli Inferi, che gli avrebbe permesso di ricongiungersi alla donna amata: non avrebbe dovuto guardarla in viso finché non fosse stato insieme a lei alla luce del sole. Ma non resistette, sull’orlo delle Tenebre si voltò, ed Euridice ripiombò nell’oscurità per sempre. L’opera monteverdiana, di levatura assai maggiore rispetto a quel primo tentativo fiorentino, trae il libretto, a firma di Alessandro Striggio, dalla Fabula di Orfeo di Angelo Poliziano, e si compone di un prologo e cinque atti. Alla “prima” del 24 febbraio seguì una replica, il 1º marzo 1607. In queste occasioni fu stampato solo il testo letterario di Striggio, mentre la partitura fu pubblicata un paio di anni dopo e consentì a quest’opera di essere ripresa, fare fortuna, e contribuire alla diffusione dello stesso “genere” dell’opera lirica. “La partitura dell’Orfeo di Monteverdi – dice il direttore, Alessandro De Marchi – è precisissima. D’altra parte, invece, il basso continuo (l’accompagnamento al clavicembalo) non ha indicazioni fisse. Poi c’è la divisione spaziale dell’orchestra, è come se Monteverdi pensasse a più gruppi di strumenti. Escogiterò quindi una divisione spaziale fra i vari gruppi.” L’orchestra e i solisti, infatti, utilizzeranno in maniera creativa il Teatro Chiabrera. Le orchestre saranno divise in “Terrestre”, “Celeste” e “Infernale”, con strumenti e cantanti che si disporranno a seconda della necessità sul palcoscenico, nei palchi o nelle balconate, sottolineati da giochi di luce. La biglietteria del Teatro dell’Opera Giocosa ha orari 10:00-12:00 e 16:00-19:00, tel. 019/8485974. Prezzi per Monteverdi: da 15,00 a 25,00 euro. Dopo l’Orfeo monteverdiano andrà in scena “Orfeo ed Euridice” di Gluck, il 9 e l’11 novembre, e in anteprima per le scuole l’8 novembre.
2007_11_04 Verso la luce divina, prima edizione
Sabato 3 novembre 2007, ore 21 Giorgio Gaslini, padre del jazz italiano, ritorna a Mortara dopo trent’anni
Sabato 3 novembre 2007, ore 21 Giorgio Gaslini, padre del jazz italiano, ritorna a Mortara dopo trent’anni
Giorgio Gaslini Chamber Trio
Giorgio Gaslini, pianoforte
Roberto Bonati, contrabbasso
Roberto Dani, batteria – percussioni
PROGRAMMA:
AFRICA LIBERA (G.Gaslini)
BATTERIE (Carla Bley)
SUN RA SUITE - OUT IN SPACE- TAPESTRY FROM AN ASTEROID- YUCATAN- THE PERFECT MAN
LATIN GENETICS (Ornette Coleman
GESTUALICA (G.Gaslini)
INTERACTIONS - ANGOLI- GLIS – GAM - SFERE ROTANTI
SICILIENNE (Gabriel Fauré)
LIGHT MY FIRE (The Doors)
LA FABBRICA DELLA MUSICA (G.Gaslini)
LA FABBRICA IN LOTTA - LA FABBRICA ASSEDIATA - LA FABBRICA DIMENTICATA -
LA FABBRICA DI NOTTE ILLUMINATA - LA FABBRICA DELLA MUSICA
Auditorium “Città di Mortara”
via Dante, 1 – 27036 Mortara (PV)
Info: 0384.98755 – auditorium@comune.mortara.pv.it
Un grande ritorno per un grande della musica: Giorgio Gaslini, considerato il padre del jazz italiano, musicista eclettico, famoso in tutto il mondo come pianista e compositore, ideatore della “musica totale”, si esibirà con in trio con Roberto Dani e Roberto Bonati.
Una serata di grandi emozioni con i suoi più importanti lavori per celebrare i sessant’anni di una luminosa carriera.
Considerato il padre del jazz italiano, Giorgio Gaslini è un musicista eclettico, la cui attività concertistica si è svolta non solo nei maggiori Teatri e Festival ma anche in scuole, università, fabbriche e ospedali psichiatrici, svolgendo una importante azione di proselitismo ed educazione del pubblico. Didatta appassionato e fedele alla sua idea di musica totale, ha integrato i metodi del jazz a quelli della musica classica e contemporanea; la sua produzione spazia dalle sinfonie all’opera e alla musica sacra. E’ stato attivo anche nel campo della musica per il cinema, con oltre 40 colonne sonore tra cui la celebre musica per il film "La notte" di Michelangelo Antonioni e di “Profondo Rosso”. Nella sua vasta produzione discografica spiccano le originali riletture in piano solo della musica di personaggi del jazz di “rottura” degli anni '60 come Albert Ayler e Sun Ra, in cui il “free jazz” incontra la tradizione europea da Bach alle avanguardie storiche. Tra gli allievi dei suoi corsi e i musicisti cui Gaslini ha dato visibilità nei suoi gruppi, troviamo la maggior parte di quelli che hanno giocato un ruolo importante nel jazz italiano degli ultimi 40 anni. Questa tradizione è pienamente confermata dal Chamber Trio, dato che il bassista Roberto Bonati e il batterista Roberto Dani vedono le loro straordinarie qualità perfettamente valorizzate nella formazione.
Da Pellizza a Carrà: Artisti e paesaggio in Lomellina Vigevano, Castello - Scuderie Ducali 22 settembre – 18 novembre 2007
Sono previste: * visite guidate * laboratori per bambini * conferenze. Con il biglietto della mostra è possibile visitare anche il Museo Internazionale della calzatura.
Attraverso l’esposizione di un centinaio di dipinti e sculture vengono messi a confronto i protagonisti dell’arte italiana (Pellizza da Volpedo, Pompeo Mariani, Angelo Morbelli, Antonio Fontanesi, Giovanni Boldini, Carlo Carrà, Aldo Carpi, Felice Casorati e altri) che hanno lasciato testimonianza del loro soggiorno in Lomellina, e diversi artisti locali (Ambrogio Raffele, Luigi Bocca, Mario Ornati, Silvio Santagostino e altri), che entrarono in contatto e svilupparono con loro sodalizi artistici.
http://www.pellizzacarra.com/
http://www.comune.vigevano.pv.it/on-line/ComunediVigevano/Home/articolo1493.html
Orari dal martedì al sabato 10.00 - 13.00 14.00-18.00 domenica 10.00 - 18.00
2007_06_28 Il Trovatore al Castello di Vigoleno
tratto dalla tragedia El Trovador di Antonio Garcia Gutiérrez
2007_07_07 ARMONIE SUL LAGO Edizione 2007
E' al via, nella splendida cornice del lago d'Orta, la seconda edizione della rassegna musicale Armonie sul lago. La manifestazione, organizzata dall'Associazione Ensemble Isabella Leonarda di Novara, si svolgerà a Pella (NO) tra il 7 luglio e l'11 agosto. Armonie sul lago è patrocinata dalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Novara e dal Comune di Pella. La rassegna è realizzata grazie al contributo della Compagnia di San Paolo, che ha selezionato l’iniziativa nell’ambito dell’edizione 2007 del bando “Arti Sceniche in Compagnia.”
Legare una programmazione musicale raffinata a un piccolo borgo frequentato da un turismo colto e di alto livello: è questa l'intuizione dalla quale si è partiti per ideare una rassegna che intende coniugare un'offerta di intrattenimento musicale di qualità alla valorizzazione dei luoghi in cui si svolge l'iniziativa.
Armonie sul lago amplia quest'anno la sua programmazione passando dalle cinque serate dello scorso anno alle otto del 2007. Una scelta che nasce dalle sollecitazioni del Comune, degli operatori locali e, non ultimo,
del pubblico che ha affollato le serate della scorsa estate decretando il grande successo della prima edizione.
Il cartellone messo a punto da Maurizio Schiavo, direttore artistico della rassegna, è dedicato ai compositori italiani vissuti e affermatisi all'estero tra Settecento e Ottocento: un tema che si pone come ideale continuazione di quello della passata edizione, l'opera italiana. Fu infatti il grande successo e la novità dell'opera in musica a spingere per più di due secoli un vero esercito di artisti dalla nostra penisola alle corti, grandi e piccole, di tutta Europa: compositori e cantanti, strumentisti e ballerini, poeti e scenografi. Fu un'invasione pacifica che impose la supremazia della nostra musica in tutta Europa.
Il programma di Armonie sul lago affianca occasioni di raro ascolto e preziosi inediti a proposte pensate per il grande pubblico come il concerto rossiniano del 28 luglio in piazza Motta. Orchestre, solisti e piccoli ensemble si alterneranno in un repertorio assai vario accostando musica sacra e da camera, pagine sinfoniche e brani d'opera. Non manca l'appuntamento con la danza, che quest'anno presenta una scelta di composizioni tratte da opere scritte per le scene parigine. Tra gli ospiti della manifestazione spicca il nome prestigioso del violinista Fabio Biondi, uno dei maggiori interpreti del repertorio barocco del panorama internazionale.
Per questa seconda edizione di Armonie sul lago, l'Associazione Ensemble Isabella Leonarda ha deciso di formare un'orchestra ad hoc, alla quale è affidato il compito di accompagnare i solisti di canto e i gruppi corali e coreutici ospiti della manifestazione. Accanto a un nucleo di base costituito da musicisti che collaborano abitualmente con l'Associazione, l'Orchestra Armonie sul lago potrà contare anche su alcuni tra i migliori giovani strumentisti del territorio, ai quali offre la possibilità di una crescita professionale attraverso la partecipazione a un'esperienza di alto livello artistico.
La realizzazione della rassegna non sarebbe stata possibile senza il sostanziale apporto della Compagnia di San Paolo di Torino, principale sostenitore della manifestazione, alla quale vanno i più sentiti ringraziamenti degli organizzatori. La Compagnia di San Paolo, fortemente impegnata nel sostegno a favore delle Performing Arts in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, tramite il bando “Arti Sceniche in Compagnia” ha selezionato per il 2007 ben 109 iniziative tra rassegne e stagioni, per le quali sono stati deliberati fondi per € 3.920.000.
Ugualmente significativo è stato naturalmente il supporto delle istituzioni
pubbliche, che hanno riconosciuto la serietà del progetto di Armonie sul lago e non hanno fatto mancare il loro concreto sostegno: la Regione Piemonte, con gli assessorati alla Cultura e al Turismo; la Provincia di Novara con l'assessorato alla Cultura; il Comune di Pella.
Altri sponsor di rilievo hanno fornito un importante contributo alla rassegna: Fondazione Banca Popolare di Novara per il territorio, Fondazione CRT, Ottone e Meloda S. p. A, Fratelli Fantini S. p. A, Giacomini S. p. A., CISAL rubinetteria S. p. A., Fondazione della Comunità del Novarese onlus, Distretto turistico dei laghi.
2007_01_18 MICHAEL NYMAN BAND al Fraschini
TEATRO FRASCHINI - PAVIA
Stagione musicale 2006/2007
Il Teatro Fraschini, all’interno della Stagione musicale 2006/2007, ospita giovedì 18 gennaio uno dei più interessanti compositori contemporanei: Michael Nyman.
MICHAEL NYMAN BAND
Michael Nyman pianoforte
Gabrielle Lester violino
Catherine Thompson violino
Kate Musker viola
Anthony Hinnigan violoncello
David Roach sax soprano/alto
Simon Haram sax soprano/alto
Andrew Findon sax baritono/flauto/ottavino
Steve Sidwell tromba
David Lee corno francese
Nigel Barr trombone e tuba
Martin Elliott basso elettrico
Ralph Harrison fonico di sala
Produzione: KINO Music s.a.s.
Programma
Wonderland (11 min.)
Molly – Eddie Nadia
Prospero’s Books (9 min.)
Prospero’s Curse - Yellow Sands - Miranda
The Libertine (15 min.)
The Mistress - Against Constancy - Theatre Boys
Memorial
solo music from The Piano (8-10 min.)
Qui il maestro ha dovuto interrompersi per problemi di accordatura del pianoforte, l'accordatore ha sistemato e Nyman ha ripreso dell'inizio l'esecuzione.
Big my secret - Silver fingered fling - The Heart Asks Pleasure first
Draughtsman’s Contract (9 min.)
Chasing Sheep - Eye for Optical Theory
Drowning by Numbers (20 min.)
Trysting Fields/Sheep and Tides - Wheelbarrow Walk - Fish Beach - Knowing the Rope
NOTE
Quando Michael Nyman pubblica il saggio Experimental Music: Cage and Beyond (1974, ristampato nel 1999) non avrebbe mai pensato che il suo contributo sarebbe andato così “oltre”. Avverso all’ortodossia allora attuale del modernismo internazionale, nel 1964 Nyman smette di comporre e preferisce dedicarsi alla musicologia, curando la pubblicazione di musiche di Purcell e Handel, e facendo ricerche sulla musica folclorica rumena. Più tardi collabora come critico con alcune riviste, tra cui The Spectator, dove, in una recensione di The Great Digest di Cornelius Cardew del 1968 è il primo ad associare il termine "minimalismo” alla musica.
Nello stesso anno, l’ascolto di Come Out di Steve Reich, trasmesso nel 1968 dalla BBC, gli apre nuovi orizzonti e comincia a rinascere in lui l’interesse per la composizione. Nel 1968 scrive il libretto per Down by the Greenwood Side, dramma pastorale composto da Harrison Birtwistle. E sarà proprio Birtwistle a commissionargli nel 1976 l’arrangiamento di alcune canzoni veneziane del XVIII secolo per una produzione de Il Campiello di Goldoni. Nyman mette insieme quella che definirà “la più rumorosa banda acustica da strada” che si possa immaginare: ribecche, tromboni medievali, cennamelle, banjo, grancassa e sassofono. Nyman continua a lavorare con la band del Campiello anche dopo la fine della produzione, unendo all’insieme le proprie esecuzioni al piano. Una band ha bisogno di un repertorio, e Nyman glielo procura, a partire da In Re Don Giovanni, una particolare rielaborazione di 16 battute dell’opera mozartiana. La band modifica la line-up, viene amplificata, e cambia il proprio nome in Michael Nyman Band. È questa l’officina nella quale Nyman forgia il suo stile compositivo, fatto di robuste melodie, ritmi flessibili ma decisi, ed esecuzioni d’ensemble ben articolate.
Se i lavori scritti per la Michael Nyman Band rappresentano la parte principale della sua produzione, va ricordato che Nyman ha scritto musica per diversi tipi di ensemble, inclusi quelli di stampo più classico come l’orchestra sinfonica, il coro a cappella e il quartetto d’archi. Ha composto anche alcune opere teatrali - tra cui The Man who Mistook his Wife for a Hat (1986) - e musiche di scena per alcuni affermati coreografi, quali Siobhan Davies, Shobana Jeyasingh, Lucinda Childs, Karine Saporta e Stephen Petronio.
La notorietà presso il grande pubblico la raggiunge come compositore di colonne sonore, le più famose per Peter Greenaway, con cui collabora alla realizzazione di 11 film. Negli anni successivi lavora con altri registi, tra cui Jane Campion (Lezioni di Piano, 1992), Volker Schlöndorff (L’Orco, 1996), Neil Jordan (Fine di Una Storia, 1999) e Michael Winterbottom (Wonderland, 1999 e The Claim – Le Bianche Tracce della Vita, 2000, 9 Songs, 2004, A Cock and Bull Story, 2005), Dorota Kedzierzawska (Jestem, 2005), e Laurence Dunmore (The Libertine, in uscita a Novembre). Ha inoltre collaborato con Damon Albarn per la musica de L’Insaziabile (1998) di Antonia Bird.
Nyman ha composto la musica per un gala di moda, per l’inaugurazione di un collegamento ferroviario ad alta velocità, per un gioco per computer. È sua la musica dell’evento The Commissar Vanishes - opera multimediale basata sul libro di David King dedicato alla manipolazione dei documenti fotografici in epoca stalinista - e l’opera Facing Goya (2000), un dramma pieno di tensione sul tema della genetica.
Il 17 Maggio 2002 Michael Nyman e la sua Band tornano alla Royal Festival Hall presentando per la prima volta in Gran Bretagna la colonna sonora del film in banco e nero di Dziga Vertov, L’uomo con la macchina da presa (1929). Il film documenta con grande capacità la vita urbana sovietica nel 1929 e viene presentata insieme a The Commissar vanishes. Questi due film rappresentano le due facce del regime sovietico dal 1920 al 1930.
Nyman con U. Shrinivas (mandolino elettrico) e i cantanti Rajan e Sajan Misra presenta il 24 Luglio 2002 il progetto Sangam, realizzato a quattro mani, che combina i talenti dei quattro musicisti e rappresenta bene il periodo di collaborazione di Nyman con i maestri della musica indiana. Il debutto del primo concerto per violino di Nyman, commissionato dallo Schleswig-Holstein Music Festival, ha luogo ad Amburgo nell’agosto del 2003. Il concerto viene eseguito dalla Festival Orchestra, diretta da Dennis Russell Davis, e vede la partecipazione di Gidon Kremer come primo violino.
Per la Badisches Staatheater di Karlsruhe Michael Nyman riprende l’opera Facing Goya, la cui prima in Germania viene rappresentata il 19 Ottobre 2002. Quest’opera segna l’inizio un periodo di tre anni in cui Nyman scrive come compositore residente. Man and Boy: Dada, un’opera basata sul dadaista Kurt Schwitters, con libretto di Michael Hastings, è stata la seconda opera. Una nuova produzione di questo lavoro, diretta da Lindsay Posner, è stata rappresentata all’Almeida Theatre di Londra il 15 Luglio 2004 ed è stata presentata negli Stati Uniti nel dicembre dello stesso anno. La partitura dell’opera è stata la prima uscita discografica della nuova etichetta curata dallo stesso Micheal Nyman.
Love Counts, ancora con libretto di Michael Hastings, è l’ultima opera scritta per Karlsruhe ed è andata in scena in Germania nel Marzo 2005. Il legame con il Teatro Almeida di Londra continuerà nel 2006 con la produzione di Love Counts.
L’attività di Nyman più recente comprende prime come Bekham Crosses/Nyman Scores, commissionata dalla BBC Radio; Acts of Beauty, commissionata dagli italiani Sentieri Selvaggi, con la voce di Cristina Zavalloni, per il Festival della Letteratura di Mantova;
The Photography of Chance (scritto in memoria di John Peel), commissionata per l’Ahn Trio ed eseguita a Salt Lake City nel novembre 2004; la coreografia Flicker, commissionata dalla Shobana Jeyasingh Dance Company, ha debuttato al Royal Northern College of Music nel febbraio 2005. Melody Waves, scritta per la Singapore Chinese Orchestra, è stata eseguita al Barbican di Londra nell’aprile 2005.
I prossimi lavori includono due progetti della BBC: il primo per festeggiare i 250 anni dalla nascita di Mozart; il secondo è per il Coro e l’Orchestra Sinfonica della BBC.
Nyman attualmente sta curando la stesura di un concerto per percussioni per Colin Currie; ha iniziato una collaborazione con Hanif Kureishi per il progetto Total Virgin; ha musicato i Sonetti Lussuriosi di Pietro Aretino per la Sex Exhibition alla Hayward Gallery, e sta collaborando con l’artista Kutlug Ataman alla Whitechapel Gallery.
In ogni occasione Nyman si è rivelato un compositore eminentemente concreto. Sicuramente non gli appartiene l’immagine del compositore dolorosamente chiuso nella sua torre d’avorio, lontano dalla realtà e costantemente immerso in astratte speculazioni. Piuttosto ha sempre rivelato una straordinaria disponibilità alla collaborazione, uno spiccato senso dell’humour, una fertile e ricercata immaginazione ed una innata capacità a rapportarsi con pubblici anche molto diversi.
La casa discografica di Michael Nyman, la MN Records, ha iniziato a pubblicare nel maggio 2005, con The Piano Sings, l’album di debutto per composizioni di solo pianoforte. Questa nuova etichetta, prodotta dallo stesso Nyman, è stata fondata con l’intento specifico di promuovere le opere del compositore. In settembre è uscita la registrazione dell’opera Man and Boy: Dada. In coincidenza con il tour inglese, l’etichetta ha pubblicato una versione definitiva delle colonne sonore classiche Lezioni di Piano e I Giardini di Compton House, insieme a una compilation dei brani più celebri all’interno delle colonne sonore di 5 film di Peter Greenaway. La colonna sonora del film The Libertine sarà pubblicata a novembre, mentre altre registrazioni di musiche per orchestra, da camera, colonne sonore sono previste in uscita nei prossimi mesi.
La Michael Nyman Band nasce dall’orchestra che accompagnava Michael Nyman durante l’esecuzione del Campiello di Goldoni sul palcoscenico del National Theatre nell’ottobre 1976.
L’immaginaria band di strada veneziana usava unicamente strumenti musicali antichi affiancati da strumenti moderni, così che la ribeca e gli altri strumenti erano miscelati con il sassofono e il banjo per produrre un suono il più forte possibile senza ricorrere all’amplificazione.
Questo gruppo gettò le basi della Campiello Band che ha iniziato ad esibirsi nel foyer del National Theatre nel 1977, e per il quale Michael Nyman scrisse In Re Don Giovanni, incluso negli album Michael Nyman e Michael Nyman… Live.
Quando – per varie ragioni – gli strumenti antichi furono sostituiti da equivalenti moderni, la Campiello Band divenne l’amplificata Michael Nyman Band con l’organico standard di un quartetto d’archi, tre sassofoni, trombone basso, chitarra basso e pianoforte. Tromba e corno sono aggiunti per richieste particolari, così come le voci di Sarah Leonard (Memorial) o Hilary Summers (The Diary of Anne Frank e Cycle of Disquitude).
Il repertorio
Il repertorio include musiche da molti film di Peter Greenaway come The draughtsman’s contract (I misteri del giardino di Compton House - 1982), A Zed and two Noughts (Lo Zoo di Venere - 1985), Drowning by Numbers (Giochi nell’Acqua - 1987) e Prospero’s Book (L’Ultima Tempesta - 1990), raggruppate nel video “The Michael Nyman Band Live in Concert” (1999).
Altre celebri partiture da film sono Gattaca (1998), Ravenous (L’insaziabile - 1999), Wonderland (1999), End of an Affair (Fine di una Storia – 1999), The Claim (Le Bianche Tracce della Vita - 2000) 24 Hours In The Life Of A Woman (2003), The Actors (2003) e Nathalie (2003), 9 Songs (2004) The Libertine (2005), A Cock and Bull Story (2005).
Sangam è un progetto che vede la collaborazione di Michael Nyman con alcuni musicisti indiani (U. Shrinivas, Rajan e Sarjan Misra).
Per 3 Quartets la Michael Nyman Band è modificata dall’aggiunta di un sassofono e di una tromba.
Progetti Audiovisivi
L’evento audio-video commissionato dal Barbican Centre di Londra, intitolato The Commissar Vanishes (45’), è basato sulle foto scoperte da David King in Unione Sovietica, che rivelano come il regime stalinista portasse le persone, tra cui il costruttivista Radchenko, a censurare le propie opere.
Il film del 1929 The Man with a Movie Camera (L’Uomo con la macchina da presa - 60’) di Dziga Vertov accostato all’accompagnamento dal vivo di Michael Nyman, da film sperimentale si trasforma in poema acustico.
Il film À Propos de Nice (23’) di Jean Vigo ritrae la città di Nizza, mettendo a confronto la ricca élite con i poveri operai, non senza alcuni spunti satirici.
Manhatta (10’), di Charles Sheeler e Paul Strand, accosta immagini di vita quotidiana a Manhattan con i versi (proiettati sullo schermo) di Walt Whitman.
I componenti regolari della band sono:
Gabrielle Lester - Violino Cathy Thompson – Violino
Kate Musker – Viola Tony Hinnigan - Violoncello
David Roach – Sop/Alto Sax Simon Haram - Sop/Alto Sax
David Lee – Corno Nigel Barr - Trombone
Martin Elliott –Basso Steve Sidwell - Tromba
Andrew Findon - Baritone Saxophone / Flute/ Piccolo
Programma di sala
La notorietà di Michael Nyman presso il grande pubblico è senza dubbio rappresentata dalla composizione di colonne sonore di film: sia le undici per Peter Greenaway, sia quelle di una lunga serie - dal 1992 ad oggi - di film di successo tra i quali Lezioni di Piano, 1992, L’Orco, 1996, Fine di una storia, 1999, Wonderland, 1999, The Claim – Le Bianche Tracce della Vita, 2000, 9 Songs, 2004, A Cock and Bull Story, 2005, Jestem, 2005, The Libertine, 2006. Meno conosciuta è forse la produzione più ‘intellettuale’, più complessa, sperimentale e ‘colta’ che lo ha accompagnato per un lungo arco di tempo dal 1968 in poi. Nutrendosi della collaborazione con musicisti di diversa esperienza e origine culturale e artisti di varia estrazione, ha affrontato anche generi e forme molto diversificate che tuttavia convergono e si fondono organicamente: dal repertorio folcloristico indiano, scaturito dalla collaborazione con U. Shrinivas (mandolino elettrico) e i cantanti Rajan e Sajan Misra, a quello più rigorosamente classico germinato dall’amicizia con il violinista Gidon Kremer e dalla frequentazione di prestigiose istituzioni come il Badisches Staatheater di Karlsruhe, il Schleswig-Holstein Music Festival, il Royal Northern College of Music e la Singapore Chinese Orchestra, all’arrangiamento e alla rielaborazione di alcune canzoni veneziane del XVIII secolo sollecitati dalla cooperazopne con Harrison Birtwistle per una produzione de Il Campiello di Goldoni.
In ogni occasione Nyman si è rivelato comunque un compositore eminentemente concreto. L’immagine che infatti vuole tramandare di sé non è quella «del compositore dolorosamente chiuso nella sua torre d’avorio, lontano dalla realtà e costantemente immerso in astratte speculazioni.», ma del personaggio che «ha sempre rivelato una straordinaria disponibilità alla collaborazione, uno spiccato senso dell’humour, una fertile e ricercata immaginazione ed una innata capacità a rapportarsi con pubblici anche molto diversi».
Questa non comune abilità si è accentuata negli anni anche grazie alla collaborazione stabile con un gruppo, una band, che lo ha arricchito sotto molteplici aspetti: dalla ricerca coloristica e timbrica a quella dei volumi sonori, senza trascurare neppure la ‘questione’ formale e l’adesione a sistemi compositivi del tutto sperimentali. Lo stile compositivo di Nyman si è a quel punto trasformato divenendo incisivo, «fatto di robuste melodie, ritmi flessibili ma decisi, ed esecuzioni d’ensemble ben articolate».
Tale ‘trasformazione’ è stata sottolineata da più parti. Si è letto, ad esempio, che «a confronto del Nyman di vent'anni fa, quello attuale pare quasi apocalittico, segnato da un imperscrutabile fatalismo di fronte alle "miserie" del destino umano. I suoi organici orchestrali si fanno sempre più complessi e sfaccettati, con archi, fiati e voci recitanti a volontà. La sua musica si decompone per ricomporsi poi immediatamente, in senso neo-classico e, a volte, quasi mozartiano. E gli strumenti diventano parte integrante di grandiose progressioni vorticose.»
In questo programma pavese, inserito in una breve, e perciò eccezionale, tournée italiana, l’organico strumentale di riferimento è quello ‘standard’: un quartetto d’archi, tre sassofoni, trombone basso, chitarra basso e pianoforte, ma si avvale dell’inserimento della tromba e del corno per la realizzazione di specifiche partiture. Il repertorio presentato coincide con la produzione più ‘popolare’, apprezzata da un ampio pubblico e relativa appunto alle colonne sonore per i film. Esso è da intendersi pertanto come florilegio (o forse, per restare in tema, sarebbe più opportuno dire compilation) che si apre con Wonderland del 1999 con la regia di Michael Winterbottom) prosegue con l’altrettanto noto Prospero’s books, film del 1990, regista Peter Greenaway, con il recentissimo The Libertine, uscito sugli schermi a novembre scorso per la regia di Laurence Dunmore, con il celeberrimo The piano, che risale al 1992 per la regia di Jane Campion, e si conclude con Drowning by Numbers (Giochi nell’Acqua) del 1987 ancora di Greenaway.
BIGLIETTI MUSICA
Biglietteria Teatro Fraschini- C.so Strada Nuova 136 - Pavia
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Orari di apertura della biglietteria
Dal lunedì al sabato dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 19.00
Biglietteria on line (www.teatrofraschini.it)