2023_04_20 Concerto del COLLEGIUM VOCALE di CREMA sul MESSIAH DI Haendel

Giovedì 20 aprile 2023_04_20 ore 21.00
Aula Magna del Collegio Ghislieri di Pavia
ARIE DAL MESSIAH DI HAENDEL
Soprano Veronika Kralova
Basso Davide Hong Shin Kil
Coro e l’Orchestra del Collegium Vocale di Crema
Direttore Giampiero Innocente



Il Coro e l’Orchestra del Collegium Vocale di Crema, diretti da Giampiero Innocente, avviano la stagione primaverile con due concerti che concludono il ciclo del Messiah di Haendel.
Entrambe le esecuzioni sono centrate sul mistero pasquale: a Bagnolo, infatti, l’ensemble cremasco è di scena la sera della Domenica delle Palme per l’ormai tradizionale concerto che apre la Settimana Santa mentre il 20 aprile coro e orchestra saranno protagonisti di un concerto presso l’Aula Magna del Collegio Ghislieri di Pavia, luogo di grande prestigio per la cura e l’esecuzione della musica barocca, sede del Centro di musica antica-Pavia barocca, iniziativa sostenuta dal Rotary Club Pavia Minerva.
I solisti per questi due momenti musicali saranno la soprano Veronika Kralova e il basso Davide Hong Shin Kil in una alternanza di cori e arie appositamente scelte per creare un percorso che va dall’annuncio del Messia fino alla gloria del cielo, passando per la passione, morte e resurrezione.
La profonda religiosità di Haendel, sempre resa manifesta dal compositore anglo-tedesco, trova proprio nei brani della passione e della morte di Cristo una mirabile trasfigurazione musicale: arie e cori cantano, attraverso il testo biblico della James Bible, le parole dei profeti che avevano predetto la venuta di un Messia che sarebbe stato condannato e ucciso, per poi risorgere e aprire ad ogni uomo che crede nel suo nome l’eternità della gloria, la terza parte della lunga e sublime opera musicale.
Non è un caso che proprio nell'ultima parte divengono protagoniste le trombe e i timpani, a sottolineare le schiere angeliche che annunciano la manifestazione definitiva di Dio nel suo Figlio.
Haendel desiderava morire nel giorno del Venerdì Santo: in realtà morì il Sabato Santo del 1759, il giorno in cui il “silenzio liturgico” fa da preparazione al grande momento dell’Alleluia pasquale.
E questa fede cristiana, polarizzata sul momento della passione di Cristo, permette al compositore di scrivere i cori più possenti della sua opera, quelli anche musicalmente più impegnativi, a sottolineare ogni singolo particolare della sofferenza del Messia: le percosse, gli insulti, perfino la carne strappata dai flagelli.
“Why do the nations so furiosly rage together?”, “Perché fremono le genti e congiurano insieme?” canta in una travolgente aria il basso: perché il Messia è al centro di una congiura e di una terribile persecuzione?
Questa è solo una delle arie che nella parte centrale dedicata alla sofferenza di Cristo scuote in profondità l’ascoltatore attonito e sorpreso dalla veemenza delle parole e dei suoni.
“I know that my redeemer liveth”, “Io so che il mio redentore vive”, fa eco il soprano poco dopo, al termine dell’esplosione di colori e luci del famoso “Hallelujah”. Sono le parole, queste, che sono state incise sulla tomba di Haendel in Westminster Abbey a Londra, una sorta di testamento di fede, una dichiarazione netta e convinta della fede.
Coro, orchestra e solisti saranno uniti in questo mirabile percorso musicale e spirituale nell’alternanza di sonorità, tonalità e colori diversi che da sempre rendono il Messiah l’opera musicale più eseguita al mondo.
Note di presentazione di Giampiero Innocente, direttore del Collegium Vocale di Crema

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