Sabato 11 marzo 2017, ore 21.00
LA STAGIONE DI MUSICA AL TEATRO FRASCHINI-Pavia
Georg Friedrich Händel
Messiah
Rachel Redmond, soprano
Raffaele Pe, alto
Nick Pritchard, tenore
Benjamin Bevan, basso
GHISLIERI CHOIR & CONSORT
Direttore Giulio Prandi
GHISLIERI CHOIR & CONSORT
VIOLINI PRIMI: Marco Bianchi°°, Elena Telò, Renata Spotti,
Marco Piantoni, Amie Weiss, Carlo Lazzaroni
VIOLINI SECONDI: Liana Mosca°, Ayako Matsunaga, Barbara
Altobello, Diego Castelli, Abramo Raule
VIOLE: Krishna Nagaraja°, Marco Diatto, Luca Moretti
VIOLONCELLI: Jorge Alberto Guerrero°, Claudia Poz, Nicola
Brovelli
CONTRABBASSO: Nicola Barbieri°, Lucho Arias Polanco
FAGOTTO: Valentino Zucchiatti, Anna Maria Barbaglia
OBOI: Aviad Gershoni, Kathryn Elkin - oboe
TROMBA: Matteo Frigé°, Matteo Macchia
ORGANO: Rossella Policardo
CEMBALO: Maria Cecilia Farina
TIORBA: Giulio Quirici
SOPRANI: Valentina Argentieri, Caterina Iora, Paola
Valentina Molinari, Emma Popolani, Marta Redaelli,
Maria Candela Scalabrini, Karin Selva, Sonia Tedla
ALTI: Giulia Beatini, Anna Bessi, Silvia Bertoluzza, Silvia
Capobianco, Isabella Di Pietro, Hyun Jung Oh, Ester Piazza
TENORI: Massimo Altieri, Gianfranco Cerreto, Michele
Concato, Massimo Lombardi, Simone Milesi,
Roberto Rilievi, Paolo Tormene
BASSI: Guglielmo Buonsanti, Renato Cadel, Marco Domenico
Grattarola, Paolo Marchini, Antonio Masotti, Alessandro Nuccio, Filippo
Tuccimei
NOTE A CURA DI MARIATERESA DELLABORRA
Composto nell’arco di poco meno di un mese, il Messiah è
opera unica nella produzione haendeliana sia perché è il solo oratorio di
argomento biblico ispirato al Nuovo Testamento, sia perché non rientra nella tipologia
drammatica. I motivi di tale diversità potrebbero dipendere dalla committenza
giunta al compositore dal duca di Devonshire, luogotenente d’Irlanda, a nome di
tre organizzazioni benefiche di Dublino. Il 13 aprile 1742 infatti il Messiah
fu presentato in quella città in una serata «in soccorso dei prigionieri nelle
diverse prigioni, a sostegno del Mercer’s Hospital in Stephen Street e della
Charitable Infirmary sull’Inn’s Quay». Dunque la sua destinazione non è
liturgica, sebbene nel tempo questa pagina sia diventata il simbolo religioso
dei paesi anglosassoni. Già alla prima esecuzione il successo fu enorme e
procurò considerevoli profitti (anche in termini economici) al suo autore. Il
libretto, compilato dal fidato Jennens, allinea passi scelti dai due Testamenti
e intende riproporre non tanto la narrazione della vita e della passione di
Gesù Cristo, ma la meditazione sul concetto di redenzione. I cardini su cui si
fonda sono: promessa, incarnazione, passione e resurrezione. Le forme musicali
attraverso cui tali astrazioni si esplicano sono in parte italiane (si pensi ai
recitativi accompagnati e alle arie, soprattutto) e in parte francesi
(ouverture). I cori sono in forma di anthem e si presentano con una ricchezza
sonora e con un potere evocativo così marcati che quando, ad esempio, esplode
l’Alleluja (definito da alcuni esegeti una “marcia per l’incoronazione” e al
quale in particolare il Messiah deve la sua fama), gli ascoltatori ancora oggi
si alzano per partecipare all’inno e per rendere omaggio al potente sovrano.
Gli stili impiegati amalgamano elementi caratteristici della musica italiana
(belcantismo, agilità, leggiadria e ampiezza della linea melodica) e francese
(solennità, densità di scrittura, predilezione per la scrittura imitata).
Semplici temi o brani interi sono in parte estrapolati, secondo una consolidata
tecnica di autocitazione, dal ricco catalogo dell’autore che, con abilità
sopraffina, sa trasformare un duetto in coro o un’aria presente in una cantata
italiana in coro o in nuova aria in inglese. Nella prima parte non manca
neppure una delicata e poetica sinfonia pastorale (Pifa) per evocare la nascita
di Gesù. La raffigurazione musicale della parola è costante e realizzata
secondo i procedimenti della teoria degli affetti ampiamente condivisi nel
periodo barocco. L’ordine dei brani e la loro destinazione vocale sono stati a
più riprese alterati e ricomposti dall’autore e neppure a Dublino l’oratorio fu
eseguito nella forma originale del manoscritto. Haendel periodicamente vi
metteva mano in parte per adeguarsi alle capacità e ai desideri dei cantanti,
in parte per soddisfare intime logiche creative. Molte sono dunque le possibili
versioni di questa partitura, tutte accettate dalla letteratura musicologica.
Quella qui eseguita riproduce una delle sei differenti esecuzioni proposte a
Londra negli anni 1743, 1745 e 1749. Haendel era consapevole dell’eccezionalità
del Messiah ed è molto significativo che in seguito non sia più tornato
sull’oratorio di tipo meditativo e di argomento cristiano. La composizione, che
avrebbe potuto dare origine a una nuova tradizione oratoriale e, come disse
l’autore stesso, approfondire il «campo dell’oratorio» che sentiva molto vicino
alla propria sensibilità, rimase in realtà un unicum.
Mariateresa Dellaborra
BIGLIETTERIA
I biglietti del concerto sono in vendita al Teatro Fraschini
Costo: da 20 euro a 8 euro.
Orari di apertura di biglietteria: dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 19 (da lunedì a sabato).
Telefono: 0382/371214
Sono riconosciute riduzioni, oltre che di legge, per le
scuole e gli studenti universitari.
ACQUISTO ON LINE Tutti i prezzi sono pubblicati sul sito
www.teatrofraschini.org
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