2011_11_14 Ghislierimusica concerto dei vincitori

lunedì 14 novembre 2011_11_14 alle ore 21.00
Pavia, Salone San Pio del Collegio Ghislieri, ore 21.00
Vincitori Premio delle Arti 2011
Sezione "Musica con strumenti antichi e voci"

Musiche di
GIROLAMO FRESCOBLADI
BARBARA STROZZI
GIOVANNI BASSANO
JACQUES HOTTETERRE
ARCANGELO CORELLI
PIETRO DOMENICO PARADISI o PARADIES
ALESSANDRO SCARLATTI

soprano Elena Pintus
flauto dolce Fabiano Martignago
clavicembalo Rossella Policardo

In collaborazione con
la Direzione Generale
per l'Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica
del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
PAVIA BAROCCA 2011
RASSEGNA INTERNAZIONALE DI MUSICA ANTICA DEL COLLEGIO GHISLIERI
CIRCUITO LOMBARDO DI MUSICA ANTICA

Prosegue il ciclo concertistico inserito nell'ampio cartellone di
Pavia Barocca 2011, che, con sede presso il Salone San Pio del
Collegio Ghislieri, vede esibirsi giovani musicisti ad inizio di
carriera.
Il progetto, appunto dedicato ai giovani, è realizzato da Pavia
Barocca nell'ambito del Circuito Lombardo di Musica Antica, e vede
protagonisti i vincitori del Premio Nazionale delle Arti, in
collaborazione con MIUR – Direzione Generale AFAM.

Programma
GIROLAMO FRESCOBLADI (Ferrara 1583 – Roma 1643)
Toccata nona (dal Secondo Libro di Toccate) (cembalo)

BARBARA STROZZI (Venezia 1619 – 1677)
L'Eraclito amoroso (Udite amanti) (soprano e basso continuo)

GIOVANNI BASSANO (Venezia II metà sec XVI – 1617)
Ricercata quarta (flauto dolce)

BARBARA STROZZI
Lagrime mie (soprano e basso continuo)

JACQUES HOTTETERRE (Parigi 1684 – 1782)
Suite in si bemolle maggiore (flauto dolce e basso continuo)
Allemande - La Cascade de St. Cloud
Courante - L'indiferente
Rondeau - Le Plaintif
Gigue - L'Italienne

BARBARA STROZZI
Costumi de' grandi (soprano e basso continuo)

ARCANGELO CORELLI (Fusignano 1643 – Roma 1713)
Sonata in fa maggiore op. 5 n. 4 (flauto dolce e basso continuo)

PIETRO DOMENICO PARADISI o PARADIES (Napoli 1707 – Venezia 1791)
Sonata IX in la minore

ALESSANDRO SCARLATTI (Palermo 1660 – Napoli 1725)
Ardo è ver per te d'amore (soprano, flauto dolce e basso continuo)
soprano Elena Pintus
http://concertodautunno-cur.blogspot.com/2011/11/elena-pintus-soprano.html
flauto dolce Fabiano Martignago
http://concertodautunno-cur.blogspot.com/2011/11/fabiano-martignago-flauto-dolce.html
clavicembalo Rossella Policardo
http://concertodautunno-cur.blogspot.com/2011/11/alessandra-policardo-pianoforte.html

In collaborazione con
la Direzione Generale per l'Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica
del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca


Al centro di questo programma di musiche barocche vocali e strumentali
si pongono tre cantate persoprano della celebre musicista secentesca
Barbara Strozzi (1619-1677). Figlia adottiva del poetaGiulio Strozzi,
allieva di Francesco Cavalli e di Marcantonio Cesti, Barbara si mise
in luce come'virtuosissima' cantante e compositrice. Il suo
palcoscenico d'elezione fu quello venezianodell'Accademia degli
Unisoni, fondata dal padre nel 1637 come una sorta di
specializzazionemusicale dell'Accademia degli Incogniti. Barbara
metteva in musica sofisticati testi poetici tenendoben presenti le
qualità espressive della sua voce. Proprio questa unità di autore e
interprete – oltretutto di genere femminile, in un mondo allora
dominato da figure maschili – colpì profondamente lasensibilità dei
contemporanei. Nella musica di Barbara Strozzi, che spesso raggiunge
verticiassoluti, l'elemento lirico si impone su quello declamatorio, i
cambiamenti di tempo riflettonofedelmente le articolazioni testuali, e
soprattutto si coglie quel gusto per l'espressione affettuosa cheda
Monteverdi a Cavalli fu il principale tratto distintivo della miglior
musica vocale italiana. Nellaprima frase musicale della cantata
Lagrime mie (dalla raccolta Diporti di Euterpe op. 7, pubblicatanel
1659) la straordinaria presenza dell'intervallo di seconda eccedente
conferisce alla monodia unaparvenza quasi esotica, come d'altra parte
aveva un'origine extraeuropea il basso di ciaccona sutetracordo
discendente che si ode nella sezione finale dello stesso componimento
("Se dunque èvero"). La cantata intitolata L'Eraclito amoroso (da
Cantate, arie e duetti op. 2, 1651) introduce unraffinato e quasi
esoterico riferimento al celebre filosofo dell'antichità.
Apparentemente il testorappresenta il lamento di un'innamorata tradita
in forma di 'lezione amorosa' (con la tipicaapostrofe iniziale "Udite
amanti"). Mediante artifici tipicamente marinisti i versi sviluppano
lefigure retoriche dell'ossimoro e dell'isocolon: "Vaghezza ho sol di
piangere, / mi pasco sol dilagrime, / il duolo è mia delizia / e son
mie gioie i gemiti". In questi paradossi c'è una traccia
degliinsegnamenti di Eraclito, poiché l'antico filosofo affermava
l'esistenza di una connessione nascostatra gli opposti (coincidentia
oppositorum), in modo che le cose che sembrano allontanarsi sono
inrealtà quelle più vicine tra loro. Rappresenta invece una traduzione
musicale del sentimento dello sdegno la cantata Costumi de' grandi su
testo di Giulio Strozzi, in cui predominano le sezionimusicali in
tempo ternario.Di stile completamente differente, ormai proiettato
verso i moduli del tardo Barocco, è la cantata diAlessandro Scarlatti
con flauto dolce concertante Ardo è ver per te d'amore, comprendente
due ariecon da capo (espressiva la prima, brillante l'ultima)
inframmezzate da un recitativo.Completa il programma un'antologia di
musiche strumentali che vanno da Giovanni Bassano,insigne virtuoso di
cornetto attivo nella basilica di San Marco tra Cinque e Seicento al
celebreorganista Girolamo Frescobaldi, per giungere infine in pieno
Settecento con il flautista franceseJacques Hotteterre e il
clavicembalista napoletano Pietro Domenico Paradisi (Paradies). [Marco
Bizzarini]

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