Teatro C.Coccia - Novara
Venerdì 25 ottobre 2024 – ore 20,30
STAGIONE 2024-2025
Direzione Artistica CORINNE BARONI
Giacomo Puccini
GIANNI SCHICCHI con preludio
Due opere fuse in una
LA BENEDIZIONE/GIANNI SCHICCHI Opera lirica
VEDI FOTOSERVIZIO CONCERTODAUTUNNO
LA BENEDIZIONE
Commissione Teatro Coccia in Prima mondiale
Musica di CRISTIAN CARRARA
Libretto di Marco Malvaldi
GIANNI SCHICCHI
Musica di GIACOMO PUCCINI
Libretto di Giovacchino Forzano
Direttore Vittorio Parisi
Regia Teresa Gargano
Scene Lorenzo Mazzoletti
Gianni Schicchi Marcello Rosiello
Cast Allievi Accademia AMO
Produzione Fondazione Teatro Carlo Coccia di Novara
Venerdì 25 ottobre 2024 ore 18:00
TEATRO COCCIA
Incontro con Marco Malvaldi e Cristian Carrara
Gli autori dialogano sul palcoscenico del Teatro Coccia con Alessandro Barbaglia. Appuntamento in collaborazione con Fondazione Circolo dei lettori e Libreria La Talpa.
INGRESSO LIBERO E GRATUITO
LA BENEDIZIONE
Commissione Teatro Coccia in Prima mondiale
Musica di CRISTIAN CARRARA
Libretto di Marco Malvaldi
Edizioni Sonzogno
Cast:
Buoso Marcello Rosiello
Zita Francesca Mercuriali (Accademia AMO)
Gherardo Xiaosen Su (Accademia AMO)
Simone Stefano Paradiso
Rinuccio Nicola Di Filippo
Un frate Eugenio Di Lieto
GIANNI SCHICCHI
Musica di GIACOMO PUCCINI
Libretto di Giovacchino Forzano
Edizione Ricordi
Cast:
Gianni Schicchi Marcello Rosiello
Lauretta Beatrice Caterino (Accademia AMO)
Zita Francesca Mercuriali (Accademia AMO)
Gherardo Xiaosen Su (Accademia AMO)
Nella Zi Jing (Accademia AMO)
Gherardino Giulio Ongeri
Betto di Signa Eugenio Di Lieto
Simone Stefano Paradiso
Marco Lorenzo Liberali
La Ciesca Mariateresa Federico (Accademia AMO)
Maestro Spinelloccio/Ser Amantio Ranyi Jiang
Guccio Alberto Parola
Pinellino Jesus Noguera
Buoso Donati
Rinuccio Nicola Di Filippo
Orchestra Bazzini Consort
Direttore Vittorio Parisi
Regia Teresa Gargano
Scene Lorenzo Mazzoletti
Costumi Silvia Lumes
Luci Ivan Pastrovicchio
Coproduzione con Lirica Tamagno
Ieri sera, venerdì 25 ottobre 2024, è andata in scena al Teatro Coccia di Novara l'opera in un atto GIANNI SCHICCHI, il terzo componente di quello strano trittico che Puccini ideò per la lontana America nel 1918.
Dopo le due tragedie a suon di morti come TABARRO e SUOR ANGELICA occorreva alleggerire la tensione e si cimentò in una operina comica, che poteva non essere il suo genere vista la passione che ci metteva nel curare la morte delle sue eroine.
Ma qui l'episodio dantesco, citato dallo stesso Schicchi nelle battute di chiusura ,che invitano il pubblico al perdono con elargire l'applauso funziona benissimo per divertire, il ritratto dei "parenti serpenti" è perfetto e meritevole dell'inganno, che l'arguto fiorentino escogita, per volgere in favore della figlia Lauretta e del giovane Donati, di lei innamorato, la destinazione nel fasullo testamento di tutti i beni di massimo valore del defunto "... e ditemi voi se l'eredità di Buoso poteva finire meglio di così".
Ed in effetti questa produzione non poteva finire meglio di così, con applausi sinceramente fragorosi e prolungati per le tante uscite nelle quali sono stati chiamati alla ribalta tutti i componenti di questa produzione.
Ma come mai l'atto unico sono diventati due?
Perché, proseguendo questa idea, unica nel suo genere, del Teatro Coccia di fare precedere la rappresentazione di titoli di repertorio di breve durata da prime esecuzioni assolute, commissionate appositamente, ha coinvolto lo scrittore Marco Malvaldi, come librettista, e Cristian Carrara, come compositore delle musiche, per creare il primo atto introduttivo.
Così è nata LA BENEDIZIONE che a mio parere è il miglior preludio proposto in questa serie, perché perfettamente giustificativo della vicenda musicata da Puccini che segue dopo una brevissima pausa per cambio scena.
Alle ore 18, librettista (che ha rivelato i suoi trascorsi di cantante) e compositore, stimolati dal conduttore Alessandro Barbaglia, hanno raccontato la nascita della loro fattiva collaborazione, allargando il discorso al valore del melodramma o opera lirica nel mondo contemporaneo, e a quelle che sono le caratteristiche uniche di questo genere, che identificano quello italiano dalle stesse di area tedesca o altri paesi.
Si è detto della aspirazione di creare un "giallo in musica" ma questa aspirazione si è già realizzata proprio in questo lavoro che, come dicevo, è perfetto per spiegare quanto succederà dopo ma, in certi momenti, crea nel pubblico la suspense di sapere e non sapere cosa stia effettivamente succedendo.
Considerando che nello Schicchi l'unica collocazione temporale è data dal fatto che si nomini Dante Alighieri e le condanne per i malfattori dell'epoca, e la collocazione geografica dalla citazione di Firenze, viene concessa la massima libertà di collocazione visiva e costumistica, che sono state realizzate molto bene dalla regista Teresa Gargano, con i costumi di Silvia Lumes, scene Lorenzo Mazzoletti e luci Ivan Pastrovicchio.
La concertazione musicale è stata affidata al direttore Vittorio Parisi che ha avuto a disposizione un'ottima compagnia di canto.
Nella prima parte più giocata su singoli interpreti, ma nella seconda Puccini ci da sotto e mette dei grandiosi momenti d'insieme che hanno funzionato come il classico "orologio svizzero", dove tutti gli ingranaggi devono essere perfettamente in sincro con gli altri.
Tra i numerosi membri del cast citiamo almeno chi ha avuto da Puccini lo spazio maggiore ovvero Gianni Schicchi … il baritono Marcello Rosiello, Lauretta … il soprano Beatrice Caterino e il povero Rinuccio … il tenore Nicola Di Filippo, cui il compositore ha affidato l'aria più impervia dell'opera. [mm]
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