Una questione controversa
Nato nel chiuso delle corti principesche, il teatro in musica si trasforma in fiorente business con la sua istituzionalizzazione a Venezia - Da qui conquista prima l'Italia, poi l'Europa, diventando fenomeno sociale.
Il recitar cantando: monodia, sostenuta da una schematica armonia
- fine del '500 - intorno al 1570, a Firenze
- conte Giovanni Bardi l'antica musica greca
- Vincenzo Galilei, padre dell'astronomo
- Dialogo della musica antica e della moderna (1581
- Giulio Caccini, autore de Le nuove musiche (1601)
- Jacopo Peri, poi autore delle musiche dell'Euridice.
L'opera solo per i nobili.
- febbraio 1600 Rappresentazione di anima e di corpo di Emilio de' Cavalieri, melodramma spirituale in tre atti con recitativi, ariosi, cori, ritornelli e sinfonie.
- 6 ottobre 1600 Firenze sponsali tra Maria de' Medici e il re di Francia, Enrico di Navarra Euridice, testo è di Ottavio Rinuccini, le musiche di Jacopo Peri.
L'opera diventa evento ripetibile.
- carnevale 1637 Andromeda di Francesco Mannelli, Teatro S. Cassiano
Arriva il capolavoro
- 1607 rappresentazione a Mantova dell'Orfeo di Claudio Monteverdi, vi è solo una generica indicazione degli strumenti
- 1700 indicazioni precise e per arrivare alla partitura, cioè alla scrittura delle parti relative ai singoli strumenti.
I fulgori della laguna
- si allestiscono le prime "stagioni"; i cartelloni sono fitti di novità. Le repliche possono arrivare anche a 30.
- opera rientra nell'industria del divertimento, specie in occasione del carnevale.
- 1681 nella sola Venezia dal 1637 al 1681 sono attivi, con continuità o a intermittenza, ben 12 teatri d'opera: i più famosi il San Cassiano (il primo ad accogliere drammi in musica), i SS. Giovanni e Paolo, il S. Moisé.
Gli impresari
- business del teatro: proprietari, grandi famiglie patrizie, i Grimaldi, i Tron, i Capello
- business del teatro: impresari teatrali, finanziano e ne ricavano gli utili.
- business del teatro: gli artisti, compositori, cantanti, scenografi, ballerini, musici e costumisti, che non di rado partecipano al finanziamento.
- introiti cospicui, che non sempre permettono di coprire i folli costi, soprattutto per i cantanti e la messa in scena
La tipologia architettonica ed organizzativa del teatro d'opera
- notevole capienza
- forma di ferro di cavallo
- si sviluppa in altezza
- fino a cinque ordini di 30/32 palchetti
- campo di mezzo (la platea) s'affittano di sera in sera scagni (le sedie, ndr
- lire quattro per bollettino (il biglietto)
- macchine mirabolanti che producono effetti straordinari
- cantanti, il compositore, i costumisti, i ballerini.
- per i musici basta poco. Le orchestre non superano, in genere, i 10 elementi.
- concorrenza spietata
- cantanti più famosi richiedono cachet esosi
- il doppio di quello corrisposto ai compositori.
- cantanti contratti stagionali
- librettisti e compositori contratti pluriennali.
I soggetti
- mitologia classica
- poema cavalieresco dell'Ariosto e del Tass
- soggetti eroici del mondo virgiliano ed omerico: Monteverdi scrive il Ritorno di Ulisse in patria e Cavalli una Didone
- avventure galanti
- la classicità la fa da padrona
- rivolta più alle situazioni esteriori che non allo scavo psicologico dei personaggi.
Alla conquista dell'Europa, perché tanto successo?
- favoleggiare in musica,
- la malia del canto,
- la fascinazione della bravura dei cantanti, soprattutto dei castrati,
- la meraviglia delle macchine teatrali.
E il canto si sublima nell'aria.
- momento culminante di una data situazione, pur segnando una pausa nell'azione scenica.
- quella col da capo (dalla forma ABA, che dopo l'esposizione e il ritornello ripete, con variazioni, la parte iniziale)
- bravura del cantante: trilli, filature, gorgheggi
- quella di sortita, con cui il protagonista esordisce mettendo in evidenza tutte le caratteristiche stilistiche e tecniche della sua voce;
- quella di bravura o di agilità in cui il cantante sfodera un campionario di abbellimenti (trilli, arpeggi, volatine, etc.), mandando in brodo di giuggiole il pubblico;
- quella di furore;
- quella di sorbetto, di modesta qualità che consente al pubblico di distrarsi, gustando sorbetti, appunto, e bevande;
- quella di baule che il cantante porta sempre con sé e che inserisce, a proposito e sproposito, in qualsiasi opera, perché pezzo di successo garantito.
I castrati, vera attrazione dei teatri d'opera
- l'evirazione è fenomeno squisitamente italiano, bollato come infame da molti.
- divieto pontificio fatto alle donne di cantare in chiesa e sulle scene.
- la voce, non si abbassa di un'ottava, rimane, quindi, acuta e brillante.
- il castrato ha un'eccezionale tenuta dei fiati
- notevole estensione,
- gli permette di cantare con la voce di petto (cioè con risonanza nella cavità toracica) in una zona, quella alta, in cui soprani e contralti usano il registro di testa.
- una voce di eccelsa brillantezza, duttile, e, al tempo stesso, soave e potente.
- alti cachet
(manca indicazione della testata di pubblicazione, ma doveva essere una rivista dell'INPS)
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