1996 VINCENZO GIORGIO Una questione controversa, la data di nascita del melodramma

La data di nascita del melodramma di VINCENZO GIORGIO [1996]
Una questione controversa

Nato nel chiuso delle corti principesche, il teatro in musica si trasforma in fiorente business con la sua istituzionalizzazione a Venezia - Da qui conquista prima l'Italia, poi l'Europa, diventando fenomeno sociale.

Il recitar cantando: monodia, sostenuta da una schematica armonia

  • fine del '500 - intorno al 1570, a Firenze
  • conte Giovanni Bardi l'antica musica greca
  • Vincenzo Galilei, padre dell'astronomo
  • Dialogo della musica antica e della moderna (1581
  • Giulio Caccini, autore de Le nuove musiche (1601)
  • Jacopo Peri, poi autore delle musiche dell'Euridice.

L'opera solo per i nobili.

  • febbraio  1600 Rappresentazione di anima e di corpo di Emilio de' Cavalieri, melodramma spirituale in tre atti con recitativi, ariosi, cori, ritornelli e sinfonie.
  • 6 ottobre 1600 Firenze sponsali tra Maria de' Medici e il re di Francia, Enrico di Navarra Euridice, testo è di Ottavio Rinuccini, le musiche di Jacopo Peri. 

L'opera diventa evento ripetibile.

  • carnevale 1637 Andromeda di Francesco Mannelli, Teatro S. Cassiano

Arriva il capolavoro

  • 1607 rappresentazione a Mantova dell'Orfeo di Claudio Monteverdi, vi è solo una generica indicazione degli strumenti 
  • 1700 indicazioni precise e per arrivare alla partitura, cioè alla scrittura delle parti relative ai singoli strumenti. 

I fulgori della laguna

  • si allestiscono le prime "stagioni"; i cartelloni sono fitti di novità. Le repliche possono arrivare anche a 30. 
  • opera rientra nell'industria del divertimento, specie in occasione del carnevale. 
  • 1681 nella sola Venezia dal 1637 al 1681 sono attivi, con continuità o a intermittenza, ben 12 teatri d'opera: i più famosi il San Cassiano (il primo ad accogliere drammi in musica), i SS. Giovanni e Paolo, il S. Moisé.

Gli impresari

  1. business del teatro: proprietari, grandi famiglie patrizie, i Grimaldi, i Tron, i Capello
  2. business del teatro: impresari teatrali, finanziano e ne ricavano gli utili.
  3. business del teatro: gli artisti, compositori, cantanti, scenografi, ballerini, musici e costumisti, che non di rado partecipano al finanziamento.
  4. introiti cospicui, che non sempre permettono di coprire i folli costi, soprattutto per i cantanti e la messa in scena

La tipologia architettonica ed organizzativa del teatro d'opera

  • notevole capienza
  • forma di ferro di cavallo
  • si sviluppa in altezza
  • fino a cinque ordini di 30/32 palchetti
  • campo di mezzo (la platea) s'affittano di sera in sera scagni (le sedie, ndr
  • lire quattro per bollettino (il biglietto)
  • macchine mirabolanti che producono effetti straordinari
  • cantanti, il compositore, i costumisti, i ballerini. 
  • per i musici basta poco. Le orchestre non superano, in genere, i 10 elementi. 
  • concorrenza spietata
  • cantanti più famosi richiedono cachet esosi
  • il doppio di quello corrisposto ai compositori. 
  • cantanti contratti stagionali
  • librettisti e compositori contratti pluriennali.

I soggetti 

  • mitologia classica
  • poema cavalieresco dell'Ariosto e del Tass
  • soggetti eroici del mondo virgiliano ed omerico: Monteverdi scrive il Ritorno di Ulisse in patria e Cavalli una Didone
  • avventure galanti
  • la classicità la fa da padrona
  • rivolta più alle situazioni esteriori che non allo scavo psicologico dei personaggi.

Alla conquista dell'Europa, perché tanto successo?

  • favoleggiare in musica, 
  • la malia del canto, 
  • la fascinazione della bravura dei cantanti, soprattutto dei castrati, 
  • la meraviglia delle macchine teatrali. 

E il canto si sublima nell'aria. 

  • momento culminante di una data situazione, pur segnando una pausa nell'azione scenica. 
  • quella col da capo (dalla forma ABA, che dopo l'esposizione e il ritornello ripete, con variazioni, la parte iniziale) 
  • bravura del cantante: trilli, filature, gorgheggi
La tipologia dell'aria
  • quella di sortita, con cui il protagonista esordisce mettendo in evidenza tutte le caratteristiche stilistiche e tecniche della sua voce;
  • quella di bravura o di agilità in cui il cantante sfodera un campionario di abbellimenti (trilli, arpeggi, volatine, etc.), mandando in brodo di giuggiole il pubblico;
  • quella di furore
  • quella di sorbetto, di modesta qualità che consente al pubblico di distrarsi, gustando sorbetti, appunto, e bevande; 
  • quella di baule che il cantante porta sempre con sé e che inserisce, a proposito e sproposito, in qualsiasi opera, perché pezzo di successo garantito.

I castrati,  vera attrazione dei teatri d'opera

  • l'evirazione è fenomeno squisitamente italiano, bollato come infame da molti. 
  • divieto pontificio fatto alle donne di cantare in chiesa e sulle scene. 
  • la voce, non si abbassa di un'ottava, rimane, quindi, acuta e brillante. 
  • il castrato ha un'eccezionale tenuta dei fiati
  • notevole estensione, 
  • gli permette di cantare con la voce di petto (cioè con risonanza nella cavità toracica) in una zona, quella alta, in cui soprani e contralti usano il registro di testa. 
  • una voce di eccelsa brillantezza, duttile, e, al tempo stesso, soave e potente. 
  • alti cachet
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(manca indicazione della testata di pubblicazione, ma doveva essere una rivista dell'INPS)

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