Martedì 16 gennaio 2018 ore 20.00
Rigoletto, buffone di corte
in diretta dal Royal Opera House di Londra
produzione di David McVicar
Precedente visione all'Agorà il 19 febbraio 2013
Opera in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave,
tratta dal dramma di Victor Hugo Le Roi s'amuse "Il re si diverte".
La prima ebbe luogo l'11 marzo 1851 al Teatro La Fenice di Venezia.
Deh non parlare al misero
del suo perduto bene...
Ella sentia, quell’angelo,
pietà delle mie pene...
Solo, difforme, povero,
per compassion mi amò.
Moria... le zolle coprano
lievi quel capo amato...
Sola or tu resti al misero...
O dio, sii ringraziato!...
Personaggi ed interpreti: Duca di Mantova Michael Fabiano; Rigoletto Dimitri Platanias; Gilda Lucy Crowe; Sparafucile Andrea Mastroni; Maddalena Nadia Krasteva; Giovanna Kathleen Wilkinson; Conte Monterone James Rutherford; Marullo Dominic Sedgwick; Matteo Borsa Luis Gomes; Conte Ceprano Simon Shibambu; Contessa Ceprano Jacquelyn Stucker; Coro Royal Opera Chorus; Concert Master Sergey Levitin; Orchestra Orchestra of the Royal Opera House; Direttore Alexander Joel; Regia David McVicar; Scene Michael Vale;Costumi Tanya McCallin; luci Paule Constable; Movement director Leah Hausman
Atto I 1 ora; intervallo 30 minuti;
Atto II 30 minuti; Pausa 5 minuti;
Atto III 45 minuti
in totale circa 2 ore e 50 minuti.
IL BUFFONE DEL RE SI TRASFERISCE A MANTOVA Questioni di censura ancora una volta, come per Ballo in maschera, trasformano un “re” in un “duca” ma non è questo il problema per Verdi, la cosa più importante è in quest'opera rendere appieno la figura complessa di questo padre che è costretto a vivere facendo il buffone, perdendo quindi il "retaggio di un uom, il pianto”, ma questo pianto purtroppo è quello che solo gli resterà quando lo strale della sua "giusta vendetta", per lo scherno subito dalla figlia, gli si ritorcerà contro e vedrà la figlia tanto adorata morire sotto i colpi del sicario da lui stesso pagato invece per uccidere il Duca.
Commento alla visione di questa - visionaria - messa in scena di David McVicar che fa di uno dei capolavori verdiani uno spettacolo a luci rosse da vietare ai minori di 14 anni, peccato che in una trasmissione contemporanea nei cinema di mezzo mondo i giovani ci sono e così puoi raccogliere anche le loro reazioni che sono state assolutamente positive "Ma a cosa serve?" commento di una ragazzina di DODICI ANNI!
Cosa servono urla e simulare amplessi di tutti i tipi nella prima scena di Rigoletto per descrivere la corruzione della corte del Duca di Mantova, e poi il bel ragazzotto, ben dotato di attributi, ce lo fanno vedere solo di corsa mentre si butta su di una avvenente e nuda giovinetta, mentre due maschietti si inchiap***** affacciandosi alla finestra.
Tutto ciò è veramente illuminate, ci fa capire l'attenzione di Verdi per un povero uomo difforme nel corpo quanto la corte lo è nello spirito. Ci fa capire l'originalità della composizione musicale dove il "vecchio" - rappresentato dal Duca - si confronta con il nuovo di Gilda e Rigoletto.
Il Duca infatti ha due arie brevi primo e terzo atto, ma la grande scena del secondo è quella che lo connota come vecchio con il suo perfetto recitativo-aria-coro di intermissione-cabaletta (ovvio che se in certi casi la tolgono distruggono l'intenzione di Verdi).
Mentre le arie di Rigoletto sono sempre - arie di mezzo - tra duetto e duetto (Pari siamo); tra scena con coro e duetto (Cortigiani) e poi ... Gilda ha le sue belle arie Caro nome ... ( con il coro che rompe sulla fine mettendosi tra i piedi quando lei sta per chiudere con i suoi bei acuti ) e le altre due sono ariosi in risposta al padre Rigoletto.
Peccato che i registi siano ormai una delle professioni da eliminare, passiamole ai vecchi cantanti che ancora si ricordano di quelle della passato, anche il mettere i due bastoni da invalido al povero gobbo è servito solo ad impedirgli di esprimersi in modo più convincente negli slanci affettuosi, meglio in quelli di ira dove si può fare un bel casino picchiando a destra o a manca con questi, e poi facendo un bel casino quando si ci muove per la scena.
Le voci per fortuna almeno erano buone, anche Micheal Fabiano è stato molto più convincente che nella prova al Concerto di Capodanno dalla Fenice di Venezia. [ m.m. ]
Commento alla visione di questa - visionaria - messa in scena di David McVicar che fa di uno dei capolavori verdiani uno spettacolo a luci rosse da vietare ai minori di 14 anni, peccato che in una trasmissione contemporanea nei cinema di mezzo mondo i giovani ci sono e così puoi raccogliere anche le loro reazioni che sono state assolutamente positive "Ma a cosa serve?" commento di una ragazzina di DODICI ANNI!
Cosa servono urla e simulare amplessi di tutti i tipi nella prima scena di Rigoletto per descrivere la corruzione della corte del Duca di Mantova, e poi il bel ragazzotto, ben dotato di attributi, ce lo fanno vedere solo di corsa mentre si butta su di una avvenente e nuda giovinetta, mentre due maschietti si inchiap***** affacciandosi alla finestra.
Tutto ciò è veramente illuminate, ci fa capire l'attenzione di Verdi per un povero uomo difforme nel corpo quanto la corte lo è nello spirito. Ci fa capire l'originalità della composizione musicale dove il "vecchio" - rappresentato dal Duca - si confronta con il nuovo di Gilda e Rigoletto.
Il Duca infatti ha due arie brevi primo e terzo atto, ma la grande scena del secondo è quella che lo connota come vecchio con il suo perfetto recitativo-aria-coro di intermissione-cabaletta (ovvio che se in certi casi la tolgono distruggono l'intenzione di Verdi).
Mentre le arie di Rigoletto sono sempre - arie di mezzo - tra duetto e duetto (Pari siamo); tra scena con coro e duetto (Cortigiani) e poi ... Gilda ha le sue belle arie Caro nome ... ( con il coro che rompe sulla fine mettendosi tra i piedi quando lei sta per chiudere con i suoi bei acuti ) e le altre due sono ariosi in risposta al padre Rigoletto.
Peccato che i registi siano ormai una delle professioni da eliminare, passiamole ai vecchi cantanti che ancora si ricordano di quelle della passato, anche il mettere i due bastoni da invalido al povero gobbo è servito solo ad impedirgli di esprimersi in modo più convincente negli slanci affettuosi, meglio in quelli di ira dove si può fare un bel casino picchiando a destra o a manca con questi, e poi facendo un bel casino quando si ci muove per la scena.
Le voci per fortuna almeno erano buone, anche Micheal Fabiano è stato molto più convincente che nella prova al Concerto di Capodanno dalla Fenice di Venezia. [ m.m. ]
Rigoletto struttura dell'opera - Synopsys
Atto I
1 Preludio
2 Introduzione
Introduzione Della mia bella incognita borghese (Duca, Borsa) Scena I
Ballata Questa o quella per me pari sono (Duca) Scena I
Minuetto e Perigordino Partite?... Crudele! (Duca, Contessa, Rigoletto, Coro, Borsa) Scena II-III
Coro Gran nuova! Gran nuova! (Marullo, Duca, Rigoletto, Ceprano, Coro) Scena IV-V
Seguito dell'Introduzione Ch'io gli parli (Monterone, Duca, Rigoletto, Coro) Scena VI
Stretta dell'Introduzione Oh tu che la festa audace hai turbato (Tutti meno Rigoletto) Scena VI
3 Duetto di Rigoletto e Sparafucile
Duetto Quel vecchio maledivami! (Rigoletto, Sparafucile) Scena VII Valzer
4 Scena e Duetto di Rigoletto e Gilda
Scena Pari siamo!... io la lingua, egli ha il pugnale (Rigoletto) Scena VIII
Scena Figlia!... - Mio padre! (Rigoletto, Gilda) Scena IX
Duetto Deh, non parlare al misero (Rigoletto, Gilda) Scena IX
Tempo di mezzo Già da tre lune son qui venuta (Gilda, Rigoletto, Giovanna) Scena IX-X
Cabaletta Veglia, o donna, questo fiore (Rigoletto, Gilda, Giovanna, Duca) Scena X-XI
5 Scena e Duetto di Gilda e Duca
Scena Giovanna, ho dei rimorsi... (Gilda, Giovanna, Duca) Scena XII
Duetto È il sol dell'anima, la vita è amore (Duca, Gilda) Scena XII
Tempo di mezzo Che m'ami, deh, ripetimi... (Duca, Gilda, Ceprano, Borsa, Giovanna) Scena XII
Cabaletta Addio... speranza ed anima (Gilda, Duca) Scena XII
6 Aria di Gilda
Scena Gualtier Maldè!... (Gilda) Scena XII
Aria Caro nome che il mio cor (Gilda) Scena XII
Scena È là... - Miratela (Borsa, Ceprano, Coro) Scena XIV
7 Finale I
Scena Riedo!... perché? (Rigoletto, Borsa, Ceprano, Marullo) Scena XV
Coro Zitti, zitti, muoviamo a vendetta (Coro) Scena XV
Stretta del Finale I Soccorso, padre mio! (Gilda, Rigoletto, Coro) XVScena
Atto II
8 Scena e Aria del Duca
Scena Ella mi fu rapita! (Duca) Scena I
Aria Parmi veder le lagrime (Duca) Scena I
Tempo di mezzo Duca, Duca! - Ebben? (Coro, Duca) Scena II
Coro Scorrendo uniti remota via (Coro) Scena II
Cabaletta Possente amor mi chiama (Duca, Coro) Scena II
9 Scena e Aria di Rigoletto
Scena Povero Rigoletto! (Marullo, Ceprano, Rigoletto, Paggio, Borsa, Coro) Scena III-IV
Aria Cortigiani, vil razza dannata (Rigoletto) Scena IV
10 Scena e Duetto di Rigoletto e Gilda
Scena Mio padre! - Dio! Mia Gilda! (Gilda, Rigoletto, Coro) Scena V-VI
Duetto Tutte le feste al tempio (Gilda, Rigoletto) Scena VI
Tempo di mezzo Compiuto pur quanto a fare mi resta (Rigoletto, Gilda, Usciere, Monterone) Scena VI-VII
Cabaletta Sì, vendetta, tremenda vendetta (Rigoletto, Gilda) Scena VIII
Atto III
11 Scena e Canzone del Duca
Scena E l'ami? - Sempre (Rigoletto, Gilda, Duca, Sparafucile) Scena I-II
Canzone La donna è mobile (Duca) Scena II
Recitativo È là il vostr'uomo... (Sparafucile, Rigoletto) Scena II
12 Quartetto
Scena Un dì, se ben rammentomi (Duca, Maddalena, Rigoletto, Gilda) Scena III
Quartetto Bella figlia dell'amore (Duca, Maddalena, Rigoletto, Gilda) Scena III
Recitativo M'odi, ritorna a casa... (Rigoletto, Gilda) Scena III
13 Scena, Terzetto, Tempesta
Scena Venti scudi hai tu detto? (Rigoletto, Sparafucile, Duca, Gilda, Maddalena) Scena IV-V-VI
Terzetto Somiglia un Apollo quel giovine... (Maddalena, Gilda, Sparafucile) Scena VI
Tempesta Scena VI
14 Scena e Duetto finale
Scena Della vendetta alfin giunge l'istante! (Rigoletto, Sparafucile, Gilda) Scena VII-VIII-IX-X
Duetto V'ho ingannato... colpevole fui... (Gilda, Rigoletto) Scena X
MA RIGOLETTO E' GOBBO O ANCHE STORPIO?
Solo, difforme, povero...
Mi domando spesso come mai il "gobbo" Rigoletto sia messo in scena anche storpio, in poche occasioni l'ho anche visto con una "gobba di scena" come se si camuffasse per poter lavorare.
A proposito degli "storpi di corte" si è tenuta nello scorso novembre 2017 una interessante giornata di studio organizzata dagli Uffizi di Firenze il 29/11/2017.
Chi ama il teatro conosce bene come il "buffone" sia un personaggio molto presente nelle opere di Shakespeare, il buffone di corte, italiana o inglese che sia, l'innocente nella cultura russa, vedi Boris Gadunov, il "puro folle" vedi Parsifal, sono gli unici essere cui è concesso di "essere sinceri".
Alla fine chi è costretto nella prigione della difformità fisica o mentale è l'unico ad essere riconosciuto come vero uomo "libero" non costretto dalle convenzioni del mondo sociale.
Storie di piccoli uomini.
Un dialogo interdisciplinare sull’acondroplasia nel corso dei secoli
Giornata di studi promossa da Gallerie degli Uffizi e Associazione AISAc
dalle ore 9.30 alle 14.00 circa Palazzo Pitti, Rondò di Bacco
L’iniziativa di una giornata di studi incentrata sul mondo delle persone affette da acondroplasia, più comunemente noto come nanismo, prende avvio dalla mostra organizzata lo scorso anno a Palazzo Pitti Buffoni, villani e giocatori alla corte dei Medici (Andito degli Angiolini, maggio - settembre 2016, a cura di Matteo Ceriana, Simona Mammana e Anna Bisceglia) che ha permesso di mettere in luce alcuni aspetti particolari della vita di corte e di far conoscere al pubblico, in qualche caso per la prima volta, alcuni dipinti raffiguranti nani e nane che ebbero ruoli di rilievo e di grande vicinanza alla famiglia granducale tra Cinque e Settecento.
Gli interventi previsti per questa giornata esaminano da diversi punti di vista il tema del nanismo, o acondroplasia, ampliando il campo rispetto all’esperienza toscana. Gli studiosi invitati per l’occasione offrono infatti approfondimenti in campo storico artistico e museografico, letterario e medico. Un’occasione per riflettere sulla nostra storia e sui temi dell’inclusione sociale e sull’integrazione, cui le nostre istituzioni sono chiamate a rispondere nell’ambito della loro mission.
ore 9.30
Saluti del Direttore delle Gallerie degli Uffizi | Eike Schmidt
Saluti del presidente Associazione AISAc | Marco Sessa
moderano
Anna Bisceglia | Dipartimento Curatoriale
Isabella Puccini | coordinatore dip. Mediazione Culturale e Accessibilità
ore 10 | Alessandro Diana | Università di Firenze
Il Salone dei Nani: storia di un inedito episodio museografico fra arte, scienza e coscienza
ore 10.30 | Cristiano Spila | Università di Roma La Sapienza
Diversità, difformità, deformità: Apologia del piccolo
ore 11 | Giuseppe Crimi | Università degli Studi Roma Tre
Nani in letteratura fra Cinque e Seicento (con una fonte per il Morgante di Valerio Cioli)
ore 11.45 | Mariolina Olivari | Università cattolica del Sacro Cuore, Milano
Breve storia della pittura di nani in Italia settentrionale
ore 12.15 | Ester Diana | Centro per la Storia dell’Assistenza e della Sanità toscana
Il popolo dei piccoli. Un percorso di affermazione tra credenza e medicina
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