Ristorante Ludovico il Moro - Frazione Sforzesca - Vigevano (PV)
SERATA A RICORDO
40 ANNI DALLA SCOMPARSA
di MARIA CALLAS
Anna Maria Cecilia Sophia Kalogeropoulou
Nata a New York, 2 dicembre 1923
Spentasi a Parigi, 16 settembre 1977
Soprano greco, in possesso della nazionalità statunitense e naturalizzata italiana fino al 1966, quando rinunciò a entrambe per ottenere quella greca.
Relatore Mario Mainino
Dotata di una voce particolare, che coniugava un timbro unico a volume notevole, grande estensione e agilità, Contribuì alla riscoperta del repertorio italiano della prima metà dell'Ottocento (la cosiddetta «belcanto renaissance»), in particolare di Vincenzo Bellini e Gaetano Donizetti, di cui seppe dare una lettura personale in chiave drammatica (peculiari al riguardo le sue Norma e Lucia di Lammermoor) Maria Callas riscoprì la vocalità ottocentesca definita "canto di bravura", che applicò a tutti i repertori e per la quale il critico musicale Teodoro Celli coniò il termine: soprano drammatico d'agilità.
Maria Callas morì il 16 settembre 1977, intorno alle 13.30. Le sue condizioni fisiche erano da tempo compromesse.
Il referto medico indicò l'arresto cardiaco come causa del decesso, smentendo le voci di suicidio.
Venne cremata e nel 1979 le ceneri furono sparse nel Mar Egeo dal ministro della Cultura greco.
Il successo artistico e mediatico hanno costruito un mito attorno a lei, vedendole attribuito l'appellativo di "Divina"
Note di presentazione a cura di Mario Mainino sono disponibili sul sito www.concertodautunno.it all'indirizzo:
"TRIBUTO A MARIA CALLAS"
A quarant’anni dalla scomparsa di Maria Callas, il Lions Club Vigevano Sforzesco , presieduto da Marzia Chiesura Colla, ha voluto ricordarla, 25 gennaio u.s. con una serata a lei dedicata, un “Tributo a Maria Callas”. A rievocare ad illustrare le grandi doti vocali ed interpretative della celebre soprano è stato Mario Mainino, musicologo, profondo conoscitore della musica lirica . La sua ricostruzione della vita e della carriera di Maria Callas ha preso le mosse dalla sua infanzia e prima adolescenza a New York, poi il trasferimento in Grecia e gli studi al Conservatorio di Atene, la precocissima carriera di cantante , fino all’incontro con la soprano Elvira de Hidalgo che la indirizzò verso quel repertorio lirico-drammatico e virtuosistico, che sarà la cifra distintiva delle sue “performance”.
Mainino ha quindi tracciato le tappe fondamentali del soggiorno in Italia, dall’incontro, nel 1947, con Giovanni Battista Meneghini, imprenditore e grande appassionato di opera, che divenne suo marito e che non cessò mai di sostenerla e di incoraggiarla, al successo nei maggiori teatri italiani. Gli anni Cinquanta del Novecento furono gli anni d’oro della grande soprano, e anche il periodo in cui riuscì a perdere 36 chili di peso. Si parlò di "trasformazione di Callas", anche perchè rilevantissime furono le conseguenze sull'arte scenica, che Maria perfezionò ulteriormente: più libera e fluida nei movimenti, reimpostò le sue esibizioni in senso coreografico, imponendo un modello di recitazione fortemente espressionistico, nel quale canto e recitazione erano qualcosa di assolutamente integrato.
Mario Mainino, sempre documentatissimo, ha illustrato questo percorso artistico con l’ausilio di alcuni filmati o brani audio che hanno fatto rivivere tutta la suggestione della voce e dell’interpretazione di Maria Callas e hanno consentito al relatore di sottolinearne la particolare vocalità: dotata di una voce che coniugava un timbro unico a un volume notevole, grande estensione e agilità, contribuì alla riscoperta del repertorio italiano della prima metà dell'Ottocento, in particolare di Bellini e Donizetti, di cui seppe dare una lettura personale in chiave drammatica attraverso la riscoperta della vocalità ottocentesca. Questo le consentì di dedicarsi con successo alla riscoperta di titoli usciti di repertorio, anche a causa della mancanza di interpreti adeguate.
Ma Mainino non ha mancato di sottolineare anche la rivalità con Renata Tebaldi e la formazione, tra gli appassionati di lirica, dei due schieramenti opposti, “callasiani e tebaldiani”: anche questo contribuì a tenere vivo l’interesse del pubblico, affascinato dall'immagine sofisticata ed elegante di Maria, perfettamente calata nei salotti milanesi degli anni cinquanta, che diventarono un tutt'uno col teatro.
Poi ci fu l’incontro con Aristotele Onassis, la separazione da Meneghini e l’avvio della relazione con l’armatore greco. All’inizio degli anni sessanta, quando la voce iniziò un progressivo declino, le attività della cantante furono sempre più soppiantate da quelle mondane.
Quando Onassis decise di sposare Jaqueline Kennedy, la Callas cadde in depressione : tentò di uscirne con l’interpretazione di Medea nell’omonimo film di Pasolini, nel 1969, e con la partecipazione ad una tournée con Giuseppe di Stefano, nel 1963-74, l’ultima.
Si ritirò nel suo appartamento parigino, dove morì nel settembre del 1977.
Il successo, artistico e mediatico, ha costruito un mito attorno a lei, attribuendole l'appellativo di Divina.
[ articolo e foto di Mariuccia Passadore]
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