2024_05_10 Cavalleria e Pagliacci Nuova Produzione Fondazione Teatro Carlo Coccia di Novara

TEATRO COCCIA - NOVARA
Venerdì 10 Maggio 2024_05_10  ORE 20:30
Sabato 11 Maggio 2024_05_11  ORE 20:30
Domenica 12 Maggio 2024_05_12  ORE 16:00
CAVALLERIA RUSTICANA e PAGLIACCI
Musica di PIETRO MASCAGNI/RUGGERO LEONCAVALLO
Libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci/Ruggero Leoncavallo
Cast
Santuzza Cristina Melis (10-12) / Nikolina Janevska (11)
Turiddu Gustavo Porta (10-12) / Zizhao Guo (11)
Lucia Giorgia Gazzola
Alfio Marcello Rosiello (10-12) / Theo Magongoma (11)
Lola Mariangela Marini
Nedda Alessandra Adorno
Canio Gustavo Porta (10-12) / Zizhao Guo (11)
Tonio Marcello Rosiello (10-12) / Theo Magongoma (11)
Peppe Enrico Maria Piazza
Silvio Andrea Piazza
Schola Cantorum San Gregorio Magno
Maestro del Coro Alberto Sala
Coro voci bianche di Novara
Maestro del Coro Paolo Beretta
Orchestra Filarmonica Italiana
Direttore Fabrizio Maria Carminati
Regia Matteo Mazzoni
Scene Matteo Capobianco
Costumi Roberta Fratini
Visual Designer Luca Attili
Luci Ivan Pastrovicchio
Produzione Fondazione Teatro Carlo Coccia di Novara

Biglietti recite 10 e 12 Maggio dai 26,00 euro. Biglietti recita 11 Maggio da15,00 euro.
Tutte le informazioni su www.fondazioneteatrococcia.it e presso la biglietteria del Teatro 0321233201.
Cavalleria Rusticana e Pagliacci vede inoltre il contributo dell’azienda novarese Minerali Industriali.

*** Note Ufficio Stampa del Teatro COCCIA ***
La Stagione 2024 del Teatro Coccia di Novara prosegue con un titolo d’opera prodotto dalla Fondazione stessa, da Venerdì 10 a Domenica 12 Maggio va in scena in dittico Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni e Pagliacci di Ruggero Leoncavallo.
In buca l’Orchestra Filarmonica Italiana diretta dal Maestro Fabrizio Maria Carminati, che torna al Teatro Coccia dopo i successi di Tosca nel 2022, la regia è di Matteo Mazzoni, altro gradito ritorno dopo Valigie d’occasione di Joe Schittino e L’occasione fa il Ladro di Gioachino Rossini per il progetto DNA ITALIA 2022; scene di Matteo Capobianco e costumi di Roberta Fratini, visual design Luca Attilii, luci Ivan Pastrovicchio.
Nel cast al fianco dei veterani nei ruoli quali Cristina Melis (Santuzza) e Gustavo Porta (Turiddu e Canio), Enrico Maria Piazza (Peppe), Giorgia Gazzola Lucia, voci del panorama lirico internazionale che debuttano i ruoli: Marcello Rosiello Alfio e Tonio, Mariangela Marini Lola, Alessandra Adorno sarà Nedda e Andrea Piazza Silvio.
Con Cavalleria Rusticana e Pagliacci prosegue la consuetudine del Teatro Coccia: consegnare a giovani e debuttanti la seconda recita (quella del Sabato sera, fuori abbonamento), a concreto sostegno delle nuove generazioni. Sabato 11 Maggio restano invariati i ruoli di Lucia, Lolla, Nedda e Silvio, mentre sono debutti quelli di Nikolina Janevska nel ruolo di Santuzza, Zizhao Guo come Turiddu e Canio, Theo Magongoma come Alfio e Tonio.
Importante la presenza di due compagini corali, quella della Schola Cantorum San Gregorio Magno, diretta dal Maestro Alberto Sala, e il Coro delle Voci Bianche del Teatro Coccia, guidato dal Maestro Paolo Beretta. Tra i figuranti gli allievi della Scuola del Teatro Musicale STM.
Scrive Matteo Mazzoni nelle note di regia “Data la specificità di questo repertorio legato alla corrente del “Verismo”, la nostra scelta è stata quella di un allestimento “tradizionale” nel rispetto del contesto storico sociale di fondo ad entrambe le vicende, tratte o ispirate a fatti realmente accaduti, raccontate però attraverso tecniche narrative moderne.
La scenografia pensata e costruita in astrazione, quella “aumentata” attraverso l’utilizzo di videoproiezioni 3D, lo stile del neorealismo cinematografico, portato in scena dallo stile espressivo della recitazione richiesto agli interpreti e dalla ricostruzione di arti e mestieri appartenuti al mondo del passato, come carrettieri, pescatori, minatori.
La nostra idea parte proprio dalla verità della terra, non di quella soffice e generosa delle verdi pianure, ma della terra allo stato solido, la roccia, la pietra, dura come la vita dei personaggi in scena”. 
Nello specifico “Cavalleria Rusticana è ambientata in una grande cava, teatro naturale, metafora di vita.
Dalla roccia emergono povere tracce di insediamento umano, tra caverne e baracche: grandi gallerie disegnano come una grande porta fino al centro della Terra, la porta dell’Inferno per tante semplici esistenze timorate di Dio, impegnate nella quotidiana lotta per la sopravvivenza.
Già nel Preludio, in una notte stellata che introduce l’alba del nuovo giorno, un “Rosso Malpelo” o un “Ciàula” pirandelliano improvvisamente spunta dalla roccia, incantato dalla maestosità della Luna.
Nella Sicilia rurale di fine ‘800, ricostruita nei costumi a tinte naturali con particolare attenzione al folclore locale, la gente in scena inizia ad abitare la cava emergendo dagli anfratti della roccia.
E’ la mattina di Pasqua e ci si prepara al giorno di festa, si indossa l’abito buono, fino alla Santa Messa, scena nella quale Nostra Madre Terra, diventa anche Chiesa, la Grande Casa di tutti.
Turiddu, Lola, Santuzza, Alfio, Lucia, sono tra queste persone, con le loro storie personali che si stagliano sulle altre, tutte vere come la terra, la stessa che verrà macchiata alla fine della vicenda dal sangue di Turiddu, perché la terra prima o poi richiede sempre il proprio tributo di sangue, terra come origine, ma anche come fine, pietra tombale di una Pasqua profana rovinata”.
Mentre “Per Pagliacci siamo in un borgo di pescatori calabresi di fine ‘800, affacciato sul mare, sempre nello stesso contesto sociale di povertà di Cavalleria, ma il Mediterraneo, i vivi colori della natura, dei costumi, dei video, descrivono un’atmosfera completamente differente; i bambini accorrono felici all’arrivo dei “Pagliacci”, anch’esso dal mare su di una piccola imbarcazione-palcoscenico.
Il viaggio degli “Eroi”, portatori di storie nuove, di sangue nuovo. I Pagliacci sono artisti girovaghi, ultimi esponenti della Commedia dell’arte, racconto dell’infinita tradizione teatrale popolare italica, un mare magnum di maschere e personaggi tipici di differenti regioni, tra marionette, burattini, pupi, fino alla coppia iconica Arlecchino - Colombina.
L’ incontro tra questo nuovo piccolo gruppo di persone con gli abitanti del borgo sconvolge le semplici abitudini delle giornate tutte uguali, e provoca, come spesso accade davvero, una girandola di veloci emozioni: dall’ amore alla gelosia fino all’ omicidio, quando dalla Commedia improvvisamente si passa alla Tragedia finale, come il mare che da calmo e bellissimo può rapidamente diventare minaccioso e ricoprire tutto, come un grande e terribile sipario naturale”.
Il titolo è sostenuto da Intesa Sanpaolo, main sponsor dell’evento. Stefano Cappellari, Direttore regionale Piemonte Nord VdA e Sardegna di Intesa Sanpaolo, commenta: “Sono lieto di rappresentare la fiducia e il sostegno di Intesa Sanpaolo alla Fondazione Teatro Coccia di Novara, un’eccellenza nel panorama artistico e musicale non solo del nostro territorio, ma dell’intero Paese. Crediamo molto in questa collaborazione, volta ad avviare nuovi progetti selezionati e distintivi, in un’ottica di sinergia tra pubblico e privato. Oltre ad essere un motore dell’economia del Paese, sempre di più Intesa Sanpaolo esercita un ruolo di istituzione nelle comunità in cui opera: il nostro supporto alla Fondazione Teatro Coccia si inserisce, in particolare, nel solco di una lunga e consolidata tradizione di impegno nel campo dell’arte e della cultura, la cui valorizzazione consideriamo essenziale per lo sviluppo sociale ed economico dei territori”.

L’opera è stata preceduta dall’Operitivo in collaborazione con Opificio Cucina & Bottega Martedì 7 Maggio (evento sold out) e dalle nuove puntate su Sipario Virtuale di Opera allo Specchio, in cui la consulente di stile Pier Ancora ha raccontato le sfaccettature del colore rosso, scelto come dresscode della produzione e di Parole all’Opera, rubrica di approfondimento della Stagione del Teatro Coccia: Lunedì 6 Maggio ha racconta l’opera il Maestro Alberto Triola. Ultimo appuntamento Giovedì 9 Maggio alle 21 con Opera tra le Righe a cura del gruppo Letto a Letto, che suggerisce la lettura di I giovedì della signora Giulia di Piero Chiara come avvicinamento all’opera. 

La Stagione 2024 del Teatro Coccia è realizzata con il contributo di Ministero della Cultura, Regione Piemonte, Comune di Novara, Fondazione Banca Popolare di Novara, Fondazione DeAgostini, Mirato SPA, Fondazione Cariplo, Fondazione CRT. 

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