2015_12_17 laVerdi Duke Ellington incontra Cajkovskij

Giovedì 17 Dicembre 2015_12_17 (ore 20.30 
Venerdì 18 Dicembre 2015_12_18 (ore 20.00) 
Domenica 20 Dicembre 2015_12_20 (ore 16.00) 
Auditorium di Milano, largo Mahler
Duke Ellington incontra Cajkovskij
John Axelrod dirige laVerdi e la Tomelleri Jazz Band,
insieme sul palco per un Concerto di Natale scoppiettante
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Paolo Tomelleri Jazz Band
Violino Rachel Kolly d’Alba
Direttore John Axelrod

Auditorium di Milano Fondazione Cariplo
Stagione Sinfonica 2014-2015
Organizzato da LaVerdi Milano
Venerdì 18 dicembre 2015 ore 20:00
 

Violino Rachel Kolly d’Alba
TOMELLERI BIG BAND
ORCHESTRA SINFONICA GIUSEPPE VERDI MILANO
Direttore JOHN AXELROD

Duke Ellington incontra Cajkovskij? Certo che si, ma solo a Natale! 
È questo il regalo che laVerdi offre ai milanesi (e non solo) per la festa più bella dell’anno. Giovedì 17 (ore 20.30), venerdì 18 (ore 20.00) e domenica 20 dicembre (ore 16.00), l’americano John Axelrod, direttore principale de laVerdi, torna all’Auditorium di Milano per dirigere l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi e la Tomelleri Jazz Band: insieme sul palco di Largo Mahler per eseguire un programma a stelle e strisce con una spruzzata di “salsa russa” d’alta cucina. Guest Star del “trittico natalizio” la violinista elvetica Rachel Kolly d’Alba, gradito ritorno all’Auditorium di Milano.
E ora veniamo alla locandina, la vera sorpresa di quest’ultimo programma della stagione: dopo l’ultima Expo Variation di Nicola Campogrande dedicata al Giappone (prima assoluta, commissione laVerdi), con la quale si conclude  questo lungo viaggio musicale attorno al mondo, sarà la volta di Leonard Bernstein e della sua Serenata per violino e orchestra, affidata al raffinato talento solistico di Kolly d’Alba: “Un brano straordinario pieno di jazz e di melodia”, come sottolinea John Axelrod. La seconda parte, tradizionalmente orchestrale, riserva un altro doppio regalo: la Suite dello Schiaccianoci di Pëtr Il'ic Cajkovskij abbinata a Harlem Nutcracker (Lo Schiaccianoci di Harlem), trascrizione del grande Duke Ellington datata 1960 per orchestra sinfonica e jazz band sulle melodie della celebre Suite del balletto più popolare al mondo, lo Schiaccianoci appunto. “Un’opportunità davvero rara ed esclusiva – commenta John Axlerod, che di questo repertorio è conoscitore e interprete assoluto – ascoltare queste due straordinarie composizioni insieme, nella stessa occasione, con due orchestre sullo stesso palco, per un’esperienza non solo musicale semplicemente fantastica. È davvero incredibile sentire come Ellington ha utilizzato le melodie di Cajkovskij per confezionare un brano jazzistico dalle forme vibranti e dal respiro intenso, che ti prende dentro per coinvolgerti nel profondo!”.

Programma di Enzo Beacco 
La prima uscita, a San Pietroburgo, del terzo e ultimo balletto di Cajkovskij, Lo schiaccianoci, ha accoglienza tiepida. La scomparsa dell’autore, l’anno successivo (1893), non favorisce un pronto recupero. Si deve aspettare qualche decennio per avere in scena novi allestimenti importanti. In Occidente, cioè a Londra, arriva soltanto nel 1934. Il cammino trionfale inizia finalmente negli Stati Uniti, anche grazie a un fortunato cameo nel film Fantasia di Walt Disney. Soltanto nel 1944 va in scena, con immensa fortuna, la prima edizione completa, allestita del San Francisco Ballet York. Inizia la tradizione di fare di Schiaccianoci il balletto di Natale, occasione per riunire grandi e piccoli, e portare la famiglia completa a festeggiare a teatro le feste di fine anno. Dal 1954 è la versione stilizzata e affascinante di George Balanchine e del New York City Ballet ogni dicembre riempie stabilmente la sala più prestigiosa della Grande Mela.
La fortuna del balletto convince anche l’eclettico e fantasioso Duke Ellington a farne, nel 1960, una versione per la sua formazione, che – più che una normale big jazz band – ha caratteristiche da orchestra sinfonica con pianoforte concertante. La trascrizione di Ellington – Harlem Nutcracker -  accentua i ritmi e salva le melodie, sceglie fior da fiore e diventa una dei maggiori successi nella galassia delle incisioni del Duca del jazz.
Nel mondo musicale americano degli anni Cinquanta troviamo il polivalente Leonard Bernstein impegnato nella composizione e non ancora sommerso dalle scritture internazionali come direttore d’orchestra e intrattenitore. Sono di quel tempo alcune delle sue partiture più note, dalla colonna sonora per Fronte del porto alle opere Trouble in Tahiti e Candide. La Serenata per violino e orchestra è un omaggio alla cantabilità classica. Mentre in Europa ferve la voglia di rottamare il passato, con l’impegno politico di Nono, le ricerche elettroniche di Stockhausen, lo strutturalismo di Boulez. 
Con gli auguri di Buone Feste, si conclude con il Giappone il percorso delle Variazioni Expo di Nicola Campogrande, che ci ha accompagnato negli ultimi sei mezzi di questa importante stagione.

Giovedì 17  (ore 18.00, Foyer della balconata, ingresso libero): appuntamento con la tradizionale conferenza dal titolo: “Il pianoforte 3. Berg, Webern, la Scuola di Vienna”, in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano; relatore Enrico Reggiani.

(Biglietti: euro 35,00/15,00; info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar – dom ore 14.30 – 19.00, tel. 02.83389401/2/3;  on line:  www.laverdi.org o www.vivaticket.it ).

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