In occasione del ritorno della Scala nell'edificio in Piazza Scala, e della riapertura con l'esecuzione dell'opera "Europa riconosciuta" di Antonio Salieri (opera che la inaugurò nel 1772), i Rotary hanno chiesto a Mario Mainino di tenere una introduzione al lavoro in oggetto durante una riunione conviviale.
Giovedì 13 gennaio 2005 ore 20.30
Ristorante La Masseria Via Bereguardo, 32, 27020 Zerbolò PV, Italia
ANTONIO SALIERI
Europa riconosciuta
Il Teatro alla Scala apre una seconda volta con l'opera che lo apri nel 1772.
Relazione a cura di Mario Mainino
Per Rotary Club Cairoli Distretto 2050
2019_03_17 Grande selezione dalla Cenerentola di Rossini alla Palazzina Liberty di Milano
Domenica 17 marzo 2019 ore 16.00
Palazzina Liberty Dario Fò e Franca Rame, Largo Marinai d'Italia 1, Milano
Evento nella Stagione 2018 - 2019 di Palazzina Liberty in Musica
Gioachino Rossini
La Cenerentola
Melodramma giocoso su libretto di Jacopo Ferretti "La Cenerentola, ossia La bontà in trionfo."
Riduzione dall'originale Opera in due atti di Gioachino Rossini
Con il patrocinio del Municipio 4
Personaggi ed Interpreti:
Don Ramiro, principe di Salerno (tenore) - Edoardo Francesconi
Dandini, suo cameriere (baritono) - Davide Rocca
Don Magnifico, barone di Montefiascone, padre di (basso buffo) - Raffaele Facciolà
Clorinda (mezzosoprano) - Jinkyung Kim
Tisbe (soprano) - Veronica Cardullo **
Angelina, sotto il nome di Cenerentola, figliastra di Don Magnifico (contralto) - Mizuki Watanabe **
Alidoro, filosofo, maestro di Don Ramiro (basso) - Shunsuke Su
Dame e Coro di cortigiani del Principe
** vincitrice del Concorso "A Ruoli d'Opera" 2018
Giorgio Appolonia è Gioachino Rossini
Coro dell'Accademia del Belcanto: Giuseppina Russo, Vanna Carello, Catia Gasparotto, Patrizia Azzaro, Manuel Zanaga, Davide Lamanna, Marco Mangia Musardo, Cosimo Scissi
Al pianoforte M.o Elia Tagliavia
Regia di Pierluigi Cassano
INFO: PATRIZIA tel. 333 222357O
PREVENDITA: ogni giovedì ore 16/18
e/o TULIPANO, Via Calvi 31, Milano
www.compagniadelbelcanto.it
A cura di Comune di Milano / Cultura, Area Spettacolo
www.palazzinalibertyinmusica.it
Palazzina Liberty Dario Fò e Franca Rame, Largo Marinai d'Italia 1, Milano
Evento nella Stagione 2018 - 2019 di Palazzina Liberty in Musica
Gioachino Rossini
La Cenerentola
Melodramma giocoso su libretto di Jacopo Ferretti "La Cenerentola, ossia La bontà in trionfo."
Riduzione dall'originale Opera in due atti di Gioachino Rossini
Con il patrocinio del Municipio 4
Personaggi ed Interpreti:
Don Ramiro, principe di Salerno (tenore) - Edoardo Francesconi
Dandini, suo cameriere (baritono) - Davide Rocca
Don Magnifico, barone di Montefiascone, padre di (basso buffo) - Raffaele Facciolà
Clorinda (mezzosoprano) - Jinkyung Kim
Tisbe (soprano) - Veronica Cardullo **
Angelina, sotto il nome di Cenerentola, figliastra di Don Magnifico (contralto) - Mizuki Watanabe **
Alidoro, filosofo, maestro di Don Ramiro (basso) - Shunsuke Su
Dame e Coro di cortigiani del Principe
** vincitrice del Concorso "A Ruoli d'Opera" 2018
Giorgio Appolonia è Gioachino Rossini
Coro dell'Accademia del Belcanto: Giuseppina Russo, Vanna Carello, Catia Gasparotto, Patrizia Azzaro, Manuel Zanaga, Davide Lamanna, Marco Mangia Musardo, Cosimo Scissi
Al pianoforte M.o Elia Tagliavia
Regia di Pierluigi Cassano
INFO: PATRIZIA tel. 333 222357O
PREVENDITA: ogni giovedì ore 16/18
e/o TULIPANO, Via Calvi 31, Milano
www.compagniadelbelcanto.it
A cura di Comune di Milano / Cultura, Area Spettacolo
www.palazzinalibertyinmusica.it
2019_03_23 Giornata FAI di Primavera a VIGEVANO e in provincia
Sabato 23 Marzo 2019 e Domenica 24 Marzo 2019
Giornata FAI di Primavera -VIGEVANO - 2019
Due interessanti luoghi da scoprire
Attenzione: in caso di grande affluenza gli ingressi potrebbero essere sospesi prima dell'orario di chiusura indicato.
Sabato 23 Marzo 2019_03_23
14:30 - 18:00 (ultimo ingresso 17:00)
Domenica 24 Marzo 2019_03_24
10:00 - 18:00 (ultimo ingresso 17:00)
Ospedale di Vigevano e la sua quadreria
Visite a cura di Apprendisti Ciceroni Liceo Classico "B. Cairoli" di Vigevano
Contributo suggerito a partire da: € 2,00
Vedi su MAPS
L'Ospedale di Vigevano, nella sua sede attuale inaugurata nel 1911, rappresenta una testimonianza della concezione architettonica del tempo e della storia locale, con la sua tipologia a padiglioni, la chiesetta del SS. Sacramento e la Quadreria. L'edificio fu costruito sia con le tecniche tradizionali delle murature in mattoni, sia con le tecnologie più innovative di putrelle in ferro e di elementi in cemento armato. Alla realizzazione dell'apparato decorativo, caratterizzato da motivi fitomorfi tipici del Liberty, parteciparono artisti noti in città, come i pittori C. Ottone, L. Bocca, F. Villa. Originale la decorazione della Sala Consiliare, considerata un'"opera prima" del pittore C. Zanoletti. La quadreria raccoglie varie opere antiche, tra cui i cinquecenteschi frammenti dell'Ancona dell'Immacolata e il Polittico della Visitazione, un Procaccini, un B. Ferrari, e i ritratti dei benefattori, spesso dipinti da quotati pittori vigevanesi dell'epoca, quali G.B. Garberini, L. Bocca.
Sabato 23 Marzo 2019_03_23
14:30 - 17:30 (ultimo ingresso 17:00)
Domenica 24 Marzo 2019_03_24
10:30 - 12:30 / 14:30 - 17:30 (ultimo ingresso 17:00)
Acque di Leonardo e chiesetta di Morabassa
Visite a cura di Associazione Irrigazione Est Sesia
Contributo suggerito a partire da: € 2,00
Vedi su MAPS
L'antica via d'acqua fu progettata nel 1487 da Ludovico Sforza detto il Moro e si snoda ancora oggi per 54 km alimentando numerosi mulini ed irrigando la pianura risicola. Il mulino di Mora Bassa è stato oggetto di accurati restauri e offre al visitatore interessanti richiami di storia e leggenda che riportano alla figura di Leonardo da Vinci. Presso la Sala Polivalente nel piccolo parco del Mulino, è allestita una mostra documentaria sulla cartografia inedita, curata dall'Associazione Irrigazione Est Sesia, riguardante la rinascimentale Roggia Mora. In questo suggestivo angolo di campagna vigevanese si potrà visitare anche la Chiesetta di Morabassa, solitamente chiusa al pubblico. Fu costruita nella seconda metà del XVII secolo e dedicata alla Madonna della Neve.
INZIATIVE SPECIALI : Per gli iscritti FAI che volessero proseguire la visita alle sale con esposti i modelli delle macchine di Leonardo, verrà applicata una riduzione sul biglietto d'ingresso.
Appuntamenti a Pavia e in Provincia:
Giornata FAI di Primavera -VIGEVANO - 2019
Due interessanti luoghi da scoprire
Attenzione: in caso di grande affluenza gli ingressi potrebbero essere sospesi prima dell'orario di chiusura indicato.
Sabato 23 Marzo 2019_03_23
14:30 - 18:00 (ultimo ingresso 17:00)
Domenica 24 Marzo 2019_03_24
10:00 - 18:00 (ultimo ingresso 17:00)
Ospedale di Vigevano e la sua quadreria
Visite a cura di Apprendisti Ciceroni Liceo Classico "B. Cairoli" di Vigevano
Contributo suggerito a partire da: € 2,00
Vedi su MAPS
L'Ospedale di Vigevano, nella sua sede attuale inaugurata nel 1911, rappresenta una testimonianza della concezione architettonica del tempo e della storia locale, con la sua tipologia a padiglioni, la chiesetta del SS. Sacramento e la Quadreria. L'edificio fu costruito sia con le tecniche tradizionali delle murature in mattoni, sia con le tecnologie più innovative di putrelle in ferro e di elementi in cemento armato. Alla realizzazione dell'apparato decorativo, caratterizzato da motivi fitomorfi tipici del Liberty, parteciparono artisti noti in città, come i pittori C. Ottone, L. Bocca, F. Villa. Originale la decorazione della Sala Consiliare, considerata un'"opera prima" del pittore C. Zanoletti. La quadreria raccoglie varie opere antiche, tra cui i cinquecenteschi frammenti dell'Ancona dell'Immacolata e il Polittico della Visitazione, un Procaccini, un B. Ferrari, e i ritratti dei benefattori, spesso dipinti da quotati pittori vigevanesi dell'epoca, quali G.B. Garberini, L. Bocca.
Sabato 23 Marzo 2019_03_23
14:30 - 17:30 (ultimo ingresso 17:00)
Domenica 24 Marzo 2019_03_24
10:30 - 12:30 / 14:30 - 17:30 (ultimo ingresso 17:00)
Acque di Leonardo e chiesetta di Morabassa
Visite a cura di Associazione Irrigazione Est Sesia
Contributo suggerito a partire da: € 2,00
Vedi su MAPS
L'antica via d'acqua fu progettata nel 1487 da Ludovico Sforza detto il Moro e si snoda ancora oggi per 54 km alimentando numerosi mulini ed irrigando la pianura risicola. Il mulino di Mora Bassa è stato oggetto di accurati restauri e offre al visitatore interessanti richiami di storia e leggenda che riportano alla figura di Leonardo da Vinci. Presso la Sala Polivalente nel piccolo parco del Mulino, è allestita una mostra documentaria sulla cartografia inedita, curata dall'Associazione Irrigazione Est Sesia, riguardante la rinascimentale Roggia Mora. In questo suggestivo angolo di campagna vigevanese si potrà visitare anche la Chiesetta di Morabassa, solitamente chiusa al pubblico. Fu costruita nella seconda metà del XVII secolo e dedicata alla Madonna della Neve.
INZIATIVE SPECIALI : Per gli iscritti FAI che volessero proseguire la visita alle sale con esposti i modelli delle macchine di Leonardo, verrà applicata una riduzione sul biglietto d'ingresso.
Appuntamenti a Pavia e in Provincia:
PAVIA CITTA':
Chiesa Ucraina di S. Giorgio (Pavia)
Collegio Ghislieri (Pavia)
Villa Necchi (Pavia)
PROVINCIA DI PAVIA:
Castello di Arena Po
Navigazione sul Fiume Po (Arena Po)
Chiesa di Santa Maria Vergine Assunta (Portalbera)
Chiesa di San Rocco (Sant’Angelo Lomellina)
Basilica di San Marcello in Montalino (Stradella)
Acque di Leonardo e chiesetta di Morabassa (Vigevano)
Ospedale di Vigevano e la sua quadreria (Vigevano)
Palazzo Rizzi (Villanterio)
2019_03_15 Opera al cinema dieci anni dopo, successo o fallimento?
Opera lirica ... ... sul grande schermo 2008/09-2018/19
Riportiamo qui un interessante articolo di LIRICAMENTE.it che è disponibile in questa pagina internet: http://www.liricamente.it/showdocument.asp?iddocumento=742
Desideriamo sottoporre all'attenzione dei nostri lettori un fenomeno che si sta diffondendo da alcuni anni e che sta portando al cinema e poi a teatro un numero elevato di appassionati dell'opera lirica, ma non solo: l'opera lirica al cinema.
Opera al cinema: business o cultura ad alta qualità? Desideriamo sottoporre all'attenzione dei nostri lettori un fenomeno che si sta diffondendo da alcuni anni e che sta portando al cinema e poi a teatro un numero elevato di appassionati dell'opera lirica, ma non solo: l'opera lirica al cinema.
Fino a qualche anno fa poteva considerarsi un'operazione “dissacrante” per i cultori dell'opera secondo i quali quest'arte è apprezzabile solo in teatro. Oggi si sta rivelando invece un'opportunità e un'occasione unica per poter assistere anche a spettacoli straordinari in scena in alcuni templi mondiali della lirica che per molti, seppur appassionati, sarebbe difficile poter apprezzare dal vivo.
Si pensi, per esempio, allo straordinario esperimento sbarcato quest'anno in Italia realizzato da Nexo Digital: la programmazione del Metropolitan Opera di New York in HD in diverse sale cinematografiche del nostro Paese.
L'idea è quella di fare uscire, attraverso l'utilizzo della tecnologia, la musica colta dai suoi recinti naturali (il teatro), per farla sbarcare ovunque possibile, cogliendo tutte le opportunità che essa può offrire per valorizzare al meglio la nuova forma di spettacolo che si va a proporre.
Ciò che si vede sul grande schermo non è una ripresa fissa e immobile, un'unica inquadratura immutabile: la regia è mossa, fatta di primi piani e movimenti di macchina. Diverse telecamere sono puntate sul palco, sull'orchestra e sulla platea. Tutto questo vivacizza la visione, e crea un ibrido fra una produzione per il teatro e una pensata per il cinema. La qualità del suono e dell'immagine sono curate al massimo per valorizzare la messa in scena e per soddisfare l'orecchio fine del melomane e l'occhio del pubblico cinematografico. Gli intermezzi fra i vari atti sono riempiti da interviste nel “dietro le quinte” per vivere l'emozione del foyer come a teatro.
Tra gli appassionati della grande musica, chi sceglie di andare al cinema ha quindi l'occasione di assistere ad uno spettacolo lirico-cinematografico da un teatro a chilometri e chilometri di distanza che è tra i primi al mondo per l'alta qualità e il numero di produzioni realizzate. Inoltre, un nuovo pubblico può venirsi a creare grazie ai bassi prezzi dei biglietti, al valore culturale della proposta e al mezzo utilizzato (le sale cinematografiche)… e tutto questo senza finanziamenti pubblici!
Sappiamo bene, però, che se si vuole godere un momento culturale più aderente allo spirito del teatro e cioè partecipazione emotiva con gli artisti e coinvolgimento dello spettatore con la rappresentazione, questo al cinema non può esserci perché manca l'”effetto presenza” e non lo può conoscere chi non l'abbia provato e goduto almeno una volta.
Se amiamo la lirica siamo felici di poterla seguire dovunque si possa, anche perché i collegamenti con i grandi teatri danno agli appassionati l'opportunità di vedere quasi dal vivo i più grandi interpreti del momento che nei teatri di provincia non si ha l'opportunità ascoltare. Il cinema in questo senso rende maggiormente fruibile nello spazio e a costi decisamente più economici, un'arte che diversamente sarebbe difficile da avvicinare.
I vantaggi monetari però non sono solo per il pubblico, ma anche per il teatro, perché il Met incamera una percentuale sugli incassi di ogni cinema, quindi costituisce una fonte di entrate importante per le casse delle fondazioni liriche che sono in perenne deficit.
Come dimostrano i dati e le considerazioni di Filippo Cavazzoni esposte nell'articolo pubblicato su www.chicago-blog.it.
“Innanzitutto il fatto stesso di trovare una rendicontazione così puntuale sull'attività di un teatro è da noi cosa assai rara (provate a cercare i bilanci delle nostre Fondazioni lirico-sinfoniche).
Proviamo a fare velocemente un raffronto con la nostra principale istituzione in tale ambito: il Teatro alla Scala di Milano. Prendiamo i dati dalla Relazione sull'utilizzo del FUS (Fondo unico per lo spettacolo) del 2009.
Rispetto al Met il rapporto è completamente sbilanciato, se da una parte il peso del contributo pubblico, sul totale dei contributi, è davvero minimo, nel caso della Scala è l'opposto: sul totale dei contributi, quelli pubblici rappresentano la quasi totalità.
Un altro dato mi sembra molto interessante: quello delle alzate di sipario.
Se il primo male di cui soffre la lirica in Italia è la mancanza di contributi privati (si tratta di un settore ampiamente sussidiato), il secondo è rappresentato dalla scarsa produttività: il costo del lavoro rispetto alle alzate di sipario è troppo elevato.
La lezione che si può imparare da questa rapida e sommaria comparazione è, a mio modo di vedere, evidente. Da una parte (Met) abbiamo un teatro dinamico che inventa nuove forme per commercializzare e divulgare le proprie produzioni; dall'altra (Scala) un teatro prestigioso e conosciuto a livello internazionale che riposa sugli allori.
Se è vero che i costi di produzione di un'opera lirica sono elevati, è anche vero che esistono gli strumenti per aumentare i ricavi e ridurre il costo del lavoro. Sul primo punto, il Met è la dimostrazione che la tecnologia può aiutare. Sul secondo punto, le strade da percorrere sono diverse: se pensiamo alle nostre Fondazioni liriche la ricetta potrebbe essere: più alzate di sipario, meno personale “stabile” e un diverso contratto collettivo nazionale. I costi di produzione possono inoltre essere mitigati da un incremento della domanda (a sua volta determinato, come nel caso del Met, da una diversificazione dell'offerta).”
All'opera a teatro o al cinema?
Ovunque essa sia, auspicando anche che ce ne fosse di più anche alla televisione e nelle scuole!
Questi i risultati del sondaggio di allora:
Si ormai sono passati DIECI anni dall'inizio della programmazione nei cinematografi d'Italia dei collegamenti in diretta dai più grandi teatri del mondo. Come possiamo valutare questa iniziativa? Sicuramente ad esempio a Vigevano, una piazza dove i successo è stato immediatamente enorme, sino a toccare per due volte il vertice di SALA CON IL MAGGIOR NUMERO DI PUBBLICO in tutta Italia, l'iniziativa si è dimostrata reggere solo grazie al coinvolgimento del pubblico dovuto al carisma ed all'impegno personale del curatore artistico della rassegna Mario Mainino.
Mancando il suo apporto, dovuto al non accoglienza delle successive scelte da parte della Parrocchia e della Associazione che gestiva la sala si sono avvicendati altri relatori, molto meno coinvolti dalla passione per l'Opera Lirica e quindi non in grado di trasmetterla al grande pubblico, sino ad arrivare dell'annullamento degli spettacoli programmati nel corso delle stagioni successive.
Contrariamente a Vigevano, la Sala della Comunità di Robecco sul Naviglio, CineTeatro Agorà, ha accettato la collaborazione di Mario Mainino che dall'autunno del 2009 sino all'ultima stagione 2018-2019 è stato il curatore artistico di tutte le stagioni di Opera al Cinema, e non solo curando anche un Cineforum e l'inserimento del segmento La Grande Arte. sempre con la scelta e la calendarizzazione degli eventi, la preparazione dei programmi di sale, e l'introduzione alla serata dal vivo.
PRIMA RAPPRESENTAZIONE DI QUESTA INIZIATIVA
Mercoledì 15 ottobre 2008 h. 20:15
Cinema Teatro Odeon - Vigevano - Pavia
Dal Teatro Lirico di Cagliari Live!
Vincenzo Bellini
Vincenzo Bellini
La sonnambula
dramma semiserio in due atti
Libretto di Felice Romani
Personaggi e interpreti
Il Conte Rodolfo Simone Alaimo
Amina Eglise Gutierrez
Elvino Antonino Siragusa
Lisa Sandra Pastrana
Teresa Gabriella Colecchia
Alessio Gabriele Nani
Un notaro Max Rene' Cosotti
Orchestra e Coro del Teatro Lirico di Cagliari
Maestro concertatore e direttore Maurizio Benini
Maestro del coro Fulvio Fogliazza
Regia, scene e costumi Hugo De Ana
Luci Paolo Mazzon
allestimento dell’Arena di Verona
Il bacino di pubblico non ha mai raggiunto i grandi numeri se si escludono i tradizionali collegamenti del 7 dicembre per la Prima dalla Scala, o alcuni casi sporadici, mantenendosi però saldo su di un piccolo numero di appassionati, e vedendo crescere anche dei giovani che si sono avvicinati all'Opera e se ne sono innamorati.
Nel 2018 la Casa distributrice dei Collegamenti con il Metropolitan di New York ha cessato di distribuirli in Italia, numeri troppo bassi non garantivano un introito commercialmente giustificabile della impresa.
Alla ricerca di nuove programmazioni sostitutive del collegamento con il MET, ci siamo orientati sull'Operà di Parigi ed abbiamo programmato come evento speciale il Simon Boccanegra di G.Verdi andato in scena nel dicembre 2018. Ci siamo trovati di fronte ad un lavoro musicalmente di altissimo livello, ma sotto l'aspetto scenico, costumi e regia (ammesso che si possa parlare di regia) veramente orrendo che ha disgustato TUTTI i presenti pur ammirando la valentia dei cantanti.
Di fronte a queste assurdità per le prossime scelte sto meditando di non programmare MAI PIU' regie di questo tipo se non rispettano i dettami dell'autore, e le trasposizioni solo se prima viste preventivamente, quindi di attivare una CENSURA su gli orrendi deliri della generazione attuale di devastatori della Lirica. Basta soprusi in nome di un falso avvicinamento dei giovani alla Lirica, cosa che se avviene non è certo per queste schifose nefandezze, ma per il valore delle opere dei geni che le hanno scritte.
E' veramente deprimente vedere come il valore degli interpreti venga oltraggiato dalle messe in scena.
Amelia e Adorno
Simon Boccanegra
Jacopo Fiesco
Adorno e Fiesco
Paolo dal secchiello con l'acqua avvelenata
Il Doge Simon Boccanegra
OPERA AL CINEMA: SOLO BUSINESS O ANCHE CULTURA?
Redazione Liricamente, 15/11/2011
Desideriamo sottoporre all'attenzione dei nostri lettori un fenomeno che si sta diffondendo da alcuni anni e che sta portando al cinema e poi a teatro un numero elevato di appassionati dell'opera lirica, ma non solo: l'opera lirica al cinema.
Opera al cinema: business o cultura ad alta qualità? Desideriamo sottoporre all'attenzione dei nostri lettori un fenomeno che si sta diffondendo da alcuni anni e che sta portando al cinema e poi a teatro un numero elevato di appassionati dell'opera lirica, ma non solo: l'opera lirica al cinema.
Fino a qualche anno fa poteva considerarsi un'operazione “dissacrante” per i cultori dell'opera secondo i quali quest'arte è apprezzabile solo in teatro. Oggi si sta rivelando invece un'opportunità e un'occasione unica per poter assistere anche a spettacoli straordinari in scena in alcuni templi mondiali della lirica che per molti, seppur appassionati, sarebbe difficile poter apprezzare dal vivo.
Si pensi, per esempio, allo straordinario esperimento sbarcato quest'anno in Italia realizzato da Nexo Digital: la programmazione del Metropolitan Opera di New York in HD in diverse sale cinematografiche del nostro Paese.
L'idea è quella di fare uscire, attraverso l'utilizzo della tecnologia, la musica colta dai suoi recinti naturali (il teatro), per farla sbarcare ovunque possibile, cogliendo tutte le opportunità che essa può offrire per valorizzare al meglio la nuova forma di spettacolo che si va a proporre.
Ciò che si vede sul grande schermo non è una ripresa fissa e immobile, un'unica inquadratura immutabile: la regia è mossa, fatta di primi piani e movimenti di macchina. Diverse telecamere sono puntate sul palco, sull'orchestra e sulla platea. Tutto questo vivacizza la visione, e crea un ibrido fra una produzione per il teatro e una pensata per il cinema. La qualità del suono e dell'immagine sono curate al massimo per valorizzare la messa in scena e per soddisfare l'orecchio fine del melomane e l'occhio del pubblico cinematografico. Gli intermezzi fra i vari atti sono riempiti da interviste nel “dietro le quinte” per vivere l'emozione del foyer come a teatro.
Tra gli appassionati della grande musica, chi sceglie di andare al cinema ha quindi l'occasione di assistere ad uno spettacolo lirico-cinematografico da un teatro a chilometri e chilometri di distanza che è tra i primi al mondo per l'alta qualità e il numero di produzioni realizzate. Inoltre, un nuovo pubblico può venirsi a creare grazie ai bassi prezzi dei biglietti, al valore culturale della proposta e al mezzo utilizzato (le sale cinematografiche)… e tutto questo senza finanziamenti pubblici!
Sappiamo bene, però, che se si vuole godere un momento culturale più aderente allo spirito del teatro e cioè partecipazione emotiva con gli artisti e coinvolgimento dello spettatore con la rappresentazione, questo al cinema non può esserci perché manca l'”effetto presenza” e non lo può conoscere chi non l'abbia provato e goduto almeno una volta.
Se amiamo la lirica siamo felici di poterla seguire dovunque si possa, anche perché i collegamenti con i grandi teatri danno agli appassionati l'opportunità di vedere quasi dal vivo i più grandi interpreti del momento che nei teatri di provincia non si ha l'opportunità ascoltare. Il cinema in questo senso rende maggiormente fruibile nello spazio e a costi decisamente più economici, un'arte che diversamente sarebbe difficile da avvicinare.
I vantaggi monetari però non sono solo per il pubblico, ma anche per il teatro, perché il Met incamera una percentuale sugli incassi di ogni cinema, quindi costituisce una fonte di entrate importante per le casse delle fondazioni liriche che sono in perenne deficit.
Come dimostrano i dati e le considerazioni di Filippo Cavazzoni esposte nell'articolo pubblicato su www.chicago-blog.it.
“Innanzitutto il fatto stesso di trovare una rendicontazione così puntuale sull'attività di un teatro è da noi cosa assai rara (provate a cercare i bilanci delle nostre Fondazioni lirico-sinfoniche).
- Nel 2009 le entrate derivanti dall'attività del Met sono state pari a 153,8 milioni di dollari.
- Di questa cifra, 98 milioni provengono dal box office
- e 22 dagli accordi stipulati con i vari media (sale cinematografiche incluse).
- Di questi, 108 milioni riguardano contributi individuali di persone,
- 15 milioni da fondazioni e imprese private.
- 3 milioni, ovvero il 2,36% del totale dei contributi.
Proviamo a fare velocemente un raffronto con la nostra principale istituzione in tale ambito: il Teatro alla Scala di Milano. Prendiamo i dati dalla Relazione sull'utilizzo del FUS (Fondo unico per lo spettacolo) del 2009.
- Totale contributi: 50 milioni di euro.
- Totale contributi privati: 1,8 milioni.
- 48 milioni circa riguardano quindi l'intervento di Stato, regione, provincia e comune.
Rispetto al Met il rapporto è completamente sbilanciato, se da una parte il peso del contributo pubblico, sul totale dei contributi, è davvero minimo, nel caso della Scala è l'opposto: sul totale dei contributi, quelli pubblici rappresentano la quasi totalità.
Un altro dato mi sembra molto interessante: quello delle alzate di sipario.
- Il Met ne ha totalizzate 216 (anno 2009),
- mentre la Scala 117 (anno 2008).
Se il primo male di cui soffre la lirica in Italia è la mancanza di contributi privati (si tratta di un settore ampiamente sussidiato), il secondo è rappresentato dalla scarsa produttività: il costo del lavoro rispetto alle alzate di sipario è troppo elevato.
La lezione che si può imparare da questa rapida e sommaria comparazione è, a mio modo di vedere, evidente. Da una parte (Met) abbiamo un teatro dinamico che inventa nuove forme per commercializzare e divulgare le proprie produzioni; dall'altra (Scala) un teatro prestigioso e conosciuto a livello internazionale che riposa sugli allori.
Se è vero che i costi di produzione di un'opera lirica sono elevati, è anche vero che esistono gli strumenti per aumentare i ricavi e ridurre il costo del lavoro. Sul primo punto, il Met è la dimostrazione che la tecnologia può aiutare. Sul secondo punto, le strade da percorrere sono diverse: se pensiamo alle nostre Fondazioni liriche la ricetta potrebbe essere: più alzate di sipario, meno personale “stabile” e un diverso contratto collettivo nazionale. I costi di produzione possono inoltre essere mitigati da un incremento della domanda (a sua volta determinato, come nel caso del Met, da una diversificazione dell'offerta).”
All'opera a teatro o al cinema?
Ovunque essa sia, auspicando anche che ce ne fosse di più anche alla televisione e nelle scuole!
Questi i risultati del sondaggio di allora:
2019_03_15 Musica e Parola nel tempo di Quaresima a Milano
da venerdì 15 marzo a venerdì 19 aprile 2019
Basilica di Santa Maria presso S. Satiro
Via Torino 17/19 - Milano
e
Basilica di San Giorgio al Palazzo
Piazza San Giorgio 2 - Via Torino - Milano
Musica e Parola nel tempo di Quaresima
Ingresso libero e gratuito
La particolare proposta dei Concerti Spirituali tenuti presso la Basilica di San Satiro continua con un ciclo di sei appuntamenti che segnano lo sviluppo del tempo di Quaresima coinvolgendo anche la Basilica di San Giorgio al Palazzo. Si tratta di un modello ormai consolidato che caratterizza un importante aspetto dell’accoglienza in San Satiro. I sei momenti di sosta, tra musica e Parola, sono collocati il Venerdì alle 13, nella pausa pranzo, con una durata di circa trenta minuti.
La parte musicale degli incontri di Quaresima è costituita da un ciclo di improvvisazioni organistiche,realizzate dal vivo, in tempo reale, e che scaturiscono liberamente dal contesto e dall’intimità dei testi presentati. L’improvvisazione all’organo è una grande tradizione con radici solidamente affondate nella storia. Da sempre gli organisti hanno coltivato questa arte fino a renderla una prassi richiesta nel quadro delle competenze professionali e insegnata nelle accademie. L’improvvisazione,con la sua estemporaneità, è qualcosa che unisce fortemente il musicista e il pubblico in un momento unico e irripetibile.
La ricerca e la composizione dei testi a commento del brano evangelico è a cura di Chiara Gibillini
Basilica Santa Maria presso San Satiro
Via Torino 17/19 Milano
venerdì 15 marzo 2019_03_15, ore 13
Prendete e mangiate Mt 26,17-35
Alessandro Castellucci, voce recitante
Matteo Galli, organo
venerdì 22 marzo 2019_03_22, ore 13
Alzatevi, andiamo! Mt 26, 36-56
Patricia Conti, voce recitante
Matteo Galli, organo
venerdì 29 marzo 2019_03_29, ore 13
Non conosco quell’uomo! Mt 26, 57-75
Antonio Gargiulo, voce recitante
Matteo Galli, organo
venerdì 5 aprile 2019_04_05, ore 13
Barabba o Gesù? Mt 27, 1-31
Irina Lorandi, voce recitante
Matteo Galli, organo
venerdì 12 aprile 2019_04_12, ore 13
Scendi dalla croce! Mt 27, 32-61
Erika Renai, voce recitante
Matteo Galli, organo
Basilica San Giorgio al Palazzo
Piazza San Giorgio, 2 Milano
venerdì 19 aprile 2019_04_19, ore 13
Sotto la croce Gv 19, 25-27/Lc 23, 35-42/Mc 15, 29-41
don Paolo Alliata, voce recitante
Matteo Galli, organo
Il velo del tempio si squarciò nel mezzo
Per molti il racconto della Passione del Vangelo di Matteo è probabilmente il più noto. La liturgia ambrosiana lo proclama integralmente nelle celebrazioni del giovedì santo e del venerdì santo. Leggerlo in questi incontri in una sequenza attenta alle sue diverse parti e con uno stile più meditato, permette di evidenziare importanti particolari del grande affresco.Il percorso di Gesù è drammatico perché è un procedere verso una progressiva solitudine: abbandonato dai discepoli che non capisco-no e che vengono dispersi; tradito anche da Pietro; processato dai sacerdoti come bestemmiatore; insultato dai soldati; rifiutato dalla folla che gli preferisce Barabba. È un dramma che raggiunge il suo culmine nel grido che precede la morte: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”Eppure, questo percorso che agli occhi degli uomini è scandalo e fallimento, è la pienezza dell’ubbidienza al Padre, il completo affidarsi a Lui compiendo la Sua volontà.Il Padre vuole che suo Figlio si doni pienamente come il “servo sofferente” che accumula tutto il male su di sé, fino alla morte. Ed èproprio la morte, questa morte del Cristo che scuote tutto il sistema: si ridestano i santi; il centurione lo confessa come Figlio di Dio;soprattutto, il velo del tempio si squarcia in due, da cima a fondo, liberando alla vista ciò che nessuno poteva guardare, il Santo dei San-ti, il volto di Dio, tutta l’incredibile potenza dell’amore del Signore che prima ancora di essere amato, vuole amare e portare salvezza.È solo da ricordare la finale del Vangelo di Matteo quando, apparendo ai discepoli dopo la risurrezione, Gesù dice: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” (28,20). Appunto, Dio non è più nel tempio, nascosto, ma con noi tutti i giorni. È “l’Emmanuele”. Note di Don Gianni Zappa
ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento dei posti
INFORMAZIONI
Le Voci della città
tel. 02 – 3966 3547
info@levocidellacitta.it
www.levocidellacitta.it
Basilica di Santa Maria presso S. Satiro
Via Torino 17/19 - Milano
e
Basilica di San Giorgio al Palazzo
Piazza San Giorgio 2 - Via Torino - Milano
Musica e Parola nel tempo di Quaresima
Ingresso libero e gratuito
La particolare proposta dei Concerti Spirituali tenuti presso la Basilica di San Satiro continua con un ciclo di sei appuntamenti che segnano lo sviluppo del tempo di Quaresima coinvolgendo anche la Basilica di San Giorgio al Palazzo. Si tratta di un modello ormai consolidato che caratterizza un importante aspetto dell’accoglienza in San Satiro. I sei momenti di sosta, tra musica e Parola, sono collocati il Venerdì alle 13, nella pausa pranzo, con una durata di circa trenta minuti.
La parte musicale degli incontri di Quaresima è costituita da un ciclo di improvvisazioni organistiche,realizzate dal vivo, in tempo reale, e che scaturiscono liberamente dal contesto e dall’intimità dei testi presentati. L’improvvisazione all’organo è una grande tradizione con radici solidamente affondate nella storia. Da sempre gli organisti hanno coltivato questa arte fino a renderla una prassi richiesta nel quadro delle competenze professionali e insegnata nelle accademie. L’improvvisazione,con la sua estemporaneità, è qualcosa che unisce fortemente il musicista e il pubblico in un momento unico e irripetibile.
La ricerca e la composizione dei testi a commento del brano evangelico è a cura di Chiara Gibillini
Basilica Santa Maria presso San Satiro
Via Torino 17/19 Milano
venerdì 15 marzo 2019_03_15, ore 13
Prendete e mangiate Mt 26,17-35
Alessandro Castellucci, voce recitante
Matteo Galli, organo
venerdì 22 marzo 2019_03_22, ore 13
Alzatevi, andiamo! Mt 26, 36-56
Patricia Conti, voce recitante
Matteo Galli, organo
venerdì 29 marzo 2019_03_29, ore 13
Non conosco quell’uomo! Mt 26, 57-75
Antonio Gargiulo, voce recitante
Matteo Galli, organo
venerdì 5 aprile 2019_04_05, ore 13
Barabba o Gesù? Mt 27, 1-31
Irina Lorandi, voce recitante
Matteo Galli, organo
venerdì 12 aprile 2019_04_12, ore 13
Scendi dalla croce! Mt 27, 32-61
Erika Renai, voce recitante
Matteo Galli, organo
Basilica San Giorgio al Palazzo
Piazza San Giorgio, 2 Milano
venerdì 19 aprile 2019_04_19, ore 13
Sotto la croce Gv 19, 25-27/Lc 23, 35-42/Mc 15, 29-41
don Paolo Alliata, voce recitante
Matteo Galli, organo
Il velo del tempio si squarciò nel mezzo
Per molti il racconto della Passione del Vangelo di Matteo è probabilmente il più noto. La liturgia ambrosiana lo proclama integralmente nelle celebrazioni del giovedì santo e del venerdì santo. Leggerlo in questi incontri in una sequenza attenta alle sue diverse parti e con uno stile più meditato, permette di evidenziare importanti particolari del grande affresco.Il percorso di Gesù è drammatico perché è un procedere verso una progressiva solitudine: abbandonato dai discepoli che non capisco-no e che vengono dispersi; tradito anche da Pietro; processato dai sacerdoti come bestemmiatore; insultato dai soldati; rifiutato dalla folla che gli preferisce Barabba. È un dramma che raggiunge il suo culmine nel grido che precede la morte: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”Eppure, questo percorso che agli occhi degli uomini è scandalo e fallimento, è la pienezza dell’ubbidienza al Padre, il completo affidarsi a Lui compiendo la Sua volontà.Il Padre vuole che suo Figlio si doni pienamente come il “servo sofferente” che accumula tutto il male su di sé, fino alla morte. Ed èproprio la morte, questa morte del Cristo che scuote tutto il sistema: si ridestano i santi; il centurione lo confessa come Figlio di Dio;soprattutto, il velo del tempio si squarcia in due, da cima a fondo, liberando alla vista ciò che nessuno poteva guardare, il Santo dei San-ti, il volto di Dio, tutta l’incredibile potenza dell’amore del Signore che prima ancora di essere amato, vuole amare e portare salvezza.È solo da ricordare la finale del Vangelo di Matteo quando, apparendo ai discepoli dopo la risurrezione, Gesù dice: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” (28,20). Appunto, Dio non è più nel tempio, nascosto, ma con noi tutti i giorni. È “l’Emmanuele”. Note di Don Gianni Zappa
ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento dei posti
INFORMAZIONI
Le Voci della città
tel. 02 – 3966 3547
info@levocidellacitta.it
www.levocidellacitta.it
2019_03_16 WELCOME, KARSILAMA, BENVENUTI!
sabato 16 marzo 2019, ore 20.45
Teatro il Cielo sotto Milano
WELCOME, KARSILAMA, BENVENUTI!
Manuel Buda - chitarra classica, voci
Ashti Abdo - saz, voce, percussioni, clarinetto, duduk
Fabio Marconi - violhao de choro a 7 corde, voci
contributo di 15€ (spettacolo + un piatto + vino o birra)
under26: 10€ (spettacolo + un piatto + vino o birra)
Karsilama è la parola turca per benvenuto, saluto, incontro; e il Trio Abdo Buda Marconi - prima ancora di essere un ensemble musicale - è un progetto umano che intreccia storie profondamente diverse tra loro.
Tre strumenti (o forse molti più!), tre mondi, tre culture, si incontrano e si fondono naturalmente: curdo di origini musulmane Ashti Abdo, ebreo milanese Manuel Buda e milanese cristiano Fabio Marconi, insieme ci offriranno un viaggio musicale che da Vienna arriva fino al Caspio: terre da sempre abitate, attraversate, invase da genti la cui vitalità e passione hanno prodotto capolavori.
Danze greche, Klezmer di ebrei balcanici, Taksim arabi e canti curdi comporranno un mosaico di suoni che da sempre unisce le musiche del Mediterraneo; mentre armonie e ritmi così legati a una certa tradizione italica ci ricorderanno che in questo Mare nuotiamo anche noi.
Welcome, Karsilama, Benvenuti!
Teatro il Cielo sotto Milano, il primo teatro al mondo in un metrò.
Viale Molise, all'interno della fermata del Passante di Porta Vittoria
raggiungibile tramite passante ferroviario, tram 12 o 27, bus 73 e filovia 90, 91 e 93
disponibile parcheggio in via Valentino Mazzola
per info e prenotazioni:
chiamare 0291538705 (biglietteria)
o +393402467270 (Eloisa)
oppure inviare una mail a organizzazione@ladualband.com
Teatro il Cielo sotto Milano
WELCOME, KARSILAMA, BENVENUTI!
Manuel Buda - chitarra classica, voci
Ashti Abdo - saz, voce, percussioni, clarinetto, duduk
Fabio Marconi - violhao de choro a 7 corde, voci
contributo di 15€ (spettacolo + un piatto + vino o birra)
under26: 10€ (spettacolo + un piatto + vino o birra)
Karsilama è la parola turca per benvenuto, saluto, incontro; e il Trio Abdo Buda Marconi - prima ancora di essere un ensemble musicale - è un progetto umano che intreccia storie profondamente diverse tra loro.
Tre strumenti (o forse molti più!), tre mondi, tre culture, si incontrano e si fondono naturalmente: curdo di origini musulmane Ashti Abdo, ebreo milanese Manuel Buda e milanese cristiano Fabio Marconi, insieme ci offriranno un viaggio musicale che da Vienna arriva fino al Caspio: terre da sempre abitate, attraversate, invase da genti la cui vitalità e passione hanno prodotto capolavori.
Danze greche, Klezmer di ebrei balcanici, Taksim arabi e canti curdi comporranno un mosaico di suoni che da sempre unisce le musiche del Mediterraneo; mentre armonie e ritmi così legati a una certa tradizione italica ci ricorderanno che in questo Mare nuotiamo anche noi.
Welcome, Karsilama, Benvenuti!
Teatro il Cielo sotto Milano, il primo teatro al mondo in un metrò.
Viale Molise, all'interno della fermata del Passante di Porta Vittoria
raggiungibile tramite passante ferroviario, tram 12 o 27, bus 73 e filovia 90, 91 e 93
disponibile parcheggio in via Valentino Mazzola
per info e prenotazioni:
chiamare 0291538705 (biglietteria)
o +393402467270 (Eloisa)
oppure inviare una mail a organizzazione@ladualband.com
2019_04_06 Il pianoforte in Italia
CONVEGNO INTERNAZIONALE
DI ORGANOLOGIA
6-7 APRILE 2019
Il pianoforte in Italia
Si terrà presso il Museo di San Colombano - Collezione Tagliavini (Bologna, via Parigi 5) Ingresso libero e gratuito fino all'esaurimento dei posti disponibili.
PROGRAMMA DEL CONVEGNO
Sabato 6 aprile 2019
- 09.30 welcome coffee
- 10.00 Fabio Alberto Roversi Monaco, Liuwe Tamminga, Giovanni Paolo di Stefano, saluti istituzionali e apertura dei lavori
- 10.30 Michael Latcham, Tocco e colore: l'emergere di uno strumento espressivo nell'Italia del Settecento
- 11.00 Elena Previdi, La costruzione del pianoforte in Veneto tra Sette e Ottocento
- 11.30 Renato Meucci, I costruttori di pianoforti a Milano fra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo
- 12.15 Antonio Tagliavini, Uno scritto inedito di Luigi Ferdinando Tagliavini sulla costruzione del pianoforte a Bologna e in area emiliana
- 12.45 Giuliana Montanari, La fabbricazione di pianoforti in Toscana nella seconda metà dell'Ottocento: intorno a Cesare Ponsicchi
- 15.30 Antonella Conti, Donatella Degiampietro, Barbara Mingazzini, Giuliana Montanari, Caratteristiche di una meccanica riccorente nei pianoforti a tavolo italiani
- 16.00 Ugo Casiglia, I pianoforti di Giovanni Heichele di Trieste. Osservazioni alla luce di alcuni interventi di restauro
- 16.30 Gabriele Rossi Rognoni, I brevetti italiani al pianoforte
- 17.30 presentazione del volume Il cembalo a martelli da Bartolomeo Cristofori a Giovanni Ferrini. Atti del convegno internazionale di organologia in ricordo di Luigi Ferdinando Tagliavini, a cura di Michael Latcham e Giovanni Paolo Di Stefano (Pendragon 2019). Interverranno Renato Meucci e i curatori del volume
- 19.00 concerto di Pierre Goy (Lausanne) e Giovanni Togni (Milano) al clavicembalo-pianoforte di Giovanni Ferrini (Firenze, 1746), ai pianoforti a coda a tangenti di costruttore anonimo (Sicilia, c. 1780) e di Baldassare Pastore (Milano, 1799), e al pianoforte a tavolo di Gaetano Scappa (Milano, 1796)
Domenica 7 aprile 2019
- 09.30 Matteo Messori, Alcune riflessioni sulla persistenza dei terimini "clavicembalo", "cembalo" e "gravicembalo" come sinonimi di pianoforte nell'Ottocento italiano
- 10.00 Patrizio Barbieri, Il pianoforte a Roma: produzione, diffusione, importazione
- 10.30 Francesca Seller, Il pianoforte a Napoli nell'Ottocento: nuove acquisizioni
- 11.00 Giovanni Paolo Di Stefano, La costruzione del pianoforte in Sicilia tra Settecento e Novecento
- 11.45 Virginia Rolfo, Il cembalaro fiorentino Vincenzio Sodi e i suoi pianoforti
- 12.15 Anna Zareba, Andrea Ligi, costruttore di pianoforti e musicista attivo a Bologna, Lugo e Ravenna
- 12.45 I pianoforti a tavolo di Luigi Arsa (Bologna, 1796), dei Fratelli Elli (Milano, 1800) e di Luigi Hoffer (Venezia, 1809). Presentazioni e interludi musicali di Giulio Fratini, Paolo Munaò, Matteo Messori e Liuwe Tamminga
- 15.00 Marco Tiella, Giacomo Ferdinando Sievers e il suo Trattato
- 15.30 Cinzia Meroni, La fabbrica Colombo di Milano
- 16.00 Fabio Perrone, La Società Anonima Anelli Pianoforti di Cremona: 1918-1968
- 16.30 Marija Kuhtic, Cesare Augusto Tallone: costruttore e accordatore di pianoforti
- 17.15 Pianoforti a coda di Giovanni Heichele (Trieste, c. 1820) e Cesare Augusto Tallone (Milano, 1926), e pianoforte a tavolo dei Fratelli Rasori (Bologna, 1832). Presentazioni e interludi musicali di Marius Bartoccini e Carlo Mazzoli.
ESPOSIZIONE DI PIANOFORTI STORICI DI COSTRUZIONE ITALIANA
Cembalo-pianoforte di Giovanni Ferrini (Firenze, 1746)
Pianoforte a tangenti a coda anonimo (Catania, c. 1780)
Pianoforte a tavolo di Gaetano Scappa (Milano, 1796)
Pianoforte a coda a tangenti di Baldassare Pastore (Milano, 1799)
Pianoforte a tavolo dei F.lli Elli (Milano, 1800)
Pianoforte a tavolo di Gregorio Trentin (Venezia, c. 1800)
Pianoforte a tavolo di Serafino Muner (Venezia, 1805)
Pianoforte a tavolo di Luigi Hoffer "pianoforte di Rossini" (Venezia, 1809)
Pianoforte a tavolo anonimo, attr. a Rasori (Bologna, c. 1810)
Pianoforte a tavolo di Luigi Violi (Bologna, inizio XIX sec.)
Pianoforte a coda di Giovanni Heichele (Trieste, c. 1820)
Pianoforte a coda di Andrea Ligi & figlio (Lugo, 1823)
Pianoforti a tavolo di Luigi Barbieri (Bologna, c. 1820 e c. 1825)
Pianoforte a tavolo di Carlo Marini e Luigi Alovisio (Torino, c. 1830)
Pianoforte a tavolo dei F.lli Rasori (Bologna, 1832)
Pianoforte a coda di Giacomo Ferdinando Sievers (Napoli, c. 1850)
Pianoforte a tangenti a tavolo di Salvatore Cavaliere (Ragusa, c. 1850)
Pianoforte a tavolo di Elia Francesco (Abruzzo, 1857)
Pianoforte verticale di Colombo (Milano, 1859)
Pianoforte a coda di Vito Dondi (Bologna, 1888)
Pianoforte a coda F.lli Colombo (Torino, inizio XX sec.)
Pianoforte verticale Anelli (Cremona, XX sec.)
Pianoforte a coda di Cesare Augusto Tallone (Bergamo, 10 maggio 1895 – Milano, 4 febbraio 1982) (Milano, 1926)
San Colombano - Collezione Tagliavini
via Parigi 5, Bologna
Per informazioni: sancolombano@genusbononiae.it
051.19936366 www.genusbononiae.it
2019_03_20 Apre a Venezia una mostra sull'opera della fotografa LETIZIA BATTAGLIA
LETIZIA BATTAGLIA
Fotografia come scelta di
vita
La bambina con il pallone, 1980 © Letizia Battaglia |
A VENEZIA galleria TRE OCI
dal 20 marzo 2019 al 18 agosto 2019
a cura di Francesca Alfano Miglietti
La Casa dei Tre Oci di Venezia inaugura una grande antologica di Letizia Battaglia, una delle protagoniste più significative della fotografia italiana, che ne ripercorre l’intera carriera.
La
mostra, composta da 300
fotografie ordinate tematicamente, si focalizza su quegli argomenti che
hanno costruito la cifra espressiva più caratteristica di
Letizia Battaglia, che l’ha portata a fare una profonda e continua
critica sociale, evitando i luoghi comuni e mettendo in discussione i
presupposti visivi della cultura contemporanea. I ritratti di donne, di
uomini, di bimbi e di
animali, sono solo alcuni capitoli che compongono la rassegna; a
questi si aggiungono quelli sulle città come Palermo, e quindi sulla
politica, sulla vita, sulla morte, sull'amore e due filmati che
approfondiscono la sua vicenda umana e artistica.
Quello
che ne risulta è il vero ritratto di Letizia
Battaglia, una intellettuale controcorrente, ma anche una fotografa
poetica e politica, una donna che si è interessata di ciò che la
circondava e di quello che, lontano da lei, la incuriosiva. Conosciuta
soprattutto per aver documentato con le sue fotografie quello che la
mafia ha
rappresentato per la sua città, dagli omicidi ai lutti, dagli intrighi
politici alla lotta che s’identificava con le figure di Falcone e
Borsellino, nel corso della sua carriera Letizia Battaglia ha raccontato
anche la vita dei poveri e le rivolte delle piazze, tenendo sempre la
città come spazio privilegiato per l’osservazione della realtà, oltre
che del suo paesaggio urbano.
2019_03_26 La Grande Arte GAUGUIN A TAHITI al CineTeatroAgorà
|
CineTeatroAgorà P.zza XXI luglio Robecco sul Naviglio
Cell. 349 82 53 070
Martedì 26 Marzo 2019 ore 21:00
La Grande Arte:
GAUGUIN A TAHITI-ALLA RICERCA
DEL PARADISO PERDUTO
DEL PARADISO PERDUTO
Da Tahiti alle Isole Marchesi: un viaggio alla ricerca del paradiso perduto, tra i luoghi che Paul Gauguin scelse come sua patria d’elezione e attraverso i grandi musei americani dove sono custoditi i suoi più grandi capolavori: Il Metropolitan di New York, il Chicago Art Institute, la National Gallery di Washington e il Museum of Fine Arts di Boston. Sulle tracce di una storia che appartiene ormai al mito e sulle tracce di una vita e una pittura primordiali.
È il primo aprile del 1891
quando, a bordo della nave Océanien, Paul Gauguin (1848-1903)
lascia Marsiglia diretto a Tahiti, in Polinesia.
Ai Tropici, Paul Gauguin resterà
quasi senza intervalli fino alla morte: dodici anni di disperata e
febbrile ricerca di autenticità, di immersioni sempre più profonde
nella natura lussureggiante, di sensazioni, visioni e colori ogni
volta più puri e accesi; l'approdo definitivo in un Eden talvolta
crudele che farà di lui uno dei pittori più grandi di sempre tra
quelli che si ispirarono alle Muse d'Oltremare. A volte la natura che
circonda l’uomo diventa il vero catalizzatore della sua arte. Sin
quando Paul abitò in Europa le sue opere pittoriche furono quasi un
lungo percorso accademico alla ricerca di uno stile veramente
personale, ricerca che ogni artista compie nella sua vita, seriamente
preparandosi con scuole e maestri diversi ma poi assommando le
conoscenze tecniche e le personali aspirazioni trova quel “quid”
del tutto personale che lo trasforma in una artista immortale. Come
nel campo della musica esistono tanti ottimi artigiani, e poi ci sono
i geni che ci stupiscono con le loro creazioni.
Ecco che il contatto con il nuovo
mondo primitivo nel quale andrà a vivere diventa co-creatore delle
opere veramente originali che rendono un quadro di Gaugin
inconfondibile. Se per un certo periodo si “prostituì”
artisticamente cercando di adattare il suo stile alle richieste del
compagno Vincent van Gogh e solo per avene un rendiconto economico,
non appena si chiuse questo rapporto angoscioso con il ricovero di
Vincent la via del mare gli apri nuovi orizzonti.
Il fascino dell’oriente era uno
dei motivi conduttori per gli artisti di quell’epoca, ad Amsterdam
nel museo dedicato a Vincent van Gogh si ammira ancora la sua
raccolta di stampe giapponesi, ma nel caso di Gauguin non fu l’arte
pittorica polinesiana ma la vita stessa e in particolare le sue
donne. Che rappresentò con i seni e i fianchi prosperosi,
nell’abitat lussureggiante, con i frutti della loro terra.
“Un primo luogo dove vivere
un assaggio della Tahiti di Gauguin lo si può trovare comodamente a
Papeete, capitale della Polinesia Francese. Quando sbarcò in questa
cittadina, il 28 giugno 1891, l’artista francese venne investito
dai profumi e dai colori dell’isola. Questo per Gauguin fu un
benefico shock: il pittore negli anni precedenti aveva scelto di
abbandonare l’arte impressionista per cercare il suo posto in altre
avanguardie. Le correnti del Sintetismo e del Simbolismo avevano
avuto un ascendente su Gauguin, affascinato soprattutto dalle teorie
dell’uso del colore. E dopo aver visto i colori di Tahiti, i quadri
di Gauguin non saranno più gli stessi.Gauguin fu profondamente
interessato alla cultura del Pacifico, agli idoli e alle religioni
tradizionali dei popoli dell’oceano. Tutto il fascino e
l’ascendente che ebbero su Gauguin i tiki e la religione
polinesiana si ritrovano in molte delle sue tele, dove il pittore
sovrappone in maniera sincretica i culti locali con elementi del
cristianesimo. Bellissimo esempio di questa commistione è il quadro
del 1896 chiamato Te Tamari no Atua, ovvero La nascita di Cristo, ma
sicuramente il quadro più famoso di questo sincretismo è la Orana
Maria, o La Santa Maria.”
Nel
1903, mentre si trovava in prigione per la sua attività
anticolonialista contro i francesi sull’isola, Paul Gauguin morì
nel carcere di Hiva Oa. Venne sepolto in una tomba senza nome, che
solo alcuni anni dopo venne riconosciuta e opportunamente sistemata.
Programma di sala e introduzione a cura di Mario Mainino
2019_03_16 Vincenzo Bellini BEATRICE DI TENDA ad Abbiategrasso
Sabato 16 marzo 2019 alle 21
Ex Convento dell'Annunciata
via Pontida - Abbiategrasso
Assessorato alla Cultura del Comune e dalla Biblioteca Civica Brambilla
Associazione Musicale Voce Divina
Vincenzo Bellini
BEATRICE DI TENDA
prima esecuzione 16 marzo del 1833 al Teatro “ La Fenice” di Venezia
La serata viene proposta anche a Milano, Tenda, Binasco e Casale Monferrato.
Beatrice di Tenda - Mara Bezzi (soprano)
Filippo Visconti - Ohyoung Kwon (baritono)
Marco Turri (maestro concertatore al pianoforte)
L’ingresso è libero e gratuito fino ad esaurimento dei posti.
L’appuntamento è promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune e dalla Biblioteca Civica Romeo Brambilla, in collaborazione con l’Associazione Musicale Voce Divina. L’iniziativa fa parte della rassegna realizzata in occasione del 600° anniversario della morte di Beatrice di Tenda avvenuta il 13 settembre 1418 all’interno delle mura del Castello Visconteo di Binasco, per mano del consorte il Duca Filippo Maria Visconti. La figura di Beatrice si lega quindi in modo particolare al territorio e alle città di Abbiategrasso e Binasco, in quanto luoghi a lei cari.
Mara Bezzi, che ha vestito la parte di Beatrice nell’incisione discografica “Beatrice di Tenda, un sodalizio fra storia e musica” realizzata in occasione del 600° anniversario. Il cd realizzato da Bezzi, Turri, Andrea Stefenell e Nikolay Bodganov contiene le pagine musicali più significative tratte dall’opera di Bellini, messe a confronto con trascrizioni e variazioni realizzate da illustri compositori dell'800. Il lavoro è inoltre corredato di un libretto di commento, a cura di Giancarlo Landini e dello storico di Binasco Alberto Maria Cuomo.
L’appuntamento prevede inoltre la presenza straordinaria di Giancarlo Landini, critico musicale e vicedirettore della rivista L’Opera (magazine a livello internazionale), che attraverso il racconto saprà catalizzare l’attenzione del pubblico presente.
Ex Convento dell'Annunciata
via Pontida - Abbiategrasso
Assessorato alla Cultura del Comune e dalla Biblioteca Civica Brambilla
Associazione Musicale Voce Divina
Vincenzo Bellini
BEATRICE DI TENDA
prima esecuzione 16 marzo del 1833 al Teatro “ La Fenice” di Venezia
La serata viene proposta anche a Milano, Tenda, Binasco e Casale Monferrato.
Beatrice di Tenda - Mara Bezzi (soprano)
Filippo Visconti - Ohyoung Kwon (baritono)
Marco Turri (maestro concertatore al pianoforte)
L’ingresso è libero e gratuito fino ad esaurimento dei posti.
L’appuntamento è promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune e dalla Biblioteca Civica Romeo Brambilla, in collaborazione con l’Associazione Musicale Voce Divina. L’iniziativa fa parte della rassegna realizzata in occasione del 600° anniversario della morte di Beatrice di Tenda avvenuta il 13 settembre 1418 all’interno delle mura del Castello Visconteo di Binasco, per mano del consorte il Duca Filippo Maria Visconti. La figura di Beatrice si lega quindi in modo particolare al territorio e alle città di Abbiategrasso e Binasco, in quanto luoghi a lei cari.
Mara Bezzi, che ha vestito la parte di Beatrice nell’incisione discografica “Beatrice di Tenda, un sodalizio fra storia e musica” realizzata in occasione del 600° anniversario. Il cd realizzato da Bezzi, Turri, Andrea Stefenell e Nikolay Bodganov contiene le pagine musicali più significative tratte dall’opera di Bellini, messe a confronto con trascrizioni e variazioni realizzate da illustri compositori dell'800. Il lavoro è inoltre corredato di un libretto di commento, a cura di Giancarlo Landini e dello storico di Binasco Alberto Maria Cuomo.
L’appuntamento prevede inoltre la presenza straordinaria di Giancarlo Landini, critico musicale e vicedirettore della rivista L’Opera (magazine a livello internazionale), che attraverso il racconto saprà catalizzare l’attenzione del pubblico presente.
2019_03_23 La dodicesima notte al PIME di Milano
Sabato 23 marzo 2019 ore 21.00
Teatro Pime, Via Mosè Bianchi 94 - Milano
La dodicesima notte
Posto unico a 10 € invece di 18 €
Sabato 23 marzo 2019 alle ore 21 presso il Teatro Pime di Milano (Via Mosé Bianchi 94) va in scena in replica lo spettacolo “La dodicesima notte”. La commedia shakespeariana, per la regia di Silvia Giulia Mendola, dopo il sold out presso il Teatro Binario7 di Monza e la grande affluenza di pubblico nell’anteprima di novembre presso il Teatro Pime, torna a gran richiesta per la “primavera shakespeariana” della stagione “Anteprime… e non solo!”. Lo spettacolo, prodotto dall’Associazione Culturale PianoinBilico e da GecobEventi, chiude infatti i 3 appuntamenti dedicati a Shakespeare dopo i successi di “Sogno di una notte di mezza estate” (che ha registrato quasi 500 spettatori), e “La commedia degli errori”, con la regia di Eugenio Allegri.
L’adattamento del testo di Livia Castiglioni, strutturato su 8 attori - Angelo Di Figlia, Filippo Farina, Silvia Ferretti, Paolo Garghentino, Silvia Giulia Mendola, Ettore Nicoletti, Silvia Rubino ed Elena Scalet – viene spazialmente e visivamente destrutturato tra platea e palco creando una compresenza tra pubblico e attori. Un coinvolgimento, una vicinanza che rispetta lo spirito elisabettiano.
Il Teatro Pime è situato in zona San Siro, il Teatro Pime è espressione dello spirito che anima l'omonimo centro missionario che si dedica a molti progetti rivolti a grandi e piccini, con 600 posti in platea si pone l'obiettivo di diventare un punto di riferimento artistico e culturale sia per la Zona 8 che per tutta la città di Milano.
INFO 02.43820300
Teatro Pime, Via Mosè Bianchi 94 - Milano
La dodicesima notte
Posto unico a 10 € invece di 18 €
Sabato 23 marzo 2019 alle ore 21 presso il Teatro Pime di Milano (Via Mosé Bianchi 94) va in scena in replica lo spettacolo “La dodicesima notte”. La commedia shakespeariana, per la regia di Silvia Giulia Mendola, dopo il sold out presso il Teatro Binario7 di Monza e la grande affluenza di pubblico nell’anteprima di novembre presso il Teatro Pime, torna a gran richiesta per la “primavera shakespeariana” della stagione “Anteprime… e non solo!”. Lo spettacolo, prodotto dall’Associazione Culturale PianoinBilico e da GecobEventi, chiude infatti i 3 appuntamenti dedicati a Shakespeare dopo i successi di “Sogno di una notte di mezza estate” (che ha registrato quasi 500 spettatori), e “La commedia degli errori”, con la regia di Eugenio Allegri.
L’adattamento del testo di Livia Castiglioni, strutturato su 8 attori - Angelo Di Figlia, Filippo Farina, Silvia Ferretti, Paolo Garghentino, Silvia Giulia Mendola, Ettore Nicoletti, Silvia Rubino ed Elena Scalet – viene spazialmente e visivamente destrutturato tra platea e palco creando una compresenza tra pubblico e attori. Un coinvolgimento, una vicinanza che rispetta lo spirito elisabettiano.
Il Teatro Pime è situato in zona San Siro, il Teatro Pime è espressione dello spirito che anima l'omonimo centro missionario che si dedica a molti progetti rivolti a grandi e piccini, con 600 posti in platea si pone l'obiettivo di diventare un punto di riferimento artistico e culturale sia per la Zona 8 che per tutta la città di Milano.
INFO 02.43820300
Nel 2021 lo spettacolo approda ad Abbiategrasso prima di trasferisti al Centro Asteria di Milano:
Ex Convento dell'Annunciata Abbiategrasso (MI)
Giovedì 4 novembre 2021 – ore 21,00
Sabato 6 novembre 2021 – ore 21,00
Domenica 7 novembre 2021 – ore 17,00
Eventi in Annunciata
SPETTACOLO TEATRALE
Dal 4 novembre al 14 novembre 2021
LA DODICESIMA NOTTE
Commedia degli inganni. Commedia degli equivoci.
Commedia di verità nascoste e travestite.
Dodicesima notte Annunciata
Regia Silvia Giulia Mendola
Personaggi ed interpreti:
ORSINO, Duca d’Illiria - ANDREA VOLPETTI
CURIO, gentiluomo del seguito del Duca - ETTORE NICOLETTI
OLIVIA, contessa - LIVIA CASTIGLIONI
MALVOLIO, maggiordomo di Olivia - PAOLO GARGHENTINO
VIOLA, nel corso della commedia travestita da Cesario - SILVIA RUBINO
SEBASTIAN, suo fratello gemello - PAOLO GARGHENTINO
MARIA, cameriera di Olivia - SILVIA FERRETTI
SIR TOBY BELCH, zio di Olivia - ETTORE NICOLETTI
SIR ANDREW AGUECHEEK, compagno di gozzoviglie di Sir Toby - ANGELO DI FIGLIA
BUFFONE (FESTE), al seguito di Olivia - ELENA SCALET
UN PRETE Padre Tobas - ELENA SCALET
IL CAPITANO DELLA NAVE AFFONDATA, amico di Viola
ANTONIO, un altro capitano di mare, amico di Sebastian
2019_03_15 Torna Walter di Gemma con un nuovo divertente spettacolo di cabaret musicale.
ECOTEATRO
(Ex Teatro di Milano- Cinema Orione)-Via Fezzan,11 - Milano 20146
Prosa, lirica, musical, cabaret, concerti.
STAGIONE 2018/2019
Venerdì 15 marzo 2019 ore 20,45
DO YOU SPEAK MILANES ?
Cabaret musicale con Walter Di Gemma
Il cabaret musicale di Walter di Gemma in un tributo alla nostra Milano e al suo bel dialetto. Il poliedrico attore, cantante, musicista e presentatore del programma Canta Lombardia, è attualmente l'unico esponente di un cantautorato meneghino giovane e in continuo fermento. Satira, attualità e poesia trovano in lui un interprete raffinato e attento, che con semplicità e passione si rivolge a un pubblico che non ha età. Il suo lavoro è reso ancora più affascinante dalla costante ricerca di vocaboli ed espressioni che risultino specchio di una Milano che cambia, libera dagli schemi di chi la vuole ormai senza futuro. Un evento imperdibile per chi ama la nostra magnifica città.
Sabato 30 marzo 2019_03_30 ore 20,45
Domenica 31 marzo 2019_03_31 ore 16,00
THAT'S AMORE
Commedia musicale brillante
Lui. Lei. Non si conoscono. Lui è stato lasciato dalla fidanzata. Lei molla il fidanzato. Lui e Lei si ritrovano senza casa. Lei e Lui affittano, per uno strano scherzo del destino, lo stesso appartamento. Lui e Lei sono costretti a passare un intero week end insieme, ma Lei odia tutti i “Lui” e Lui odia tutte le “Lei”. I problemi arrivano quando arriva “L’altro”. In un vorticoso susseguirsi di situazioni nasce una divertente storia d’amore condita da dolci e romantiche canzoni, una vera e propria commedia musicale “da camera”.
Prezzo speciale per gli iscritti alla newsletter
Potete acquistare i biglietti :
on line: sul sito www.ecoteatro.it/cartellone
in biglietteria: mercoledì mattina e venerdì/sabato pomeriggio
Potete prenotare i posti:
- telefonicamente da mercoledì a sabato dalle ore 15 alle 19 al N. 02 82773651
- via email: inviando un' email al seguente indirizzo: biglietteria@ecoteatro.org
I posti prenotati devono essere ritirati 30 minuti prima dell'inizio dello spettacolo
ECOTEATRO INFO LINE: 02 82773651
(Ex Teatro di Milano- Cinema Orione)-Via Fezzan,11 - Milano 20146
Prosa, lirica, musical, cabaret, concerti.
STAGIONE 2018/2019
Venerdì 15 marzo 2019 ore 20,45
DO YOU SPEAK MILANES ?
Cabaret musicale con Walter Di Gemma
Il cabaret musicale di Walter di Gemma in un tributo alla nostra Milano e al suo bel dialetto. Il poliedrico attore, cantante, musicista e presentatore del programma Canta Lombardia, è attualmente l'unico esponente di un cantautorato meneghino giovane e in continuo fermento. Satira, attualità e poesia trovano in lui un interprete raffinato e attento, che con semplicità e passione si rivolge a un pubblico che non ha età. Il suo lavoro è reso ancora più affascinante dalla costante ricerca di vocaboli ed espressioni che risultino specchio di una Milano che cambia, libera dagli schemi di chi la vuole ormai senza futuro. Un evento imperdibile per chi ama la nostra magnifica città.
Sabato 30 marzo 2019_03_30 ore 20,45
Domenica 31 marzo 2019_03_31 ore 16,00
THAT'S AMORE
Commedia musicale brillante
Lui. Lei. Non si conoscono. Lui è stato lasciato dalla fidanzata. Lei molla il fidanzato. Lui e Lei si ritrovano senza casa. Lei e Lui affittano, per uno strano scherzo del destino, lo stesso appartamento. Lui e Lei sono costretti a passare un intero week end insieme, ma Lei odia tutti i “Lui” e Lui odia tutte le “Lei”. I problemi arrivano quando arriva “L’altro”. In un vorticoso susseguirsi di situazioni nasce una divertente storia d’amore condita da dolci e romantiche canzoni, una vera e propria commedia musicale “da camera”.
Prezzo speciale per gli iscritti alla newsletter
Potete acquistare i biglietti :
on line: sul sito www.ecoteatro.it/cartellone
in biglietteria: mercoledì mattina e venerdì/sabato pomeriggio
Potete prenotare i posti:
- telefonicamente da mercoledì a sabato dalle ore 15 alle 19 al N. 02 82773651
- via email: inviando un' email al seguente indirizzo: biglietteria@ecoteatro.org
I posti prenotati devono essere ritirati 30 minuti prima dell'inizio dello spettacolo
ECOTEATRO INFO LINE: 02 82773651
2019_03_22 Virgo Vox inaugura la stagione musicale nella chiesa di S. Maria Segreta
l'ensemble Virgo Vox inaugura la stagione musicale nella chiesa di S. Maria Segreta
"MUSICA ETERNA-Cultura, arte, fede, bellezza"
VENERDÌ 22 MARZO 2019, ore 21, con il concerto
PITIÉ DE NOUS
Tra le imponenti dinamiche dell'Organo Tamburini, sotto la straordinaria guida di Alessio Corti e le affiatate voci dell'ensemble femminile Virgo Vox, un programma di Quaresima di alto profilo artistico e di profonda spiritualità, tra la fine dell'Ottocento e il pieno secolo scorso.
César Franck: Deuxième Choral en si mineur - organo
Gabriel Fauré: Ave verum corpus - voci femm. e organo
Henk Badings: Stabat Mater - voci femm.
Jean Alain: Deuxième Fantaisie - organo
Arvo Pärt: Zwei Beter - voci femm.
De profundis - voci femm., organo e percussioni
Olivier Messiaen: Apparition de l'Église éternelle
Francis Poulenc: Litanies à la Vierge Noire - voci e organo
Ingresso libero.
Chiesa di Santa Maria Segreta, P.zza Tommaseo, Milano (MM1 Conciliazione)
info www.virgovox.it
i concerti in S.Maria Segreta-Milano
Associazione musicale e culturale
VirgoVox Ensemble
www.virgovox.it
contatto facebook
"MUSICA ETERNA-Cultura, arte, fede, bellezza"
VENERDÌ 22 MARZO 2019, ore 21, con il concerto
PITIÉ DE NOUS
Tra le imponenti dinamiche dell'Organo Tamburini, sotto la straordinaria guida di Alessio Corti e le affiatate voci dell'ensemble femminile Virgo Vox, un programma di Quaresima di alto profilo artistico e di profonda spiritualità, tra la fine dell'Ottocento e il pieno secolo scorso.
César Franck: Deuxième Choral en si mineur - organo
Gabriel Fauré: Ave verum corpus - voci femm. e organo
Henk Badings: Stabat Mater - voci femm.
Jean Alain: Deuxième Fantaisie - organo
Arvo Pärt: Zwei Beter - voci femm.
De profundis - voci femm., organo e percussioni
Olivier Messiaen: Apparition de l'Église éternelle
Francis Poulenc: Litanies à la Vierge Noire - voci e organo
Ingresso libero.
Chiesa di Santa Maria Segreta, P.zza Tommaseo, Milano (MM1 Conciliazione)
info www.virgovox.it
i concerti in S.Maria Segreta-Milano
Associazione musicale e culturale
VirgoVox Ensemble
www.virgovox.it
contatto facebook
2019_03_23 PROVANDO BEETHOVEN lettura concerto al Verdi di Cassolnovo
Sabato 23 Marzo 2019 ore 21.00
Teatro verdi Via Oberdan 6 CASSOLNOVO
ultimo appuntamento per la rassegna
IL TEATRO AL VERDI
IL PIANOFORTE VUOTO:
PROVANDO BEETHOVEN
SPETTACOLO PER I 250 ANNI DI LUDWIG VAN BEETHOVEN NEL 2020
ENTRATA AD OFFERTA LIBERA
destinata ai progetti extracurriculari scuole Cassolnovo e Molino del Conte
Ultimo appuntamento dedicato alla drammaturgia della rassegna cassolese e sarà con un grande evento realizzato appositamente per ricordare il 250 mo anniversario dalla nascita di L. Van BEETHOVEN con il ritorno della Compagnia Parole a Manovella, in particolare con la presenza dell'attore Max Di Landro molto apprezzato qui per le sue precedenti esibizioni sia con NOVECENTO che con BALESTRE SVIZZERE. Assieme a lui il pianista Manuel Signorelli che si esibirà su uno stupendo pianoforte a coda naturalmente eseguendo opere di Beethoven.
Ludwig van Beethoven – di cui nel 2020 ricorrono i 250 anni dalla nascita – è una figura centrale della cultura europea, non solo dal punto di vista musicale.
Le sue composizioni continuano ad essere eseguite ed ascoltate in tutto il mondo e ad influenzare scrittori, pittori, registi e, ovviamente, musicisti. Ma chi era l'uomo dietro quella musica? Abbiamo spesso l'immagine di una persona burbera, spettinata e dallo sguardo fulminante. Questa è solo una parte della sua complessa anima, segnata da un rapporto difficile con le persone, dalla tragedia della sordità e dalla lotta titanica contro il destino.
Beethoven era anche un uomo che amava la compagnia, le passeggiate nel verde, le battute ironiche e che viveva nel culto dell'altruismo e della fratellanza illuministica.
Con un grande lavoro di documentazione su opere pianistiche, biografie (come quella di Solomon), lettere, diari e film (come “Lezione Ventuno” e “Amata Immortale”), l'autore-attore Max Di Landro, il musicista Manuel Signorelli e il regista Marco Aluzzi hanno dato vita al monologo-laboratorio “Il Pianoforte vuoto: provando Beethoven”.
Lo spettacolo è realizzato dal Gruppo Parole a Manovella, in collaborazione con l'Associazione Gabriel Faurè/Orchestra Città di Vigevano.
Il risultato è un dialogo tra il personaggio Ludwig, il suo interprete teatrale e quello musicale: un testo che fa da base ad un intrecciarsi sempre più stretto tra vita e arte, con lo sfondo della scenografia di Paolo Bove.
Un Beethoven lontano da una rappresentazione strettamente biografica, in un contesto in cui l'attenzione si focalizza sul processo creativo, sull'intimità familiare e sull'aspetto visivo della composizione musicale.
Teatro verdi Via Oberdan 6 CASSOLNOVO
ultimo appuntamento per la rassegna
IL TEATRO AL VERDI
IL PIANOFORTE VUOTO:
PROVANDO BEETHOVEN
SPETTACOLO PER I 250 ANNI DI LUDWIG VAN BEETHOVEN NEL 2020
ENTRATA AD OFFERTA LIBERA
destinata ai progetti extracurriculari scuole Cassolnovo e Molino del Conte
Ultimo appuntamento dedicato alla drammaturgia della rassegna cassolese e sarà con un grande evento realizzato appositamente per ricordare il 250 mo anniversario dalla nascita di L. Van BEETHOVEN con il ritorno della Compagnia Parole a Manovella, in particolare con la presenza dell'attore Max Di Landro molto apprezzato qui per le sue precedenti esibizioni sia con NOVECENTO che con BALESTRE SVIZZERE. Assieme a lui il pianista Manuel Signorelli che si esibirà su uno stupendo pianoforte a coda naturalmente eseguendo opere di Beethoven.
Ludwig van Beethoven – di cui nel 2020 ricorrono i 250 anni dalla nascita – è una figura centrale della cultura europea, non solo dal punto di vista musicale.
Le sue composizioni continuano ad essere eseguite ed ascoltate in tutto il mondo e ad influenzare scrittori, pittori, registi e, ovviamente, musicisti. Ma chi era l'uomo dietro quella musica? Abbiamo spesso l'immagine di una persona burbera, spettinata e dallo sguardo fulminante. Questa è solo una parte della sua complessa anima, segnata da un rapporto difficile con le persone, dalla tragedia della sordità e dalla lotta titanica contro il destino.
Beethoven era anche un uomo che amava la compagnia, le passeggiate nel verde, le battute ironiche e che viveva nel culto dell'altruismo e della fratellanza illuministica.
Con un grande lavoro di documentazione su opere pianistiche, biografie (come quella di Solomon), lettere, diari e film (come “Lezione Ventuno” e “Amata Immortale”), l'autore-attore Max Di Landro, il musicista Manuel Signorelli e il regista Marco Aluzzi hanno dato vita al monologo-laboratorio “Il Pianoforte vuoto: provando Beethoven”.
Lo spettacolo è realizzato dal Gruppo Parole a Manovella, in collaborazione con l'Associazione Gabriel Faurè/Orchestra Città di Vigevano.
Il risultato è un dialogo tra il personaggio Ludwig, il suo interprete teatrale e quello musicale: un testo che fa da base ad un intrecciarsi sempre più stretto tra vita e arte, con lo sfondo della scenografia di Paolo Bove.
Un Beethoven lontano da una rappresentazione strettamente biografica, in un contesto in cui l'attenzione si focalizza sul processo creativo, sull'intimità familiare e sull'aspetto visivo della composizione musicale.
2019_07_04 Risorgimento in musica in Italia
CANTI DEL RISORGIMENTO ITALIANO
Dopo i vari appuntamenti per il 150° della Unità d'Italia tornano alla ribalta i momenti musicali, sinfonici, corali, lirici che sono in qualche modo collegati al fenomeno che sconvolse la penisola italiana nel mezzo del 1800, cosa ripetutasi ahimè per nella prima metà del 1900. Philip Gossett, docente a Chicago e alla Sapienza di Roma, ha censito oltre sessanta fra inni e cori pubblicati dall’editore Ricordi nel 1848 durante quel breve periodo di libertà.
L’effetto immediato delle opere di Verdi durante il Risorgimento riguarda solo una piccola élite, visto lo scarso livello della istruzione del popolo. Mentre su finire dell’Ottocento l’identificazione con Verdi si estende anche a strati più vasti grazie alla popolarità delle arie verdiane diffuse dalle bande o dagli organetti di strada.
Al tempo del Risorgimento (1815 – 1871) in questo periodo storico si inseriscono nel mito della fondazione dell’Italia unita le opere di Verdi, Nabucco (1842), I Lombardi alla prima crociata (1843) Ernani (1844), Il corsaro (1848), La battaglia di Legnano (1849).
Ricordiamo che già dai primi dell'800 l'unità d'Italia trapela anche nella "Italiana in Algeri" (1813) di G.Rossini o in "I Puritani" (1835) di V.Bellini.
Giuseppe Verdi:
2017 novembre Il Canto degli Italiani inno ufficiale della Repubblica italiana
Con il titolo Il canto degli italiani, l'inno di Mameli, conosciuto universalmente come Fratelli d'Italia, diventa inno ufficiale della Repubblica italiana. La commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama ha approvato, in sede deliberante, il ddl per la sua istituzionalizzazione.
2012 legge (23 novembre 2012, n.222)
l'insegnamento dell'inno nelle scuole italiane e l'istituzione del 17 marzo quale 'Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'inno e della bandiera' in memoria della data della proclamazione a Torino, nell'anno 1861, dell'Unità d'Italia.
1996 Va’ pensiero
Nabucco Va’ pensiero Giuseppe Verdi/Temistocle Solera,
Costituzione transitoria della Padania
Scelta dalla Lega con in testa il leader Umberto Bossi
1981 Va’ pensiero
sondaggio promosso dal programma «Portobello»
la maggioranza degli italiani (sica) avrebbe preferito intonare il Va’ pensiero.
ha affascinato anche altri, da Bettino Craxi a Rocco Buttiglione, passando per lo scrittore Guido Ceronetti.
1946 il 12 ottobre
Inno di Mameli, adottato ufficialmente dalla neonata Repubblica Italiana. Consiglio dei ministri coordinato da Alcide De Gasperi, ne autorizzò "provvisoriamente" l'uso come inno nazionale.
1918 Inno del Piave
Il brano fu composto nel 1918 dal maestro Ermete Giovanni Gaeta (noto con lo pseudonimo di E.A. Mario).
1862 Inno delle Nazioni
Giuseppe Verdi inserisce il “Canto degli Italiani”, come simbolo musicale dell’Italia, nel “Inno delle Nazioni”, accanto a “La Marsigliese” e a ”God Save the Queen”. Alla fine della Seconda guerra mondiale, a Londra, Arturo Toscanini diresse e incise l’Inno delle nazioni. E' formato da cinque strofe alternate dal ritornello «Né deporrem la spada finché sia schiavo un angolo dell’Italia contrada. Finché non sia l’Italia una dall’Alpi al mar».
1860 Inno di Garibaldi - a grande orchestra per Coro e Orchestra
Saverio Mercadante (1795-1870) testi di E. Delpreite Vedi copia anastatica
1849 Fratelli d’Italia (Il canto degli italiani)
Mameli/Novaro difesa di Roma i francesi furono respinti al Gianicolo.
1848 INNO MILITARE [NON DEPORREM LASPADA]
Fratelli d’Italia autore il giovane poeta e patriota genovese Goffredo Mameli viene musicato nuovamente da Giuseppe Verdi per richiesta di Giuseppe Mazzini. «Grido di guerra Inno Popolare musicato da Giuseppe Verdi, Edizione economica per uso del Popolo»
1848 marzo Per la patria il sangue han dato
Stefano Ronchetti-Monteviti
Per la patria il sangue han dato - Inno Nazionale
In occasione delle solenni esequie pei morti nella Rivoluzione di Milano nel Marzo 1848.
Poesia di Giulio Carcano
1848 marzo Fratelli d’Italia Mameli/Novaro
insurrezione di Milano
1847 agosto Fratelli d’Italia Goffredo Mameli - Michele Novaro
Fratelli d’Italia autore il giovane poeta e patriota genovese Goffredo Mameli caduto a 22 anni, nel 1848, durante la difesa della Repubblica Romana (scritto 10 settembre 1847) musicato dal maestro genovese Michele Novaro (musicato 24 novembre 1847) e musicò molti altri canti patriottici.
Fu scritto per protesta contro l’armistizio Salasco che ha segnato la capitolazione del Piemonte e la fine della prima parte della guerra contro l’Austria.
1842 Nabucco
Va’ pensiero Giuseppe Verdi/Temistocle Solera, si tenne alla Scala di Milano il 9 marzo 1842
1831 Marcia Reale
come inno nazionale
Vedi alcune fonti
Storia del canto degli Italiani
Elenco canti patriottici
Testi canti e inni 1848-1861
1937 VENTENNIO
SUONA LA TROMBA
Testo di: Goffredo Mameli, (Anonimo)
Musica di: Giuseppe Verdi
I
Viva l’Italia or vendica
la gloria sua primiera,
segno ai redenti popoli,
la tricolor bandiera.
che, nata tra i patiboli,
terribile discende
fra le guerresche tende
dei prodi che giurar
(Ritornello)
Figli d’Italia, avanti,
finchè nel cielo l’aquila
di Roma guidi i fanti;
finchè la Proletaria
non vinca in terra e in mar.
II
Viva l'Italia e tremino
gli ignavi e gli oppressori
Suona la tromba e fervono
d'ardore i nostri cori:
Dio pugnerà col popolo
Curvate il capo, o genti,
la speme dei redenti,
la nuova Roma appar.
(Ritornello)
Variante dell’Inno Militare [Non deporrem la Spada] di cui riprende la IV e la V strofa del testo originale, apportando alcune variazioni, con un nuovo ritornello.
1859 CANTI DEL RISORGIMENTO ITALIANO testi
CANTO DI GUERRA DEGLI ITALIANI
Testo di: Carlo Foldi
Musica di: Carlo Foldi
O fratelli della guerra,
già lo squillo risuonò,
e l’oppressa nostra terra,
a francarsi convocò.
L’alpe, il mare, la pianura
Quello squillo rinfiammò;
pe’ stranieri la natura,
quest’Italia non formò.
Guerra, guerra, mortal guerra,
al nemico, allo straniero!
Ciascun sia, qual può, guerriero,
e l’Italia vincerà.
Senza Patria e servi ancora,
noi, da secoli, fremiamo;
sorgiam tutti, insieme sorgiamo;
Patria avremo e libertà.
Al temuto tricolore
Che il nemico calpestò,
indomato il nostro core,
fede e culto conservò.
Or, che pegno di riscatto
Per l’Italia, sventolò,
egli stringa in n sol patto,
quanti l’Italia generò.
Guerra, guerra, mortal guerra,
dell’Italia agli oppressori,
no, padroni né signori,
più l’Italia non avrà!
1858 CANTI DEL RISORGIMENTO ITALIANO testi
INNO DI GARIBALDI
Testo di: Luigi Mercantini
Musica di: Alessio Olivieri
I
Si scopron le tombe, si levano i morti,
i martiri nostri son tutti risorti !
Le spade nel pugno, gli allori alle chiome,
la fiamma ed il nome - d'Italia nel cor !
Veniamo ! Veniamo ! Su, o giovani schiere !
Su al vento per tutto le nostre bandiere !
Su tutti col ferro, su tutti col foco,
su tutti col nome d'Italia nel cor.
(Ritornello)
Va' fuori d'Italia, va' fuori ch'è l'ora!
Va' fuori d'Italia, va' fuori o stranier!
II
La terra dei fiori, dei suoni e dei carmi
ritorni, qual'era, la terra dell'armi !
Di cento catene le avvinser la mano,
ma ancor di Legnano - sa i ferri brandir !
Bastone tedesco l'Italia non doma,
non crescono al giogo le stirpi di Roma ;
più Italia non vuole stranieri e tiranni,
già troppi son gli anni - che dura il servir.
(Ritornello)
III
Le case d'Italia son fatte per noi,
è là sul Danubio la casa de' tuoi :
tu i campi ci guasti, tu il pane c'involi,
i nostri figliuoli - per noi li vogliam.
Son l'Alpi e i due mari d'Italia i confini,
col carro di fuoco rompiam gli Appennini :
distrutto ogni segno di vecchia frontiera,
la nostra bandiera - per tutto innalziam.
(Ritornello)
IV
Sien mute le lingue, sien pronte le braccia ;
soltanto al nemico volgiamo la faccia,
e tosto oltre i monti n’andrà lo straniero,
se tutta un pensiero – l’Italia sarà.
Non basta il trionfo di barbare spoglie,
si chiudano ai ladri d’Italia le soglie :
le genti d’Italia son tutte una sola,
son tutte una sola – le cento città.
(Ritornello)
1848 CANTI DEL RISORGIMENTO ITALIANO testi
INNO MILITARE [NON DEPORREM LASPADA]
Testo di: Goffredo Mameli
Musica di: Giuseppe Verdi
I
Suona la tromba: ondeggiano (a)
le insegne gialle e nere.
Fuoco! perdio, sui barbari,
sulle vendute schiere.
Già ferve la battaglia
al Dio dei forti, osanna!
le baionette in canna
è giunta l'ora di pugnar!
(Ritornello)
Non deporrem la spada,
finchè sia schiavo un angolo
dell'itala contrada.
Finchè non sia l'Italia
una dall'Alpi al mar
II
Avanti.!... Viva Italia, (a)
viva la gran risorta: (a)
se mille forti muoiono,
dite, che è ciò? Che importa (a)
se a mille a mille cadono
trafitti i suoi campioni?
Siam ventisei milioni
e tutti lo giurar. (Ritornello)
III
Sarà l'Italia. Edìfica
su la vagante arena
Chi tenta opporsi, miseri,
sui sogni lor la piena
Dio verserà del popolo!
Curvate il capo o genti:
la speme dei redenti,
la nuova Roma appar. (Ritornello)
IV
Fin che rimanga un braccio (a)
dispiegherassi altera, (a)
segno ai redenti popoli,
la tricolor bandiera.
che, nata tra i patiboli,
terribile discende
fra le guerresche tende
dei prodi che giurar. (Ritornello)
V
Sarà l'Italia - e tremino
gli ignavi e gli oppressori
Suona la tromba e fervono
d'ardore i nostri cori:
Dio pugnerà col popolo
Curvate il capo, o genti,
la speme dei redenti,
la nuova Roma appar. (Ritornello)
VI
Noi lo giuriam pei martiri,
uccisi dai tiranni,
pei sacrosanti palpiti,
compressi in cor tant'anni,
e questo suol che sanguina
il sangue degli eroi,
al cielo, ai figli tuoi
ci sia solenne altar. (Ritornello)
1848 CANTI DEL RISORGIMENTO ITALIANO testi
AI MORTI PER LA PATRIA
Testo di: Giulio Carcano
Musica di: Stefano Ronchetti Monteviti
I
Per la Patria il sangue han dato
Esclamando: Italia e Pio!
L'alme pure han reso a Dio,
Benedetti nel morir.
Hanno vinto, e consumato
II santissimo martiri
Di quei forti - per noi morti
Sacro è il grido e non morrà. (Ritornello)
II
Noi per essi alfm redenti
Salutiamo i dì novelli;
Sovra il sangue dei fratelli
Noi giuriamo libertà!
E sul capo dei potenti
L'altro giuro tuonerà.
Di quei forti - per noi morti
Sacro è il grido e non morrà. (Ritornello)
III
Uno cadde, « sorger cento
Alla voce degli eroi:
Or si pugna alfin per noi,
Fugge insano l'oppressor;
E lo agghiaccia di spavento
La bandiera Tricolor.
Di quei forti - per noi morti
Sacro è il grido e non morrà. (Ritornello)
IV
O Signor! Sul patrio altare
Noi t'offrimmo i nostri figli;
Scrivi in ciel, ne' tuoi consigli.
Dopo secoli, il gran dì:
Dall'Alpi insino al mare
Tutta Italia un giuro unì.
Di quei forti - per noi morti
Sacro è il grido e non morrà. (Ritornello)
1847 CANTI DEL RISORGIMENTO ITALIANO testi
INNO DI MAMELI [IL CANTO DEGLI ITALIANI]
Testo di: Goffredo Mameli
Musica di: Michele Novaro
I
Fratelli d'Italia,
l'Italia s'è desta;
dell'elmo di Scipio
s'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
le porga la chioma;
ché schiava di Roma
Iddio la creò.
(Ritornello)
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte
siam pronti alla morte
l’Italia chiamò.
II
Noi siamo da secoli
calpesti, derisi,
perché non siam popolo,
perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
bandiera, una speme;
di fonderci insieme
già l'ora suonò.
(Ritornello)
III
Uniamoci, amiamoci;
l'unione e l'amore
rivelano ai popoli
le vie del Signore.
Giuriamo far libero
il suolo natio:
uniti, per Dio,
chi vincer ci può?
(Ritornello)
IV
Dall'Alpe a Sicilia,
dovunque è Legnano;
ogn'uom di Ferruccio
ha il core, e la mano;
i bimbi d'Italia
si chiaman Balilla;
il suon d'ogni squilla
i Vespri suonò.
(Ritornello)
V
Son giunchi che piegano
le spade vendute;
già l'Aquila d'Austria
le penne ha perdute.
Iil sangue d'Italia
e il sangue Polacco
bevé col Cosacco,
ma il cor le bruciò.
(Ritornello)
Guarda qui alcuni concerti realizzati nel anno del centenario:
https://concertodautunno.blogspot.com/2011/05/20110601-concerto-sinfonico-corale-al.html
https://concertodautunno.blogspot.com/2011/08/20110827-ultrapadum-per-il-grande.html
https://concertodautunno.blogspot.com/2011/10/20111015-teatro-cagnoni-concerto-dei.html
https://concertodautunno.blogspot.com/2011/03/20110320-raistoria-si-collega-con.html
Dopo i vari appuntamenti per il 150° della Unità d'Italia tornano alla ribalta i momenti musicali, sinfonici, corali, lirici che sono in qualche modo collegati al fenomeno che sconvolse la penisola italiana nel mezzo del 1800, cosa ripetutasi ahimè per nella prima metà del 1900. Philip Gossett, docente a Chicago e alla Sapienza di Roma, ha censito oltre sessanta fra inni e cori pubblicati dall’editore Ricordi nel 1848 durante quel breve periodo di libertà.
L’effetto immediato delle opere di Verdi durante il Risorgimento riguarda solo una piccola élite, visto lo scarso livello della istruzione del popolo. Mentre su finire dell’Ottocento l’identificazione con Verdi si estende anche a strati più vasti grazie alla popolarità delle arie verdiane diffuse dalle bande o dagli organetti di strada.
Al tempo del Risorgimento (1815 – 1871) in questo periodo storico si inseriscono nel mito della fondazione dell’Italia unita le opere di Verdi, Nabucco (1842), I Lombardi alla prima crociata (1843) Ernani (1844), Il corsaro (1848), La battaglia di Legnano (1849).
Ricordiamo che già dai primi dell'800 l'unità d'Italia trapela anche nella "Italiana in Algeri" (1813) di G.Rossini o in "I Puritani" (1835) di V.Bellini.
Giuseppe Verdi:
- Nabucco (1842), Temistocle Solera VA PENSIERO
- I Lombardi alla prima crociata (1843) Temistocle Solera O SIGNORE DAL TETTO NATIO
- Ernani (1844) Francesco Maria Piave SI RIDESTI IL LEON DI CASTIGLIA
- Il corsaro (1848)
- La battaglia di Legnano (1849)
- I Puritani (1835) Carlo Pepoli SUONI LA TROMBA E INTREPIDO
2017 novembre Il Canto degli Italiani inno ufficiale della Repubblica italiana
Con il titolo Il canto degli italiani, l'inno di Mameli, conosciuto universalmente come Fratelli d'Italia, diventa inno ufficiale della Repubblica italiana. La commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama ha approvato, in sede deliberante, il ddl per la sua istituzionalizzazione.
2012 legge (23 novembre 2012, n.222)
l'insegnamento dell'inno nelle scuole italiane e l'istituzione del 17 marzo quale 'Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'inno e della bandiera' in memoria della data della proclamazione a Torino, nell'anno 1861, dell'Unità d'Italia.
1996 Va’ pensiero
Nabucco Va’ pensiero Giuseppe Verdi/Temistocle Solera,
Costituzione transitoria della Padania
Scelta dalla Lega con in testa il leader Umberto Bossi
1981 Va’ pensiero
sondaggio promosso dal programma «Portobello»
la maggioranza degli italiani (sica) avrebbe preferito intonare il Va’ pensiero.
ha affascinato anche altri, da Bettino Craxi a Rocco Buttiglione, passando per lo scrittore Guido Ceronetti.
1946 il 12 ottobre
Inno di Mameli, adottato ufficialmente dalla neonata Repubblica Italiana. Consiglio dei ministri coordinato da Alcide De Gasperi, ne autorizzò "provvisoriamente" l'uso come inno nazionale.
1918 Inno del Piave
Il brano fu composto nel 1918 dal maestro Ermete Giovanni Gaeta (noto con lo pseudonimo di E.A. Mario).
1862 Inno delle Nazioni
Giuseppe Verdi inserisce il “Canto degli Italiani”, come simbolo musicale dell’Italia, nel “Inno delle Nazioni”, accanto a “La Marsigliese” e a ”God Save the Queen”. Alla fine della Seconda guerra mondiale, a Londra, Arturo Toscanini diresse e incise l’Inno delle nazioni. E' formato da cinque strofe alternate dal ritornello «Né deporrem la spada finché sia schiavo un angolo dell’Italia contrada. Finché non sia l’Italia una dall’Alpi al mar».
1860 Inno di Garibaldi - a grande orchestra per Coro e Orchestra
Saverio Mercadante (1795-1870) testi di E. Delpreite Vedi copia anastatica
1849 Fratelli d’Italia (Il canto degli italiani)
Mameli/Novaro difesa di Roma i francesi furono respinti al Gianicolo.
1848 INNO MILITARE [NON DEPORREM LASPADA]
Fratelli d’Italia autore il giovane poeta e patriota genovese Goffredo Mameli viene musicato nuovamente da Giuseppe Verdi per richiesta di Giuseppe Mazzini. «Grido di guerra Inno Popolare musicato da Giuseppe Verdi, Edizione economica per uso del Popolo»
1848 marzo Per la patria il sangue han dato
Stefano Ronchetti-Monteviti
Per la patria il sangue han dato - Inno Nazionale
In occasione delle solenni esequie pei morti nella Rivoluzione di Milano nel Marzo 1848.
Poesia di Giulio Carcano
1848 marzo Fratelli d’Italia Mameli/Novaro
insurrezione di Milano
1847 agosto Fratelli d’Italia Goffredo Mameli - Michele Novaro
Fratelli d’Italia autore il giovane poeta e patriota genovese Goffredo Mameli caduto a 22 anni, nel 1848, durante la difesa della Repubblica Romana (scritto 10 settembre 1847) musicato dal maestro genovese Michele Novaro (musicato 24 novembre 1847) e musicò molti altri canti patriottici.
Fu scritto per protesta contro l’armistizio Salasco che ha segnato la capitolazione del Piemonte e la fine della prima parte della guerra contro l’Austria.
1842 Nabucco
Va’ pensiero Giuseppe Verdi/Temistocle Solera, si tenne alla Scala di Milano il 9 marzo 1842
1831 Marcia Reale
come inno nazionale
Vedi alcune fonti
Storia del canto degli Italiani
Elenco canti patriottici
Testi canti e inni 1848-1861
1937 VENTENNIO
SUONA LA TROMBA
Testo di: Goffredo Mameli, (Anonimo)
Musica di: Giuseppe Verdi
I
Viva l’Italia or vendica
la gloria sua primiera,
segno ai redenti popoli,
la tricolor bandiera.
che, nata tra i patiboli,
terribile discende
fra le guerresche tende
dei prodi che giurar
(Ritornello)
Figli d’Italia, avanti,
finchè nel cielo l’aquila
di Roma guidi i fanti;
finchè la Proletaria
non vinca in terra e in mar.
II
Viva l'Italia e tremino
gli ignavi e gli oppressori
Suona la tromba e fervono
d'ardore i nostri cori:
Dio pugnerà col popolo
Curvate il capo, o genti,
la speme dei redenti,
la nuova Roma appar.
(Ritornello)
Variante dell’Inno Militare [Non deporrem la Spada] di cui riprende la IV e la V strofa del testo originale, apportando alcune variazioni, con un nuovo ritornello.
1859 CANTI DEL RISORGIMENTO ITALIANO testi
CANTO DI GUERRA DEGLI ITALIANI
Testo di: Carlo Foldi
Musica di: Carlo Foldi
O fratelli della guerra,
già lo squillo risuonò,
e l’oppressa nostra terra,
a francarsi convocò.
L’alpe, il mare, la pianura
Quello squillo rinfiammò;
pe’ stranieri la natura,
quest’Italia non formò.
Guerra, guerra, mortal guerra,
al nemico, allo straniero!
Ciascun sia, qual può, guerriero,
e l’Italia vincerà.
Senza Patria e servi ancora,
noi, da secoli, fremiamo;
sorgiam tutti, insieme sorgiamo;
Patria avremo e libertà.
Al temuto tricolore
Che il nemico calpestò,
indomato il nostro core,
fede e culto conservò.
Or, che pegno di riscatto
Per l’Italia, sventolò,
egli stringa in n sol patto,
quanti l’Italia generò.
Guerra, guerra, mortal guerra,
dell’Italia agli oppressori,
no, padroni né signori,
più l’Italia non avrà!
1858 CANTI DEL RISORGIMENTO ITALIANO testi
INNO DI GARIBALDI
Testo di: Luigi Mercantini
Musica di: Alessio Olivieri
I
Si scopron le tombe, si levano i morti,
i martiri nostri son tutti risorti !
Le spade nel pugno, gli allori alle chiome,
la fiamma ed il nome - d'Italia nel cor !
Veniamo ! Veniamo ! Su, o giovani schiere !
Su al vento per tutto le nostre bandiere !
Su tutti col ferro, su tutti col foco,
su tutti col nome d'Italia nel cor.
(Ritornello)
Va' fuori d'Italia, va' fuori ch'è l'ora!
Va' fuori d'Italia, va' fuori o stranier!
II
La terra dei fiori, dei suoni e dei carmi
ritorni, qual'era, la terra dell'armi !
Di cento catene le avvinser la mano,
ma ancor di Legnano - sa i ferri brandir !
Bastone tedesco l'Italia non doma,
non crescono al giogo le stirpi di Roma ;
più Italia non vuole stranieri e tiranni,
già troppi son gli anni - che dura il servir.
(Ritornello)
III
Le case d'Italia son fatte per noi,
è là sul Danubio la casa de' tuoi :
tu i campi ci guasti, tu il pane c'involi,
i nostri figliuoli - per noi li vogliam.
Son l'Alpi e i due mari d'Italia i confini,
col carro di fuoco rompiam gli Appennini :
distrutto ogni segno di vecchia frontiera,
la nostra bandiera - per tutto innalziam.
(Ritornello)
IV
Sien mute le lingue, sien pronte le braccia ;
soltanto al nemico volgiamo la faccia,
e tosto oltre i monti n’andrà lo straniero,
se tutta un pensiero – l’Italia sarà.
Non basta il trionfo di barbare spoglie,
si chiudano ai ladri d’Italia le soglie :
le genti d’Italia son tutte una sola,
son tutte una sola – le cento città.
(Ritornello)
1848 CANTI DEL RISORGIMENTO ITALIANO testi
INNO MILITARE [NON DEPORREM LASPADA]
Testo di: Goffredo Mameli
Musica di: Giuseppe Verdi
I
Suona la tromba: ondeggiano (a)
le insegne gialle e nere.
Fuoco! perdio, sui barbari,
sulle vendute schiere.
Già ferve la battaglia
al Dio dei forti, osanna!
le baionette in canna
è giunta l'ora di pugnar!
(Ritornello)
Non deporrem la spada,
finchè sia schiavo un angolo
dell'itala contrada.
Finchè non sia l'Italia
una dall'Alpi al mar
II
Avanti.!... Viva Italia, (a)
viva la gran risorta: (a)
se mille forti muoiono,
dite, che è ciò? Che importa (a)
se a mille a mille cadono
trafitti i suoi campioni?
Siam ventisei milioni
e tutti lo giurar. (Ritornello)
III
Sarà l'Italia. Edìfica
su la vagante arena
Chi tenta opporsi, miseri,
sui sogni lor la piena
Dio verserà del popolo!
Curvate il capo o genti:
la speme dei redenti,
la nuova Roma appar. (Ritornello)
IV
Fin che rimanga un braccio (a)
dispiegherassi altera, (a)
segno ai redenti popoli,
la tricolor bandiera.
che, nata tra i patiboli,
terribile discende
fra le guerresche tende
dei prodi che giurar. (Ritornello)
V
Sarà l'Italia - e tremino
gli ignavi e gli oppressori
Suona la tromba e fervono
d'ardore i nostri cori:
Dio pugnerà col popolo
Curvate il capo, o genti,
la speme dei redenti,
la nuova Roma appar. (Ritornello)
VI
Noi lo giuriam pei martiri,
uccisi dai tiranni,
pei sacrosanti palpiti,
compressi in cor tant'anni,
e questo suol che sanguina
il sangue degli eroi,
al cielo, ai figli tuoi
ci sia solenne altar. (Ritornello)
1848 CANTI DEL RISORGIMENTO ITALIANO testi
AI MORTI PER LA PATRIA
Testo di: Giulio Carcano
Musica di: Stefano Ronchetti Monteviti
I
Per la Patria il sangue han dato
Esclamando: Italia e Pio!
L'alme pure han reso a Dio,
Benedetti nel morir.
Hanno vinto, e consumato
II santissimo martiri
Di quei forti - per noi morti
Sacro è il grido e non morrà. (Ritornello)
II
Noi per essi alfm redenti
Salutiamo i dì novelli;
Sovra il sangue dei fratelli
Noi giuriamo libertà!
E sul capo dei potenti
L'altro giuro tuonerà.
Di quei forti - per noi morti
Sacro è il grido e non morrà. (Ritornello)
III
Uno cadde, « sorger cento
Alla voce degli eroi:
Or si pugna alfin per noi,
Fugge insano l'oppressor;
E lo agghiaccia di spavento
La bandiera Tricolor.
Di quei forti - per noi morti
Sacro è il grido e non morrà. (Ritornello)
IV
O Signor! Sul patrio altare
Noi t'offrimmo i nostri figli;
Scrivi in ciel, ne' tuoi consigli.
Dopo secoli, il gran dì:
Dall'Alpi insino al mare
Tutta Italia un giuro unì.
Di quei forti - per noi morti
Sacro è il grido e non morrà. (Ritornello)
1847 CANTI DEL RISORGIMENTO ITALIANO testi
INNO DI MAMELI [IL CANTO DEGLI ITALIANI]
Testo di: Goffredo Mameli
Musica di: Michele Novaro
I
Fratelli d'Italia,
l'Italia s'è desta;
dell'elmo di Scipio
s'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
le porga la chioma;
ché schiava di Roma
Iddio la creò.
(Ritornello)
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte
siam pronti alla morte
l’Italia chiamò.
II
Noi siamo da secoli
calpesti, derisi,
perché non siam popolo,
perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
bandiera, una speme;
di fonderci insieme
già l'ora suonò.
(Ritornello)
III
Uniamoci, amiamoci;
l'unione e l'amore
rivelano ai popoli
le vie del Signore.
Giuriamo far libero
il suolo natio:
uniti, per Dio,
chi vincer ci può?
(Ritornello)
IV
Dall'Alpe a Sicilia,
dovunque è Legnano;
ogn'uom di Ferruccio
ha il core, e la mano;
i bimbi d'Italia
si chiaman Balilla;
il suon d'ogni squilla
i Vespri suonò.
(Ritornello)
V
Son giunchi che piegano
le spade vendute;
già l'Aquila d'Austria
le penne ha perdute.
Iil sangue d'Italia
e il sangue Polacco
bevé col Cosacco,
ma il cor le bruciò.
(Ritornello)
Guarda qui alcuni concerti realizzati nel anno del centenario:
https://concertodautunno.blogspot.com/2011/05/20110601-concerto-sinfonico-corale-al.html
https://concertodautunno.blogspot.com/2011/08/20110827-ultrapadum-per-il-grande.html
https://concertodautunno.blogspot.com/2011/10/20111015-teatro-cagnoni-concerto-dei.html
https://concertodautunno.blogspot.com/2011/03/20110320-raistoria-si-collega-con.html