2015_12_13 Josquin, Bach e una prima assoluta alla Chiesa di San Fedele a Milano con Il Canto di Orfeo

Domenica 13 dicembre 2015_12_13 alle ore 17
nella Chiesa di San Fedele a Milano.
Organizzazione Il Canto di Orfeo

Josquin, Bach e una prima assoluta
Chiesa di San Fedele domenica 13 dicembre 2015 ore 17.00
In collaborazione con Goethe Institut
Con il contributo di Fondazione Cariplo
Musiche di Josquin Desprez, J.S. Bach e Matteo Giuliani (vincitore del Premio San Fedele)
Il Canto di Orfeo
Gianluca Capuano, direzione
INGRESSO LIBERO
Informazioni: Biglietteria Auditorium lun-ven 10/12.30 - 14/18 
tel.02 86352231 -  www.centrosanfedele.net
PROGRAMMA

Josquin Desprez (1450-1521)
Missa Pange lingua
Kyrie, Christe, Kyrie
Gloria
Credo
Sanctus, Benedictus
Agnus Dei

Gregoriano Salve Regina

Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Nun komm der Heiden Heiland, BWV 599, corale per organo, dall´Orgelbüchlein
Inno ambrosiano Veni, Redemptor gentium

Matteo Giuliani (1984)
Ostendis, per otto voci miste
(prima assoluta, opera commissionata dalla Fondazione Culturale San Fedele)
Johann Sebastian Bach (1685-1750)
- Nun komm der Heiden Heiland, BWV 659, corale per organo, dai 18 corali di Lipsia
- Komm, Jesu, komm BWV 229, mottetto per doppio coro
- Nun komm der Heiden Heiland, BWV 661, corale per organo, dai 18 corali di Lipsia
- Der Geist hilft unsrer Schwachheit auf BWV 226, mottetto per doppio coro

Un’occasione per ascoltare bella musica e scambiarsi un saluto prima delle feste natalizie, in attesa della ripresa della rassegna Vespri Musicali in San Maurizio a partire da aprile 2016.

NOTE DEGLI ORGANIZZATORI

SINTESI
In conclusione del Premio San Fedele per giovani artisti, la Fondazione Culturale San Fedele presenta due appuntamenti con le opere dei vincitori del Premio dei rispettivi settori arti-visive e musica. Da una parte, la mostra Conflitti con opere di Laura Bisotti, Vittorio Mortarotti, Giulia Zappa, Michele Parisi e Pietro Masturzo, verrà inaugurata nella Galleria San Fedele il venerdì 11 dicembre, alle ore 18.30. Dal lato musicale, il concerto di chiusura avrà luogo domenica 13 dicembre nella Chiesa di San Fedele alle ore 17.00, con la partecipazione del gruppo vocale Il Canto di Orfeo diretto da Gianluca Capuano.
Per l’occasione, verrà proposto un programma singolare, nel tempo liturgico dell’Avvento, tempo di rinnovata attesa del Signore nella sua duplice venuta, quella umile e povera del Natale, l’Incarnazione del Signore, e la venuta gloriosa alla fine dei tempi, la Parusia. Il centro del programma è il mistero di Cristo, declinato in due momenti musicali, il primo con una Missa di Josquin, e l’altro con due mottetti di J.S. Bach, i cui testi evocano alcuni aspetti dell’Avvento, preceduti da una nuova opera di Matteo Giuliani, vincitore del Premio San Fedele 2015. All’inizio, la Missa Pange lingua di Josquin des Prez colpisce per l’afflato della melodia che osa le svolte più inattese, per l’audacia dell'utilizzo del cantus firmus, per l’ammirevole abilità di alternare a effetti di masse complesse alcuni episodi a due voci che rilanciano l’ascolto. La Messa è la celebrazione del mistero pasquale di Cristo che procede dal suo comando nell’Ultima Cena: fate questo in memoria di me. Dal Trecento fino ai nostri giorni, numerosi compositori hanno voluto partecipare, con la loro musica, alla celebrazione del sacrificio di Cristo. La seconda parte è caratterizzata dall’accorata e struggente invocazione della venuta di Cristo nel mottetto Komm, Jesu komm e dall’implorazione dello Spirito Santo, parafrasando San Paolo (Rm 8,26), nel mottetto Der Geist hilft. La nuova opera vocale di Matteo Giuliani introdurrà i due mottetti con il testo dell’inno ambrosiano per l’Avvento Veni Redemptor Gentium, alla base anche della cantata di Bach Nun komm, der Heiden Heiland BWV 61.

SVILUPPI
Josquin
La Missa Pange lingua è un’opera tarda di Josquin, forse l’ultima intonazione di messa dell’autore, edita postuma nel 1539. Nelle opere precedenti, verso la metà della vita, a Josquin piaceva spesso mettere alla prova la propria capacità d’invenzione imponendosi problemi tecnici difficili da risolvere, ma in seguito s’orientò verso una concezione del comporre meno rigida, arrivando a perfezionare un genere di musica più libero. Nel caso della Missa Pange lingua, generalmente riconosciuta come uno dei suoi capolavori, tale libertà assume la forma di una fantasia su un cantus planus. Nella Messa si può pienamente ammirare la maestria dell’artista franco-fiammingo nel tessere la trama delle voci: parecchi suoi contemporanei avevano bisogno di cinque o sei voci per ottenere il tipo di sonorità che egli invece può raggiungere con quattro.
Col prender per l’intonazione della Pange lingua una melodia in cantus planus, Josquin s’assegnava una maggior libertà d’azione e più opportunità di sviluppo che non nelle messe anteriori, come per esempio la Missa La sol fa re mi. Comunque, egli decide d’allargare questa sua autonomia scrivendo delle linee vocali talmente ampie, che talora è impossibile dire se la melodia che s’ascolta è frutto d’una parafrasi o no.
E’, ad ogni modo, con questa composizione che Josquin rende definitivamente di primaria importanza l’arte dell’imitazione, colla quale tutte le voci debbono esser trattate da eguali. Questa tecnica avrà profonde ripercussioni sulla musica rinascimentale successiva di tutt’Europa.
L’origine del canto liturgico del Pange lingua è associata al Corpus Domini (è l’inno della festa). Nell’intonazione di Josquin lo si può sentire chiaramente cantato dal superius (soprano) nell’ultimo Agnus Dei, dove alla fine emerge in forma riconoscibile. Altrove tende ad essere ancora la parte del superius quella che fa i riferimenti più manifesti alla melodia gregoriana, ad esempio nel Kyrie, all’inizio del Gloria e nell’‘Et incarnatus est’. Per il resto, appaiono e scompaiono dei frammenti, sia facenti parte di melodie più lunghe, del tutto nuove, sia abbreviati in una delle unità ritmiche caratteristicamente terse tipiche di Josquin. In questo modo egli consegue quella varietà d’espressione che ha portato questa sua messa ad essere oggetto d’una generale ammirazione.

Matteo Giuliani
Ostendis per ottetto vocale, 2015, prima esecuzione assoluta.
Opera commissionata dalla Fondazione Culturale San Fedele al vincitore del Premio San Fedele per giovani compositori 2015. Scritta per il tempo dell'Avvento ambrosiano, l'opera impiega l'inno di sant'Ambrogio Veni, redemptor gentium.
Scrive il compositore: "Anche attraverso immagini molto concrete e fisiche, l’Inno Ambrosiano esprime la duplice natura (sia umana, sia divina) del Salvatore proponendosi come fondamentale brano d’Avvento, periodo in cui, non casualmente, si terrà la prima esecuzione di Ostendis (per ottetto vocale), che sfrutta proprio parte dell’Inno Ambrosiano come riferimento testuale. 
Fa piacere sottolineare come proprio domenica 13 dicembre (data della prima esecuzione del brano) coincida con il World Choral Day, che, per quest’anno, propone come tema guida il concetto di integrazione, quanto mai attuale e così ben connesso con il senso più intimo del Veni, redemptor gentium.
Il corrispondente testo musicale gregoriano (poi utilizzato, in una successiva versione mutuata da Lutero, anche in Nun Komm Der Heiden Heiland di J. S. Bach) è la vera struttura profonda di Ostendis. Essa si esprime (tra l’altro) sia come struttura armonica (derivata dunque dalla trasformazione sincronica della diacronicità gregoriana) della prima sezione del brano – in cui lo svelamento della melodia costitutiva è metafora dell’incarnazione terrena del Salvatore – sia, successivamente, in una vera e propria citazione della stessa".

J.S. Bach
Il mottetto è la forma più antica della musica polifonica europea. La sua storia inizia nel XII secolo e si sviluppa senza interruzione fino ai nostri giorni, pur con i mutamenti dovuti alle diverse epoche e alle varie scuole, come ad esempio quella fiamminga di Guillaume Dufay e quella rinascimentale di Orlando di Lasso, di Palestrina e di Andrea e Giovanni Gabrieli. Nel mottetto il contrappunto delle voci gioca un ruolo fondamentale per consentire al compositore una sempre più completa aderenza al testo poetico. Nel Settecento il mottetto era un elemento fisso dei servizi religiosi e veniva eseguito dopo il preludio d'organo introduttivo, mentre la cantata, che era il pezzo musicale più importante, veniva inserita tra la lettura del Vangelo e la predica. In quel periodo le voci erano esclusivamente bianche maschili, sostenute da un basso continuo formato dall'organo e dagli archi bassi, come la viola da gamba e il violone. Per questa sua specifica caratterizzazione l'esecuzione dei mottetti era riservata a sopranisti, contraltisti, tenori e bassi di particolare qualità e timbro vocale. Lo stesso Bach mostrò interesse verso il genere "mottetto"e ne scrisse molti di notevole valore espressivo e non destinati necessariamente alla funzione religiosa. Infatti i mottetti bachiani furono composti per eventi speciali, secondo quanto risulta agli studiosi della produzione del musicista di Eisenach.

Komm, Jesu, komm BWV 229 mottetto concertante a doppio coro
Il testo, del 1684, è di Paul Thymich (1656 - 1694). Vengono utilizzate due strofe di un’aria preesistente. La prima strofa soltanto viene elaborata e suddivisa in quattro sezioni. La composizione si conclude con un’Aria, nella forma del corale armonizzato. 
Il testo del Mottetto è appropriato ad un servizio funebre. Si apre con la triplice invocazione Komm. Il testo, che sottolinea il rifiuto delle cose mondane e il desiderio di quelle spirituali, è declamato in breve alternando i due cori. Notevole è l'aderenza della musica alla parola.

Appunti espressivo-compositivi.
- La figura suspirans binaria, presente nella prima frase alla parola JESU, che richiede un’esecuzione legata con appoggio sulla prima e diminuendo leggero della seconda, conferisce efficace espressività alla parola al vocativo, sottolineando l’idea di supplica.
- Particolare forza ha la parola müde (stanco) riferita al corpo mortale: la comparsa del La bemolle, il prolungamento dei valori e le legature, sono da considerare elementi che esprimono l’idea di stanchezza e l’anelito di pace. Nella frase successiva, dove infatti compare la parola Friede (Pace), possiamo verificare un analogo procedimento ottenuto anch’esso con valori lunghi e legature.
Der saure Weg (l’aspro sentiero) aspro come l’intervallo di settima che è impiegato in questa parola, esprime la difficoltà del sentiero della vita da percorrere.
- Al ritorno delle parole Komm, Komm, il discorso si fa più animato con imitazioni in stile fugato. Il tempo 6/8 contrapposto alla gravità del 3/2 precedente, conferisce alla sezione un carattere di danza, un’idea di impaziente desiderio di lasciare il mondo verso il raggiungimento dell’unica Via, Verità e Vita.
- La Parola Ergeben mich ( donarmi) viene lungamente evidenziata con un abbondante episodio melismatico sulla sillaba centrale (idea di abbandono, donazione di sé incondizionata).
- Anche la parola Leben (vita) è trattata con una vivificante progressione discendente, in cui l’inciso di semicrome si ripete tre volte, numero di Dio. Interessante la parola Leben presente alla parte dei contralti: quattro note aggravate in catabasi discendente (la vera Vita eterna che si manifesta). Affidata ad una parte intermedia, potremmo intenderla come un’idea di incarnazione: Gesù che scende, che viene a noi.
- Il Mottetto si conclude gioiosamente e serenamente nel semplice ed espressivo movimento corale sopra l’ultima strofa: si presenterà al suo Creatore.
- Il corale per tradizione e per la sua sacralità, ma soprattutto perché già conosciuto dalla congregazione, non veniva arricchito con figure retoriche, tuttavia in quest’Aria conclusiva del Mottetto Komm, Jesu, komm, Bach rivolge particolarmente l’attenzione alla parola bleibt (rimane) espressa con un valore lungo, che esprime un’idea di immobilità, e alla parola Weg (via) con un’abbondante fioritura di crome, principalmente affidate al soprano, che si dirigono verso la cadenza finale, con regolare aemiòlia, che contiene la parola Leben (Vita).
"Egli rimane sempre la vera Via verso la Vita."
Il dualismo del doppio coro iniziale si fonde all'unisono nel corale finale.
Non c'è più distinzione : Cristo (Dio incarnato) viene a noi e si fa simile agli uomini prendendo su di sè le loro sofferenze e rendendoli simili a Lui.

Der Geist hilft unsrer Schwachheit auf BWV 226 (1729) Mottetto in si bemolle maggiore per due cori
Su testo di Martin Lutero, di questo mottetto si conosce la data precisa perché una nota, sulla copertina che racchiude le parti autografe, informa che l'opera fu eseguita nella Chiesa Universitaria di San Paolo il 24 ottobre del 1729 durante l'ufficio funebre del Rettore Ernst I. Nei mottetti bachiani non ci sono arie, duetti e parti strumentali obbligate; d'altra parte è presente la forma dell'aria con il da capo, che è la più italianizzante fra quelle entrate nei generi sacri e profani della musica tedesca e di altri paesi. L'elemento fondamentale e coagulante del mottetto di Bach è la melodia di corale in una struttura polifonica di ampia articolazione e arricchita da episodi fugati o da vere e proprie fughe. Il mottetto comporta tre parti e ha il Corale in ultimo posto. 

1.    Der Geist hilft unsrer Schwachheit auf
2.    Der aber die Hersen forschet, der weiss
3.    Du heilige Brunst, süsser Trost

TESTO
Der Geist hilft unsrer Schwachheit auf,
denn wir wissen nicht, was wir beten sollen,
wie sich's gebühret; sondern der Geist selbst
vertritt uns aufs beste mit unaussprechlichem
Seufzen.
Der aber die Herzen forschet, der weiss,
was des Geistes Sinn sei,
denn er vertritt die Heiligen nach dem,
das Gott gefället.

(Lo spirito viene in aiuto alla nostra debolezza,
perché noi non sappiamo cosa dobbiamo chiedere
nelle nostre preghiere; ma lo Spirito stesso
intercede al meglio per noi con ineffabile
sospiro (Rm 8,26).
Ma colui che sa scrutare nei cuori, sa
qual'è il pensiero dello Spirito,
poiché intercede per i Santi, secondo
il volere di Dio).

Du heilige Brunst, süsser Trost,
nun hilf uns frölich und getrost
in dein'm Dienst veständig bleiben,
Die Trübsal uns nicht abtreiben.
O Herr, durch dein Kraft uns bereit
und stärk des Fleisches Blödigkeit,
dass wir hier ritterlich ringen,
durch Tod und Leben zu dir dringen,
Halleluja, halleluja.   

(O santo fervore, dolce conforto,
aiutaci ora a restare con gioia e fiducia
sempre, costantemente al tuo servizio,
per non deflettere per la tristezza.
O Signore, con la forza tua preparaci
e rinvigorisci la debolezza della nostra carne,
affinché si possa su questa terra validamente lottare,
per raggiungere te attraverso la morte e la vita.
Alleluia, alleluia).




2015_12_11 La stagione a Sant'Eustorgio in Note di Natale con Frate Alessandro

Venerdì 11 Dicembre 2015_12_11 ore 21,00
Basilica di Sant’Eustorgio • Milano
Segni di Bellezza
Note di Natale
Concerto con
FRATE ALESSANDRO
Orchestra Carlo Coccia
Coro “Le voci bianche di Novara”
Direttore MICHELE BRESCIA
INGRESSO LIBERO
Facebook: Segni di Bellezza Milano

Concerto con Frate Alessandro: „Nel corso della serata, Frate Alessandro terrà una breve testimonianza sulla missione che il suo ordine porta avanti dal 1209 e cioè la povertà, vissuta come essenza della vita evangelica. “La povertà è quella virtù celeste per la quale viene calpestato tutto ciò che è terreno e transitorio; è quella virtù per cui vengono tolti gli impedimenti, affinché lo spirito umano si possa unire liberamente con l'eterno Iddio”, diceva San Francesco d'Assisi, mostrando con la propria vita quanto sia nella privazione che si apprezzi particolarmente la ricchezza e la pienezza dell'annuncio del Vangelo.“


Basilica di Sant’Eustorgio • MilanoVenerdì 11 Dicembre 2015_12_11 ore 21,00Segni di Bellezza
Note di Natale
Concerto con
FRATE ALESSANDRO, voce
Coro “Le voci bianche di Novara”
Maestro del coro Paolo Beretta
Orchestra Carlo Coccia
Direttore MICHELE BRESCIA


Frate Alessandro Giacomo Brustenghi (Perugia, 21 aprile 1978) è un religioso e tenore italiano, frate dell'Ordine dei Frati minori. 
È il primo frate ad aver firmato un esclusivo contratto discografico con una delle principali etichette discografiche mondiali, nello specifico la Decca Records appartenente alla Universal Music. 
Il suo album di debutto si intitola La voce da Assisi, Voice from Assisi (in inglese) o La Voix d'Assise in francese. È stato pubblicato il 15 ottobre del 2012. Il singolo di apertura è una pubblicazione "double-A side", che consta delle tracce Panis Angelicus e Sancta Maria. Il primo brano è intonato sul testo della penultima strofa dell'inno Sacris solemniis composto da San Tommaso d'Aquino per la festa del Corpus Domini, mentre il secondo è tratto dall'opera Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni. (tratto da WIKIPEDIA). 

2015_12_12 Incontri Musicali con l'Orchestra Barocca della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado

Incontri Musicali con l'Orchestra Barocca
della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado
XII edizione
Milano, Castello Sforzesco, Sala della Balla, ore 16.00, € 5/3
fino a esaurimento posti  - 12 Dicembre 2015/28 maggio 2016

in collaborazione con il Civico Museo degli Strumenti Musicali di Milano

Sabato 12 dicembre 2015, ore 16.00
Razetti: dimenticato tra due grandi  
Stefano Montanari, violino e direzione
C.A. Razetti, Concerto per violino, archi e basso continuo
J.S. Bach, Concerto per 2 violini, archi e basso continuo
A. Corelli, Concerto grosso op. 6 n. 8 “Fatto per la notte di Natale”

Orchestra Barocca della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado
Maria Grokhotova*, Maria Giorgia Gianna, Irene Sirigu, violini I
Andrea Vassalle*, Valentina Russo, Joanna Piszczorowicz, Faez Torkaman, violini II
Filippo Bergo*, Eugenia Biancamaria Buzzetti, viole
Pietro Trevisiol*, Cristina Vidoni, Andrea Umberto Gelain, violoncelli
Carlo Maria Calegari, contrabbasso
Chiara Arlati, cembalo
Michael Jung, organo
* prime parti
Stefano Montanari, violino e direzione

Il concerto diretto da Stefano Montanari il 12 dicembre 2015, intitolato Razetti: dimenticato tra due grandi (Bach e Corelli), inaugura la dodicesima edizione della rassegna Incontri Musicali con l'Orchestra Barocca della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado che, come ogni anno, avrà luogo nella Sala della Balla del Castello Sforzesco di Milano.
Il programma si apre con il raro Concerto per violino, archi e basso continuo di Carlo Alessio Razetti, compositore di epoca barocca poco conosciuto, alla cui riscoperta Stefano Montanari si dedica da alcuni anni.
Si prosegue con una delle composizioni più note di Johann Sebastian Bach, il Concerto per 2 violini, archi e basso continuo, tra i più brillanti lavori del periodo tardo barocco. L’esibizione dell’Orchestra della Civica approda, infine, al celeberrimo e solenne Concerto grosso di Corelli, “Fatto per la notte di Natale”, costituito da otto tempi, con la pastorale conclusiva.
Seguiranno, all’interno della rassegna, concerti diretti rispettivamente da Elisa Citterio, Paul Beier, Lorenzo Ghielmi, Gianni De Rosa, Antonio Frigé.

Il ciclo promuove i giovani musicisti dell'Orchestra Barocca della Civica, realtà unica in Italia, costituita da studenti iscritti ai corsi di alta formazione della scuola e provenienti da tutto il mondo: Brasile, Argentina, Polonia, Giappone, Francia, Spagna, Grecia, Cile.
L'Orchestra, che vanta normalmente un organico dai 15 ai 30 strumentisti, è spesso accolta in spazi prestigiosi, ed è guidata da maestri che insegnano all'interno dell'istituzione e da rinomati direttori ospiti: l'Istituto di Musica Antica della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, tra le altre attività, offre infatti agli studenti l'occasione di esibirsi con professionisti del panorama internazionale.
Tradizionalmente, il concerto aperto al pubblico è il punto d’arrivo di un percorso di studio e concertazione che ha luogo presso Villa Simonetta, sede della Civica: nel corso di ogni anno accademico l’Orchestra prepara ed esegue alcune produzioni destinate all'esterno: il repertorio, per cui vengono utilizzate copie di preziosi strumenti antichi, spazia dal primo Barocco fino al Classicismo.
 
Gli Incontri Musicali con l'Orchestra Barocca della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, realizzati in collaborazione con il Civico Museo degli Strumenti Musicali di Milano, si protrarranno fino al 28 maggio 2015.

Non più nell’ambito della rassegna Incontri Musicali con l’Orchestra Barocca, ma sempre nel quadro delle attività dell’Istituto di Musica Antica, si segnala inoltre il concerto dell’Ensemble di musica medioevale della Civica, che concluderà il seminario di Claudia Caffagni sul Codex Reina, in programma il 7 maggio alle ore 16.00, sempre presso il Castello Sforzesco.

Gli altri concerti della rassegna

·        23 gennaio 2016_01_26, ore 16.00
Il pianto di Arianna - Elisa Citterio, direttore
·        27 febbraio 2016_02_27, ore 16.00
Il liuto galante - Paul Beier, direttore
·        2 aprile 2016_04_02, ore 16.00
Nello stile italiano - Lorenzo Ghielmi, direttore
·        30 aprile 2016, ore 16.00
Divertimenti mozartiani - Gianni De Rosa, direttore
·        28 maggio 2016_05_28, ore 16.00
Per il compleanno della Regina (1735) - cantata
di Giovanni Alberto Ristori - Antonio Frigé, direttore

* Extra rassegna - 7 maggio 2016_05_07, Musica d’autore nel Codex Reina: da Jacopo da Bologna a Francesco Landini, da Nicolas Grenon a Guillaume Du Fay
Concerto finale del seminario curato da Claudia Caffagni a Villa Simonetta
Ensemble di musica medievale della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado

Civica Scuola di Musica Claudio Abbado - Fondazione Milano®, Villa Simonetta - via Stilicone 36 - 20154 - Milano tel. 02.97.15.24 - uff. st. 339.85.30.339  info_musica@scmmi.it  - www.fondazionemilano.eu

2015_12_16 Teatro Libero Milano in programma EDITH per il centenario della nascita dell'interprete de La vie en rose

Teatro Libero Via Savona, 10 - Milano
Dal 16 al 21 dicembre 2015
Sarah Biacchi in
EDITH
scritto e diretto da Davide Strava
arrangiamenti e pianoforte Alessandro Panatteri
costumi Silvana Galota
produzione N.O.S. - Nuovo Orizzonte Spettacolo

Teatro Libero celebra il centenario della nascita dell'interprete de La vie en rose (19 dicembre) ospitando in quei giorni Edith, lo spettacolo di teatro/musica che omaggia e rievoca il “passerotto di Francia” nell'interpretazione di Sarah Biacchi, accompagnata dal pianoforte di Alessandro Panatteri.
La vita della Piaf, dalle tribolazioni dell'infanzia al successo che l'ha accompagnata fino agli anni '60, viene proposta dall'autore Davide Strava nel racconto degli amori che più l’hanno segnata, focalizzando il filo rosso, conduttore della vicenda, su quattro grandi amori in particolare, quattro storie che più di tutte hanno colpito il suo cuore e la sua passione . Il sentimento filiale verso la prostituta Titine vissuto durante l’infanzia all’interno di un bordello e l’amore nei confronti del padre, contorsionista in vari circhi di giro. Il terzo grande amore fu Raymond Asso, sublime autore e paroliere francese. Ultimo, il più importante e fatale, fu l’amore profondo per Marcel Cerdan, il pugile di Francia più conosciuto negli USA, che perse la vita per tornare al più presto da lei.
La vita, l’amore, le passioni e soprattutto l'indimenticabile voce di Edith Piaf verranno raccontate e vissute sul palcoscenico grazie alla suggestiva voce di Sarah Biacchi.

Alcuni estratti dalla critica:
"Nato da un’idea della talentuosa attrice/cantante Sarah Biacchi, che sul palco diventa Edith, incurvata dalle sofferenze, stretta nella sua petite robe noire, tremante e fragile eppure così forte, il monologo sulla vita della Piaf narrato in prima persona si fonde alle note struggenti del pianoforte – allo strumento c’è Ivano Guagnelli – e incanta il pubblico."
(La Gazzetta di Parma)

"Un personaggio straordinario, un testo originale, un’interprete sopra le righe. Un monologo dal ritmo incalzante, dove musica e parole raccontano le storie d'amore, successo e solitudine che segnarono la vita di Edith Piaf. Nei panni della cantante francese, Sarah Biacchi si muove con agilità tra canto e prosa, francese e italiano, gesto e parola. Voce e corpo di un'artista che non tradisce né imita, ma interpreta il personaggio lasciandolo accadere in scena."
(Il Gufetto)

“Edith Il Passerotto di Francia portato in scena con grazia e non comune maestria dalla superlativa Sarah Biacchi. Le atmosfere rarefatte ed intimiste sono rivelate attraverso una sapiente scrittura e regia capace di amalgamare le sublimi capacità vocali della protagonista in un caleidoscopio di lievi emozioni e pulzioni violente. Imperdibile."
(LifeStyleBlog)

"In sostanza, Strava e Biacchi offrono un ritratto dell'artista molto originale e fuori dagli schemi consueti; risulta perciò un lavoro solido, poetico, leggero e mai didascalico, che sposa musica e teatro insieme per educare lo spettatore a tentare di aderire alla vita con entusiasmo."
(Laboratorio Teatrale)

"Il lavoro puntuale, preciso di Sarah Biacchi, in costante dialogo col pianoforte di Ivano Guagnelli, entrambi diretti magistralmente dal giovane regista Davide Strava, ci rapisce. Il pubblico esce con la sensazione di essere stato avvolto da una coperta di emozioni irripetibili."
(Nucleo Art-Zine)

N.O.S. - Nuovo Orizzonte Spettacolo
N.O.S. Nuovo Orizzonte Spettacolo nasce nel gennaio 2013 da un incontro artistico fra l'attrice e cantante Sarah Biacchi e il giovane drammaturgo Davide Strava. Affascinati dalla relazione e dall'impasto fra musica e nuova drammaturgia producono in successione La locandiera di Goldoni e Edith, lo spettacolo sulla celebre Edith Piaf che rende la compagnia nota a livello nazionale.
L'anno successivo dopo un intenso studio su Kurt Weill creano congiuntamente Brechtskabaret, lo spettacolo futurista sulla libertà dove le parole di Brecht assumono la stessa potenza del metal.
Nel 2015 N.O.S. si presenta al mercato con Buonanotte Mamma di Marsha Norman, duetto Pulitzer fra Sarah Biacchi ed Elisabetta de Vito, e Lady Macbeth Show, unica performance di contaminazione fra prosa, tv ed opera lirica.
La molteplicità e l'eclettismo dei linguaggi è la cifra stilistica della compagnia, che ha all'attivo oltre 7 regioni visitate e circa 40 collaboratori. Sarah Biacchi è amministratore e direttore artistico.

BIGLIETTERIA
PREZZI BIGLIETTI
Intero € 21,00
Ridotto under26 e over60 € 15,00
Prevendita € 1,50
Allievi Teatri Possibili con TPCard € 10,00
(prime rappresentazioni € 3,00)
Studenti universitari € 10,00

ORARIO SPETTACOLI
Da lunedì a sabato ore 21.00 - Domenica ore 16.00

ORARI BIGLIETTERIA
Da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 19.00
Nei giorni di spettacolo:
Da lunedì a venerdì fino alle 21.30
Sabato dalle 19.00 alle 21.30
Domenica dalle 14.00 alle 16.30

CONTATTI
02 8323126 - biglietteria@teatrolibero.it

ACQUISTI ONLINE
www.teatrolibero.it

2015_12_14 RIFLETTORI PUNTATI SU BiR!

LUNEDÌ 14 DICEMBRE 2015_12_14, ORE 21.00
RIFLETTORI PUNTATI SU BiR!

Una grande festa per tutti, un evento che unisce il divertimento di una serata di teatro con tanti ospiti ad una splendida occasione per sostenere la nostra Associazione, il tutto nella suggestiva cornice dello storico Teatro Franco Parenti.
Un momento a cui non puoi mancare!

Programma
Dopo l’introduzione e i saluti di Andréè Ruth ShammahDon Gino Rigoldi racconterà la nascita e la crescita dell’Associazione. Seguirà un racconto delle attività condotto da Lella Costa con i Volontari BiR. Dopo un momento di intrattenimento a cura Lella Costa ed Elio (di Elio e le Storie Tese), Lella Costa illustrerà il Progetto: ”Relazioni e Cittadinanza” - un progetto di BiR che ha come obiettivo la promozione della cultura della cittadinanza attiva e della responsabilità sul territorio. I ringraziamenti e la chiusura saranno affidati al saluto corale dei Volontari BiR insieme agli ospiti della serata.

“A un problema mi sono abituato a rispondere con una domanda - “come si risolve?” - perché sono convinto che sia solo questione di buon senso pensare che i problemi esistano per essere risolti. Ed è anche il modo per testimoniare ai nostri giovani che non bisogna accontentarsi di  una buona analisi, ma che è necessario cercare di andare oltre e immaginare una soluzione, e poi provare a realizzarla.”  Don Gino Rigoldi

Info e prenotazioni
Quando: lunedì 14 Dicembre 2015, ore 21.00
Dove: Teatro Franco Parenti - Via Pier Lombardo 14, Milano
Prenotazioni: biglietteria@teatrofrancoparenti.it
Sottoscrizione libera pro BiR a partire da € 12,00 + biglietto cortesia € 3,00


Associazione BiR - Bambini in Romania Onlus, All rights reserved.                
Via P. Cavalcabò, 10 -  20146 Milano
tel. fax +39 02 48 011 956
C.F. 97243500150
BPM ag 27 - IBAN IT 93 E 05584 01627 000000019100
c/c postale - IBAN IT 62 G 07601 01600 000053925491

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2015_12_10 Con l’arrivo del Natale…. TEATRO DEI NAVIGLI REGALA TANTI APPUNTAMENTI ED EMOZIONI! A partire dal 10 Dicembre con Odissea a Cisliano, uno spettacolo imperdibile

Dopo il successo ottenuto con i quattro appuntamenti di Teatro Civile promossi dal Comune di Abbiategrasso, Incontroscena 2015-2016 si sposta a Cisliano giovedì 10 Dicembre 2015 alle ore 21.00 presso l’Auditorium G. Magenti (Via Wojtyla) con una produzione di Teatro dei Navigli, Odissea-il Mare di Nessuno. Uno spettacolo comico poetico imperdibile, alla scoperta della nostra Itaca. In scena Luca Cairati,  attore, regista e direttore artistico del centro di produzione e formazione Teatro dei Navigli, che – nelle vesti di Ulisse – porterà in scena l’archetipo dell’uomo moderno, colui che intraprende un percorso iniziatico per arrivare al cuore del proprio Sé. Con Luca Cairati, sul palcoscenico anche Francesco Curatella – autore, musicista e compositore riconosciuto a livello nazionale – che, da solo, riprodurrà tutta la colonna sonora dello spettacolo.
Scilla e  Cariddi, Circe, le Sirene, Tiresia e i Ciclopi abitano nelle nostre profondità: bisogna  affrontarli e superarli se finalmente vogliamo raggiungere la nostra Itaca. Da queste suggestioni oniriche nasce Odissea-il Mare di Nessuno, uno spettacolo con musica dal vivo, in sospensione tra comico e tragico, come se tutto fosse un sogno creato dalla mente di Ulisse in cui gli svariati personaggi, lottando fra verità e finzione, raccontano la ‘propria’ odissea.
Uno spettacolo unico, che – fondendo teatro di narrazione, commedia dell’arte, prosa e sperimentazione – porta in scena il classico tra i classici, visto attraverso i nostri occhi,  e che ci insegna quanto Omero abbia ancora da raccontarci.
Biglietto unico a 5€; è vivamente consigliata la prenotazione.

Partiranno a breve inoltre, il prossimo Gennaio, gli appuntamenti previsti per il Teatro Lirico di Magenta: Big Bang di e con Lucilla Giagnoni, Stand Up di e con Natalino Balasso, Mozart e Salieri per la regia di Alberto Oliva, L’uomo che amava le donne di e con Corrado Tedeschi, Peperoni Difficili del Teatro Franco Parenti per la regia di Rosario Lisma. Il biglietto per ogni spettacolo è di 10€. Per questo Natale Teatro dei Navigli propone di regalare la cultura. Sarà infatti possibile acquistare un abbonamento per tutti e 5 gli spettacoli del teatro Lirico di Magenta a soli 45€, già in prevendita sia c/o l’Ufficio di Teatro dei Navigli (ex Convento dell’Annunciata di Abbiategrasso), sia c/o il Teatro Lirico di Magenta.

Con l’anno nuovo, nuove proposte teatrali dal centro di produzione e formazione. Il 30 e il 31 Gennaio si terrà c/o l’ex Convento dell’Annunciata di Abbiategrasso il seminario teatrale con Mattia Fabris, attore della compagnia ATIR Teatro di rilievo nazionale, La presenza fisica dell’attore, un laboratorio intensivo sul training, ossia sull’allenamento fisico dell’attore. Lo strumento principale dell’attore è il proprio corpo, esso è veicolo d’espressione della voce, è la casa dei sentimenti e della psiche. La prima cosa da fare dunque è allenare il corpo. E cosa vuol dire, in teatro, allenare? Significa diventare consapevoli: di che tipo di strumento abbiamo a disposizione, di quali sono i nostri limiti, le nostre possibilità, di che cosa comunichiamo, dove siamo bloccati e impediti, come possiamo controllarlo e al contempo lasciarlo andare…in una parola: consapevolezza.

Partirà invece dal 20 Gennaio 2016 il corso di alta formazione teatrale con Alberto Oliva, che si terrà ogni mercoledì dalle 20.30 alle 22.30 fino a giugno 2016. Alberto Oliva è un giovane, quanto già affermato, regista teatrale di Milano. A soli 30 anni, conta al suo attivo 22 regie teatrali e risulta vincitore dei più prestigiosi premi per registi emergenti, tra cui il  Premio Internazionale Luigi Pirandello.
Il corso è indirizzato a chi ha già avuto esperienza teatrale, sia come allievi di Teatro dei Navigli, sia esterni. Esso si focalizzerà principalmente sulla creazione e sull’allestimento di uno spettacolo finale, che verrà portato in scena dal gruppo all’interno del XXI Festival Internazionale di Teatro Urbano Le Strade del Teatro 2016. Il filo conduttore del corso sarà il tema Don Giovanni & le sue donne, un mito studiato e sviscerato dai più grandi artisti di tutti i tempi: Tirso de Molina, Molière, Mozart, Puskin. Sarà cura di Alberto Oliva decidere nel corso delle prime lezioni – in accordo con il gruppo che verrà a crearsi –  quale lettura artistica intraprendere per lo studio e la messinscena dello spettacolo su Don Giovanni.

 
INFO & PREVENDITA
www.teatrodeinavigli.com
348 0136683 – 324 6067434
Facebook: Teatro dei Navigli | Twitter: @TeatroNavigli

Ufficio: ex Convento dell’Annunciata, Via Pontida, Abbiategrasso (MI)
Apertura al pubblico: dal MARTEDÌ al SABATO, 15.00 – 19.00

2015_12_05 Teatro Coccia in scena il Pirandello del Berretto

Sabato 5 dicembre 2015_12_05 ore 21.00 – Turno A
Domenica 6 dicembre 2015_12_06 ore 16.00 – Turno B
Teatro Coccia, Novara – Stagione 2015/2016
Luigi Pirandello
IL BERRETTO A SONAGLI
Adattamento e regia di Valter Malosti
Personaggi e interpreti:
Beatrice Fiorica, moglie del Cavaliere - ROBERTA CARONIA
Saracena, rigattiera - PAOLA PACE
Fana vecchia serva della famiglia di Beatrice - CRISTINA ARNONE
Fifì Labella, fratello di Beatrice - VITO DI BELLA
Assunta Labella, madre di Beatrice - PAOLA PAOLA
Ciampa, scrivano del Cavaliere - VALTER MALTOSTI
Nina Ciampa, moglie dello scrivano ed amante del Cavaliere - ROBERTA CRIVELLI
Il delegato Spanò - PAOLO GIANGRASSO

Suono G.u.p. Alcaro - Luci Francesco dell’Elba
Cura del movimento Alessio Maria Romano - Scene Nicolas Bovey
Assistente alla regia Elena Serra
Produzione Teatro di Dionisio

Un allestimento di grande prestigio sotto l'aspetto visivo con abiti molto belli, vedi la madre di Beatrice, e scene chiuse da quinte scure traslucide, uno specchio con cornice dorata sul fondo ed al centro con pochi mobili posti sulla scacchiera, quasi che tutta l'azione sia uno scontro tra una "regina" ed un "re" che si affrontano muovendo le loro pedine o i loro alfieri, o come il delegato Spanò che si muove quasi come se fosse il cavallo degli scacchi.
Tutti i personaggi sono resi con naturalezza e partecipazione, con una particolare segnalazione per la giovane Roberta Caronia nel ruolo principale della signora Beatrice.
Unico particolare ostico l'uso del dialetto siciliano scelto in vece dell'italiano cui di solito siamo abituati ad ascoltarlo. [mm]

Malosti affronta per la prima volta Pirandello confrontandosi con uno dei testi più popolari del grande drammaturgo siciliano e con uno dei personaggi più amati e controversi, cercando di strapparlo allo stereotipo e alle convenzioni e tentando di restituirgli la sua forza eversiva originaria, che vive in massima parte nella violenza beffarda della lingua, una sorta di musica espressionista e tragicomica, e nei “corpi in rivolta” posti al centro della scena che è anche labirinto, una feroce macchina/trappola. 
Nel teatro di Pirandello la macchina risponde in modo significativo a una funzione coercitiva per le ragioni dell’umano, quali che siano; esse devono piegarsi come davanti a una prova attraverso cui i protagonisti sono obbligati a passare, come davanti all’artificio di una legge che gestisce, organizza e comanda l’affettività di ciascuno, giustificando così la composizione del “pupo” evocata da Ciampa. In breve, la macchina produce la sua verità e impone ai protagonisti di sottomettervisi.
Ma come intuisce Jean Paul Manganaro: “quanto alla verità, quella autentica, si è persa, dispersa, infranta, da un soggetto all’altro, da un individuo all’altro. Si è fatta verità di ciascuno, inconfessabile, inafferrabile: così frantumata, riflette tutte le schizofrenie dell’individuo e della società. Per la prima volta sulla scena, Pirandello affronta uno dei motivi drammaturgicamente più importanti, quello dell’angoscia dell’uomo che appare con la crisi della coscienza europea. Tutto quanto succede, non è più un problema di credibilità dell’avvenimento – al punto che sapere se Ciampa uccide o meno, se diventa pazzo o no, sono domande che non attendono risposta, poiché l’atto resta, qui, sospeso come un “non voler giudicare” dell’autore: ci sono solo fatti, apparenti e ambigui, ai quali si tratta di dare una forma, ora la più opportuna, ora la più indecente.”
Questo spettacolo si inserisce nel solco delle rivisitazioni “d’autore” di Malosti, come era accaduto con il felice lavoro tratto da La scuola delle mogli di Molière, che aveva girato con successo di pubblico e di critica, e per tre stagioni successive, nei principali teatri italiani. Anzi ne vuole essere idealmente il seguito dal punto di vista poetico, andando a formare una sorta di dittico (e in prospettiva ci sarebbe un Otello per completare una vera e propria trilogia).
Dice il regista: “Colgo nella pièce un carattere visionario come in Molière, e un andamento da farsa nera. 
Ciampa è per me un buffone tragico, come il Nietsche di Ecce homo e l’Arnolphe de La scuola delle mogli. In Pirandello, più che una risposta, la pazzia, con i suoi artifici, con la sua messa in scena nel Berretto a sonagli, è una posizione umoristica, l’astuzia feroce di Ciampa consiste nel mimare per la signora Fiorìca l’esempio dell’abisso della follia, unica soluzione del debole, in modo che lei alla fine vi precipiti. “
La scheda contiene estratti dal saggio di JEAN– PAUL MANGANARO, LE MACCHINE DELLA VERITÀ

2015_12_09 Banca Popolare di Milano ricorda Pietro Mascagni

Mercoledì 9 dicembre 2015_12_09 ore 21.00
Teatro Dal Verme - Milano
Via San Giovanni sul Muro, 2
BANCA POPOLARE di MILANO
GALA 
Pietro Mascagni
nel settantesimo della morte (1945-2015)
Rapsodia satanica, film muto in bianco e nero di Nino Oxilia con colonna sonora di Pietro Mascagni - 1917
Cavalleria rusticana, selezione dall'opera - 1890
soprano Giovanna Casolla (Santuzza)
tenore Piero Giuliacci (Turiddu)
baritono Allan Rizzetti (Compar Alfio)
mezzosoprani Paola Cacciatori (Lola) e Lea Airoldi (mamma Lucia)
orchestra Cantelli di Milano
diretta dal Maestro Alessandro Calcagnile

Ingresso solo con invito

In occasione del tradizionale concerto natalizio e nell’ambito dei festeggiamenti per il proprio 150 compleanno, la Banca Popolare di Milano, con il Patrocino del Comitato Promotore Maestro Pietro Mascagni, dedica la serata al grande compositore livornese nel settantesimo della morte (1945-2015).
Nella prima parte della serata verrà proiettata la pellicola Rapsodia Satanica (film muto di 45' del 1917) con musiche di Pietro Mascagni mentre nella seconda parte verrà eseguita una ampia selezione dell’opera Cavalleria Rusticana (1890).
Nel ruolo di Santuzza, ospite d’eccezione il soprano Giovanna Casolla, che di Santuzza ha fatto il suo cavallo di battaglia, interpretandola per oltre 30 anni nei maggiori teatri del mondo, diretta dai più grandi direttori d’orchestra. Festeggiata lo scorso luglio per i suoi 20 anni nel ruolo di Turandot, la Casolla interpreta per la prima volta questa opera a Milano.
Affiancano il soprano partenopeo il tenore Piero Giuliacci, grande interprete verdiano e verista, il baritono Allan Rizzetti, interprete di opere rossiniane e donizettiane e allievo di Leyla Gencer e i mezzosoprani Paola Cacciatori e Lea Airoldi, giovani interpreti ma già presenti su alcuni palcoscenici internazionali. L’orchestra Cantelli di Milano è diretta dal Maestro Alessandro Calcagnile, direttore d’orchestra  e pianista.

2015_12_11 laVerdi concerto con John Neschling

Venerdì 11 Dicembre 2015_12_11 
Domenica 13 Dicembre 2015_12_13 
Auditorium di Milano, largo Mahler 
Stagione Sinfonica 2014/15 
Il brasiliano John Neschling debutta alla guida 
de laVerdi  nel Cigno di Tuonela del finnico e nella Ballata delle Gnomidi del bolognese
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi 

Pronipote di Arnold Schönberg e del direttore Arthur Bodanzky, il brasiliano John Neschling è atteso al debutto con l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi nel penultimo programma di stagione, in un “confronto” tra Jean Sibelius e Ottorino Respighi, due compositori tanto lontani geograficamente quanto legati da un comune denominatore: il poema sinfonico. Venerdì 11 (ore 20.00) e domenica 13 dicembre (ore 16.00), all’Auditorium di Milano in largo Mahler ascolteremo due significative espressioni del genere che più di ogni altro ha saputo rappresentare contenuti extramusicali attraverso l’impiego della grande orchestra: Il cigno di Tuonela del finnico e la Ballata delle Gnomidi del bolognese. La locandina, che in apertura proporrà una nuova Expo Variation di Nicola Campogrande (prima assoluta, commissione laVerdi) dedicata al Bahrain, si completa con Metamorphoseon, insieme di variazioni ancora ad opera di Respighi. 

Programma
Nell’Ottocento romantico nasce e raggiunge il massimo splendore il poema sinfonico, cioè l’uso della tavolozza orchestrale per esprimere contenuti extramusicali, poetici, storici, paesaggistici. Da Liszt a Smetana, da Dvorák a Richard Strauss il campionario è immenso, oltre che popolarissimo. Nel Novecento il fenomeno si attenua ma non muore. Scrivono poemi sinfonici l’austro-ungarico Schönberg e il russo Rachmaninov. Nascono nuovi campioni in paesi sinfonicamente periferici, come Finlandia e Italia.
Il finlandese Jean Sibelius si fa conoscere in tutto il mondo a cavallo dei due secoli con una memorabile serie di poemi sinfonici che trasferiscono leggende e visioni del grande Nord su partiture di dimensioni wagneriane. Il cigno di Tuonela appartiene a una suite ispirata a Kalevala, raccolta di epica finnica trascritta nell’Ottocento da antiche tradizioni orali.  Ottorino Respighi, bolognese trapiantato a Roma, ha il merito di inserire il poema sinfonico italiano nel repertorio delle migliori orchestre mondiali e dei massimi direttori. Fontane di Roma, Pini di Roma, Feste romane sono i titoli che contano. I due brani in programma sono meno noti ma non inferiori per stile e qualità. Il primo (Ballata delle Gnomidi) è proprio un poema sinfonico: traduce in musica un racconto in versi del poliedrico Claudio Clausetti, che narra di due gnomi femmine che massacrano nel talamo i loro mariti. Metamorphoseon è una serie di variazioni alle quali il tema gregoriano conferisce comunque un’ambigua patina d’antico. È un diverso modo di stare in un tempo che vede impressionismo e primitivismo sfociare nel neoclassicismo. 
Enzo Beacco 
(Biglietti: euro 35,00/15,00; info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar – dom ore 14.30 – 19.00, tel. 02.83389401/2/3;  on line:  www.laverdi.org o www.vivaticket.it ).

2015_12_12 Teatro Odeon di Vigevano UOMINI SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI

SABATO 12 DICEMBRE 2015_12_12 , ore 21
presso il Cinema Teatro Odeon di Vigevano
A seguito delle numerose richieste del nostro affezionato pubblico
siamo felici di tornare a mettere in scena la commedia
UOMINI SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI
di Galli&Capone (ControLuce / Greenwood)

con
Gian Marco Marenghi PINO
Fabrizio Orlandini NICOLA
Pietro Gabba GIANNI
Massimiliano Sonsogno CICCIO
Valentina Summa YVONNE

regia
CONTROLUCE

Come tutti i lunedì, Pino, Nicola, Gianni e Ciccio si ritrovano a casa del nonno di Pino per fare qualche partita a poker e lamentarsi della propria vita e delle proprie mogli. Chi è divorziato, chi si è rassegnato, chi finge che tutto vada come deve...Questo lunedì, però, Nicola ha litigato con la moglie ed è in crisi, di giocare non se ne parla e lui non vuole tornare a casa. Pino, allora, ha un'idea: perché non chiamare una "signorina" che animi la serata?
L'arrivo di Yvonne, lungi dal migliorare la situazione, causerà altri guai e darà il via a una lotta senza esclusione di colpi per conquistare la ragazza!
Una divertente e dissacrante storia di amicizia maschile che mette in luce con ironia le piccole e grandi magagne dei rapporti fra uomini e donne.

BIGLIETTO: 10 euro
ABBONAMENTO A 4 SPETTACOLI : 35 euro
Per info e prenotazioni: 348 1269711 oppure odeon@labarriera.it

2015_12_13 Schedía Teatro a Marcallo

Domenica 13 dicembre 2015 dalle ore 17 
Sala Polivalente S. Marco, Marcallo con Casone (MI)
NOTE DI NATALE
nell'ambito del Progetto Orchidee
promosso dal Comune di Marcallo con Casone
sostenuto da Regione Lombardia

volantino dell'evento>
per saperne di più sul progetto Orchidee>


Lunedì 14 14 dicembre 2015_12_14 ore 10
Scuola dell'Infanzia, Zelo Surrigone (MI)
IN UN PAESE TUTTO BIANCO

lo spettacolo>

Sabato 19 dicembre 2015_12_19 ore 16
Cascina Bullona, Pontevecchio di Magenta (MI)
MERENDA DI NATALE

Pomeriggio di storie e biglietti di Natale
volantino dell'evento>


info@schediateatro.it
www.schediateatro.it

  

2015_12_18 CIRCOLO MUSICALE MAYR-DONIZETTI propone il COSÌ FAN TUTTE

CIRCOLO MUSICALE MAYR-DONIZETTI
41ª STAGIONE OPERISTICA 2015-2016
direzione artistica: Damiano Maria Carissoni – Valerio Lopane
Teatro San Giovanni Bosco
Bergamo – via San Sisto, 9 (quartiere Colognola)

venerdì 18 dicembre 2015_12_18 - ore 21:00
COSÌ FAN TUTTE
Dramma giocoso in due atti, di Lorenzo da Ponte
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart
Fiordiligi MARIA TOMASSI
Dorabella JULIJA SAMSONOVA-KHAYET
Guglielmo ROBERTO MAIETTA
Ferrando LIVIO SCARPELLINI
Despina VALENTINA PENNINO
Don Alfonso ROCCO CAVALLUZZI

Con Così fan tutte (prima, 26 gennaio 1790, Burgtheater di Vienna), il Circolo Musicale Mayr-Donizetti chiude un ciclo completo dedicato alla gloriosa trilogia di Wolfgang Amadeus Mozart e Lorenzo da Ponte.
Di questi due geni abbiamo già colto in Don Giovanni le stimolanti incursioni psicologiche nel mondo del bene e del male, del terreno e dell’ultraterreno e abbiamo goduto ne Le Nozze di Figaro dello splendido affresco reso sulla società umana e sulle relazioni tra le classi sociali. Con Così fan tutte ci accingiamo a gustare uno viaggio rivelatore nel mondo dell’amicizia, dell’amore e della maturazione sentimentale di due giovani coppie.
Inutile dire che anche in questo caso il gioco di Mozart (Salisburgo, 27 gennaio 1756 – Vienna, 5 dicembre 1791) e da Ponte (Ceneda, 10 marzo 1749 – New York, 17 agosto 1838) si svolge su un piano elevatissimo: le macchinazioni del cinico filosofo Don Alfonso e della spregiudicata camerierina Despina e i travagli dei quattro ragazzi protagonisti saranno il pretesto per mettere in moto ondate di sentimenti in continua progressione e per immergerci in un mondo musicale di bellezza inarrivabile (ma anche per suggerire una riflessione sui limiti umani dell’illuminismo).

È possibile scaricare liberamente il libretto alla pagina: http://www.librettidopera.it/zpdf/cotutte.pdf
Note di regia
Così fan tutte riassume perfettamente il clima settecentesco, nel quale nasce; l’opera contiene infatti indiscutibili riferimenti ad un Illuminismo che aspira a dare una forma perfetta alla realtà. La struttura stessa di questo capolavoro è quindi volutamente impostata su uno schema di continue e incrollabili simmetrie e specularità che sembrano voler dar forma anche a ciò che non ne può avere, come i sentimenti e le inclinazioni personali.
Il primo segno di questo schema ci viene dai timbri scelti per le voci dei quattro ragazzi protagonisti che già tratteggiano un diverso approccio alla vita: i registri acuti sono affidati ai personaggi più meditativi (tenore Ferrando, soprano Fiordiligi), mentre quelli intermedi, contrassegnano i caratteri più spontanei e passionali (baritono Guglielmo, mezzosoprano Dorabella).
Per questo la prima scelta della mia regia sarà la ricerca di agili contrasti tra una linearità espositiva di fondo (la cornice razionale), e ampie aperure agli imprevedibili spunti umani che si annidano nel racconto.
Mozart e Da Ponte complici più che mai in questo testo tutto voluto e dovuto a loro, per esprimere il loro pensiero (non esiste una vera e propria fonte diretta della trama, e questa è una rarità nel mondo dell’opera), ci pongono di fronte ad una sfida, solo apparentemente indolore, tra sentimento e fedeltà, e sta alla regia, agli artisti e al pubblico raccoglierla, fino a divenirne complici.
Ho quindi immaginato un contorno scenografico con giochi di specchi quasi caleidoscopici, per accogliere la vicenda delle due coppie e per accompagnare lo spettatore nel più bel labirinto creato da Mozart e da Ponte.
Sono loro, gli autori, a sfidarci in questa partita, le cui conseguenze sono destinate a superare i limiti del tranquillo gioco da tavolo, fino ad insinuarsi nelle nostre sfere più profonde ove il protagonista è l'amore, vissuto via via come trasporto sentimentale (reso lecito e libero dalla natura), come elevazione a nobile sentimento di fedeltà, e continuamente sfidato e sconsacrato dai canoni dell'Illuminismo fino all’imprescindibile matrimonio finale. Vorrei dunque dare il massimo risalto al viaggio iniziatico delle due coppie (non a caso il sotto titolo dell’opera è “la scuola degli amanti”), accentuando la crescente consapevolezza e maturità che porterà i nostri quattro simpatici ragazzi all’ingresso nella vita adulta.
Vedremo i quattro giovani affrontare un autentico rompicapo psicologico, in situazioni che sembrano fatte per sfuggire di mano sotto l'influenza dei sentimenti, delle passioni, dei dubbi, della volontà, e di una giocosa ironia di fondo. In questo percorso, non immune dalle sofferenze per le “sbandate” provocate e subite sia nelle coppie che nelle amicizie, apparirà anche la gioia più intensa di quattro vite che approdano alla maturazione dando un senso nuovo e vero all’esistenza.
Gli apparenti artéfici di questo percorso pericoloso sono Don Alfonso e Despina, due personaggi che gli studi o la vita hanno reso “filosofi”. Ma i loro riti cattedratici, placidi e saccenti, le loro dottrine spicciole, più che piegare quattro cuori pronti a correre incontro alla vita, serviranno solo a catalizzare una maturazione sentimentale comunque inarrestabile. Cercherò di porre in rilievo alcuni contrasti tra questi due strani complici: lui anziano e nutrito dagli studi, ma anche disincantato dall’esperienza di un vita ormai svanita; lei sedicente esperta di una “scuola della vita” basata sulla “legge di natura e non prudenza solo”. Costoro, saranno i trionfatori formali della partita (vincendo le loro scommesse e ricavandone quattro soldi); ma le loro figure risulteranno perdenti nella gara della vita per la scarsa apertura verso relazioni profonde. Nel finale, nondimeno, vorrei suggerire anche per loro, come messaggio di speranza, qualche contagio dai sentimenti delle due coppie, e qualche anelito di dimensione umana.
Ai quattro giovani forse rimane il rimpianto per certi brividi toccati solo di sfuggita (ma goduti davvero), e per l’idea che le “strane” coppie scambiate, createsi per una sola giornata, fossero per assurdo più perfette di quelle originali, goffamente riaffermate nel finale; eppure proprio queste coppie “sbagliate” ma vere, appaiono pronte ad affrontare il difficile viaggio della vita, anche fuori della commedia.

Valerio Lopane
Il direttore Damiano Maria Carissoni, per quest’opera dalle grandi richieste teatrali, ci presenta un cast e musicisti di rango e di solida esperienza mozartiana. Avremo di nuovo il piacere di ospitare la Piccola orchestra dei Colli Morenici alle prese con un’architettura musicale di grande richieste tecniche. Il soprano Maria Tomassi, voce nuova per il Circolo scoperta nelle nostre recenti audizioni estive, sarà Fiordiligi (ruolo già più volte da lei affrontato).
Beniamina del pubblico del Mayr-Donizetti, Julija Samsonova–Khayet, dopo la felice incursione nel repertorio verdiano nel ruolo di Amneris nella nostra recente Aida, ritorna a Mozart, suo primo amore, con una parte (Dorabella), irta di difficoltà musicali ed interpretative. Altro ritorno atteso è quello di Roberto Maietta, per il ruolo di Guglielmo: mozartiano d’elezione, artista in forte crescita professionale ed artistica e già Masetto nel nostro Don Giovanni.
Sempre di specchiata fede mozartiana, e già nostra applauditissima Zerlina e Susanna, Valentina Pennino sarà Despina.
Il nostro Livio Scarpellini sarà chiamato a dare voce e spessore, con la sua ben nota professionalità, al lirismo di Ferrando.
Don Alfonso avrà la voce e la qualità artistica di Rocco Cavalluzzi, apprezzato nella scorsa stagione in Un Ballo Maschera.
Salutiamo anche con particolare piacere il ritorno e la rinnovata collaborazione con il Coro Liceo Musicale “Secco Suardo” di Bergamo istruito dal Maestro Matteo Castagnoli.
La regia sarà di Valerio Lopane, coadiuvato da Matteo Scarpellini per le scene, e da Simone Martini, supervisore dei costumi forniti da Settima Diminuita.

Per scaricare la locandina con la trama:
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Come sempre, sarà possibile prenotare e ricevere informazioni telefonando al numero 035 315854 tutti i giorni dalle ore 13 alle ore 16 o scrivendo all’indirizzo info@mayrdonizetti.it.

2015_12_11 MAGAZZINO MUSICA appuntamenti

MAGAZZINO MUSICA
è lieto di invitarvi agli eventi di settimana prossima.

Venerdì 11 dicembre 2015_12_11, 19.30
a partire dal romanzo di Francesca Scotti "Il cuore inesperto" edito da Elliot, l'autrice e il M° Massimiliano Baggio, pianista e docente di Conservatorio a Milano, parleranno di musica e delle relazioni che intorno ad essa si creano, di crescita, scrittura e delle vite trascorse insieme alle note.

Sabato 12 dicembre 2015_12_12, 19.00
i liutai/restauratori Anna Radice e Tiziano Rizzi presenteranno il libro “La chitarra in Italia tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento” che descrive 25 chitarre di fabbricazione italiana oggetto di studio e restauro. Interventi musicali a cura di Sabina Macculi, soprano e Leopoldo Saracino, tiorba e chitarra dell'Ottocento con musiche da Caccini a Carulli.

Preparatevi per il compleanno di Beethoven: il 17 dicembre si avvicina!

Infine, continuano i nostri appuntamenti fissi: mercoledì dopo le 19, con il libraio Luca Santini e  domenica mattina alle 11 con il corso di alfabetizzazione musicale per adulti.
Tutti gli incontri sono a ingresso libero: vi aspettiamo! Lo staff di MaMu
Magazzino Musica
via Francesco Soave 3 | Milano | mamu@magazzinomusica.it | 02 36686303 | magazzinomusica.it | facebook.com/magazzinomusica | Orari: da martedì a venerdì 11-21, sabato e domenica 10-21 

2015_12_10 Teatro Antonio Belloni Barlassina

Teatro Antonio Belloni Barlassina
gli appuntamenti del mese di dicembre

giovedì 10 dicembre 2015_12_10 ore 21
Conferenza narrata da Andrea Scarduelli
IL NATALE | La vera storia del 25 dicembre
ingresso libero e gratuito sino a esaurimento posti

venerdì 11 dicembre 2015_12_11 ore 21
Concerto di Gala
VINCENZO BALZANI
LUDWIG VAN BEETHOVEN | SONATE
Al chiaro di luna | La tempesta | Appassionata
narratore | Andrea Scarduelli
ingresso 20 €

venerdì 18 dicembre 2015_12_18 ore 20
LA CENA DI NATALE DEGLI AMICI DEL
TEATRO ANTONIO BELLONI BARLASSINA

Marco Belloni | Giovanni Belloni | Andrea Scarduelli
presenteranno ufficialmente agli amici del Teatro Belloni il
Programma di Primavera 2016
Cena di Natale al ristorante Doppio Malto Statale 35 | Barlassina
Menù Adulti € 25 | Bambini sino a 12 anni € 12,50
Prenotazione obbligatoria da effettuarsi entro il 15 dicembre
Saranno distribuiti gratuitamente i programmi della Stagione Lirica di Primavera 2016

domenica 20 dicembre 2015_12_20 ore 21

IL CONCERTO DI NATALE DEL TEATRO ANTONIO BELLONI
Natale nell’opera
Mozart | Alleluja da ‘Exsultate Jubilate’
Ciaikovskij | Gli stivaletti rossi
Rimskij-Korsakov | La fanciulla di neve | La notte prima di Natale
Massenet | Werther
Puccini | La bohème
Natale nella tradizione
I canti tradizionali | Stille Nacht | Adeste Fideles | Cantique de Noël | Amazing Grace
Elisa Maffi | soprano
Hana Sugiura | soprano
Carlos Cardoso | tenore
Lucas Britter | baritono
Elisa De Luigi | pianoforte
Andrea Scarduelli | narratore
ingresso 25 €

domenica 21 febbraio 2016_02_21
IL VIAGGIO D’OPERA DEL TEATRO ANTONIO BELLONI
Teatro Comunale ‘Luciano Pavarotti’ di Modena
GAETANO DONIZETTI
Lucia di Lammermoor
Partenza ore 9.00 Barlassina Teatro Antonio Belloni, via Colombo 38
Partenza ore 9.30 Saronno di fronte alla stazione ferroviaria
Rientro previsto per le ore 21 – 21.30
Quota di partecipazione € 95 comprendente
Viaggio in pullman Gran Turismo
Pranzo in ristorante nei pressi del Teatro
Biglietti di platea o palco per la rappresentazione
Sono disponibili solamente 40 posti
Termine iscrizioni 20 dicembre 2015 con pagamento della quota di partecipazione
Prenotazioni | Pamela Lizio | tel. 338 59 01 328

Per informazioni e prenotazioni:
tel. 349 43 59 917  |  0362 561420

Biglietteria elettronica:  www.teatrobelloni.it