IL MAGGIORE - VERBANIA
Fondazione Centro Eventi Il Maggiore
IL MAGGIORE DI VERBANIA CELEBRA LEONARDO DA VINCI
Giovedì 7 novembre 2019 dalle 18 alle 20,30
proiezione del docufilm
"Leonardo. Il ritratto ritrovato"
Due le serate: proiezione del docufilm "Leonardo. Il ritratto ritrovato" e spettacolo "Leonardo da Vinci: anatomie spirituali" con Michele Riondino
A 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci due eventi dedicati al genio toscano al Teatro Il Maggiore di Verbania. Giovedì 7 novembre dalle 18 alle 20,30 proiezione del docufilm "Leonardo. Il ritratto ritrovato" con la partecipazione straordinaria del dottor Nicola Barbatelli, esperto di storia medievale e dell'artista. Barbatelli è lo scopritore nel 2008 della famosa Tavola Lucana, da molti studiosi considerata un autoritratto di Leonardo. In una sorta di "CSI dell'arte" il docufilm ripercorre l'importante rinvenimento e le sue implicazioni: un'indagine che ha coinvolto esperti d'arte di fama mondiale, storici, scienziati e perfino la polizia che ha impiegato le più moderne tecniche a disposizione per cercare di risolvere il mistero. Non mancheranno i colpi di scena come il ritrovamento nel dipinto della traccia di un pollice, la stessa impronta digitale trovata in una delle più note opere di Leonardo, “Dama con l'ermellino”. Barbatelli introdurrà il video e al termine sarà a disposizione del pubblico per rispondere ad eventuali domande.
La proiezione è promossa dall'associazione Re-Interpreta e da Piemonte Musei ed è una delle tappe del road show organizzato in Piemonte per la promozione della mostra "Leonardo Da Vinci. I volti del genio" che sarà allestita dal 7 dicembre al 31 maggio 2020 al Mastio della Cittadella a Torino. Un percorso interattivo e multimediale e riproduzioni di opere guideranno il visitatori al clou dell'esposizione, la Tavola Lucana originale.
La partecipazione al roadshow è su invito e riservata ad associazioni culturali e ad altre realtà aggregative. Prenotazioni all’indirizzo eventi@leonardodavincitorino.it.
Lunedì 11 novembre alle 21,00
"Leonardo da Vinci: anatomie spirituali"
Compagnia Egribiancodanza
coreografo Raphael Bianco
Protagonisti a Il Maggiore saranno il corpo e la danza con "Leonardo da Vinci: anatomie spirituali"; il coreografo Raphael Bianco con la Compagnia Egribiancodanza mette in scena uno spettacolo in cui l'organismo composto di carne e sangue e il movimento, quale espressione nello spazio della sua carnalità, diventano i protagonisti assoluti. Protagonista d'eccezione Michele Riondino.
Ispirazione dello spettacolo sono i disegni di Leonardo; il pubblico verrà catturato dagli effetti multimediali: proiezioni, suoni della natura ed echi di musica rinascimentale caratterizzano un evento di forte fascino e di grande rilievo culturale.
Si tratta di una produzione speciale concepita espressamente per Il Maggiore.
BIGLIETTI IN VENDITA online https://www.ilmaggioreverbania.it/it/biglietti/
oppure presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico della sede municipale
p.zza Garibaldi 15 Pallanza
dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30.
presso la biglietteria del Teatro i giorni di apertura per spettacoli.
Diritti di prevendita € 1,50
(fino a 2 ore prima di ogni evento)
INFO +39 320 41 26 905
2019_10_31 Torna il tradizionale appuntamento de laVerdi con la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi
Giovedì 31 ottobre 2019, ore 20.30
Venerdì 1 novembre 2019_11_01, ore 20.00
Domenica 3 novembre 2019_11_03, ore 16.00
Auditorium di Milano, largo Mahler
laVerdi Stagione Sinfonica 2019-2020
Stagione Sinfonica 2019/20
Messa da Requiem di Giuseppe Verdi
Torna il tradizionale appuntamento de laVerdi
affidato alla direzione di Claus Peter Flor
Giuseppe Verdi Messa da Requiem
Soprano Erika Grimaldi
Mezzosoprano Roxana Constantinescu
Tenore Matteo Desole
Basso Carlo Cigni
Coro sinfonico di Milano Giuseppe Verdi
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Maestro del Coro Alfonso Caiani
Direttore Claus Peter Flor
VEDI FOTOSERVIZIO CONCERTODAUTUNNO
Tre date, giovedì 31 ottobre (ore 20.30), venerdì 1 novembre (ore 20.00), domenica 3 novembre (ore 16.00), per il tradizionale appuntamento di stagione de laVerdi in occasione dei giorni di Ognissanti con il capolavoro di Giuseppe Verdi, la Messa da Requiem. A dirigere per la prima volta con l’Orchestra sinfonica di Milano il massimo capolavoro sacro verdiano, composto nel 1874, sarà il suo direttore musicale, il Maestro Claus Peter Flor. Una pagina impegnativa, quella del Requiem, scritto nel 1873 per la morte di Alessandro Manzoni ed eseguito il 22 Maggio 1874 nella chiesa milanese di San Marco, in occasione del primo anniversario della morte dello scrittore. Nel Requiem si concretizza l’incontro di Giuseppe Verdi con il sentimento del “Sacro”, e con il difficile rapporto del compositore con la fede cristiana, ma anche la sua ispirazione, a tratti profondamente religiosa. Nel Requiem Verdi riesce a sintetizzare la vocalità di tutti i suoi capolavori del passato: tutte le passioni tante volte evocate sulle scene sono riprese e coinvolte in modo così intenso e completo come solo chi aveva esplorato nel profondo l'animo umano poteva fare. A interpretare le impegnative pagine corali, sul palco dell’Auditorium salirà ancora una volta il Coro sinfonico di Milano Giuseppe Verdi diretto per l’occasione dal Maestro Alfonso Caiani, già direttore del Coro di Voci bianche de la Scala e attuale direttore del Coro del “Theatre du Capitole” di Tolosa, uno dei direttori di fama internazionale chiamati alla guida del Coro Sinfonico nella Stagione 2019-20. Nelle parti soliste sono stati chiamati alcuni giovani solisti di fama internazionale: gli italiani Erika Grimaldi (soprano), Matteo Desole (tenore) e Carlo Cigni (basso), la rumena Roxana Constantinescu (mezzosoprano).
Conferenza
Il concerto di giovedì 31 ottobre sarà preceduto alle ore 18.00 da una conferenza introduttiva nel foyer della balconata dell’Auditorium: “L’apologia manzoniana di Verdi”.
Relatori Mattero Marni e Laura Nicora. Ingresso libero.
Biglietti: Serie 1 euro 15.00/36.00; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2/3,
on line: www.laverdi.org
Venerdì 1 novembre 2019_11_01, ore 20.00
Domenica 3 novembre 2019_11_03, ore 16.00
Auditorium di Milano, largo Mahler
laVerdi Stagione Sinfonica 2019-2020
Stagione Sinfonica 2019/20
Messa da Requiem di Giuseppe Verdi
Torna il tradizionale appuntamento de laVerdi
affidato alla direzione di Claus Peter Flor
Giuseppe Verdi Messa da Requiem
Soprano Erika Grimaldi
Mezzosoprano Roxana Constantinescu
Tenore Matteo Desole
Basso Carlo Cigni
Coro sinfonico di Milano Giuseppe Verdi
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Maestro del Coro Alfonso Caiani
Direttore Claus Peter Flor
VEDI FOTOSERVIZIO CONCERTODAUTUNNO
Tre date, giovedì 31 ottobre (ore 20.30), venerdì 1 novembre (ore 20.00), domenica 3 novembre (ore 16.00), per il tradizionale appuntamento di stagione de laVerdi in occasione dei giorni di Ognissanti con il capolavoro di Giuseppe Verdi, la Messa da Requiem. A dirigere per la prima volta con l’Orchestra sinfonica di Milano il massimo capolavoro sacro verdiano, composto nel 1874, sarà il suo direttore musicale, il Maestro Claus Peter Flor. Una pagina impegnativa, quella del Requiem, scritto nel 1873 per la morte di Alessandro Manzoni ed eseguito il 22 Maggio 1874 nella chiesa milanese di San Marco, in occasione del primo anniversario della morte dello scrittore. Nel Requiem si concretizza l’incontro di Giuseppe Verdi con il sentimento del “Sacro”, e con il difficile rapporto del compositore con la fede cristiana, ma anche la sua ispirazione, a tratti profondamente religiosa. Nel Requiem Verdi riesce a sintetizzare la vocalità di tutti i suoi capolavori del passato: tutte le passioni tante volte evocate sulle scene sono riprese e coinvolte in modo così intenso e completo come solo chi aveva esplorato nel profondo l'animo umano poteva fare. A interpretare le impegnative pagine corali, sul palco dell’Auditorium salirà ancora una volta il Coro sinfonico di Milano Giuseppe Verdi diretto per l’occasione dal Maestro Alfonso Caiani, già direttore del Coro di Voci bianche de la Scala e attuale direttore del Coro del “Theatre du Capitole” di Tolosa, uno dei direttori di fama internazionale chiamati alla guida del Coro Sinfonico nella Stagione 2019-20. Nelle parti soliste sono stati chiamati alcuni giovani solisti di fama internazionale: gli italiani Erika Grimaldi (soprano), Matteo Desole (tenore) e Carlo Cigni (basso), la rumena Roxana Constantinescu (mezzosoprano).
Conferenza
Il concerto di giovedì 31 ottobre sarà preceduto alle ore 18.00 da una conferenza introduttiva nel foyer della balconata dell’Auditorium: “L’apologia manzoniana di Verdi”.
Relatori Mattero Marni e Laura Nicora. Ingresso libero.
Biglietti: Serie 1 euro 15.00/36.00; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2/3,
on line: www.laverdi.org
2019_11_04 Zingari di Leoncavallo per il 110 dalla nascita di Gavazzeni al Conservatorio, Milano
Lunedì 4 novembre 2019, ore 20.45
Sala Verdi, Conservatorio Verdi di Via Conservatorio 12, Milano
SERATE MUSICALI Stagione 2019/2020
AB HARMONIAE e SERATE MUSICALI
presentano l'opera
ZINGARI
Omaggio a Ruggero Leoncavallo (1857-1919)
La prima dell’opera è stata rappresentata il 16 settembre 1912 al Teatro Hippodrome di Londra, sotto la direzione dello stesso compositore. La vicenda è basata sull’omonimo poemetto di Alexander Puskin del 1824.
Zingari su libretto di E.Cavacchioli e G.Emanuel
Personaggi ed interpreti:
Fleana, soprano DENIA MAZZOLA GAVAZZENI
Radu, tenore GIUSEPPE VENEZIANO
L'Anziano, baritono GIORGIO VALERIO
Tamar,baritono ARMANDO LIKAJ
Coro degli zingari
Coro Ab Harmoniae
Orchestra Filarmonica Italiana
Daniele Agiman, direttore
Luca Schieppati guida all’ascolto
Maestri del coro Damiano Cerutti e Maxine Rizzotto
Nel centenario della scomparsa di Ruggero Leoncavallo e nel 110° anniversario della nascita di Gianadrea Gavazzeni (Bergamo, 25 luglio 1909 – Bergamo, 5 febbraio 1996) , una giornata dedicata all’opera "Zingari”. Un doppio omaggio a cura di Denia Mazzola Gavazzeni.
Sarà dedicata alla riscoperta dell’opera “Zingari” di Ruggero Leoncavallo (1857-1919) la giornata organizzata dalla soprano Denia Mazzola Gavazzeni, lunedì 4 novembre 2019 presso il Conservatorio G. Verdi di Milano. Un omaggio che festeggia contemporaneamente il centenario della scomparsa del compositore napoletano e il 110° anniversario della nascita del grande indimenticabile Gianandrea Gavazzeni.
Alle ore 20.45 in Sala Verdi del Conservatorio di Milano, andrà in scena in forma di concerto ZINGARI l’opera in un atto e due quarti su libretto di Enrico Cavacchioli e Guglielmo Emanuel, che vedrà protagonisti l’Orchestra Filarmonica Italiana diretta da Daniele Agiman, Denia Mazzola Gavazzeni nei panni di Fleana, Giuseppe Veneziano, nel ruolo di Radu, Armando Likaj, nel ruolo di Tamar, e Giorgio Valerio, nel ruolo del vecchio. Con la partecipazione di Luca Schieppati che ne guiderà l’ascolto, e del Coro Ab Harmoniae diretto da Damiano Cerutti e Maxine Rizzotto.
Nel corso della giornata, a partire dalle ore 10.30, si terrà nella Sala Biblioteca del Conservatorio di Milano, il convegno “Il verismo di Leoncavallo”, un “colloque” di approfondimento durante il quale nomi quali Matteo Sansone, Cesare Orselli, Johannes Streicher e Bernardo Pieri prenderanno a turno la parola per raccontare del nomadismo in musica e del profilo di un grande compositore quale è stato Ruggero Leoncavallo, attraverso interviste e articoli della stampa angloamericana, nonché della teatralità dell’opera leoncavalliana. Saranno presenti anche Paolo Petronio, autore di numerose pubblicazioni musicologiche, e Ottavio Palmieri, fondatore e presidente del Leoncavallo Festival di Brissago (CH).
L’evento, già applaudito in anteprima a Bergamo lo scorso luglio per Bergamo Estate, è prodotto dall’associazione Ab Harmoniae Onlus in collaborazione con Serate Musicali nell’ambito della stagione concertistica 2019/2020 e prosegue un percorso di ricoperta intrapreso da Denia Mazzola Gavazzeni due anni fa e giunto quest’anno alla terza tappa. Dopo La Falena di Antonio Smareglia, nel 2017, e L’enfante Prodigue di Claude Debussy accanto a L’incantesimo di Italo Montemezzi, nel 2018, quest’anno si celebra Ruggero Leoncavallo, compositore nato a Napoli nel 1857 e morto a Montecatini nel 1919, cento anni fa.
L’opera di Leoncavallo, su soggetto liberamente ispirato all’omonimo poema di Pushkin, che già improntava il nascente Aleko di Rachmaninov, mantiene, nel suo essere dichiaratamente verista, uno stile stringato e conciso, dal forte senso drammatico, con una generosa ispirazione melodica. Tratti che caratterizzano tutte le sue composizioni.
Dall'archivio di Concertodautunno vedi gli spartiti di Ruggero Leoncavallo.
Alla cara memoria di Teresa Jean ved. Jean Paut, mia seconda Madre. R.Leoncavallo
L'azione si svolge lungo le rive del basso Danubio.
Tra il primo e secondo episodio trascorre un anno.
1o Episodio
2o Episodio
Note sull'opera:
Zingari, opera che evoca anche una certa nostra attualità, racconta una vicenda che entra nel campo nomade e raccoglie suoni di una società nella società, di un sistema di regole senza regole. Se in Pushkin il fervore accattivante, indisponente, arcaico, in quel senso della collettività che annienta il provato, è addolcito e sublimato, in Leoncavallo diventa passione, gelosia, follia e delitto.
La protagonista dell'opera, Fleana, libera e bella, infrange le regole del campo e invita a unirsi alla tribù il principe Radu, fuggito dalla sua vita di agi e certezze per seguirla, per vivere, giorno dopo giorno, la passione per Fleana, amata da lungo tempo, e in segreto, anche da Tamar. Con il permesso del vecchio capo del campo, Fleana sposa Radu con rito di sangue, scatenando le gelosie di Tamar che tenterà di avventarsi su di lei e di ucciderla. Sui frequenti e insidiosi melismi che Leoncavallo affida alla protagonista, Fleana incanta e soggioga con danze e canti sensuali tutta la comunità.
Il tempo passa, scandito da un intermezzo sinfonico.
Consumata la fiamma d'amore che la divorava per Radu, Fleana volge ora il proprio desiderio a Tamar e, nella passione delle notti d’amore, tradisce Radu. A nulla valgono i patetici richiami e le suppliche di Radu; Fleana, con massima sfrontatezza, persegue nella sua relazione con Tamar. Con perfetta concisione drammaturgica, Leoncavallo trasforma in poche pagine la risata di Fleana in un grido, e, mentre il fuoco appiccato da Radu avvolge il suo carro, bruciano i corpi allacciati degli amanti. Una risata, folle, si leva, alta. È quella di Radu che al sommo della follia e privato del suo sogno, si trafigge ai piedi del carro dell'amata.
La prima dell’opera, accolta con grande successo, fu rappresentata il 16 settembre 1912 al Teatro Hippodrome di Londra, diretta dal compositore stesso. Interpreti principali furono Rinalda Pavoni e Egidio Cunego.
Sala Verdi, Conservatorio Verdi di Via Conservatorio 12, Milano
SERATE MUSICALI Stagione 2019/2020
AB HARMONIAE e SERATE MUSICALI
presentano l'opera
ZINGARI
Omaggio a Ruggero Leoncavallo (1857-1919)
La prima dell’opera è stata rappresentata il 16 settembre 1912 al Teatro Hippodrome di Londra, sotto la direzione dello stesso compositore. La vicenda è basata sull’omonimo poemetto di Alexander Puskin del 1824.
Zingari su libretto di E.Cavacchioli e G.Emanuel
Personaggi ed interpreti:
Fleana, soprano DENIA MAZZOLA GAVAZZENI
Radu, tenore GIUSEPPE VENEZIANO
L'Anziano, baritono GIORGIO VALERIO
Tamar,baritono ARMANDO LIKAJ
Coro degli zingari
Coro Ab Harmoniae
Orchestra Filarmonica Italiana
Daniele Agiman, direttore
Luca Schieppati guida all’ascolto
Maestri del coro Damiano Cerutti e Maxine Rizzotto
Nel centenario della scomparsa di Ruggero Leoncavallo e nel 110° anniversario della nascita di Gianadrea Gavazzeni (Bergamo, 25 luglio 1909 – Bergamo, 5 febbraio 1996) , una giornata dedicata all’opera "Zingari”. Un doppio omaggio a cura di Denia Mazzola Gavazzeni.
Sarà dedicata alla riscoperta dell’opera “Zingari” di Ruggero Leoncavallo (1857-1919) la giornata organizzata dalla soprano Denia Mazzola Gavazzeni, lunedì 4 novembre 2019 presso il Conservatorio G. Verdi di Milano. Un omaggio che festeggia contemporaneamente il centenario della scomparsa del compositore napoletano e il 110° anniversario della nascita del grande indimenticabile Gianandrea Gavazzeni.
Alle ore 20.45 in Sala Verdi del Conservatorio di Milano, andrà in scena in forma di concerto ZINGARI l’opera in un atto e due quarti su libretto di Enrico Cavacchioli e Guglielmo Emanuel, che vedrà protagonisti l’Orchestra Filarmonica Italiana diretta da Daniele Agiman, Denia Mazzola Gavazzeni nei panni di Fleana, Giuseppe Veneziano, nel ruolo di Radu, Armando Likaj, nel ruolo di Tamar, e Giorgio Valerio, nel ruolo del vecchio. Con la partecipazione di Luca Schieppati che ne guiderà l’ascolto, e del Coro Ab Harmoniae diretto da Damiano Cerutti e Maxine Rizzotto.
Nel corso della giornata, a partire dalle ore 10.30, si terrà nella Sala Biblioteca del Conservatorio di Milano, il convegno “Il verismo di Leoncavallo”, un “colloque” di approfondimento durante il quale nomi quali Matteo Sansone, Cesare Orselli, Johannes Streicher e Bernardo Pieri prenderanno a turno la parola per raccontare del nomadismo in musica e del profilo di un grande compositore quale è stato Ruggero Leoncavallo, attraverso interviste e articoli della stampa angloamericana, nonché della teatralità dell’opera leoncavalliana. Saranno presenti anche Paolo Petronio, autore di numerose pubblicazioni musicologiche, e Ottavio Palmieri, fondatore e presidente del Leoncavallo Festival di Brissago (CH).
L’evento, già applaudito in anteprima a Bergamo lo scorso luglio per Bergamo Estate, è prodotto dall’associazione Ab Harmoniae Onlus in collaborazione con Serate Musicali nell’ambito della stagione concertistica 2019/2020 e prosegue un percorso di ricoperta intrapreso da Denia Mazzola Gavazzeni due anni fa e giunto quest’anno alla terza tappa. Dopo La Falena di Antonio Smareglia, nel 2017, e L’enfante Prodigue di Claude Debussy accanto a L’incantesimo di Italo Montemezzi, nel 2018, quest’anno si celebra Ruggero Leoncavallo, compositore nato a Napoli nel 1857 e morto a Montecatini nel 1919, cento anni fa.
L’opera di Leoncavallo, su soggetto liberamente ispirato all’omonimo poema di Pushkin, che già improntava il nascente Aleko di Rachmaninov, mantiene, nel suo essere dichiaratamente verista, uno stile stringato e conciso, dal forte senso drammatico, con una generosa ispirazione melodica. Tratti che caratterizzano tutte le sue composizioni.
Dall'archivio di Concertodautunno vedi gli spartiti di Ruggero Leoncavallo.
Alla cara memoria di Teresa Jean ved. Jean Paut, mia seconda Madre. R.Leoncavallo
L'azione si svolge lungo le rive del basso Danubio.
Tra il primo e secondo episodio trascorre un anno.
1o Episodio
L'accampamento degli zingari, in un crepuscolo caldo, in riva del Danubio in una verde radura erbosa. Le tende lacere rossigne, sono disposte in un semicerchio a sinistra: l’insieme ai carri della tradizione vagabonda adornati di strani disegni, di tappeti bizzarri con le ménagerie cenciosa che serve alla piccola vita quotidiana dei loro abitatori. In fondo si apre la prateria sconfinata, che si allarga poi in una decorazione ambigua di pioppi altissimi. La lunga riva malinconica del fiume, oltre la quale è piantato il bivacco, è folta di canneti e di salici scompare nel fondo a destra. Il sole vi si annega in una aureola vermiglia. A destra, pure in una penombra diffusa, appare la strada del villaggio fra due siepi di biancospino. Un grande mandorlo in fiore enorme vi si staglia e protende le lunghe rame stellate. È la primavera mite, calma, serena.
Intermezzo2o Episodio
Una piccola chiesa abbandonata: in vista del paese che si profila lontano, in un orizzonte chiarissimo. Montagne turchine, popolate di case microscopiche e di grandi foreste oscure, addossato alla chiesa, il carro di Fleana e di Radu: con la porta aperta verso la scena.
Due, tre tende illuminate, in cui riposano gli zingari.
Altre si intravedono più in la. Dall'altra parte una capanna contadinesca, fatta di paglia e di legno, il cui battente può chiudersi di fuori: serve di nascondiglio. Il plenilunio. Alcuni zingari sono accosciati, intorno alla fiamma del focolare che arde, vicino al carro. Dormono.
Note sull'opera:
Zingari, opera che evoca anche una certa nostra attualità, racconta una vicenda che entra nel campo nomade e raccoglie suoni di una società nella società, di un sistema di regole senza regole. Se in Pushkin il fervore accattivante, indisponente, arcaico, in quel senso della collettività che annienta il provato, è addolcito e sublimato, in Leoncavallo diventa passione, gelosia, follia e delitto.
La protagonista dell'opera, Fleana, libera e bella, infrange le regole del campo e invita a unirsi alla tribù il principe Radu, fuggito dalla sua vita di agi e certezze per seguirla, per vivere, giorno dopo giorno, la passione per Fleana, amata da lungo tempo, e in segreto, anche da Tamar. Con il permesso del vecchio capo del campo, Fleana sposa Radu con rito di sangue, scatenando le gelosie di Tamar che tenterà di avventarsi su di lei e di ucciderla. Sui frequenti e insidiosi melismi che Leoncavallo affida alla protagonista, Fleana incanta e soggioga con danze e canti sensuali tutta la comunità.
Il tempo passa, scandito da un intermezzo sinfonico.
Consumata la fiamma d'amore che la divorava per Radu, Fleana volge ora il proprio desiderio a Tamar e, nella passione delle notti d’amore, tradisce Radu. A nulla valgono i patetici richiami e le suppliche di Radu; Fleana, con massima sfrontatezza, persegue nella sua relazione con Tamar. Con perfetta concisione drammaturgica, Leoncavallo trasforma in poche pagine la risata di Fleana in un grido, e, mentre il fuoco appiccato da Radu avvolge il suo carro, bruciano i corpi allacciati degli amanti. Una risata, folle, si leva, alta. È quella di Radu che al sommo della follia e privato del suo sogno, si trafigge ai piedi del carro dell'amata.
La prima dell’opera, accolta con grande successo, fu rappresentata il 16 settembre 1912 al Teatro Hippodrome di Londra, diretta dal compositore stesso. Interpreti principali furono Rinalda Pavoni e Egidio Cunego.
2019_11_03 Tasso, il poeta-principe della poesia in musica
Domenica 3 Novembre 2019 ore 11.00
Tasso, il poeta-principe della poesia in musica
Sala Alessi – Palazzo Marino
Piazza della Scala 2, Milano.
Palazzo Marino in Musica
Domenica 3 Novembre alle ore 11.00, prosegue Palazzo Marino in Musica con “Tasso, il poeta-principe della poesia in musica".
Il
sesto e ultimo concerto della stagione 2019 di Palazzo Marino in Musica
vedrà l'esibizione dell’Ensemble vocale Accademia d’Arcadia diretto da
Alessandra Rossi Lürig con un particolarissimo programma di madrigali
composti su rime di Torquato Tasso. Musiche di Domenico Mazzocchi,
Sigismondo D’India, Carlo Gesualdo, Antonio Il Verso, Claudio
Monteverdi, Giaches de Wert, Luzzasco Luzzaschi, Luca Marenzio e
Salomone Rossi.
Ingresso gratuito con prenotazione
80 biglietti potranno essere riservati online a questo link a partire dalle 10.00 del giovedì precedente ogni concerto.
40 biglietti
saranno disponibili presso la biglietteria delle Gallerie d’Italia in
Piazza della Scala 6, a partire dalle ore 10.00 del giovedì precedente
il concerto.
E' possibile ritirare fino a due biglietti a persona.
Per motivi di sicurezza, al momento dell’ingresso a Palazzo Marino, è obbligatorio mostrare un documento di riconoscimento.
2019_10_31 laVerdi Conferenza introduttiva al concerto
Giovedì 31 ottobre 2019 ore 18.00
Auditorium di Milano Largo Mahler – Foyer della balconata
Carta da visita indirizzata a Verdi da Alessandro Manzoni, 19 marzo 1869 (Museo Teatrale alla Scala)
L’apologia manzoniana di Verdi
Relatori Matteo Marni e Laura Nicora
Musicare una Messa da requiem vuol dire confrontarsi col mistero della morte, affacciarsi all’Infinito e superare la propria individualità particolare. L’annuale riproposizione del Requiem è l’occasione per approfondire alcuni luoghi poco frequentati dagli studi su Verdi. Si considererà quindi il “cuore” dell’uomo Verdi: il suo rapporto – vero, presunto o supposto – con la fede e la sua spiccata indole di filantropo.
Auditorium di Milano Largo Mahler – Foyer della balconata
Carta da visita indirizzata a Verdi da Alessandro Manzoni, 19 marzo 1869 (Museo Teatrale alla Scala)
L’apologia manzoniana di Verdi
Relatori Matteo Marni e Laura Nicora
Musicare una Messa da requiem vuol dire confrontarsi col mistero della morte, affacciarsi all’Infinito e superare la propria individualità particolare. L’annuale riproposizione del Requiem è l’occasione per approfondire alcuni luoghi poco frequentati dagli studi su Verdi. Si considererà quindi il “cuore” dell’uomo Verdi: il suo rapporto – vero, presunto o supposto – con la fede e la sua spiccata indole di filantropo.
2019_11_07 laVerdi Conferenza introduttiva al concerto
laVerdi Stagione Sinfonica 2019/2020
Giovedì 7 novembre 2019 ore 18.00
Auditorium di Milano Largo Mahler – Foyer della balconata
In collaborazione con Associazione Italia Russia
Goya, Il sabba delle streghe
Russia Spirituale, Inghilterra minimalista
Relatori Marco Benetti e Fausto Malcovati
Nella Russia di fine 800 Musorgskij celebra la vittoria della Luce sulle Tenebre, scacciate al suono di una campana. Ai primi del 900 Stravinskij (che ha abbandonato la Russia) celebra la vittoria dell’Amore sul Maleficio, dissolto da uno spirito fiabesco.
Nulla di spirituale o mitico, invece nell’inglese Michel Nyman (1944), uno degli iniziatori del minimalismo musicale. Il suo Concerto per trombone è nato per suggestione della Rough Music, espressione della fine del 600, in italiano “scampanio”.
Indicava “una cacofonia maleducata prodotta battendo vecchi secchi, padelle e barattoli di latta, rivolta contro le persone che offendevano norme comunitarie”: con essa contende il trombone e alla fine prevale.
Giovedì 7 novembre 2019 ore 18.00
Auditorium di Milano Largo Mahler – Foyer della balconata
In collaborazione con Associazione Italia Russia
Goya, Il sabba delle streghe
Russia Spirituale, Inghilterra minimalista
Relatori Marco Benetti e Fausto Malcovati
Nella Russia di fine 800 Musorgskij celebra la vittoria della Luce sulle Tenebre, scacciate al suono di una campana. Ai primi del 900 Stravinskij (che ha abbandonato la Russia) celebra la vittoria dell’Amore sul Maleficio, dissolto da uno spirito fiabesco.
Nulla di spirituale o mitico, invece nell’inglese Michel Nyman (1944), uno degli iniziatori del minimalismo musicale. Il suo Concerto per trombone è nato per suggestione della Rough Music, espressione della fine del 600, in italiano “scampanio”.
Indicava “una cacofonia maleducata prodotta battendo vecchi secchi, padelle e barattoli di latta, rivolta contro le persone che offendevano norme comunitarie”: con essa contende il trombone e alla fine prevale.
2019_11_08 Cagliari ai dì dello scudetto TEATRO DELLA COOPERATIVA
TEATRO DELLA COOPERATIVA
STAGIONE 2019 | 2020
RASSEGNA CIONI MARIO
Venerdì 08 Novembre 2019_11_08
Sabato 09 Novembre 2019_11_09
Domenica 10 Novembre 2019_11_10
RIVA LUIGI ’69 ’70 – Cagliari ai dì dello scudetto
prima milanese
di e con Alessandro Lay
luci Giovanni Schirru
suono Matteo Sanna
scene Mario Madeddu, Marilena Pittiu, Matteo Sanna, Giovanni Schirru
produzione Cada Die Teatro
I gol di Riva Luigi sono stati 252. Non solo: è anche il capocannoniere principe della Nazionale, con 35 reti segnate su 42 partite giocate.
“Che cos'è una lingua?” "Un sistema di segni" risponde nel modo oggi più esatto, un semiologo. Il gioco del football è un sistema di segni; è, cioè, una lingua, sia pure non verbale. La sintassi si esprime nella partita, che è un vero e proprio discorso drammatico. Ci può essere un calcio come linguaggio fondamentalmente prosastico e un calcio come linguaggio fondamentalmente poetico. Per spiegarmi darò alcuni esempi: Bulgarelli gioca un calcio in prosa: egli è un prosatore realista; Riva gioca un calcio in poesia: egli è un poeta realista.
Pierpaolo Pasolini
Nel 1970, quando il Cagliari divenne campione d'Italia, io avevo 8 anni. Non ricordo molto dello scudetto, ma ricordo come era la città, come ci vestivamo, come ci appendevamo ai tram per non pagare, l'album della Panini e le partite a figurine sui gradini della scuola elementare. Ricordo il medagliere, con i profili dei giocatori del Cagliari sulle monete di finto, fintissimo oro da collezionare.
E ricordo vagamente un ragazzo schivo, a volte sorridente, che guardava sempre da un'altra parte quando lo intervistavano. Un ragazzo che puntava i pugni in terra e si faceva tutto il campo correndo ogni volta che segnava un gol…
Alessandro Lay
TEATRO DELLA COOPERATIVA
via privata Hermada 8 - Milano
Tel. 02 6420761
info@teatrodellacooperativa.it
www.teatrodellacooperativa.it
BIGLIETTERIA
da martedì a venerdì 15.00 – 19.00
sabato 18.00 – 20.00 (nei giorni di replica)
domenica 15.00 – 16.30 (nei giorni di replica)
Il ritiro dei biglietti potrà essere effettuato fino a 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo
I biglietti sono acquistabili anche online sul circuito Vivaticket
ORARI SPETTACOLI
martedì, mercoledì, venerdì e sabato 20.30
giovedì 19.30
domenica 17.00
lunedì riposo
BIGLIETTI
intero 18€ - convenzionati 15€ - under 27 10€ - over 65 9€
giovedì biglietto unico 10€
STAGIONE 2019 | 2020
RASSEGNA CIONI MARIO
Venerdì 08 Novembre 2019_11_08
Sabato 09 Novembre 2019_11_09
Domenica 10 Novembre 2019_11_10
RIVA LUIGI ’69 ’70 – Cagliari ai dì dello scudetto
prima milanese
di e con Alessandro Lay
luci Giovanni Schirru
suono Matteo Sanna
scene Mario Madeddu, Marilena Pittiu, Matteo Sanna, Giovanni Schirru
produzione Cada Die Teatro
I gol di Riva Luigi sono stati 252. Non solo: è anche il capocannoniere principe della Nazionale, con 35 reti segnate su 42 partite giocate.
“Che cos'è una lingua?” "Un sistema di segni" risponde nel modo oggi più esatto, un semiologo. Il gioco del football è un sistema di segni; è, cioè, una lingua, sia pure non verbale. La sintassi si esprime nella partita, che è un vero e proprio discorso drammatico. Ci può essere un calcio come linguaggio fondamentalmente prosastico e un calcio come linguaggio fondamentalmente poetico. Per spiegarmi darò alcuni esempi: Bulgarelli gioca un calcio in prosa: egli è un prosatore realista; Riva gioca un calcio in poesia: egli è un poeta realista.
Pierpaolo Pasolini
Nel 1970, quando il Cagliari divenne campione d'Italia, io avevo 8 anni. Non ricordo molto dello scudetto, ma ricordo come era la città, come ci vestivamo, come ci appendevamo ai tram per non pagare, l'album della Panini e le partite a figurine sui gradini della scuola elementare. Ricordo il medagliere, con i profili dei giocatori del Cagliari sulle monete di finto, fintissimo oro da collezionare.
E ricordo vagamente un ragazzo schivo, a volte sorridente, che guardava sempre da un'altra parte quando lo intervistavano. Un ragazzo che puntava i pugni in terra e si faceva tutto il campo correndo ogni volta che segnava un gol…
Alessandro Lay
TEATRO DELLA COOPERATIVA
via privata Hermada 8 - Milano
Tel. 02 6420761
info@teatrodellacooperativa.it
www.teatrodellacooperativa.it
BIGLIETTERIA
da martedì a venerdì 15.00 – 19.00
sabato 18.00 – 20.00 (nei giorni di replica)
domenica 15.00 – 16.30 (nei giorni di replica)
Il ritiro dei biglietti potrà essere effettuato fino a 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo
I biglietti sono acquistabili anche online sul circuito Vivaticket
ORARI SPETTACOLI
martedì, mercoledì, venerdì e sabato 20.30
giovedì 19.30
domenica 17.00
lunedì riposo
BIGLIETTI
intero 18€ - convenzionati 15€ - under 27 10€ - over 65 9€
giovedì biglietto unico 10€
2019_11_09 Mozart Requiem a Villasanta
Sabato 9 novembre 2019 ore 21.00
Chiesa parrocchiale S. Anastasia, Villasanta
THUIA LAB E SKY CHILDKEN ONLUS
Presentano
W.A. MOZART
Requiem in re min. K 626
Corale Polifonica Città Studi di Milano
(Maestro del Coro Andrea Thomas Gambetti)
Coro Musicumozart di Nerviano
(Maestro del Coro Carlo Roman)
Soprano: Olga Angelillo
Mezzosoprano: Irene Ripa
Tenore: Filippo Pina Castiglioni
Basso: Daniele Biccirè
Orchestra Filarmonica Europea
Direttore: Marcello Pennuto
Ingresso 15€
Chiesa parrocchiale S. Anastasia, Villasanta
THUIA LAB E SKY CHILDKEN ONLUS
Presentano
W.A. MOZART
Requiem in re min. K 626
Corale Polifonica Città Studi di Milano
(Maestro del Coro Andrea Thomas Gambetti)
Coro Musicumozart di Nerviano
(Maestro del Coro Carlo Roman)
Soprano: Olga Angelillo
Mezzosoprano: Irene Ripa
Tenore: Filippo Pina Castiglioni
Basso: Daniele Biccirè
Orchestra Filarmonica Europea
Direttore: Marcello Pennuto
Ingresso 15€
2019_10_18 GIULIO CESARE IN EGITTO al Teatro alla Scala Milano
Dal 18 Ottobre al 2 Novembre 2019
Teatro alla Scala Milano
Venerdì 18 Ottobre 2019_10_18
Lunedì 21 Ottobre 2019_10_21
Mercoledì 23 Ottobre 2019_10_23
Venerdì 25 Ottobre 2019_10_25
Lunedì 28 Ottobre 2019_10_28
Giovedì 31 Ottobre 2019_10_31
Sabato 02 Novembre 2019_11_02
inizio ore 19.30 non 20.00!
Georg Friedrich Haendel
GIULIO CESARE IN EGITTO
Durata spettacolo: 3 ore e 43 minuti incluso intervallo
CAST
Giulio Cesare Bejun Mehta, controtenore
Cleopatra Danielle de Niese, soprano
Cornelia Sara Mingardo
Sesto Pompeo Philippe Jaroussky , controtenore
Tolomeo Christophe Dumaux
Achilla Christian Senn, basso
Curio Renato Dolcini
Nireno Luigi Schifano
Orchestra del Teatro alla Scala su strumenti storici
Direttore Giovanni Antonini
Regia Robert Carsen
Scene e costumi Gideon Davey
Luci Robert Carsen e Peter van Praet
Video Will Duke
Coreografia Rebecca Howell
Drammaturgo Ian Burton
Nuova Produzione Teatro alla Scala
Prima Parte
PRIMO e SECONDO ATTO (Scene I - VI) 88 minuti / Intervallo 30 minuti
Seconda Parte
ATTO SECONDO (Scene VII - X) e TERZO 105 minuti
Gli estratti cinematografici proiettati durante lo spettacolo provengono da Cleopatra (1963) (Courtesy of Twentieth Century Fox), Cleopatra (1934) (Courtesy of Universal Studio Licensing LCC) e da Caesar and Cleopatra (1945) (Courtesy of ITV Archive).
L'OPERA IN POCHE RIGHE
Il progetto di creare all’interno dell’Orchestra scaligera un ensemble dedito alla prassi esecutiva originale giunge al quarto anno dopo Il trionfo del Tempo e del Disinganno e Tamerlano di Händel e La finta giardiniera di Mozart e segna un punto di svolta. Nasce infatti con questa produzione il Progetto Barocco del Teatro alla Scala, che proseguirà nel 2020 e 2021 con altri due titoli di Händel, Agrippina e Ariodante, e si svilupperà sul territorio nazionale con collaborazioni con altri Teatri e la creazione di una Fondazione per promuovere il repertorio del ‘700. L’allestimento di Giulio Cesare in Egitto, che ha come unico precedente scaligero la produzione diretta da Gianandrea Gavazzeni nel 1957, segna il ritorno alla Scala con una nuova produzione di Robert Carsen e schiera un cast stellare: Philippe Jaroussky al debutto al Piermarini, Bejun Mehta già applauditissimo Tamerlano, Sara Mingardo, Christophe Dumaux e Christian Senn.
Vedi sito
Teatro alla Scala Milano
Venerdì 18 Ottobre 2019_10_18
Lunedì 21 Ottobre 2019_10_21
Mercoledì 23 Ottobre 2019_10_23
Venerdì 25 Ottobre 2019_10_25
Lunedì 28 Ottobre 2019_10_28
Giovedì 31 Ottobre 2019_10_31
Sabato 02 Novembre 2019_11_02
inizio ore 19.30 non 20.00!
Georg Friedrich Haendel
GIULIO CESARE IN EGITTO
Durata spettacolo: 3 ore e 43 minuti incluso intervallo
CAST
Giulio Cesare Bejun Mehta, controtenore
Cleopatra Danielle de Niese, soprano
Cornelia Sara Mingardo
Sesto Pompeo Philippe Jaroussky , controtenore
Tolomeo Christophe Dumaux
Achilla Christian Senn, basso
Curio Renato Dolcini
Nireno Luigi Schifano
Orchestra del Teatro alla Scala su strumenti storici
Direttore Giovanni Antonini
Regia Robert Carsen
Scene e costumi Gideon Davey
Luci Robert Carsen e Peter van Praet
Video Will Duke
Coreografia Rebecca Howell
Drammaturgo Ian Burton
Nuova Produzione Teatro alla Scala
Prima Parte
PRIMO e SECONDO ATTO (Scene I - VI) 88 minuti / Intervallo 30 minuti
Seconda Parte
ATTO SECONDO (Scene VII - X) e TERZO 105 minuti
Gli estratti cinematografici proiettati durante lo spettacolo provengono da Cleopatra (1963) (Courtesy of Twentieth Century Fox), Cleopatra (1934) (Courtesy of Universal Studio Licensing LCC) e da Caesar and Cleopatra (1945) (Courtesy of ITV Archive).
L'OPERA IN POCHE RIGHE
Il progetto di creare all’interno dell’Orchestra scaligera un ensemble dedito alla prassi esecutiva originale giunge al quarto anno dopo Il trionfo del Tempo e del Disinganno e Tamerlano di Händel e La finta giardiniera di Mozart e segna un punto di svolta. Nasce infatti con questa produzione il Progetto Barocco del Teatro alla Scala, che proseguirà nel 2020 e 2021 con altri due titoli di Händel, Agrippina e Ariodante, e si svilupperà sul territorio nazionale con collaborazioni con altri Teatri e la creazione di una Fondazione per promuovere il repertorio del ‘700. L’allestimento di Giulio Cesare in Egitto, che ha come unico precedente scaligero la produzione diretta da Gianandrea Gavazzeni nel 1957, segna il ritorno alla Scala con una nuova produzione di Robert Carsen e schiera un cast stellare: Philippe Jaroussky al debutto al Piermarini, Bejun Mehta già applauditissimo Tamerlano, Sara Mingardo, Christophe Dumaux e Christian Senn.
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