TEATRO LIBERO
DI VIA SAVONA A MILANO
STAGIONE 2018-2019
DIREZIONE ARTISTICA Corrado Accordino e Manuel Renga
Giovedì 20 Settembre 2018_09_20
Venerdì 21 Settembre 2018_09_21
Sabato 22 Settembre 2018_09_22
Domenica 23 Settembre 2018_09_23
COSÌ TANTA BELLEZZA
scritto, diretto e interpretato da
Corrado Accordino
assistente alla regia
Valentina Paiano
produzione
Compagnia Teatro Binario 7
Giovedì 27 Settembre 2018_09_27
Venerdì 28 Settembre 2018_09_28
POUT POURRI - PROGETTO SHARE3
di
Serena Facchini
Ermanno Nardi
Francesco Angelo Ogliari
con
Serena Facchini
Ermanno Nardi
Daniele Pennati
produzione
Elea Teatro/Industria Scenica
Sabato 29 Settembre 2018_09_29
Domenica 30 Settembre 2018_09_30
OMMIODDIO - PROGETTO SHARE3
da un’idea di
Francesca Franzè
Jessica Leonello
drammaturgia Luca Serafini
con
Francesca Franzè
Luca Serafini
regia e spazio
Francesca Franzè
Luca Serafini
disegno luci Iro Suraci
produzione
Francesca Franzè
con il sostegno di
Residenza Idra
Selezione rassegna INTRANSITO
Selezione STRABISMI FESTIVAL
Giovedì 04 Ottobre 2018_10_04
Venerdì 05 Ottobre 2018_10_05
Sabato 06 Ottobre 2018_10_06
Domenica 07 Ottobre 2018_10_07
LA LOTTA AL TERRORE
di
Lucia Franchi
Luca Ricci
regia
Luca Ricci
con
Simone Faloppa
Gabriele Paolocà
Gioia Salvatori
produzione
CapoTrave / Kilowatt
con il sostegno di
Regione Toscana
MiBAC
Comune di Sansepolcro
Giovedì 11 Ottobre 2018_10_11
Venerdì 12 Ottobre 2018_10_12
Sabato 13 Ottobre 2018_10_13
Domenica 14 Ottobre 2018_10_14
FRAGILI
Giovedì 18 Ottobre 2018_10_18
Venerdì 19 Ottobre 2018_10_19
Sabato 20 Ottobre 2018_10_20
Domenica 21 Ottobre 2018_10_21
AMLETTO
Giovedì 25 Ottobre 2018_10_25
Venerdì 26 Ottobre 2018_10_26
Sabato 27 Ottobre 2018_10_27
Domenica 28 Ottobre 2018_10_28
POLVERE
Martedì 06 Novembre 2018_11_06
Mercoledì 07 Novembre 2018_11_07
Giovedì 08 Novembre 2018_11_08
Venerdì 09 Novembre 2018_11_09
Sabato 10 Novembre 2018_11_10
Domenica 11 Novembre 2018_11_11
NON UNA DI MENO
Venerdì 16 Novembre 2018_11_16
Sabato 17 Novembre 2018_11_17
Domenica 18 Novembre 2018_11_18
LA MADRE DEI RAGAZZI
Giovedì 22 Novembre 2018_11_22
Venerdì 23 Novembre 2018_11_23
Sabato 24 Novembre 2018_11_24
Domenica 25 Novembre 2018_11_25
MEDEASSOLO S-CONCERT
Giovedì 29 Novembre 2018_11_29
Venerdì 30 Novembre 2018_11_30
Sabato 01 Dicembre 2018_12_01
Domenica 02 Dicembre 2018_12_02
IL BLUES DI MALAUSSÈNE
Giovedì 06 Dicembre 2018_12_06
Venerdì 07 Dicembre 2018_12_07
Sabato 08 Dicembre 2018_12_08
Domenica 09 Dicembre 2018_12_09
DIECI
Venerdì 14 Dicembre 2018_12_14
Sabato 15 Dicembre 2018_12_15
Domenica 16 Dicembre 2018_12_16
SUGNU O NON SUGNU 2.0
Giovedì 20 Dicembre 2018_12_20
Venerdì 21 Dicembre 2018_12_21
Sabato 22 Dicembre 2018_12_22
Domenica 23 Dicembre 2018_12_23
Venerdì 28 Dicembre 2018_12_28
Sabato 29 Dicembre 2018_12_29
Domenica 30 Dicembre 2018_12_30
Lunedì 31 Dicembre 2018_12_31
LA STRANA COPPIA
Giovedì 10 Gennaio 2019_01_10
Venerdì 11 Gennaio 2019_01_11
Sabato 12 Gennaio 2019_01_12
Domenica 13 Gennaio 2019_01_13
Giovedì 17 Gennaio 2019_01_17
Venerdì 18 Gennaio 2019_01_18
Sabato 19 Gennaio 2019_01_19
Domenica 20 Gennaio 2019_01_20
MALAMORE
Venerdì 25 Gennaio 2019_01_25
Sabato 26 Gennaio 2019_01_26
Domenica 27 Gennaio 2019_01_27
LETIZIA FOREVER
Giovedì 31 Gennaio 2019_01_31
Venerdì 01 Febbraio 2019_02_01
Sabato 02 Febbraio 2019_02_02
Domenica 03 Febbraio 2019_02_03
TI SI MOJ ZIVOT
Giovedì 07 Febbraio 2019_02_07
Venerdì 08 Febbraio 2019_02_08
Sabato 09 Febbraio 2019_02_09
Domenica 10 Febbraio 2019_02_10
Giovedì 14 Febbraio 2019_02_14
Venerdì 15 Febbraio 2019_02_15
Sabato 16 Febbraio 2019_02_16
Domenica 17 Febbraio 2019_02_17
NON LO DEVE SAPERE
Venerdì 22 Febbraio 2019_02_22
Sabato 23 Febbraio 2019_02_23
Domenica 24 Febbraio 2019_02_24
LE MILLE BOLLE BLÙ
Giovedì 28 Febbraio 2019_02_28
Venerdì 01 Marzo 2019_03_01
Sabato 02 Marzo 2019_03_02
Domenica 03 Marzo 2019_03_03
Giovedì 07 Marzo 2019_03_07
Venerdì 08 Marzo 2019_03_08
Sabato 09 Marzo 2019_03_09
Domenica 10 Marzo 2019_03_10
ASSOCERÒ SEMPRE LA TUA FACCIA ALLE..
Venerdì 15 Marzo 2019_03_15
Sabato 16 Marzo 2019_03_16
Domenica 17 Marzo 2019_03_17
TADDRARITE
Martedì 19 Marzo 2019_03_19
Mercoledì 20 Marzo 2019_03_20
Giovedì 21 Marzo 2019_03_21
Venerdì 22 Marzo 2019_03_22
Sabato 23 Marzo 2019_03_23
Domenica 24 Marzo 2019_03_24
Lunedì 25 Marzo 2019_03_25
Martedì 26 Marzo 2019_03_26
Mercoledì 27 Marzo 2019_03_27
Giovedì 28 Marzo 2019_03_28
Venerdì 29 Marzo 2019_03_29
Sabato 30 Marzo 2019_03_30
Domenica 31 Marzo 2019_03_31
SOGNANDO LA KAMCHATKA
Martedì 02 Aprile 2019_04_02
Mercoledì 03 Aprile 2019_04_03
Giovedì 04 Aprile 2019_04_04
Venerdì 05 Aprile 2019_04_05
Sabato 06 Aprile 2019_04_06
Domenica 07 Aprile 2019_04_07
RAY
Mercoledì 24 Aprile 2019_04_24
Giovedì 25 Aprile 2019_04_25
Venerdì 26 Aprile 2019_04_26
Sabato 27 Aprile 2019_04_27
Domenica 28 Aprile 2019_04_28
OH MY GOD! *** attenzione spettacolo annullato ***
Lo spettacolo è annullato per sopraggiunti impegni televisivi.
Giovedì 02 Maggio 2019_05_02
Venerdì 03 Maggio 2019_05_03
Sabato 04 Maggio 2019_05_04
Domenica 05 Maggio 2019_05_05
L5-S1 Una storia naturale
Giovedì 09 Maggio 2019_05_09
Venerdì 10 Maggio 2019_05_10
Sabato 11 Maggio 2019_05_11
Domenica 12 Maggio 2019_05_12
Giovedì 16 Maggio 2019_05_16
Venerdì 17 Maggio 2019_05_17
Sabato 18 Maggio 2019_05_18
Domenica 19 Maggio 2019_05_19
ROMEO E GIULIETTA
Giovedì 30 Maggio 2019_05_30
Venerdì 31 Maggio 2019_05_31
Sabato 01 Giugno 2019_06_01
Domenica 02 Giugno 2019_06_02
LENNY BRUCE
Giovedì 06 Giugno 2019_06_06
Venerdì 07 Giugno 2019_06_07
Sabato 08 Giugno 2019_06_08
Domenica 09 Giugno 2019_06_09
Giovedì 13 Giugno 2019_06_13
Venerdì 14 Giugno 2019_06_14
Sabato 15 Giugno 2019_06_15
Domenica 16 Giugno 2019_06_16
F.C.A. Fascismi Alcolismi Comunismi
Giovedì 20 Giugno 2019_06_20
Venerdì 21 Giugno 2019_06_21
Sabato 22 Giugno 2019_06_22
Domenica 23 Giugno 2019_06_23
A PARTE ME
TEATRO LIBERO
via Savona 10, 20144 MILANO
02 8323126 | biglietteria@teatrolibero.it https://www.teatrolibero.it/
La Danza Immobile srl Impresa sociale ETS
Sede legale via Savona 10, Milano.
2019_05_12 Ritorna la fiaba del Flauto Magico a Castelfranco Emilia
Domenica 12 maggio 2019 ore 18.00
Centro Culturale Almo, in via dei Mille 167, a Castelfranco Emilia – loc. Piumazzo (MO)
Modesta Compagnia dell’Arte,
in collaborazione col Centro Culturale Almo
e Sol Omnibus Lucet APS
Wolfgang Amadeus Mozart
“Die Zauberflöte” (ossia “Il flauto magico”)
Tamino - Maurizio Tonelli
Pamina - Miriam Renzi
Papageno - Alessandro Branchi
Papagena - Miriam Renzi
Regina della Notte - Giada Maria Zanzi
Fabio Luppi nella doppia veste di Direttore Musicale e Maestro Concertatore
Regia di Maurizio Tonelli
Centro Culturale Almo, in via dei Mille 167, a Castelfranco Emilia – loc. Piumazzo (MO)
Modesta Compagnia dell’Arte,
in collaborazione col Centro Culturale Almo
e Sol Omnibus Lucet APS
Wolfgang Amadeus Mozart
“Die Zauberflöte” (ossia “Il flauto magico”)
Tamino - Maurizio Tonelli
Pamina - Miriam Renzi
Papageno - Alessandro Branchi
Papagena - Miriam Renzi
Regina della Notte - Giada Maria Zanzi
Fabio Luppi nella doppia veste di Direttore Musicale e Maestro Concertatore
Regia di Maurizio Tonelli
Domenica 12 maggio 2019 la Modesta Compagnia dell’Arte, in collaborazione col Centro Culturale Almo e Sol Omnibus Lucet APS, metterà in scena un vivace spettacolo mozartiano: “Die Zauberflöte” (ossia “Il flauto magico”). La storia dell’amore che unisce Tamino (Maurizio Tonelli, Direttore Artistico della Modesta Compagnia dell’Arte) alla principessa Pamina (Miriam Renzi) è il fulcro di quello che è forse il più celebre Singspiel di Mozart, ma di certo non l’unica tematica presente in esso. Accompagnato dal fedele e buffo Papageno (Alessandro Branchi), Tamino incontrerà la misteriosa madre di Pamina, cioè la Regina della Notte (Giada Maria Zanzi), imparando a sue spese a diffidare dalle apparenze; il nobile Tamino compirà dunque un vero e proprio cammino di crescita per diventare un uomo saggio e coronare il suo sogno di una vita insieme a Pamina. Il lieto fine ci sarà anche per il simpatico Papageno, che dopo mille peripezie troverà la sua Papagena (anch’essa interpretata da Miriam Renzi).
Lo spettacolo, che vedrà il Maestro Fabio Luppi nella doppia veste di Direttore Musicale e Maestro Concertatore, avrà luogo il 12 aprile alle ore 18 nella sala teatrale del Centro Culturale Almo, in via dei Mille 167, a Castelfranco Emilia – loc. Piumazzo (MO).
Regia di Maurizio Tonelli su soggetto di Giada Maria Zanzi. Per i costumi si ringraziano: Modesta Compagnia dell’Arte, Sol Omnibus Lucet APS. Scenografie di Luca Bianconcini.
Lo spettacolo, nato in seno all’Associazione bolognese di Promozione Sociale Sol Omnibus Lucet, ideato da Giada Maria Zanzi (Direttore Artistico della stessa) e già andato in scena a gennaio 2019 a San Lazzaro di Savena (BO) col medesimo cast, si presenterà al pubblico in veste più matura.
L’evento è stato prescelto per essere rappresentato nell’ambito dei festeggiamenti per i 10 anni di attività del Centro Culturale Almo.
Per ulteriori informazioni: info@spazioalmo.it – spettacoli@spazioalmo.it – modestacompagniadell.arte@gmail.com
2019_09_26 FESTIVAL VERDI 2019 tra BUSSETO e PARMA, tutte le date
Teatro Regio di Parma - Teatro Giuseppe Verdi di Busseto
FESTIVAL VERDI 2019
GIUSEPPE VERDI (1813-1901)
Teatro Regio di Parma
I DUE FOSCARI
Edizione critica a cura di a cura di Andreas Giger
The University of Chicago Press, Chicago e Casa Ricordi, Milano
giovedì 26 settembre 2019, ore 20.00 Turno A
domenica 6 ottobre 2019, ore 15.30 Turno D
venerdì 11 ottobre 2019, ore 20.00 Turno B
giovedì 17 ottobre 2019, ore 20.00 Turno C
Durata complessiva 2 ore e 30 minuti, compreso un intervallo
Personaggi Interpreti
Francesco Foscari VLADIMIR STOYANOV
Jacopo Foscari STEFAN POP
Lucrezia Contarini MARIA KATZARAVA
Jacopo Loredano GIACOMO PRESTIA
Barbarigo FRANCESCO MARSIGLIA
Pisana ERICA WENMENG GU
Fante VASYL SOLODKYY
FILARMONICA ARTURO TOSCANINI
ORCHESTRA GIOVANILE DELLA VIA EMILIA
CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA
Maestro concertatore e direttore
PAOLO ARRIVABENI
Regia LEO MUSCATO
Scene ANDREA BELLI
Costumi SILVIA AYMONINO
Teatro Giuseppe Verdi di Busseto
AIDA
Opera in quattro atti su libretto di Antonio Ghislanzoni
Edizioni Ricordi, Milano
venerdì 27 settembre 2019, ore 19.00
lunedì 30 settembre 2019, ore 19.00
venerdì 4 ottobre 2019, ore 19.00
domenica 6 ottobre 2019, ore 15.30
mercoledì 9 ottobre 2019, ore 19.00
giovedì 10 ottobre 2019, ore 19.00
domenica 13 ottobre 2019, ore 15.30
mercoledì 16 ottobre 2019, ore 19.00
venerdì 18 ottobre 2019, ore 19.00
domenica 20 ottobre 2019, ore 15.30
Tutte le recite sono fuori abbonamento
Durata complessiva 3 ore, compresi due intervalli
Interpreti
Artisti del 57° Concorso Internazionale Voci Verdiane Città di Busseto
Allievi dell’Accademia Verdiana
Maestro concertatore e direttore
MICHELANGELO MAZZA
Regia FRANCO ZEFFIRELLI
ripresa da STEFANO TRESPIDI
Scene FRANCO ZEFFIRELLI
Costumi ANNA ANNI
ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA
Maestro del coro ALBERTO MALAZZI
Allestimento originale della Fondazione Arturo Toscanini
Chiesa di San Francesco del prato - Parma
LUISA MILLER
Melodramma tragico in tre atti di Salvatore Cammarano, dal dramma Kabale und Liebe di Friedrich Schiller
Edizione critica a cura di Jeffrey Kallberg
The University of Chicago Press, Chicago e Casa Ricordi, Milano
sabato 28 settembre 2019, ore 20.00
sabato 5 ottobre 2019, ore 20.00
sabato12 ottobre 2019, ore 20.00
sabato 19 ottobre 2019, ore 20.00
Tutte le recite sono fuori abbonamento
Durata complessiva 2 ore e 45 minuti, compreso un intervallo
Cast
Personaggi Interpreti
Il conte di Walter RICCARDO ZANELLATO
Rodolfo AMADHI LAGHA
Federica MARTINA BELLI
Wurm GABRIELE SAGONA
Miller FRANCO VASSALLO
Luisa ANGELA MEADE
Laura VETA PILIPENKO
Un contandino FEDERICO VELTRI
Maestro concertatore e direttore
ROBERTO ABBADO
Regia LEV DODIN
Scene e Costumi ALEKSANDR BOROVSKIJ
ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA
Maestro del coro ALBERTO MALAZZI
Nuovo allestimento del Teatro Regio di Parma
In coproduzione con Teatro Comunale di Bologna
Teatro Regio di Parma
NABUCCO
Dramma lirico in quattro parti su libretto di Temistocle Solera dal dramma Nabuchodonosor di Auguste Anicet-Bourgeois e Francis Cornu e dal ballo Nabuccodonosor di Antonio Cortesi
Edizione critica a cura di Roger Parker
The University of Chicago Press, Chicago e Casa Ricordi, Milano
domenica 29 settembre 2019, ore 20.00 Turno A
giovedì 3 ottobre 2019, ore 20.00 Turno B
domenica 13 ottobre 2019, ore 15.30 Turno C
domenica 20 ottobre 2019, ore 15.30 Turno D
Durata complessiva 2 ore e 50 minuti, compreso un intervallo
Cast
Personaggi Interpreti
Nabucco AMARTUVSHIN ENKHBAT
Ismaele IVAN MAGRÌ
Zaccaria PAVEL SHMULEVICH
Abigaille SAIOA HERNÁNDEZ
Fenena ANNALISA STROPPA
Il Gran Sacerdote di Belo GIANLUCA BREDA
Abdallo MANUEL PIERATTELLI
Anna ELISABETTA ZIZZO
Maestro concertatore e direttore
FRANCESCO IVAN CIAMPA
Progetto creativo RICCI/FORTE
Regia STEFANO RICCI
Scene NICOLAS BOVEY
FILARMONICA ARTURO TOSCANINI
ORCHESTRA GIOVANILE DELLA VIA EMILIA
CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA
Maestro del coro MARTINO FAGGIANI
Nuovo allestimento del Teatro Regio di Parma
Teatro Regio di Parma
FILARMONICA ARTURO TOSCANINI
CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA
venerdì 4 ottobre 2019, ore 20.00 Turno A
Durata complessiva 1 ora e 45 minuti circa, compreso un intervallo
Direttore ROBERTO ABBADO
Maestro del coro MARTINO FAGGIANI
FILARMONICA ARTURO TOSCANINI
CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA
Programma
GIUSEPPE VERDI
La battaglia di Legnano, Sinfonia
I Lombardi alla prima Crociata, Introduzione e coro di Turchi “Or che d’Europa il fulmine”
I Lombardi alla prima Crociata, Coro nell’Harem “La bella straniera”
LÉO DELIBES Lakmé Entr’act e coro “Allons, avant que midi sonne”
FÉLICIEN DAVID Le Désert Preludio e coro “Allah! A toi je rends hommage”
GIUSEPPE VERDI Otello Ballabili
GIUSEPPE VERDI Aida Sinfonia (1872)
GEORGES BIZET Les Pêcheurs de perles Preludio e Coro di pescatori “Sur la grève en feu”
GIACOMO MEYERBEER L’africaine Marche indienne
GIUSEPPE VERDI Inno “Suona la tromba”
GIUSEPPE VERDI Inno delle Nazioni
Teatro Regio di Parma
MARIELLA DEVIA, recital
Pianoforte GIULIO ZAPPA
mercoledì 9 ottobre 2019, ore 20.00 Turno C
Durata complessiva 1 ora e 30 minuti circa, compreso un intervallo
Programma
Franz Liszt (1811-1886)
Sonetti di Petrarca, S 270, per pianoforte
Pace non trovo - Benedetto sia ‘l giorno - I’ vidi in terra
Fryderyk Chopin (1810-1849)
Mazurka per pianoforte in do maggiore, op. post. 67 n. 3
Mazurka per pianoforte in la minore, op. post. 67 n. 4
Giuseppe Verdi (1813-1901)
Giovanna d’Arco Cavatina “Sempre all’alba e alla sera”
Gaetano Donizetti (1797-1848)
Maria Stuarda Cavatina “Oh, nube, che lieve… Nella pace del mesto riposo”
Giuseppe Verdi
I Lombardi alla prima Crociata Scena e rondò “O madre, dal cielo… Se vano è il pregare”
Falstaff “Sul fil d’un soffio etesio”
Il corsaro Scena e cavatina “Né sulla terra… Vola talor dal carcere…”
Robert Schumann (1810-1856)
Arabeske, in do maggiore, per pianoforte, op. 18
Giuseppe Verdi
I masnadieri Aria e cabaletta “Tu del mio Carlo al seno… Carlo vive?”
Riepilogo date in ordine cronologico
Giovedì 26 Settembre 2019_09_26
I DUE FOSCARI Teatro Regio di Parma
Venerdì 27 Settembre 2019_09_27
AIDA Teatro Giuseppe Verdi di Busseto
Sabato 28 Settembre 2019_09_28
LUISA MILLER Chiesa di San Francesco del prato
Domenica 29 Settembre 2019_09_29
NABUCCO Teatro Regio di Parma
Lunedì 30 Settembre 2019_09_30
AIDA Teatro Giuseppe Verdi di Busseto
Giovedì 03 Ottobre 2019_10_03
NABUCCO Teatro Regio di Parma
Venerdì 04 Ottobre 2019_10_04
AIDA Teatro Giuseppe Verdi di Busseto
FILARMONICA ARTURO TOSCANINI Teatro Regio di Parma
Sabato 05 Ottobre 2019_10_05
LUISA MILLER Chiesa di San Francesco del prato
Domenica 06 Ottobre 2019_10_06
I DUE FOSCARI Teatro Regio di Parma
AIDA Teatro Giuseppe Verdi di Busseto
Mercoledì 09 Ottobre 2019_10_09
AIDA Teatro Giuseppe Verdi di Busseto
MARIELLA DEVIA Teatro Regio di Parma
Giovedì 10 Ottobre 2019_10_10
AIDA Teatro Giuseppe Verdi di Busseto
Venerdì 11 Ottobre 2019_10_11
I DUE FOSCARI Teatro Regio di Parma
Sabato 12 Ottobre 2019_10_12
LUISA MILLER Chiesa di San Francesco del prato
Domenica 13 Ottobre 2019_10_13
AIDA Teatro Giuseppe Verdi di Busseto
NABUCCO Teatro Regio di Parma
Mercoledì 16 Ottobre 2019_10_16
AIDA Teatro Giuseppe Verdi di Busseto
Giovedì 17 Ottobre 2019_10_17
I DUE FOSCARI Teatro Regio di Parma
Venerdì 18 Ottobre 2019_10_18
AIDA Teatro Giuseppe Verdi di Busseto
Sabato 19 Ottobre 2019_10_19
LUISA MILLER Chiesa di San Francesco del prato
Domenica 20 Ottobre 2019_10_20
AIDA Teatro Giuseppe Verdi di Busseto
NABUCCO Teatro Regio di Parma
Info in dettaglio, prezzi e acquisto biglietti : https://www.teatroregioparma.it/festival-verdi-2019/
2019_04_28 Torre in Festa
Data :28/04/2019
Torre in Festa
Sede Cortile del Comune
Città: Torre d'Isola (Pv)
Sezione #concertodautunnonews: concerto
Descrizione: Torre d'Isola, Aprile si chiude in festa
Torna domenica 28 Aprile Torre in Festa, la manifestazione organizzata dal Comune di Torre d'Isola a base di musica dal vivo, street food, artigianato da luoghi vicini e lontani e socialità. Dalle 12,30 la Grande Risottata e dalle 15 sul palco 4 gruppi per un concerto tributo a Fabrizio De Andrè
Torre in Festa
28 Aprile 2019
Dalle 9 alle 18
Torre d'Isola (Pv)
Agenzia Reclam 347 7264448
In caso di maltempo, la manifestazione si terrà comunque
Torre d'Isola, Aprile 2019 – A Torre d'Isola l'ultima domenica del mese è sinonimo di festa in piazza: torna domenica 28 Aprile Torre in Festa, appuntamento mensile che racchiude eccellenze enogastronomiche, danze e musica dal vivo, artigianato etnico e a filiera corta ed una Grande Risottata tutti insieme con le gambe sotto al tavolo. Organizzata dal Comune e dall'Agenzia Reclam, coniuga cultura del gusto e tradizione ed in questa particolare occasione trova spazio un tributo a Fabrizio de Andrè: sul palco allestito nel Cortile del Comune Living Room, DerivAcustica, The Social Band e FAl-Ferrovie Appullo Lucane si alterneranno interpretando le storie in musica del più grande poeta-cantautore italiano.
Ad una quarantina di chilometri da Milano, Torre d'Isola è un piccolo borgo (la popolazione conta circa 2400 persone) che si estende sulle rive del Ticino, in uno dei parchi fluviali più grandi ed importanti d'Europa, riserva della biosfera e patrimonio dell'Unesco.
Tra i protagonisti anche il Buon Mercato del Sano & Genuino, farmers' market dove, dalle 9 alle 18, è possibile trovare tutto il meglio della produzione agricola di Pavese, Oltrepò, Lomellina e del vicino Monferrato. Tra le eccellenze in degustazione sui banchi del mercato il pane e i formaggi di Marco Bernini, panificatore alchimista e maestro dell'arte casearia famoso per i suoi erborinati; pasta fresca ripiena, birra artigianale alla spina, salumi, le pluripremiate offelle di Parona, vino, riso, confetture, miele. Convenienza, qualità, prodotti di stagione a filiera corta dal produttore al consumatore secondo la filosofia del MEC-Mercatino Enogastronomico della Certosa. In piazza anche un'esposizione florovivaistica: piante e fiori coloreranno e decoreranno Torre d'Isola.
Dalle 12,30, tutti con le gambe sotto al tavolo ad attendere La Grande Risottata ma anche panini con cotechino e salumi a chilometro sincero e la tradizionale schitta, crèpe senza uova, preparata solo con acqua e farina che fa parte della tradizione culinaria oltrepadana.
Dalle 9 alle 18 inoltre spazio allo shopping con il Mercato del Fatto A Mano: manufatti ed artigianato etnico e non da paesi vicini e lontani (info al 333-7679621).
In caso di maltempo, la manifestazione si terrà comunque.
Contatti:
Indirizzo e-mail :
Numero di cellulare: 347 7264448
Numero fisso:
Sito Web:
Torre in Festa
Sede Cortile del Comune
Città: Torre d'Isola (Pv)
Sezione #concertodautunnonews: concerto
Descrizione: Torre d'Isola, Aprile si chiude in festa
Torna domenica 28 Aprile Torre in Festa, la manifestazione organizzata dal Comune di Torre d'Isola a base di musica dal vivo, street food, artigianato da luoghi vicini e lontani e socialità. Dalle 12,30 la Grande Risottata e dalle 15 sul palco 4 gruppi per un concerto tributo a Fabrizio De Andrè
Torre in Festa
28 Aprile 2019
Dalle 9 alle 18
Torre d'Isola (Pv)
Agenzia Reclam 347 7264448
In caso di maltempo, la manifestazione si terrà comunque
Torre d'Isola, Aprile 2019 – A Torre d'Isola l'ultima domenica del mese è sinonimo di festa in piazza: torna domenica 28 Aprile Torre in Festa, appuntamento mensile che racchiude eccellenze enogastronomiche, danze e musica dal vivo, artigianato etnico e a filiera corta ed una Grande Risottata tutti insieme con le gambe sotto al tavolo. Organizzata dal Comune e dall'Agenzia Reclam, coniuga cultura del gusto e tradizione ed in questa particolare occasione trova spazio un tributo a Fabrizio de Andrè: sul palco allestito nel Cortile del Comune Living Room, DerivAcustica, The Social Band e FAl-Ferrovie Appullo Lucane si alterneranno interpretando le storie in musica del più grande poeta-cantautore italiano.
Ad una quarantina di chilometri da Milano, Torre d'Isola è un piccolo borgo (la popolazione conta circa 2400 persone) che si estende sulle rive del Ticino, in uno dei parchi fluviali più grandi ed importanti d'Europa, riserva della biosfera e patrimonio dell'Unesco.
Tra i protagonisti anche il Buon Mercato del Sano & Genuino, farmers' market dove, dalle 9 alle 18, è possibile trovare tutto il meglio della produzione agricola di Pavese, Oltrepò, Lomellina e del vicino Monferrato. Tra le eccellenze in degustazione sui banchi del mercato il pane e i formaggi di Marco Bernini, panificatore alchimista e maestro dell'arte casearia famoso per i suoi erborinati; pasta fresca ripiena, birra artigianale alla spina, salumi, le pluripremiate offelle di Parona, vino, riso, confetture, miele. Convenienza, qualità, prodotti di stagione a filiera corta dal produttore al consumatore secondo la filosofia del MEC-Mercatino Enogastronomico della Certosa. In piazza anche un'esposizione florovivaistica: piante e fiori coloreranno e decoreranno Torre d'Isola.
Dalle 12,30, tutti con le gambe sotto al tavolo ad attendere La Grande Risottata ma anche panini con cotechino e salumi a chilometro sincero e la tradizionale schitta, crèpe senza uova, preparata solo con acqua e farina che fa parte della tradizione culinaria oltrepadana.
Dalle 9 alle 18 inoltre spazio allo shopping con il Mercato del Fatto A Mano: manufatti ed artigianato etnico e non da paesi vicini e lontani (info al 333-7679621).
In caso di maltempo, la manifestazione si terrà comunque.
Contatti:
Indirizzo e-mail :
Numero di cellulare: 347 7264448
Numero fisso:
Sito Web:
2019_05_02 Lasarcina e Carlo Zizzi al Dal Verme
Teatro Dal Verme - Milano
74ª Stagione Sinfonica Ritratti d'Autore 2018 - 2019
Musica Classica e Sinfonica
Giovedì 2 maggio 2019 ore 20.00
Sabato 4 maggio 2019_05_04 ore 17.00
Generale aperta – giovedì 2 maggio ore 10.00
Teatro Dal Verme Via San Giovanni sul Muro 2 – Milano
74ª STAGIONE SINFONICA 2018 2019
ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI
Ritratti d’Autore
Direttore Artistico, M° Maurizio Salerno
Robert Schumann, Sinfonia “Zwickau”, in sol minore, WoO 29
Clara Schumann, Konzertsatz per pianoforte e orchestra, in fa minore
Fanny Mendelssohn, Ouverture per orchestra, in Do maggiore
Felix Mendelssohn Bartholdy, Sinfonia n. 3, "Scozzese", in la minore, op. 56
Pianoforte: Viviana Lasaracina
Orchestra I Pomeriggi Musicali
Direttore: Carlo Rizzi
Nuovo Ritratto d’Autore in questa 74ª Stagione Sinfonica, doppio questa volta, anzi addirittura quadruplo, dedicato com’è alla famiglia Schumann e alla famiglia Mendelssohn. Il pubblico del Teatro Dal Verme potrà godere dell’ascolto di ben quattro brani di quattro diversi autori: la Sinfonia “Zwickau” di Robert Schumann, il Konzertsatz per pianoforte e orchestra di Clara Schumann, l’Ouverture per orchestra di Fanny Mendelssohn e la Sinfonia n. 3, la celeberrima "Scozzese”, a firma del di lei fratello Felix Mendelssohn Bartholdy.
Al pianoforte, giovedì 2 maggio alle ore 20:00 (con replica sabato 4 maggio alle ore 17:00), sarà impegnata la giovane Viviana Lasaracina, che già ha diviso il palco con la nostra Orchestra la scorsa stagione sinfonica e che si esibirà nel lavoro di Clara Schumann.
Sul podio il M° Carlo Rizzi; milanese di nascita e formazione, il Maestro Rizzi – il quale dirigerà anche il prossimo concerto dei Pomeriggi – è a proprio agio sia nei teatri d’opera che nelle sale da concerto e torna a dirigere nella capitale meneghina dopo il successo ottenuto con La cena delle beffe al Teatro alla Scala (2016) e dopo aver aperto la stagione 2017/2018 del Metropolitan di New York con una nuova produzione di Norma.
Biglietteria TicketOne - Teatro Dal Verme
Via San Giovanni Sul Muro, 2 – 20121 Milano
Tel. 02 87.905.201 - dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00
www.ipomeriggi.it www.ipomeriggi.it/facebook www.ipomeriggi.it/youtube
74ª Stagione Sinfonica Ritratti d'Autore 2018 - 2019
Musica Classica e Sinfonica
Giovedì 2 maggio 2019 ore 20.00
Sabato 4 maggio 2019_05_04 ore 17.00
Generale aperta – giovedì 2 maggio ore 10.00
Teatro Dal Verme Via San Giovanni sul Muro 2 – Milano
74ª STAGIONE SINFONICA 2018 2019
ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI
Ritratti d’Autore
Direttore Artistico, M° Maurizio Salerno
Robert Schumann, Sinfonia “Zwickau”, in sol minore, WoO 29
Clara Schumann, Konzertsatz per pianoforte e orchestra, in fa minore
Fanny Mendelssohn, Ouverture per orchestra, in Do maggiore
Felix Mendelssohn Bartholdy, Sinfonia n. 3, "Scozzese", in la minore, op. 56
Pianoforte: Viviana Lasaracina
Orchestra I Pomeriggi Musicali
Direttore: Carlo Rizzi
Nuovo Ritratto d’Autore in questa 74ª Stagione Sinfonica, doppio questa volta, anzi addirittura quadruplo, dedicato com’è alla famiglia Schumann e alla famiglia Mendelssohn. Il pubblico del Teatro Dal Verme potrà godere dell’ascolto di ben quattro brani di quattro diversi autori: la Sinfonia “Zwickau” di Robert Schumann, il Konzertsatz per pianoforte e orchestra di Clara Schumann, l’Ouverture per orchestra di Fanny Mendelssohn e la Sinfonia n. 3, la celeberrima "Scozzese”, a firma del di lei fratello Felix Mendelssohn Bartholdy.
Al pianoforte, giovedì 2 maggio alle ore 20:00 (con replica sabato 4 maggio alle ore 17:00), sarà impegnata la giovane Viviana Lasaracina, che già ha diviso il palco con la nostra Orchestra la scorsa stagione sinfonica e che si esibirà nel lavoro di Clara Schumann.
Sul podio il M° Carlo Rizzi; milanese di nascita e formazione, il Maestro Rizzi – il quale dirigerà anche il prossimo concerto dei Pomeriggi – è a proprio agio sia nei teatri d’opera che nelle sale da concerto e torna a dirigere nella capitale meneghina dopo il successo ottenuto con La cena delle beffe al Teatro alla Scala (2016) e dopo aver aperto la stagione 2017/2018 del Metropolitan di New York con una nuova produzione di Norma.
Biglietteria TicketOne - Teatro Dal Verme
Via San Giovanni Sul Muro, 2 – 20121 Milano
Tel. 02 87.905.201 - dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00
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2019_05_03 PAVIA BAROCCA gli appuntamenti della edizione 2019
IL PREMIO "ABBIATI" DELLA CRITICA ITALIANA
ASSEGNATO AL CENTRO DI MUSICA ANTICA
DELLA FONDAZIONE GHISLIERI
PER LA MIGLIORE INIZIATIVA MUSICALE 2018
PAVIA BAROCCA EDIZIONE 2019
Ingresso a pagamento salvo ove indicato
Venerdì 3 maggio 2019_05_03 ore 21
Ridotto del Teatro Fraschini
LENGUAS MALAS
Santi, uomini, demoni: polifonia spagnola tra passione e devozione.
Ensemble CANTORIA
Ines Alonso, soprano
Samuel Tapia, controtenore
Jorge Losana, tenore e direzione
Valentin Miralles, basso
Primo concerto della stagione venerdì 3 maggio alle 21 presso il Ridotto del Teatro Fraschini.
In programma, la musica spagnola del Siglo de Oro, insieme al quartetto vocale Cantoria.
Sarà la musica spagnola del Rinascimento, con i suoi colori e la sua teatralità, ad aprire aprire l'edizione 2019 di Pavia Barocca! A condurci nelle atmosfere del Siglo de Oro sarà l'ensemble Cantoria, quartetto vocale selezionato nell'ambito del progetto europeo eeemerging.
Giovedì 9 maggio 2019_05_09 ore 21
Santa Maria Gualtieri - Pavia
NO TIME IN ETERNITY
Shakespeare e il Rinascimento inglese da William Byrd a Michael Nyman.
Ensemble Céladon
Paulin Bündgen, controtenore e direzione artistica
Catherine Arnoux, Viviana Gonzalez-Careaga, Liam Fennelly, Luc Gaugler, Nolwenn Le Guern, viole da gamba
Giovedì 9 maggio alle 21, in Santa Maria Gualtieri, l'Ensemble Céladon propone No Time in Eternity , un concerto suggestivo in cui Shakespeare e il Rinascimento inglese dialogano con la contemporaneità; un concerto che supera i confini tra l’antico e il contemporaneo e propone un ascolto senza tempo: lo stesso titolo, No Time in Eternity, ne chiarisce l’intenzione. Protagonista dello spettacolo sarà l’ensemble Céladon, composto, come nella tradizione rinascimentale inglese, da cinque viole da gamba e dalla voce del controtenore Paulin Bündgen, che l’ha fondato e ne cura la direzione artistica. Il repertorio è dedicato alla musica inglese e accosta brani di autori del Rinascimento, come William Byrd e John Bennet, a brani del celebre compositore Michael Nyman, uno dei più noti ed eclettici autori contemporanei, alcuni dei quali composti su testi da La Tempesta di Shakespeare.
Mercoledì 15 maggio 2019_05_15 ore 21
Aula Goldoniana del Collegio Ghislieri - Pavia
RECITAL DI CLAVICEMBALO
Musiche di William Byrd, Girolamo Frescobaldi, Bernardo Storace, Jean-Philippe Rameau, Johann Sebastian Bach, Domenico Scarlatti.
Rossella Policardo, clavicembalo
Giovedì 6 giugno 2019_06_06 ore 21.00
Chiesa di San Luca, Pavia
ALABADO SEA EL SANTISSIMO SACRAMENTO
Organo e Canto gregoriano nella Spagna del Siglo de Oro
Musiche di A. de Cabezón, F. Guerrero, S. Aguilera de Heredia,F. Correa de Arauxo e J. Jiménez
Maria Cecilia Farina, organo
SCHOLA GREGORIANA GHISLIERI
Roberto Battista, Michele Concato, Héctor Guerrero,
Simone Milesi, Roberto Rilievi, Paolo Tormene
Renato Cadel, direttore
INGRESSO GRATUITO FINO AD ESAURIMENTO POSTI
Maria Cecilia Farina e la Schola Gregoriana Ghislieri propongono per Pavia Barocca un nuovo programma, dedicato alla Spagna del Siglo de oro. Un’epoca di giganti: in letteratura Cervantes e in pittura El Greco e Velázquez, per citare solo i nomi più significativi.
Anche in musica, il Siglo offre grandi opere sia vocali che strumentali. La letteratura organistica sviluppò il suo linguaggio in modo sempre più coloristico e idiomatico, proponendo forme originali come le batallas e le ensaladas. Al contempo mantenne uno stretto legame con la liturgia, componendo a partire dal canto monodico della Chiesa, detto canto llano. Quest’ultimo poteva essere sia di origine romano-gregoriana che ispanica. Agli inizi del Cinquecento, infatti, grazie alla restaurazione del rito toletano, il canto monodico ispanico (detto anche mozarabico) conobbe un’importante rinascenza, e le sue melodie furono elaborate in preziose pagine di polifonia strumentale e vocale.
Il concerto offre così un panorama musicale del Siglo de oro, seguendo come filo conduttore la devozione all’Eucarestia e alla Vergine Immacolata, a partire dal motto del grande organista e compositore Francisco Correa de Arauxo: Alabado sea el Santíssimo Sacramento y la Inmaculada Concepción de la Virgen María.
Mercoledì 12 Giugno 2019_06_12 ore 21.00
Santa Maria Gualtieri, Pavia
OMICIDIO A CORTE
Musica e morte nella vita di Carlo Gesualdo
Lorenzo Bassotto, voce recitante
Emanuela Galli, soprano
Fabio Bonizzoni, clavicembalo
Musiche di C. Gesualdo, C. Monteverdi, B. Strozzi, S. d’India
Il soprano Emanuela Galli e il clavicembalista e direttore Fabio Bonizzoni, accompagnati dalla narrazione dell’attore Lorenzo Bassotto, tornano sul palcoscenico di Pavia Barocca per presentare al pubblico uno spettacolo particolare: la rievocazione del delitto compiuto dal Principe Carlo Gesualdo, il celebre compositore di Venosa che, accecato dalla gelosia, trucidò la moglie e il suo amante sorpresi in flagrante adulterio.
Il fatto di cronaca cinquecentesca offrirà lo spunto per presentare una serie di composizioni dello stesso Principe di Venosa e di altri autori dell’epoca (da Monteverdi a Falconieri, da Barbara Strozzi a Sigismondo d’India) che alternandosi al racconto, ricreeranno le atmosfere e le pagine di vita di quel particolare momento storico.
Un imperdibile monologo/concerto, in cui intrighi noir si mescolano al barocco, per dar vita a uno spettacolo di grande suggestione.
Giovedì 20 giugno 2019_06_20 ore 21.00
Basilica di San Michele, Pavia
UN CAPOLAVORO RITROVATO
IL REQUIEM DI NICCOLÒ JOMMELLI
Paola Valentina Molinari, soprano
Marta Fumagalli, alto
Raffaele Giordani, tenore
Matteo Bellotto, basso
CORO E ORCHESTRA GHISLIERI
Giulio Prandi, direttore
INGRESSO GRATUITO FINO AD ESAURIMENTO POSTI
con offerta libera a favore dei lavori di restauro della Basilica di San Michele
Le doti drammatiche di Jommelli emergono con grande forza in questo Requiem, composto a Stoccarda nel 1754 e destinato alle celebrazioni per la morte della madre del Duca di Württemberg. La grande abilità di orchestratore del compositore napoletano si arricchisce di nuove influenze di matrice tedesca, dando vita ad un’opera in cui la grande ricchezza emozionale del testo viene resa in tutte le sue sfaccettature, rendendo quest’opera uno dei più notevoli Requiem del diciottesimo secolo.
Oggetto di una nuova edizione promossa dal Centro di Musica Antica della Fondazione Ghislieri e curata dal musicologo Simone Caputo, questo capolavoro ritrovato rappresenta il secondo importante tributo di Coro e Orchestra Ghislieri al compositore Niccolò Jommelli, a coronamento di un percorso iniziato nel 2012 con l’incisione per Sony – Deutsche Harmonia Mundi dei salmi scritti da Jommelli a Roma per S. Pietro e S. Maria dell’Anima, entrati da allora nel repertorio del gruppo e portati in concerto in numerosi festival europei.
Martedì 25 giugno 2019_06_25 ore 21.00
Ridotto Teatro Fraschini, Pavia
VOI CH’ASCOLTATE
Arie e lamenti di Sigismondo d’India
Alena Dantcheva, soprano
Michele Pasotti, tiorba e arciliuto
Musiche di S. d’India, T. Merula, C. Monteverdi
Come i suoi illustri contemporanei Caccini e Monteverdi, Sigismondo d’India fu maestro nel rendere la parola, l’“orazione”, il centro della composizione musicale, spingendo la musica stessa oltre i confini dell’antica tradizione polifonica.
Un concerto ora intenso e audace, ora intimo e delicato, in cui la toccante voce di Alena Dantcheva, accompagnata alla tiorba da Michele Pasotti, saprà rendere perfettamente questo senso del «comporre» – che come Sigismondo stesso indicava nella prefazione de Le musiche da cantar solo (1609) – è «nella vera maniera con intervalli non ordinarij, secondo la varietà de i sensi delle parole, et che per questo mezo i canti havrebbono maggior affetto, et maggior forza nel mover gli affetti dell’animo».
Centro di Musica Antica della Fondazione Ghislieri
Piazza Ghislieri 5 27100 Pavia
+39 0382 3786266
musica@ghislieri.it
ghislieri.it
Edizione 2018
ASSEGNATO AL CENTRO DI MUSICA ANTICA
DELLA FONDAZIONE GHISLIERI
PER LA MIGLIORE INIZIATIVA MUSICALE 2018
PAVIA BAROCCA EDIZIONE 2019
Ingresso a pagamento salvo ove indicato
Venerdì 3 maggio 2019_05_03 ore 21
Ridotto del Teatro Fraschini
LENGUAS MALAS
Santi, uomini, demoni: polifonia spagnola tra passione e devozione.
Ensemble CANTORIA
Ines Alonso, soprano
Samuel Tapia, controtenore
Jorge Losana, tenore e direzione
Valentin Miralles, basso
Primo concerto della stagione venerdì 3 maggio alle 21 presso il Ridotto del Teatro Fraschini.
In programma, la musica spagnola del Siglo de Oro, insieme al quartetto vocale Cantoria.
Sarà la musica spagnola del Rinascimento, con i suoi colori e la sua teatralità, ad aprire aprire l'edizione 2019 di Pavia Barocca! A condurci nelle atmosfere del Siglo de Oro sarà l'ensemble Cantoria, quartetto vocale selezionato nell'ambito del progetto europeo eeemerging.
Giovedì 9 maggio 2019_05_09 ore 21
Santa Maria Gualtieri - Pavia
NO TIME IN ETERNITY
Shakespeare e il Rinascimento inglese da William Byrd a Michael Nyman.
Ensemble Céladon
Paulin Bündgen, controtenore e direzione artistica
Catherine Arnoux, Viviana Gonzalez-Careaga, Liam Fennelly, Luc Gaugler, Nolwenn Le Guern, viole da gamba
Giovedì 9 maggio alle 21, in Santa Maria Gualtieri, l'Ensemble Céladon propone No Time in Eternity , un concerto suggestivo in cui Shakespeare e il Rinascimento inglese dialogano con la contemporaneità; un concerto che supera i confini tra l’antico e il contemporaneo e propone un ascolto senza tempo: lo stesso titolo, No Time in Eternity, ne chiarisce l’intenzione. Protagonista dello spettacolo sarà l’ensemble Céladon, composto, come nella tradizione rinascimentale inglese, da cinque viole da gamba e dalla voce del controtenore Paulin Bündgen, che l’ha fondato e ne cura la direzione artistica. Il repertorio è dedicato alla musica inglese e accosta brani di autori del Rinascimento, come William Byrd e John Bennet, a brani del celebre compositore Michael Nyman, uno dei più noti ed eclettici autori contemporanei, alcuni dei quali composti su testi da La Tempesta di Shakespeare.
Mercoledì 15 maggio 2019_05_15 ore 21
Aula Goldoniana del Collegio Ghislieri - Pavia
RECITAL DI CLAVICEMBALO
Musiche di William Byrd, Girolamo Frescobaldi, Bernardo Storace, Jean-Philippe Rameau, Johann Sebastian Bach, Domenico Scarlatti.
Rossella Policardo, clavicembalo
Giovedì 6 giugno 2019_06_06 ore 21.00
Chiesa di San Luca, Pavia
ALABADO SEA EL SANTISSIMO SACRAMENTO
Organo e Canto gregoriano nella Spagna del Siglo de Oro
Musiche di A. de Cabezón, F. Guerrero, S. Aguilera de Heredia,F. Correa de Arauxo e J. Jiménez
Maria Cecilia Farina, organo
SCHOLA GREGORIANA GHISLIERI
Roberto Battista, Michele Concato, Héctor Guerrero,
Simone Milesi, Roberto Rilievi, Paolo Tormene
Renato Cadel, direttore
INGRESSO GRATUITO FINO AD ESAURIMENTO POSTI
Maria Cecilia Farina e la Schola Gregoriana Ghislieri propongono per Pavia Barocca un nuovo programma, dedicato alla Spagna del Siglo de oro. Un’epoca di giganti: in letteratura Cervantes e in pittura El Greco e Velázquez, per citare solo i nomi più significativi.
Anche in musica, il Siglo offre grandi opere sia vocali che strumentali. La letteratura organistica sviluppò il suo linguaggio in modo sempre più coloristico e idiomatico, proponendo forme originali come le batallas e le ensaladas. Al contempo mantenne uno stretto legame con la liturgia, componendo a partire dal canto monodico della Chiesa, detto canto llano. Quest’ultimo poteva essere sia di origine romano-gregoriana che ispanica. Agli inizi del Cinquecento, infatti, grazie alla restaurazione del rito toletano, il canto monodico ispanico (detto anche mozarabico) conobbe un’importante rinascenza, e le sue melodie furono elaborate in preziose pagine di polifonia strumentale e vocale.
Il concerto offre così un panorama musicale del Siglo de oro, seguendo come filo conduttore la devozione all’Eucarestia e alla Vergine Immacolata, a partire dal motto del grande organista e compositore Francisco Correa de Arauxo: Alabado sea el Santíssimo Sacramento y la Inmaculada Concepción de la Virgen María.
Mercoledì 12 Giugno 2019_06_12 ore 21.00
Santa Maria Gualtieri, Pavia
OMICIDIO A CORTE
Musica e morte nella vita di Carlo Gesualdo
Lorenzo Bassotto, voce recitante
Emanuela Galli, soprano
Fabio Bonizzoni, clavicembalo
Musiche di C. Gesualdo, C. Monteverdi, B. Strozzi, S. d’India
Il soprano Emanuela Galli e il clavicembalista e direttore Fabio Bonizzoni, accompagnati dalla narrazione dell’attore Lorenzo Bassotto, tornano sul palcoscenico di Pavia Barocca per presentare al pubblico uno spettacolo particolare: la rievocazione del delitto compiuto dal Principe Carlo Gesualdo, il celebre compositore di Venosa che, accecato dalla gelosia, trucidò la moglie e il suo amante sorpresi in flagrante adulterio.
Il fatto di cronaca cinquecentesca offrirà lo spunto per presentare una serie di composizioni dello stesso Principe di Venosa e di altri autori dell’epoca (da Monteverdi a Falconieri, da Barbara Strozzi a Sigismondo d’India) che alternandosi al racconto, ricreeranno le atmosfere e le pagine di vita di quel particolare momento storico.
Un imperdibile monologo/concerto, in cui intrighi noir si mescolano al barocco, per dar vita a uno spettacolo di grande suggestione.
Giovedì 20 giugno 2019_06_20 ore 21.00
Basilica di San Michele, Pavia
UN CAPOLAVORO RITROVATO
IL REQUIEM DI NICCOLÒ JOMMELLI
Paola Valentina Molinari, soprano
Marta Fumagalli, alto
Raffaele Giordani, tenore
Matteo Bellotto, basso
CORO E ORCHESTRA GHISLIERI
Giulio Prandi, direttore
INGRESSO GRATUITO FINO AD ESAURIMENTO POSTI
con offerta libera a favore dei lavori di restauro della Basilica di San Michele
Le doti drammatiche di Jommelli emergono con grande forza in questo Requiem, composto a Stoccarda nel 1754 e destinato alle celebrazioni per la morte della madre del Duca di Württemberg. La grande abilità di orchestratore del compositore napoletano si arricchisce di nuove influenze di matrice tedesca, dando vita ad un’opera in cui la grande ricchezza emozionale del testo viene resa in tutte le sue sfaccettature, rendendo quest’opera uno dei più notevoli Requiem del diciottesimo secolo.
Oggetto di una nuova edizione promossa dal Centro di Musica Antica della Fondazione Ghislieri e curata dal musicologo Simone Caputo, questo capolavoro ritrovato rappresenta il secondo importante tributo di Coro e Orchestra Ghislieri al compositore Niccolò Jommelli, a coronamento di un percorso iniziato nel 2012 con l’incisione per Sony – Deutsche Harmonia Mundi dei salmi scritti da Jommelli a Roma per S. Pietro e S. Maria dell’Anima, entrati da allora nel repertorio del gruppo e portati in concerto in numerosi festival europei.
Martedì 25 giugno 2019_06_25 ore 21.00
Ridotto Teatro Fraschini, Pavia
VOI CH’ASCOLTATE
Arie e lamenti di Sigismondo d’India
Alena Dantcheva, soprano
Michele Pasotti, tiorba e arciliuto
Musiche di S. d’India, T. Merula, C. Monteverdi
Come i suoi illustri contemporanei Caccini e Monteverdi, Sigismondo d’India fu maestro nel rendere la parola, l’“orazione”, il centro della composizione musicale, spingendo la musica stessa oltre i confini dell’antica tradizione polifonica.
Un concerto ora intenso e audace, ora intimo e delicato, in cui la toccante voce di Alena Dantcheva, accompagnata alla tiorba da Michele Pasotti, saprà rendere perfettamente questo senso del «comporre» – che come Sigismondo stesso indicava nella prefazione de Le musiche da cantar solo (1609) – è «nella vera maniera con intervalli non ordinarij, secondo la varietà de i sensi delle parole, et che per questo mezo i canti havrebbono maggior affetto, et maggior forza nel mover gli affetti dell’animo».
Centro di Musica Antica della Fondazione Ghislieri
Piazza Ghislieri 5 27100 Pavia
+39 0382 3786266
musica@ghislieri.it
ghislieri.it
Edizione 2018
2019_05_25 Concerto per il Papa Tortona
Sabato 25 maggio 2019 ore 21.00
Basilica Santuario Madonna della Guardia - Tortona
Concerto per il Papa
Organizzato da Coro "San Luigi Orione" Cappella Musicale Basilica NS della Guardia Tortona
Il percorso proposto di approfondimento spirituale in musica, è incentrato sui “Misteri Gaudiosi” del Rosario, ben rappresentati dalla Cantata “Suite del Gaudio” del musicista veronese Don Valentino Donella (1937); l’opera scritta per soli, coro a 4 voci miste ed organo, è costituita appunto da cinque brevi “quadri”, ognuno dei quali descrive un singolo mistero.
Accanto ad ognuno di questi quadri verrà eseguito un brano meditativo all’organo ed un secondo brano solistico o corale, allo scopo di approfondire la tematica del mistero proposto dalla cantata. Tranne che nel terzo mistero (ove è prevista l’esecuzione della “Pastorale” che completa la “Suite”), gli interventi organistici sono tutti presi dal “Comune dei Vesperi della Santa Vergine”, op. 18, libro II di Marcel Dupré (1886-1971).
Il brano di apertura, dalla raccolta “Centonum”, è una meditazione per organo di Lorenzo Perosi (1872-1956) sul tema gregoriano dell’antifona "Ave Maris Stella".
Al termine del momento di elevazione spirituale, essendo ancora tutti pregni della gioia pasquale, ecco il canto della “Regina Caeli” a concludere l’incontro.
PROGRAMMA
APERTURA:
Meditazione sopra il tema gregoriano “Ave Maris Stella” (dalla raccolta “Centonum”) Lorenzo Perosi (1872-1956)
I MISTERO:
L’Annunciazione (dalla “Suite del Gaudio”) Valentino Donella (1937)
Ave Maria (per Coro a 2 v.d.) Lorenzo Perosi
Ave Maris Stella I Canone alla IV tra Soprano e Basso Marcel Dupré (1886-1971)
II MISTERO:
La Visita ad Elisabetta (dalla “Suite del Gaudio”) Valentino Donella
Per unum hominem (per soprano, coro e organo) Giuseppe Mercanti (1874-1957)
Ave Maris Stella III Corale al Tenore Marcel Dupré
III MISTERO:
La Nascita di Gesù (dalla “Suite del Gaudio”) Valentino Donella
Pastorale Natalizia (dalla “Suite del Gaudio”) Valentino Donella
Rorate coeli (aria per Soprano dalla “Suite di Natale”) Enrico Vercesi (1972)
IV MISTERO:
La presentazione di Gesù (dalla “Suite del Gaudio”) Valentino Donella
Diffusa est gratia (a 2 voci e basso continuo) Francisco Valls (1665-1747)
Ave Maris Stella III Corale ornato nello stile di JS Bach Marcel Dupré
V MISTERO Il ritrovamento di Gesù (dalla “Suite del Gaudio”) Valentino Donella
Salve Mater Misericordiae (per Coro a 4 v.m.) Oswald Jaeggi (1913-1963)
Ave Maris Stella IV Finale in forma di Toccata Marcel Dupré
CHIUSURA:
Regina Caeli laetare! Antonio Lotti (1667-1740)
“CORALE SAN LUIGI ORIONE”, CAPPELLA MUSICALE DELLA BASILICA-SANTUARIO MADONNA DELLA GUARDIA TORTONA
DESIREE PAPPAGALLO, ILENIA PASSERINI (Soprani Soli)
MARCO GRATTAROLA (Basso Solo)
ALBERTO DO, ORGANISTA
ENRICO VERCESI, DIRETTORE
Basilica Santuario Madonna della Guardia - Tortona
Concerto per il Papa
Organizzato da Coro "San Luigi Orione" Cappella Musicale Basilica NS della Guardia Tortona
Il percorso proposto di approfondimento spirituale in musica, è incentrato sui “Misteri Gaudiosi” del Rosario, ben rappresentati dalla Cantata “Suite del Gaudio” del musicista veronese Don Valentino Donella (1937); l’opera scritta per soli, coro a 4 voci miste ed organo, è costituita appunto da cinque brevi “quadri”, ognuno dei quali descrive un singolo mistero.
Accanto ad ognuno di questi quadri verrà eseguito un brano meditativo all’organo ed un secondo brano solistico o corale, allo scopo di approfondire la tematica del mistero proposto dalla cantata. Tranne che nel terzo mistero (ove è prevista l’esecuzione della “Pastorale” che completa la “Suite”), gli interventi organistici sono tutti presi dal “Comune dei Vesperi della Santa Vergine”, op. 18, libro II di Marcel Dupré (1886-1971).
Il brano di apertura, dalla raccolta “Centonum”, è una meditazione per organo di Lorenzo Perosi (1872-1956) sul tema gregoriano dell’antifona "Ave Maris Stella".
Al termine del momento di elevazione spirituale, essendo ancora tutti pregni della gioia pasquale, ecco il canto della “Regina Caeli” a concludere l’incontro.
PROGRAMMA
APERTURA:
Meditazione sopra il tema gregoriano “Ave Maris Stella” (dalla raccolta “Centonum”) Lorenzo Perosi (1872-1956)
I MISTERO:
L’Annunciazione (dalla “Suite del Gaudio”) Valentino Donella (1937)
Ave Maria (per Coro a 2 v.d.) Lorenzo Perosi
Ave Maris Stella I Canone alla IV tra Soprano e Basso Marcel Dupré (1886-1971)
II MISTERO:
La Visita ad Elisabetta (dalla “Suite del Gaudio”) Valentino Donella
Per unum hominem (per soprano, coro e organo) Giuseppe Mercanti (1874-1957)
Ave Maris Stella III Corale al Tenore Marcel Dupré
III MISTERO:
La Nascita di Gesù (dalla “Suite del Gaudio”) Valentino Donella
Pastorale Natalizia (dalla “Suite del Gaudio”) Valentino Donella
Rorate coeli (aria per Soprano dalla “Suite di Natale”) Enrico Vercesi (1972)
IV MISTERO:
La presentazione di Gesù (dalla “Suite del Gaudio”) Valentino Donella
Diffusa est gratia (a 2 voci e basso continuo) Francisco Valls (1665-1747)
Ave Maris Stella III Corale ornato nello stile di JS Bach Marcel Dupré
V MISTERO Il ritrovamento di Gesù (dalla “Suite del Gaudio”) Valentino Donella
Salve Mater Misericordiae (per Coro a 4 v.m.) Oswald Jaeggi (1913-1963)
Ave Maris Stella IV Finale in forma di Toccata Marcel Dupré
CHIUSURA:
Regina Caeli laetare! Antonio Lotti (1667-1740)
“CORALE SAN LUIGI ORIONE”, CAPPELLA MUSICALE DELLA BASILICA-SANTUARIO MADONNA DELLA GUARDIA TORTONA
DESIREE PAPPAGALLO, ILENIA PASSERINI (Soprani Soli)
MARCO GRATTAROLA (Basso Solo)
ALBERTO DO, ORGANISTA
ENRICO VERCESI, DIRETTORE
2019_05_11 Tendenza Clown è lo sguardo sull’arte del clown
Dall’11 al 20 maggio al Teatro Parenti (e in un vero chapiteau)
IL CIRCUITO CLAPS PRESENTA
TENDENZA CLOWN 2019
Festival di circo contemporaneo a Milano
Un programma lungo 7 giorni
In 3 differenti location
Ben 24 spettacoli
16 titoli diversi di cui 4 in Prima Nazionale e 2 in Prima Regionale
Presentati da 15 compagnie
50 artisti di 5 nazionalità (Italia, Belgio, Francia, Spagna e Ungheria)
IN SCENA: Il cuore di Tendenza Clown è lo sguardo sull’arte del clown, la più antica forma circense che è però capace di evolversi nella maniera più dinamica e sensibile ai cambiamenti sociali e culturali. Il festival offre al pubblico un variegato intreccio di spettacoli dai più acrobatici ai più poetici, dai lavori corali agli assoli.
Comicità, poesia, equilibrismo, acrobatica, musica e magia sono solo alcuni degli elementi delle performance in cartellone, tutte di grande impatto e adatte a un pubblico di tutte le età.
PROGRAMMA PRIMO FINE SETTIMANA
Sabato 11 maggio 2019_05_11
Ore 16.00 Thumbs up! Artemakìa – Bagni misteriosi*
Ore 17.00 Acroroll Artemakìa – Bagni misteriosi*
Ore 21.00 Naufragata Circo Zoè - Chapiteau Piccola Scuola di Circo
Domenica 12 maggio 2019_05_12
Ore 16.00 Thumbs up! Artemakìa – Bagni misteriosi*
Ore 17.00 Acroroll Artemakìa – Bagni misteriosi*
Ore 21.00 Ha Ha Ha Okidok - Chapiteau Piccola Scuola di Circo
Lunedì 13 maggio 2019_05_13
Ore 21.00 Cloc 32Novembre – Sala Grande
PROGRAMMA SECONDO FINE SETTIMANA
Venerdì 17 maggio 2019_05_17
Chapiteau Piccola Scuola di Circo
Ore 19.00 Compagnie selezionate Bando Tendenza Clown
Ore 21.00 Gala Tendenza Clown/Carta Bianca Collettivo Clown
Sabato 18 maggio 2019_05_18
Ore 15.00 Tintalò Cirkusz – Bagni misteriosi*
Ore 16.30 Tintalò Cirkusz – Bagni misteriosi*
Ore 18.00 Tintalò Cirkusz – Bagni misteriosi*
Ore 21.00 En eventail – Five Foot Fingers - Bagni misteriosi*
Domenica 19 maggio 2019_05_19
Ore 16.00 Tintalò Cirkusz – Bagni misteriosi*
Ore 17.30 Tintalò Cirkusz – Bagni misteriosi*
Ore 18.00 Les Escargots Toti Toronell&Pere Hosta – Bagni misteriosi*
Ore 20.00 Les Escargots Toti Toronell&Pere Hosta – Bagni misteriosi*
Ore 21.00 En Éventail – Five Foot Fingers - Bagni misteriosi*
Lunedì 20 maggio 2019_05_20
Ore 21.00 Huitième Jour La Mob à Sisyphe – Sala Grande
17 – 18 – 19 maggio 2019_05_17
Masterclass internazionale – progetto CirkAround
* In caso di pioggia gli spettacoli ai Bagni Misteriosi si terranno nel foyer del Teatro Parenti.
I LUOGHI Teatro Franco Parenti, Via Pier Lombardo 14, Milano (Sala Grande e Bagni Misteriosi)
… per portare il circo contemporaneo nel teatro
Chapiteau della Piccola Scuola di Circo, Via Messina 48, Milano
… per presentare spettacoli di circo in un vero tendone nel cuore di Milano
I BIGLIETTI
€ 15 intero € 12 ridotto under18, over65, gruppi a partire da 8 persone*
€ 10 convenzionati / abbonati Teatro Parenti / allievi Piccola Scuola di Circo
• Artemakìa: spettacoli gratuiti (posti limitati)
• Tintaló Cirkusz: biglietto unico € 5 per bambini
• Serata del 17 maggio: biglietto unico € 12
ABBONAMENTO: € 80 per tutte le performance in programma; € 70 ridotto*
I biglietti e l’abbonamento si possono acquistare sul sito www.claps.lombardia.it e sul luogo di spettacolo un’ora prima dello stesso. Per info e prenotazioni: segreteria@claps.lombardia.it
Dopo il successo dello scorso anno, il Circuito CLAPS ripropone a Milano il festival TENDENZA CLOWN, che analizza alcune tendenze della clownerie nel panorama internazionale. Nel cartellone, che si sviluppa dall’11 al 13 e dal 17 al 20 maggio, gli spettacoli più tradizionali si affiancano a quelli più innovativi che uniscono all’acrobatica del circo l’impianto drammaturgico del teatro, l’armonia della danza e spesso la musica dal vivo.
Il Teatro Franco Parenti, una delle location del festival, mette a disposizione spazi per alcune performance indoor e altre all’aperto, ma nel 2019 alcuni eventi avranno luogo anche in un vero chapiteau: quello della Piccola Scuola di Circo di Milano.
Tendenza Clown è un progetto del Circuito CLAPS con il patrocinio di Comune di Milano e Regione Lombardia, in collaborazione con Teatro Franco Parenti, Associazione Pier Lombardo, Piccola Scuola di Circo e progetto CircusZone. Si avvale della consulenza artistica di Valeria Campo (regista, docente di arti sceniche, presidente Commissione Consultiva Circhi e Spettacolo viaggiante del MiBAC).
IL PRIMO WEEKEND 11/13 maggio 2019
Tendenza Clown propone al pubblico un excursus su tre diverse generazioni di artisti, dai “clown-clown” come Okidok ai clown musicisti/acrobati di Circo Zoé e Artemakìa, fino ad arrivare al clown-mago della Cie 32 Novembre.
Torna il duo belga Okidok, che lo scorso anno ha catturato il pubblico di Tendenza Clown, ma questa volta porta a Milano il suo cavallo di battaglia, Ha Ha Ha. Ispirato alla tradizione del “naso rosso”, presenta due clown alle prese con una montagna di scatole di cartone. Un nuovo allestimento in Prima Nazionale per questa produzione, che intreccia mimo e acrobatica e rivisita i grandi numeri della tradizione con grande ironia.
Circo Zoè propone un viaggio inedito, al ritmo dei tamburi che scandiscono i movimenti, sulle note della fisarmonica che accompagna le evoluzioni dell’equipaggio, tra i salti mortali degli acrobati e le figure aeree delle protagoniste.
Tra circo e nuova magia, la compagnia francese 32Novembre si presenta in scena con due manager in grigio, ciascuno con la propria valigetta 24ore. Subito però il duo porta il pubblico in un mondo parallelo, che sfida la realtà e spinge il possibile… oltre l’impossibile. Ecco come la nouvelle magie entra nel mondo del circo contemporaneo. Prima Nazionale.
IL SECONDO WEEKEND 17/20 maggio 2019
Il secondo fine settimana del festival si concentra su due declinazioni della clownerie: il primo è l’acrobatica delle compagnie internazionali Five foot fingers e La mob à Sisyphe, il secondo è lo sguardo verso il mondo dei più piccoli, con due spettacoli dedicati ai bambini e alle famiglie (Tintalò Cirkusz e Les Escargots di Toti Toronell&Pere Hosta). Inoltre, si segnala il Gala Clown organizzato dal Collettivo Clown, e la serata finale del Bando Tendenza Clown per selezionare il work in progress di circo contemporaneo che vincerà una residenza artistica e un sostegno alla produzione.
Tra gli eventi pensati appositamente per i bambini, il Circuito CLAPS presenta Tintalò Cirkusz dell’ungherese Tintalò Tarsulàs. Uno chapiteau in miniatura, posizionato ai Bagni Misteriosi del Teatro Parenti, permetterà l’ingresso di una trentina di bimbi per volta. In scena, artisti minuscoli costituiti da marionette meccaniche precisissime daranno vita a uno spettacolo insuperabile. I genitori potranno solo sbirciare la fiaba dai fori del tendone.
Un altro spettacolo per le famiglie è offerto da Toti Toronell&Pere Hosta. Il duo catalano, caricaturale e irresistibile, crea un evento site specific conducendo gli spettatori a scoprire con nuovi occhi alcuni spazi dei Bagni Misteriosi, in compagnia di due surreali lumache. Toti e Pere danno vita a un’esperienza visuale, magica e poetica: un invito ad abbandonare la frenesia quotidiana.
Spazio all’acrobatica con i sensazionali Five Foot Fingers. Un circo-cabaret kitsch che richiama i cartoon, il cinema delle origini, Broadway. Un susseguirsi di numeri spettacolari dalla giocoleria al palo cinese, dalle discipline aeree alle acrobazie, che cerca di catturare l’attenzione del pubblico e di fargli trattenere il fiato… il tutto condito da un’esilarante comicità.
A chiudere il programma, il festival propone la francese La Mob à Sisyphe. Uno spettacolo che parte dall’idea di vuoto per mostrare come gli artisti cerchino di colmarlo, per dare nuovo senso agli oggetti quotidiani e svelarne usi inattesi; per mostrare le loro abilità acrobatiche; per tenere il pubblico con il fiato sospeso; per regalare risate, poesia e riflessioni. Il circo contemporaneo, ancora una volta, fornisce una chiave di lettura del mondo di oggi.
LO SGUARDO INTERNAZIONALE
La programmazione si articola lungo due fine settimana (11-13 e 17-20 maggio) e prevede sia spettacoli in spazi teatrali (la Sala Grande del Parenti), sia outdoor (la splendida cornice dei Bagni Misteriosi dello stesso teatro), sia in un vero tendone da circo (lo chapiteau della Piccola Scuola), come accade nei principali festival europei.
Le compagnie inserite in cartellone provengono da Italia, Belgio, Francia, Spagna e Ungheria. A loro volta, ognuna porta con sé l’esperienza internazionale maturata lungo numerose tournée in tutto il mondo.
Il Circuito CLAPS ha vinto come capofila il bando ministeriale Boarding Pass con il progetto CirkAround, un percorso di formazione professionale artistica e operativa rivolto a under35. Tendenza Clown ospiterà una masterclass internazionale con docenti e operatori provenienti da tutto il mondo nell’ambito del circo contemporaneo.
LO SGUARDO NAZIONALE
Tendenza Clown intende:
- sostenere il lavoro produttivo delle compagnie italiane di circo contemporaneo attraverso un Bando rivolto ad artisti che stanno lavorando a un nuovo spettacolo: le 3 selezionate si esibiscono in una serata aperta al pubblico e ad operatori del settore, per eleggere il progetto vincitore. A questo andrà un contributo alla produzione pari a 1.000 euro e un periodo di residenza presso IntercettAzioni - Centro di residenza artistica della Lombardia.
- sviluppare un dialogo sempre più stretto con il mondo del circo presente nella città di Milano: per questo ha avviato una collaborazione con la Piccola Scuola di Circo, che ospiterà alcuni appuntamenti del festival, e il Collettivo Clown, che ha ricevuto dal Circuito CLAPS l’incarico di organizzare un Clown Gala dedicato.
- dare particolare rilievo ai giovani: il Circuito CLAPS ospita due titoli di Artemakìa. La compagnia ministeriale di circo contemporaneo è diretta da Milo Scotton, autore, regista e artista di circo contemporaneo. Dopo la formazione all’Ecole Nationale de Cirque de Montreal, le esperienze al Cirque du Soleil e alla Biennale di Venezia, la creazione di una compagnia, la direzione della Scuola Cirko Vertigo e la regia di molti eventi internazionali, Milo Scotton è Direttore artistico della Piccola Scuola di Circo di Milano e ha personalmente scelto i performer di “Thumbs up!” e “Acroroll”, in scena in apertura del festival.
2019_04_27 Bach a Bologna, IV, l'ultimo dei quattro appuntamenti dedicati a Johann Sebastian Bach
Sabato 27 aprile 2019 alle ore 17.00 presso il Museo di San Colombano - Collezione Tagliavini (Bologna, via Parigi 5).
Bach a Bologna, l'ultimo dei quattro appuntamenti dedicati a Johann Sebastian Bach, in programma
Bach a Bologna, IV
Patrizia Marisaldi clavicembalo
Alberto Rasi viola da gamba
***
In programma:
Sonata a Viola da Gamba e Cembalo obligato in Re BWV 1028
Adagio, Allegro, Andante, Allegro
Duetto in mi minore, BWV 802
Duetto in Fa maggiore, BWV 803 per clavicembalo
Sonata à cembalo e Viola da gamba in Sol BWV 1027
Adagio, Allegro, ma non tanto,
Andante, Allegro moderato
Duetto in la minore, BWV 805
Duetto in Sol maggiore, BWV 804 per Clavicembalo
Sonata a Cembalo obligato e Viola da gamba in sol minore, BWV 1029
Vivace, Adagio, Allegro
N. B. Ingresso gratuito, fino all'esaurimento dei posti disponibili.
San Colombano - Collezione Tagliavini
via Parigi 5, Bologna
Per informazioni:
Genus Bononiae. Musei nella Città
051.19936366 sancolombano@genusbononiae.it
2019_04_25 INSUBRIA FESTIVAL 2019 a Marcallo
Parco Ghiotti - Marcallo con Casono Mi
INSUBRIA FESTIVAL 2019
INGRESSO LIBERO A TUTTI GLI EVENTI
tutti gli eventi musicali si svolgeranno sotto una tensostruttura coperta e anche in caso di maltempo.
In concomitanza con il festival si svolgerà, negli stessi luoghi, l'evento "CELTI E LONGOBARDI NELLA STORIA D’INSUBRIA" con un ricco programma di conferenze, mostre e attività di rievocazione storica.
PROGRAMMA
Giovedì 25 aprile 2019 - Concerto Pagan Music
ore 08:00-24:00
Apertura mercatino celtico
ore 09:00-24:00
Apertura Pub Celtico e stand cibo al Borgo dei Sapori
ore 09:00-19:00
musicisti itineranti Daridel
ore 10:00-22:00
Stand gazebo musicale Arpa Celtica
ore 22:00-23:30
Concerto Pagan Music Uttern
Venerdì 26 aprile 2019 - Concerto Metal
ore 18:00-24:00
Apertura mercatino celtico
ore 18:00-24:00
Apertura Pub Celtico e stand cibo al Borgo dei Sapori
ore 21:00-22:00
Concerto Furor Gallico
ore 22:30-24:00
Concerto Finntroll
Sabato 27 aprile 2019 - Concerto Irish Music
ore 9:00-24:00
Apertura mercatino celtico
ore 10:00-24:00
Apertura Pub Celtico e stand cibo al Borgo dei sapori
ore 22:00-24:00
Concerto Paddy and the Rats
Domenica 28 aprile 2019 - Balli Irlandesi
ore 09:00-23:00
Apertura mercatino celtico
ore 09:00-23:00
Apertura Pub Celtico e stand cibo al Borgo dei sapori
ore 09:00-19:00
musicisti itineranti Vagus Animi
ore 17:00-18:00
Balli di gruppo irlandesi con i Gens d’Ys
presso la Tensostruttura
ore 21:00-22:00
Spettacolo di Ballo Irlandese Gens d'Ys
ore 22:00-23:00
Concerto RossArpa
https://www.insubriafestival.org/Programma.aspx
INSUBRIA FESTIVAL 2019
INGRESSO LIBERO A TUTTI GLI EVENTI
tutti gli eventi musicali si svolgeranno sotto una tensostruttura coperta e anche in caso di maltempo.
In concomitanza con il festival si svolgerà, negli stessi luoghi, l'evento "CELTI E LONGOBARDI NELLA STORIA D’INSUBRIA" con un ricco programma di conferenze, mostre e attività di rievocazione storica.
PROGRAMMA
Giovedì 25 aprile 2019 - Concerto Pagan Music
ore 08:00-24:00
Apertura mercatino celtico
ore 09:00-24:00
Apertura Pub Celtico e stand cibo al Borgo dei Sapori
ore 09:00-19:00
musicisti itineranti Daridel
ore 10:00-22:00
Stand gazebo musicale Arpa Celtica
ore 22:00-23:30
Concerto Pagan Music Uttern
Venerdì 26 aprile 2019 - Concerto Metal
ore 18:00-24:00
Apertura mercatino celtico
ore 18:00-24:00
Apertura Pub Celtico e stand cibo al Borgo dei Sapori
ore 21:00-22:00
Concerto Furor Gallico
ore 22:30-24:00
Concerto Finntroll
Sabato 27 aprile 2019 - Concerto Irish Music
ore 9:00-24:00
Apertura mercatino celtico
ore 10:00-24:00
Apertura Pub Celtico e stand cibo al Borgo dei sapori
ore 22:00-24:00
Concerto Paddy and the Rats
Domenica 28 aprile 2019 - Balli Irlandesi
ore 09:00-23:00
Apertura mercatino celtico
ore 09:00-23:00
Apertura Pub Celtico e stand cibo al Borgo dei sapori
ore 09:00-19:00
musicisti itineranti Vagus Animi
ore 17:00-18:00
Balli di gruppo irlandesi con i Gens d’Ys
presso la Tensostruttura
ore 21:00-22:00
Spettacolo di Ballo Irlandese Gens d'Ys
ore 22:00-23:00
Concerto RossArpa
https://www.insubriafestival.org/Programma.aspx
2019_05_19 Luciani e Motterle concludono il ciclo dedicato a Mozart al MAC
Domenica 19 maggio 2019, ore 11.00
M.A.C. Piazza Tito Lucrezio Caro, 1 - Milano
laVerdi Musica da Camera 2018-2019
Il tempo di Mozart, un tempo di fantasia
Luciani e Motterle concludono il ciclo dedicato a Mozart e festeggiano il centesimo concerto insieme
Il tempo di Mozart, un tempo di fantasia
Wolfgang Amadeus Mozart Sonata per violino e pianoforte in La maggiore K 526
Richard Strauss Sonata per violino e pianoforte in Mi bemolle maggiore op. 18
Violino Fulvio Luciani
Pianoforte Massimiliano Motterle
Ultimo appuntamento del fortunato ciclo “Il tempo di Mozart, un tempo di fantasia per il duo composto da Fulvio Luciani (violino) e Massimiliano Motterle (pianoforte) che torna domenica 19 maggio alle ore 11.00 al MAC di Piazza Tito Lucrezio Caro, 1 anche per festeggiare il loro centesimo concerto insieme.
Il progetto - avviato a febbraio 2018 (in totale 9 concerti) - prevede che le Sonate e Variazioni per pianoforte e violino di Wolfgang Amadeus Mozart, vengano accostate a quelle di un altro autore. Questa volta il duo ha scelto la Sonata per violino e pianoforte in La maggiore K 526 composta da Mozart nel 1787 a Vienna, legata quindi all’ultimo periodo creativo del grande compositore e considerata da diversi studiosi come annunciatrice della Sonata a Kreutzer di Beethoven. La composizione verrà proposta al pubblico della domenica mattina insieme alla Sonata per violino e pianoforte in Mi bemolle maggiore composta da Richard Strauss cento anni dopo (1887).
“La Sonata più bella per concludere il ciclo, quella in la maggiore K.526 – racconta Fulvio Luciani- La più compiuta, la più perfetta, non nel senso che l’evoluzione del linguaggio ha raggiunto un esito che cristallizza lo stile in un equilibrio ammirevole e perfetto, semmai tutto il contrario, perché la confezione rifinitissima cela l’abnorme ricchezza dei contenuti. Contenuti che sono disposti in maniera da essere via via sempre più espliciti e manifesti, a partire da un primo tempo ancora in qualche modo sfuggente nel suo essere geometrico, passando per il secondo, un Andante tra i più belli e commoventi che siano mai stati scritti, per arrivare al Presto conclusivo, in cui c’è quasi sovrabbondanza di idee, di situazioni sorprendenti e contrastanti, ognuna delineata con sveltezza e naturalezza, alimentate da un moto spedito e irrequieto, che le fa cogliere in un caleidoscopio volubile di situazioni quasi in competizione tra loro nell’attrarre l’ascoltatore.
Un germoglio gettato nel futuro, dunque, non la parola che chiude un’epoca. Così vale l’accostamento con Strauss, che di Mozart fu ascoltatore - nel senso che a lui guardò con ammirazione, e aspirò a rifarsi - tempo e tempo dopo, come noi lo siamo oggi dell’uno e dell’altro. Un gioco di specchi, dunque, che potrebbe continuare ancora e ancora.”
Il concerto conclusivo del ciclo “Il tempo di Mozart, un tempo di fantasia” segna un piccolo traguardo per il duo Luciani e Motterle: è il centesimo che Fulvio Luciani e Massimiliano Motterle tengono insieme.
La sede dei concerti è il M.A.C. in piazza Tito Lucrezio Caro, 1. Milano.
I Biglietti (euro 20,00/10,00) si possono acquistare nei giorni precedenti in Auditorium oppure, la mattina stessa del concerto, direttamente al M.A.C.
info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar/dom, ore 10.00/19.00, tel. 02.83389401; on line: www.laverdi.org o www.vivaticket.it ).
M.A.C. Piazza Tito Lucrezio Caro, 1 - Milano
laVerdi Musica da Camera 2018-2019
Il tempo di Mozart, un tempo di fantasia
Luciani e Motterle concludono il ciclo dedicato a Mozart e festeggiano il centesimo concerto insieme
Il tempo di Mozart, un tempo di fantasia
Wolfgang Amadeus Mozart Sonata per violino e pianoforte in La maggiore K 526
Richard Strauss Sonata per violino e pianoforte in Mi bemolle maggiore op. 18
Violino Fulvio Luciani
Pianoforte Massimiliano Motterle
Ultimo appuntamento del fortunato ciclo “Il tempo di Mozart, un tempo di fantasia per il duo composto da Fulvio Luciani (violino) e Massimiliano Motterle (pianoforte) che torna domenica 19 maggio alle ore 11.00 al MAC di Piazza Tito Lucrezio Caro, 1 anche per festeggiare il loro centesimo concerto insieme.
Il progetto - avviato a febbraio 2018 (in totale 9 concerti) - prevede che le Sonate e Variazioni per pianoforte e violino di Wolfgang Amadeus Mozart, vengano accostate a quelle di un altro autore. Questa volta il duo ha scelto la Sonata per violino e pianoforte in La maggiore K 526 composta da Mozart nel 1787 a Vienna, legata quindi all’ultimo periodo creativo del grande compositore e considerata da diversi studiosi come annunciatrice della Sonata a Kreutzer di Beethoven. La composizione verrà proposta al pubblico della domenica mattina insieme alla Sonata per violino e pianoforte in Mi bemolle maggiore composta da Richard Strauss cento anni dopo (1887).
“La Sonata più bella per concludere il ciclo, quella in la maggiore K.526 – racconta Fulvio Luciani- La più compiuta, la più perfetta, non nel senso che l’evoluzione del linguaggio ha raggiunto un esito che cristallizza lo stile in un equilibrio ammirevole e perfetto, semmai tutto il contrario, perché la confezione rifinitissima cela l’abnorme ricchezza dei contenuti. Contenuti che sono disposti in maniera da essere via via sempre più espliciti e manifesti, a partire da un primo tempo ancora in qualche modo sfuggente nel suo essere geometrico, passando per il secondo, un Andante tra i più belli e commoventi che siano mai stati scritti, per arrivare al Presto conclusivo, in cui c’è quasi sovrabbondanza di idee, di situazioni sorprendenti e contrastanti, ognuna delineata con sveltezza e naturalezza, alimentate da un moto spedito e irrequieto, che le fa cogliere in un caleidoscopio volubile di situazioni quasi in competizione tra loro nell’attrarre l’ascoltatore.
Un germoglio gettato nel futuro, dunque, non la parola che chiude un’epoca. Così vale l’accostamento con Strauss, che di Mozart fu ascoltatore - nel senso che a lui guardò con ammirazione, e aspirò a rifarsi - tempo e tempo dopo, come noi lo siamo oggi dell’uno e dell’altro. Un gioco di specchi, dunque, che potrebbe continuare ancora e ancora.”
Il concerto conclusivo del ciclo “Il tempo di Mozart, un tempo di fantasia” segna un piccolo traguardo per il duo Luciani e Motterle: è il centesimo che Fulvio Luciani e Massimiliano Motterle tengono insieme.
La sede dei concerti è il M.A.C. in piazza Tito Lucrezio Caro, 1. Milano.
I Biglietti (euro 20,00/10,00) si possono acquistare nei giorni precedenti in Auditorium oppure, la mattina stessa del concerto, direttamente al M.A.C.
info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar/dom, ore 10.00/19.00, tel. 02.83389401; on line: www.laverdi.org o www.vivaticket.it ).
2019_05_17 Si chiude il ciclo Brahms a laVerdi con Robert Trevino
Venerdì 17 maggio 2019_05_17, ore 20.00
Domenica 19 maggio 2019_05_19, ore 16.00
Auditorium di Milano, largo Mahler
laVerdi Stagione Sinfonica 2018-2019
Le piace Brahms?
Secondo appuntamento con le sinfonie di Brahms
Trevino dirige l’Orchestra Verdi nella terza e quarta
Johannes Brahms Sinfonia n. 3 in Fa maggiore op.90
Johannes Brahms Sinfonia n. 4 in Mi minore op.98
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Direttore Robert Trevino
Robert Trevino dirige l’Orchestra Verdi nell’ultimo appuntamento dedicato all’integrale delle Sinfonie di Brahms. Frutto di lunghe riflessioni, revisioni ed esperimenti, le Sinfonie di Johannes Brahms costituiscono un cardine della musica romantica della seconda metà del XIX secolo, una ideale conclusione del mondo beethoveniano e, al contempo, un punto di partenza per i capolavori della musica futura.
Così - dopo gli appuntamenti degli scorsi 12 e 14 aprile - venerdì 17 maggio (ore 20.00) e domenica 19 maggio (ore 16.00), l’Orchestra Verdi eseguirà all’Auditorium di largo Mahler la Terza e la Quarta Sinfonia, testimonianze di un periodo creativo particolarmente felice di Brahms, all'apice della fama e della maturità creativa. Composte nell’arco di due anni e a sei anni di distanza dalle prime due, le Sinfonie n. 3 e n. 4 costituiscono una svolta fondamentale nella storia di questa forma musicale che con Brahms passa dall’eroismo “titanico” di Beethoven a un eroismo “borghese”, più umano ma non meno tragico. La terza sinfonia, diretta Hans Richter la prima volta nel 1883, sancì definitivamente il successo di Brahms da lui definito come “il più grande dei compositori dopo Bach e Beethoven”. Nel 1961 il “Poco Allegretto” tratto dalla Terza sinfonia di Brahms fu inserito nella colonna sonora del film “Le piace Brahms?” tratto dall’omonimo romanzo di Françoise Sagan, con Ingrid Bergman, Yves Montand e Anthony Perkins. L’appuntamento con l’integrale delle sinfonie di Brahma si conclude con la Quarta, composta solo un anno dopo e imponente nelle dimensioni e nella densità della scrittura, ricchissima nell'articolazione della partitura orchestrale e risonante di immensa poesia. Anche le ultime due sinfonie del grande compositore tedesco sono affidate alla conduzione del giovane e talentuoso direttore americano Robert Trevino, classe 1984, una delle “bacchette” più apprezzate e richieste della nuova generazione.
Biglietti serie Verdi: euro 36.00/16.00; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org www.vivaticket.it.
Conferenza introduttiva
Venerdì 17 maggio ore 18.00 - Ingresso libero
Auditorium di Milano Fondazione Cariplo - Largo Mahler – foyer primo piano
Programma
Johannes Brahms Sinfonia n. 3 in Fa maggiore op.90
Nel 1883, l'anno in cui a Wiesbaden compone la Terza Sinfonia, Brahms era all'apice della fama e della maturità creativa: scomparso Wagner nel febbraio di quello stesso anno, egli è considerato unanimemente il maggior musicista tedesco vivente. Dalla sua parte sono schierati non soltanto gli estimatori di vecchia data, come Clara Schumann, Hans Richter, Joseph Joachim, ma anche neofiti insospettabili come Hans von Bülow, il quale nel 1879 scriveva che “dopo Bach e Beethoven egli è il più eminente, il più grande dei compositori”. La prima esecuzione della Terza Sinfonia avvenne a Vienna il 2 dicembre 1883 con i Filarmonici diretti da Hans Richter che attribuì alla sinfonia l’appellativo di “eroica”; fu un trionfo, una consacrazione che stupì lo stesso autore. Per lui la Terza aveva un solo difetto: quello di essere diventata, subito, “sfortunatamente troppo celebre”.
Mentre infatti le prime due risentono in certo qual modo del lunghissimo travaglio che aveva subito l'elaborazione della «Sinfonia in do minore», durata ben 14 anni durante i quali Brahms aveva dovuto affrontare e risolvere progressivamente quei problemi di ordine strutturale che costituivano per lui un assillo costante, la «Sinfonia in fa maggiore», e ancor più poi quella «in mi minore», sono opera di un compositore giunto al culmine delle sue possibilità. Sono anni di intensa attività creativa e così, a sei anni di distanza dalla prima, Brahms esprime con mano sicura un progetto ideologico ormai individuato come personale, che testimonia una raggiunta chiarezza stilistica e apre la via allo straordinario, immediato successo del lavoro in tutta Europa e in America. Lo slancio rivoluzionario del primo Romanticismo si è dissolto infatti nell'epoca di Brahms in un atteggiamento sempre più raccolto e nostalgico che si traduce, sul piano musicale, in una nuova struttura che ignora la contrapposizione drammatica di grandi blocchi sonori, alla maniera di Beethoven, per un linguaggio più lirico e sfumato.
Johannes Brahms Sinfonia n. 4 in Mi minore op.98
Nel 1884, appena un anno dopo la composizione della Terza Sinfonia, Brahms si mise al lavoro per quella che doveva essere la sua ultima Sinfonia, la Quarta, in mi minore, composta nelle due estati del 1884 e '85 a Mürzzuschlag in Stiria; gli stretti rapporti intrattenuti in quegli anni con la corte e l'eccellente orchestra di Meiningen dovettero influire sulla decisione di completare così il suo patrimonio sinfonico. La prima esecuzione ebbe luogo appunto a Meiningen il 25 ottobre del 1885 sotto la direzione dell'autore; malgrado lo scetticismo di Brahms, che non la considerava un'opera di facile presa sul pubblico, la Quarta sollevò immediata ammirazione, ripetutasi puntualmente ad ogni esecuzione di una tournée in Germania e Olanda dell'Orchestra di Meiningen guidata dal suo direttore stabile Hans von Bülow. Con la Sinfonia n. 4 in mi minore op. 98 Brahms non solo chiude definitivamente il breve ma intenso capitolo della sua produzione sinfonica, ma stabilisce al tempo stesso il punto di non ritorno del sinfonismo classico-romantico. Opera densissima di contenuti musicali, di rigoroso lavoro compositivo, ma al tempo stesso ricca di sentimenti contrastanti, in netta contrapposizione con una concezione spontaneistica e individualista dell'ispirazione, all'epoca molto in voga, l'op. 98 è il perfetto manifesto del pensiero brahmsiano secondo cui ogni idea, ogni intuizione deve passare attraverso il crogiuolo di un lavoro minuzioso e accurato, per trovare la sua collocazione ideale. Brahms si accostò alla Quarta forse consapevole che sarebbe stata l'ultima, e deciso a farla perfetta anche ideologicamente: e lo fece forte di un bagaglio di esperienze tale da far di lui il più preparato, in fatto di tecnica, fra tutti i musicisti del tempo suo; e nel pieno di una maturità poetica che vedeva la sua personalità di artista aprirsi a una varietà e a un'intensità profondissima di emozioni. La rappresentazione di Vienna nel marzo 1897 fu testimone dell’ultima ultima apparizione pubblica di Brahms, pochi giorni prima della morte; seminascosto in un palco del Musikverein, fu intravisto dal pubblico e dai musicisti in orchestra e salutato da una travolgente ovazione di simpatia e affetto, forse la più trionfale di tutta la sua carriera.
Domenica 19 maggio 2019_05_19, ore 16.00
Auditorium di Milano, largo Mahler
laVerdi Stagione Sinfonica 2018-2019
Le piace Brahms?
Secondo appuntamento con le sinfonie di Brahms
Trevino dirige l’Orchestra Verdi nella terza e quarta
Johannes Brahms Sinfonia n. 3 in Fa maggiore op.90
Johannes Brahms Sinfonia n. 4 in Mi minore op.98
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Direttore Robert Trevino
Robert Trevino dirige l’Orchestra Verdi nell’ultimo appuntamento dedicato all’integrale delle Sinfonie di Brahms. Frutto di lunghe riflessioni, revisioni ed esperimenti, le Sinfonie di Johannes Brahms costituiscono un cardine della musica romantica della seconda metà del XIX secolo, una ideale conclusione del mondo beethoveniano e, al contempo, un punto di partenza per i capolavori della musica futura.
Così - dopo gli appuntamenti degli scorsi 12 e 14 aprile - venerdì 17 maggio (ore 20.00) e domenica 19 maggio (ore 16.00), l’Orchestra Verdi eseguirà all’Auditorium di largo Mahler la Terza e la Quarta Sinfonia, testimonianze di un periodo creativo particolarmente felice di Brahms, all'apice della fama e della maturità creativa. Composte nell’arco di due anni e a sei anni di distanza dalle prime due, le Sinfonie n. 3 e n. 4 costituiscono una svolta fondamentale nella storia di questa forma musicale che con Brahms passa dall’eroismo “titanico” di Beethoven a un eroismo “borghese”, più umano ma non meno tragico. La terza sinfonia, diretta Hans Richter la prima volta nel 1883, sancì definitivamente il successo di Brahms da lui definito come “il più grande dei compositori dopo Bach e Beethoven”. Nel 1961 il “Poco Allegretto” tratto dalla Terza sinfonia di Brahms fu inserito nella colonna sonora del film “Le piace Brahms?” tratto dall’omonimo romanzo di Françoise Sagan, con Ingrid Bergman, Yves Montand e Anthony Perkins. L’appuntamento con l’integrale delle sinfonie di Brahma si conclude con la Quarta, composta solo un anno dopo e imponente nelle dimensioni e nella densità della scrittura, ricchissima nell'articolazione della partitura orchestrale e risonante di immensa poesia. Anche le ultime due sinfonie del grande compositore tedesco sono affidate alla conduzione del giovane e talentuoso direttore americano Robert Trevino, classe 1984, una delle “bacchette” più apprezzate e richieste della nuova generazione.
Biglietti serie Verdi: euro 36.00/16.00; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org www.vivaticket.it.
Conferenza introduttiva
Venerdì 17 maggio ore 18.00 - Ingresso libero
Auditorium di Milano Fondazione Cariplo - Largo Mahler – foyer primo piano
Programma
Johannes Brahms Sinfonia n. 3 in Fa maggiore op.90
Nel 1883, l'anno in cui a Wiesbaden compone la Terza Sinfonia, Brahms era all'apice della fama e della maturità creativa: scomparso Wagner nel febbraio di quello stesso anno, egli è considerato unanimemente il maggior musicista tedesco vivente. Dalla sua parte sono schierati non soltanto gli estimatori di vecchia data, come Clara Schumann, Hans Richter, Joseph Joachim, ma anche neofiti insospettabili come Hans von Bülow, il quale nel 1879 scriveva che “dopo Bach e Beethoven egli è il più eminente, il più grande dei compositori”. La prima esecuzione della Terza Sinfonia avvenne a Vienna il 2 dicembre 1883 con i Filarmonici diretti da Hans Richter che attribuì alla sinfonia l’appellativo di “eroica”; fu un trionfo, una consacrazione che stupì lo stesso autore. Per lui la Terza aveva un solo difetto: quello di essere diventata, subito, “sfortunatamente troppo celebre”.
Mentre infatti le prime due risentono in certo qual modo del lunghissimo travaglio che aveva subito l'elaborazione della «Sinfonia in do minore», durata ben 14 anni durante i quali Brahms aveva dovuto affrontare e risolvere progressivamente quei problemi di ordine strutturale che costituivano per lui un assillo costante, la «Sinfonia in fa maggiore», e ancor più poi quella «in mi minore», sono opera di un compositore giunto al culmine delle sue possibilità. Sono anni di intensa attività creativa e così, a sei anni di distanza dalla prima, Brahms esprime con mano sicura un progetto ideologico ormai individuato come personale, che testimonia una raggiunta chiarezza stilistica e apre la via allo straordinario, immediato successo del lavoro in tutta Europa e in America. Lo slancio rivoluzionario del primo Romanticismo si è dissolto infatti nell'epoca di Brahms in un atteggiamento sempre più raccolto e nostalgico che si traduce, sul piano musicale, in una nuova struttura che ignora la contrapposizione drammatica di grandi blocchi sonori, alla maniera di Beethoven, per un linguaggio più lirico e sfumato.
Johannes Brahms Sinfonia n. 4 in Mi minore op.98
Nel 1884, appena un anno dopo la composizione della Terza Sinfonia, Brahms si mise al lavoro per quella che doveva essere la sua ultima Sinfonia, la Quarta, in mi minore, composta nelle due estati del 1884 e '85 a Mürzzuschlag in Stiria; gli stretti rapporti intrattenuti in quegli anni con la corte e l'eccellente orchestra di Meiningen dovettero influire sulla decisione di completare così il suo patrimonio sinfonico. La prima esecuzione ebbe luogo appunto a Meiningen il 25 ottobre del 1885 sotto la direzione dell'autore; malgrado lo scetticismo di Brahms, che non la considerava un'opera di facile presa sul pubblico, la Quarta sollevò immediata ammirazione, ripetutasi puntualmente ad ogni esecuzione di una tournée in Germania e Olanda dell'Orchestra di Meiningen guidata dal suo direttore stabile Hans von Bülow. Con la Sinfonia n. 4 in mi minore op. 98 Brahms non solo chiude definitivamente il breve ma intenso capitolo della sua produzione sinfonica, ma stabilisce al tempo stesso il punto di non ritorno del sinfonismo classico-romantico. Opera densissima di contenuti musicali, di rigoroso lavoro compositivo, ma al tempo stesso ricca di sentimenti contrastanti, in netta contrapposizione con una concezione spontaneistica e individualista dell'ispirazione, all'epoca molto in voga, l'op. 98 è il perfetto manifesto del pensiero brahmsiano secondo cui ogni idea, ogni intuizione deve passare attraverso il crogiuolo di un lavoro minuzioso e accurato, per trovare la sua collocazione ideale. Brahms si accostò alla Quarta forse consapevole che sarebbe stata l'ultima, e deciso a farla perfetta anche ideologicamente: e lo fece forte di un bagaglio di esperienze tale da far di lui il più preparato, in fatto di tecnica, fra tutti i musicisti del tempo suo; e nel pieno di una maturità poetica che vedeva la sua personalità di artista aprirsi a una varietà e a un'intensità profondissima di emozioni. La rappresentazione di Vienna nel marzo 1897 fu testimone dell’ultima ultima apparizione pubblica di Brahms, pochi giorni prima della morte; seminascosto in un palco del Musikverein, fu intravisto dal pubblico e dai musicisti in orchestra e salutato da una travolgente ovazione di simpatia e affetto, forse la più trionfale di tutta la sua carriera.
2019_05_24 Dego con Bignamini a laVerdi
Venerdì 24 maggio 2019_05_24, ore 20.00
Domenica 26 maggio 2019_05_26, ore 16.00
Auditorium di Milano, largo Mahler
laVerdi Stagione Sinfonica 2018-2019
Due orchestre per un capolavoro
La Sinfonia delle Alpi con laVerdi e la Toscanini
Il concerto n. 1 di Šostakovič con Francesca Dego Direttore Jader Bignamini
Dmitrij Šostakovič Concerto per violino e orchestra n. 1 in La minore op. 77
Richard Strauss "Eine Alpensinfonie" (Sinfonia delle Alpi) op. 64
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Filarmonica Arturo Toscanini
Violino Francesca Dego
Direttore Jader Bignamini
L’Orchestra Verdi e la Filarmonica Arturo Toscanini di Parma si uniscono sotto la direzione di Jader Bignamini per un eccezionale concerto sinfonico interamente dedicato alla musica del Novecento. Venerdì 24 maggio (ore 20.00) e domenica 26 maggio (ore 16.00) all’Auditorium di largo Mahler laVerdi propone un programma davvero imperdibile. Si comincia con il Concerto per violino e orchestra n. 1 che Dmitrij Šostakovič dedicò al celebre violinista e virtuoso David Ojstrach e che vede il graditissimo ritorno sul palco della violinista Francesca Dego già protagonista con laVerdi e il Maestro Bignamini di una fortunatissima tournée in Russia nel novembre 2012.
La seconda parte del programma è dedicata alla Sinfonia delle Alpi "Eine Alpensinfonie" la sua ultima composizione per orchestra di grandi proporzioni, mastodontica partitura e compendio del genio di Richard Strauss che previde un organico di 137 persone. E così, ad affiancare l’Orchestra Verdi sarà la Filarmonica Arturo Toscanini di Parma. A dirigere la doppia orchestra sarà Jader Bignamini, direttore residente dell’Orchestra Verdi, già ospite a marzo di quest’anno di un concerto che ha ottenuto un grande successo.
Un altro “ritorno a casa”, dopo una serie di importanti impegni che lo hanno visto protagonista della ribalta internazionale, per il Maestro cremasco che all’Orchestra Verdi ha debuttato ventun’ anni fa come primo clarinetto con un percorso che lo ha visto passare dalle file dell’orchestra al podio.
Lo stesso programma, con la stessa formazione, sarà presentato il 25 maggio alle ore 20.30 anche all’Auditorium Paganini di Parma.
Conferenza introduttiva
Venerdì 24 maggio ore 18.00 - Ingresso libero
Auditorium di Milano Fondazione Cariplo - Largo Mahler – foyer primo piano
Biglietti serie Verdi: euro 36.00/16.00; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org www.vivaticket.it
Note Programma by Ufficio stampa
Dmitrij Šostakovič (1906-1975) Concerto per violino e orchestra n. 1 in La min. op. 77
Il primo dei concerti per violino e orchestra fu composto a Mosca tra il luglio 1947 e il marzo dell’anno successivo. Era dal 1933 - anno in cui compose il suo concerto per pianoforte - che Šostakovič non si avvicinava più al concerto solistico. In un periodo di piena guerra fredda e di cupo ostracismo da parte dell’Unione Sovietica contro ogni prodotto artistico in odore di formalismo filooccidentale, Šostakovič preferì tenerla nel cassetto per qualche anno e attendere il momento più propizio prima di presentarla al pubblico onde evitare che si ripetessero episodi spiacevoli come la stroncatura nel 1936 da parte della Pravda dell’opera Una Lady Machbeth del distretto di Mzensk che ancora bruciava nell’animo del compositore costretto allora all’umiliante esercizio della “riparazione” intitolando la Sinfonia n.4 “Risposta creativa pratica di un artista sovietico alle giuste critiche” Nel frattempo il compositore presentò il concerto, eseguendolo egli stesso al pianoforte, a un ristretto numero di amici tra cui lo stesso il celebre violinista David Ojstrach (a cui il concerto fu dedicato) il quale suggerì al compositore alcune correzioni tecniche da apportare alla partitura. Avviata la fase del disgelo di Kruscev il concerto per violino fu infine eseguito il 29 ottobre 1955 a Leningrado con la Orchestra filarmonica e David Ojstrakh nel ruolo solista.
A differenza di altri lavori consimili dello stesso Šostakovič questo non si rifà ai lineamenti architettonici della forma della sonata sinfonica ma piuttosto, ai modelli delle antiche suites strumentali. E ciò non tanto e non soltanto per essere questo Concerto in quattro tempi anziché nei tre tradizionali, quanto per i titoli e quindi per il carattere degli stessi quattro movimenti. Nonostante questo schema compositivo, il concerto nella sostanza però non si discosta dal tradizionale tipo di concerto solistico basato su un dialogo tra strumento e orchestra. L’Orchestra dall’organico piuttosto ampio non ha però la funzione di mero sfondo armonico alle acrobazie del solista ma si riserva un ruolo assai più articolato rivelatore dello squisito magistero polifonico del compositore sovietico. Il tema, che ricorda molto da vicino il terzo movimento della più celebre sinfonia di Šostakovič, è animato da una vena ironica e grottesca, che dà modo al violino solista di esprimere il suo virtuosismo.
Richard Strauss (1864 -1949) "Eine Alpensinfonie" (Sinfonia delle Alpi) op. 64
Dopo il successo mondiale di Salome (1905), di Elektra (1909) e soprattutto del Rosenkavalier (1911) Strauss sembrava deciso a lasciare il sinfonismo puro per il teatro d'opera. Se i primi abbozzi di un grande affresco sinfonico (che avrebbe dovuto intitolarsi L'Anticristo, Una sinfonia delle Alpi) risalgono al 1902, Strauss riprese concretamente a lavorare a quella che sarebbe rimasta la sua ultima composizione per orchestra di grandi proporzioni e ambizioni solo nel 1911 in contemporanea con la prima stesura di un’altra opera, Ariadne auf Naxos. Il 18 maggio 1911, appresa la morte di Mahler, Strauss annotava sul suo diario che il titolo di Anticristo stava a significare una rappresentazione dionisiaca della natura, rappresentazione che sarebbe concessa solo all'uomo superiore, all'eroe artista e filosofo, dipingendo “la purificazione morale dell'uomo grazie ai suoi soli forzi, la liberazione dal lavoro, il culto dell'eterna, splendida natura”. Ridotta dai quattro tempi previsti in origine a un unico grande movimento sinfonico e terminata di comporre l'8 febbraio 1915, dopo cento giorni di lavoro, la sinfonia fu diretta in prima assoluta a Berlino dallo stesso Strauss alla guida dell'Orchestra reale di Dresda, dedicataria dell'opera, il 25 ottobre di quell'anno, privata del titolo di Anticristo. La composizione è ispirata dall’amore di Strauss per la montagna, e in particolare per le Alpi bavaresi che egli ammirava dalla sua villa a Garmisch, ma il pensiero e l'immaginazione vanno ben oltre il paesaggio. Questa enorme 'Sinfonia', dichiarazione di fede romantica e tedesca e di panteismo anticristiano, è un ingombrante enigma, che nella sua spettacolare sonorità con una scrittura di stupefacente complessità tematica e polifonica nasconde molto. Quel che si sente nella Alpensinfonie con la sua musica di spettacolare magnificenza, l'immagine grandiosa ed oscura del mondo nato dalla pura vitalità. E la ascesa, con discesa, alpestre vorrebbe essere un viaggio iniziatico in questa forza del mondo, dalla notte alla notte, attraverso ventidue 'stazioni', o figure, o esperienze o episodi nei quali, quasi ogni suono, tema musicale, colore strumentale creano visivamente l'oggetto. Questa mastodontica partitura, questo insolito e ardimentoso progetto è il compendio del genio di Richard Strauss, della sua dottrina, della sua fede naturale e pagana e del suo passato.
Domenica 26 maggio 2019_05_26, ore 16.00
Auditorium di Milano, largo Mahler
laVerdi Stagione Sinfonica 2018-2019
Due orchestre per un capolavoro
La Sinfonia delle Alpi con laVerdi e la Toscanini
Il concerto n. 1 di Šostakovič con Francesca Dego Direttore Jader Bignamini
Dmitrij Šostakovič Concerto per violino e orchestra n. 1 in La minore op. 77
Richard Strauss "Eine Alpensinfonie" (Sinfonia delle Alpi) op. 64
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Filarmonica Arturo Toscanini
Violino Francesca Dego
Direttore Jader Bignamini
L’Orchestra Verdi e la Filarmonica Arturo Toscanini di Parma si uniscono sotto la direzione di Jader Bignamini per un eccezionale concerto sinfonico interamente dedicato alla musica del Novecento. Venerdì 24 maggio (ore 20.00) e domenica 26 maggio (ore 16.00) all’Auditorium di largo Mahler laVerdi propone un programma davvero imperdibile. Si comincia con il Concerto per violino e orchestra n. 1 che Dmitrij Šostakovič dedicò al celebre violinista e virtuoso David Ojstrach e che vede il graditissimo ritorno sul palco della violinista Francesca Dego già protagonista con laVerdi e il Maestro Bignamini di una fortunatissima tournée in Russia nel novembre 2012.
La seconda parte del programma è dedicata alla Sinfonia delle Alpi "Eine Alpensinfonie" la sua ultima composizione per orchestra di grandi proporzioni, mastodontica partitura e compendio del genio di Richard Strauss che previde un organico di 137 persone. E così, ad affiancare l’Orchestra Verdi sarà la Filarmonica Arturo Toscanini di Parma. A dirigere la doppia orchestra sarà Jader Bignamini, direttore residente dell’Orchestra Verdi, già ospite a marzo di quest’anno di un concerto che ha ottenuto un grande successo.
Un altro “ritorno a casa”, dopo una serie di importanti impegni che lo hanno visto protagonista della ribalta internazionale, per il Maestro cremasco che all’Orchestra Verdi ha debuttato ventun’ anni fa come primo clarinetto con un percorso che lo ha visto passare dalle file dell’orchestra al podio.
Lo stesso programma, con la stessa formazione, sarà presentato il 25 maggio alle ore 20.30 anche all’Auditorium Paganini di Parma.
Conferenza introduttiva
Venerdì 24 maggio ore 18.00 - Ingresso libero
Auditorium di Milano Fondazione Cariplo - Largo Mahler – foyer primo piano
Biglietti serie Verdi: euro 36.00/16.00; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org www.vivaticket.it
Note Programma by Ufficio stampa
Dmitrij Šostakovič (1906-1975) Concerto per violino e orchestra n. 1 in La min. op. 77
Il primo dei concerti per violino e orchestra fu composto a Mosca tra il luglio 1947 e il marzo dell’anno successivo. Era dal 1933 - anno in cui compose il suo concerto per pianoforte - che Šostakovič non si avvicinava più al concerto solistico. In un periodo di piena guerra fredda e di cupo ostracismo da parte dell’Unione Sovietica contro ogni prodotto artistico in odore di formalismo filooccidentale, Šostakovič preferì tenerla nel cassetto per qualche anno e attendere il momento più propizio prima di presentarla al pubblico onde evitare che si ripetessero episodi spiacevoli come la stroncatura nel 1936 da parte della Pravda dell’opera Una Lady Machbeth del distretto di Mzensk che ancora bruciava nell’animo del compositore costretto allora all’umiliante esercizio della “riparazione” intitolando la Sinfonia n.4 “Risposta creativa pratica di un artista sovietico alle giuste critiche” Nel frattempo il compositore presentò il concerto, eseguendolo egli stesso al pianoforte, a un ristretto numero di amici tra cui lo stesso il celebre violinista David Ojstrach (a cui il concerto fu dedicato) il quale suggerì al compositore alcune correzioni tecniche da apportare alla partitura. Avviata la fase del disgelo di Kruscev il concerto per violino fu infine eseguito il 29 ottobre 1955 a Leningrado con la Orchestra filarmonica e David Ojstrakh nel ruolo solista.
A differenza di altri lavori consimili dello stesso Šostakovič questo non si rifà ai lineamenti architettonici della forma della sonata sinfonica ma piuttosto, ai modelli delle antiche suites strumentali. E ciò non tanto e non soltanto per essere questo Concerto in quattro tempi anziché nei tre tradizionali, quanto per i titoli e quindi per il carattere degli stessi quattro movimenti. Nonostante questo schema compositivo, il concerto nella sostanza però non si discosta dal tradizionale tipo di concerto solistico basato su un dialogo tra strumento e orchestra. L’Orchestra dall’organico piuttosto ampio non ha però la funzione di mero sfondo armonico alle acrobazie del solista ma si riserva un ruolo assai più articolato rivelatore dello squisito magistero polifonico del compositore sovietico. Il tema, che ricorda molto da vicino il terzo movimento della più celebre sinfonia di Šostakovič, è animato da una vena ironica e grottesca, che dà modo al violino solista di esprimere il suo virtuosismo.
Richard Strauss (1864 -1949) "Eine Alpensinfonie" (Sinfonia delle Alpi) op. 64
Dopo il successo mondiale di Salome (1905), di Elektra (1909) e soprattutto del Rosenkavalier (1911) Strauss sembrava deciso a lasciare il sinfonismo puro per il teatro d'opera. Se i primi abbozzi di un grande affresco sinfonico (che avrebbe dovuto intitolarsi L'Anticristo, Una sinfonia delle Alpi) risalgono al 1902, Strauss riprese concretamente a lavorare a quella che sarebbe rimasta la sua ultima composizione per orchestra di grandi proporzioni e ambizioni solo nel 1911 in contemporanea con la prima stesura di un’altra opera, Ariadne auf Naxos. Il 18 maggio 1911, appresa la morte di Mahler, Strauss annotava sul suo diario che il titolo di Anticristo stava a significare una rappresentazione dionisiaca della natura, rappresentazione che sarebbe concessa solo all'uomo superiore, all'eroe artista e filosofo, dipingendo “la purificazione morale dell'uomo grazie ai suoi soli forzi, la liberazione dal lavoro, il culto dell'eterna, splendida natura”. Ridotta dai quattro tempi previsti in origine a un unico grande movimento sinfonico e terminata di comporre l'8 febbraio 1915, dopo cento giorni di lavoro, la sinfonia fu diretta in prima assoluta a Berlino dallo stesso Strauss alla guida dell'Orchestra reale di Dresda, dedicataria dell'opera, il 25 ottobre di quell'anno, privata del titolo di Anticristo. La composizione è ispirata dall’amore di Strauss per la montagna, e in particolare per le Alpi bavaresi che egli ammirava dalla sua villa a Garmisch, ma il pensiero e l'immaginazione vanno ben oltre il paesaggio. Questa enorme 'Sinfonia', dichiarazione di fede romantica e tedesca e di panteismo anticristiano, è un ingombrante enigma, che nella sua spettacolare sonorità con una scrittura di stupefacente complessità tematica e polifonica nasconde molto. Quel che si sente nella Alpensinfonie con la sua musica di spettacolare magnificenza, l'immagine grandiosa ed oscura del mondo nato dalla pura vitalità. E la ascesa, con discesa, alpestre vorrebbe essere un viaggio iniziatico in questa forza del mondo, dalla notte alla notte, attraverso ventidue 'stazioni', o figure, o esperienze o episodi nei quali, quasi ogni suono, tema musicale, colore strumentale creano visivamente l'oggetto. Questa mastodontica partitura, questo insolito e ardimentoso progetto è il compendio del genio di Richard Strauss, della sua dottrina, della sua fede naturale e pagana e del suo passato.
2019_05_04 Coppelia per Crescendo in musica de laVerdi
Sabato 4 maggio 2019, ore 16.00
Auditorium di Milano, largo Mahler
laVerdi Crescendo in musica 2018/19
Coppélia
Per la prima volta sul palco dell’Auditorium il balletto di Léo Delibes con l’Orchestra Verdi e Espressione Danza
Coppélia
Musiche Léo Delibes
Testi Francesca Marzia Esposito
Attrice Cristina Spinetti
Regia e coordinamento progetto Camilla Meregalli
Scenografie Massimo Panzeri
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Direttore Andrea Oddone
Età consigliata: da 5 anni
Per l’ultimo appuntamento di stagione del Crescendo in musica, la rassegna dedicata al pubblico più giovane e alle loro famiglie, Sabato 4 maggio, alle ore 16.00 sul palco dell’Auditorium di largo Mahler, laVerdi propone uno concerto-spettacolo ispirato al celeberrimo balletto Coppélia di Léo Delibes, in scena a Parigi per la prima volta nel 1870. Ispirato al primo racconto dei Notturni di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, Der Sandmann (L'uomo della sabbia), il balletto racconta la storia d'amore tra Swanilda e Franz, e quella di Coppelius, un misterioso costruttore di giocattoli che crea una bambola meccanica. La vicenda di Coppélia che possiede un'anima ma non un cuore viene proposta dall’Orchestra Verdi diretta dal Maestro Andrea Oddone con i testi scritti per l’occasione da Francesca Marzia Esposito. Sul palco, oltre ai bravissimi ballerini di Espressione Danza, anche l’attrice Cristina Spinetti che avrà il compito di raccontare e interpretare la storia di Coppélia. “La ragazza dagli occhi di smalto”.
E’ la prima volta che questo balletto viene proposto nel Crescendo in musica; le melodie eleganti e accattivanti e le coreografie così famose, insieme a una storia capace di catturare l’attenzione di tutto il pubblico, fanno di questo concerto-spettacolo la degna conclusione di una fortunata rassegna che anche nella prossima stagione 2019-20 saprà riservare al suo affezionato pubblico tante sorprese.
Biglietti: bambini fino a 14 anni euro 7,50; adulti euro 15,00. Abbonamenti a 5/10 concerti a partire da euro 30,00
Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar/dom ore 10.00/19.00, tel. 02.83389401/2; on line: www.laverdi.org, www.vivaticket.it )
La storia di Coppélia
Nella piazza di un piccolo villaggio della Galizia ci sono due case, una è quella di Coppelius, uno strano personaggio un po’ mago un po’ stregone fabbricante di giocattoli, l’altra è la casa di Swanilda, una bella fanciulla che vive con i suoi genitori, fidanzata con il giovane Franz. Un giorno Swanilda nota qualcosa di strano nella casa di Coppelius. Sul balcone infatti è seduta una bellissima ragazza intenta a leggere un libro. Si dice in paese che Coppelius abbia una figlia misteriosa che nessuno ha mai visto. Forse potrebbe essere lei, pensa Swanilda. Mentre cerca di attirare l’attenzione della ragazza, Swanilda si accorge che sta arrivando Franz e, per fargli una sorpresa, si nasconde. Una volta in piazza anche Franz nota la fanciulla al balcone, la trova molto bella, così fa il galante e le lancia un bacio. Swanilda non può credere a quello che ha appena visto, così esce dal suo nascondiglio e in preda alla gelosia si agita contro Franz. La sera si avvicina e la piazza si svuota, Coppélius esce e mentre cammina perde le chiavi di casa. Swanilda e le sue amiche mentre passeggiano notano a terra la chiave di Coppelius, la raccolgono e decidono di usarla per entrare furtivamente nella sua dimora e per scoprire finalmente chi è la bellissima fanciulla. Non sono però le uniche a introdursi di nascosto nella casa del mago stregone, anche Franz vuole svelare il mistero della fanciulla vista, quindi prende una scala e si arrampica sul balcone. Ma Coppelius tornerà presto e una volta a casa scaccerà gli intrusi e proteggerà il segreto di Coppelia, la sua amata creatura meccanica.
Auditorium di Milano, largo Mahler
laVerdi Crescendo in musica 2018/19
Coppélia
Per la prima volta sul palco dell’Auditorium il balletto di Léo Delibes con l’Orchestra Verdi e Espressione Danza
Coppélia
Musiche Léo Delibes
Testi Francesca Marzia Esposito
Attrice Cristina Spinetti
Regia e coordinamento progetto Camilla Meregalli
Scenografie Massimo Panzeri
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Direttore Andrea Oddone
Età consigliata: da 5 anni
Per l’ultimo appuntamento di stagione del Crescendo in musica, la rassegna dedicata al pubblico più giovane e alle loro famiglie, Sabato 4 maggio, alle ore 16.00 sul palco dell’Auditorium di largo Mahler, laVerdi propone uno concerto-spettacolo ispirato al celeberrimo balletto Coppélia di Léo Delibes, in scena a Parigi per la prima volta nel 1870. Ispirato al primo racconto dei Notturni di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, Der Sandmann (L'uomo della sabbia), il balletto racconta la storia d'amore tra Swanilda e Franz, e quella di Coppelius, un misterioso costruttore di giocattoli che crea una bambola meccanica. La vicenda di Coppélia che possiede un'anima ma non un cuore viene proposta dall’Orchestra Verdi diretta dal Maestro Andrea Oddone con i testi scritti per l’occasione da Francesca Marzia Esposito. Sul palco, oltre ai bravissimi ballerini di Espressione Danza, anche l’attrice Cristina Spinetti che avrà il compito di raccontare e interpretare la storia di Coppélia. “La ragazza dagli occhi di smalto”.
E’ la prima volta che questo balletto viene proposto nel Crescendo in musica; le melodie eleganti e accattivanti e le coreografie così famose, insieme a una storia capace di catturare l’attenzione di tutto il pubblico, fanno di questo concerto-spettacolo la degna conclusione di una fortunata rassegna che anche nella prossima stagione 2019-20 saprà riservare al suo affezionato pubblico tante sorprese.
Biglietti: bambini fino a 14 anni euro 7,50; adulti euro 15,00. Abbonamenti a 5/10 concerti a partire da euro 30,00
Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar/dom ore 10.00/19.00, tel. 02.83389401/2; on line: www.laverdi.org, www.vivaticket.it )
La storia di Coppélia
Nella piazza di un piccolo villaggio della Galizia ci sono due case, una è quella di Coppelius, uno strano personaggio un po’ mago un po’ stregone fabbricante di giocattoli, l’altra è la casa di Swanilda, una bella fanciulla che vive con i suoi genitori, fidanzata con il giovane Franz. Un giorno Swanilda nota qualcosa di strano nella casa di Coppelius. Sul balcone infatti è seduta una bellissima ragazza intenta a leggere un libro. Si dice in paese che Coppelius abbia una figlia misteriosa che nessuno ha mai visto. Forse potrebbe essere lei, pensa Swanilda. Mentre cerca di attirare l’attenzione della ragazza, Swanilda si accorge che sta arrivando Franz e, per fargli una sorpresa, si nasconde. Una volta in piazza anche Franz nota la fanciulla al balcone, la trova molto bella, così fa il galante e le lancia un bacio. Swanilda non può credere a quello che ha appena visto, così esce dal suo nascondiglio e in preda alla gelosia si agita contro Franz. La sera si avvicina e la piazza si svuota, Coppélius esce e mentre cammina perde le chiavi di casa. Swanilda e le sue amiche mentre passeggiano notano a terra la chiave di Coppelius, la raccolgono e decidono di usarla per entrare furtivamente nella sua dimora e per scoprire finalmente chi è la bellissima fanciulla. Non sono però le uniche a introdursi di nascosto nella casa del mago stregone, anche Franz vuole svelare il mistero della fanciulla vista, quindi prende una scala e si arrampica sul balcone. Ma Coppelius tornerà presto e una volta a casa scaccerà gli intrusi e proteggerà il segreto di Coppelia, la sua amata creatura meccanica.
2019_05_09 laVerdi presenta Filippo Gorini solista al pianoforte con il direttore Claus Peter Flor
Giovedì 9 maggio 2019_05_09, ore 20.30
Venerdì 10 maggio 2019_05_10, ore 20.00
Domenica 12 aprile 2019_05_12, ore 16.00
Auditorium di Milano, largo Mahler
laVerdi Stagione Sinfonica 2018-2019
Dialogo tra capolavori
Claus Peter Flor dirige Brahms e Mendelssohn
con Filippo Gorini al pianoforte
Johannes Brahms Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in Si bemolle maggiore op. 83
Felix Mendelssohn Sinfonia n. 4 in La maggiore op. 90 Italiana
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Pianoforte Filippo Gorini
Direttore Claus Peter Flor
Nel 1833, quando Felix Mendelssohn eseguiva per la prima volta a Londra la sua celebre Sinfonia n. 4 Italiana, capolavoro del romanticismo sinfonico, ad Amburgo nasceva Johannes Brahms che proprio da quel romanticismo sarebbe partito per il suo percorso musicale fino alle soglie del novecento e che 48 anni dopo, a Budapest, eseguiva il suo secondo concerto per pianoforte e orchestra.
Giovedì 9 maggio (ore 20.30), venerdì 10 maggio (ore 20.00) e domenica 12 aprile (ore 16.00) all’Auditorium di largo Mahler l’Orchestra Verdi eseguirà il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in Si bemolle maggiore op. 83 di Johannes Brahms e la Sinfonia n. 4 in La maggiore op. 90 Italiana di Felix Mendelssohn. A far dialogare questi due capolavori dell’Ottocento tedesco valorizzandone al contempo l’unicità e le inaspettate similitudini è il direttore musicale dell’Orchestra Verdi, Claus Peter Flor. Sul palco ci sarà anche lo straordinario talento del pianista italiano Filippo Gorini classe 1995, primo italiano a vincere il Concorso Beethoven di Bonn, che laVerdi è lieta di ospitare per la prima volta sul palco dell’Auditorium.
Giovedì 9 maggio in occasione della Giornata dell’Europa 2019 promossa dall’Ufficio del Parlamento europeo a Milano, in apertura del concerto, il Maestro Flor dirigerà l’Orchestra Verdi nell’Inno alla Gioia di Beethoven. Sarà l’occasione per sottolineare l’importanza del processo di unificazione europea lanciata il 9 maggio 1950 con la Dichiarazione di Robert Schumann. Una celebrazione di particolare importanza alla vigilia delle elezioni del Parlamento europeo del 26 maggio.
Conferenza introduttiva
Giovedì 9 maggio 2019, ore 18.00 - Ingresso libero
Auditorium di Milano Fondazione Cariplo - Largo Mahler – foyer primo piano
Biglietti serie Verdi: euro 36.00/16.00; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org www.vivaticket.it.
Programma
Johannes Brahms (1833-1897) Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in Si bemolle maggiore op. 83
Nel periodo in cui videro la luce le quattro Sinfonie, apparse a coppie nel 1877-78 e nel 1884-86, e piú precisamente negli anni che separano le prime due dalle altre, Brahms compose alcune opere per orchestra destinate ad occupare, nella sua produzione, un posto di grande rilievo: tra queste c’è sicuramente il Secondo Concerto per pianoforte e orchestra. “Sto scrivendo un piccolo concerto per pianoforte con un piccolo scherzo molto grazioso. È in si bemolle; e benché questa sia un'ottima tonalità, temo di averla utilizzata troppo spesso.”
Così scriveva Brahms il 7 luglio 1881 al suo amico Herzogenberg riferendosi a una delle sue opere più ampie e imponenti. Dedicato al “caro amico e maestro Eduard Marxsen”, l'istruttore degli studi giovanili ad Amburgo, venne eseguito per la prima volta a Budapest il 9 novembre 1881 sotto la direzione d'orchestra di Sandor Erkel e con lo stesso Brahms al pianoforte. Il Secondo concerto op. 83 appare fin da un primo sguardo più vicino per la sua grandiosità a una Sinfonia che al modello del Concerto classico-romantico: il peso specifico della presenza del pianoforte, come portatore di autonome e compiute proposte espressive, costruttive o timbriche, insieme con l'alto virtuosismo e la varietà della scrittura pianistica, è tale da emergere nettamente anche su un impianto sinfonico cosí complesso e possente.
Attraverso il pianoforte, a lui così familiare fin dalla giovinezza, Brahms aveva imparato di volta in volta a risolvere i problemi pratici della tecnica strumentale e quelli di gran lunga piú complessi della forma di ampio respiro, fino al raggiungimento della completa padronanza di tutti i mezzi espressivi, che gli permisero di affrontare il mondo della sinfonia soltanto nella piena maturità. Beethoven, era stato su questo terreno la sua guida, non soltanto dal punto di vista dell'apparato tecnico e formale, ma nello stesso modo di concepire la musica ed è con il Concerto per pianoforte che l'anelito a toccare i vertici delle altezze a cui era giunto Beethoven rivive dall'interno delle ricchezze del proprio individuale mondo poetico e sentimentale.
Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809 - 1847) Sinfonia n. 4 in la maggiore "Italiana" op. 90
Come tanti artisti tedeschi, anche Mendelssohn subì il fascino dell’Italia dove si recò tra il 1830-31, fermandosi a Roma e a Napoli. Proprio a questo periodo risalgono i primi abbozzi della Sinfonia in la maggiore che Mendelssohn non si risolse mai a pubblicare, nonostante le numerosi revisioni cui la sottopose successivamente, e che pertanto venne pubblicata postuma, come Quarta, mentre si trattava in realtà della sua terza sinfonia. Sebbene l'"Italiana" (1833) preceda di una decina d'anni la "Scozzese" (1843), le due composizioni furono abbozzate durante il soggiorno italiano. Senonché, una volta a contatto con la natura, le canzoni popolari e le caratteristiche dell'ambiente italiano, Mendelssohn si tuffò esclusivamente nel lavoro dei quattro tempi della Quarta Sinfonia, tanto che in una lettera del 21 febbraio del 1831, scritta da Roma, il musicista così si esprimeva: “Essa procede alacremente; è il lavoro più gaio che io abbia mai finora composto, specialmente nel finale. Niente ancora ho deciso per il tempo lento; forse dovrò aspettare di essere a Napoli per compierlo.”
La sinfonia fu eseguita per la prima volta il 13 Maggio 1833 dalla Filarmonica di Londra diretta dallo stesso autore e fu accolta in modo molto lusinghiero. La cornice formale è quella classica, in quattro movimenti con ordinati ritornelli e riprese, che nella snellezza delle proporzioni sembrano guardare soprattutto ai modelli haydniani e mozartiani, anche se è avvertibile qua e là l'influsso della grande lezione beethoveniana. Ma in molti punti traspare anche il grande amore che Mendelssohn nutriva per Bach.
Espressione di un felicissimo equilibrio spirituale, in cui i termini di classico e di romantico si fondono e si integrano magnificamente, qui il “romanticismo felice”, come fu ben definito quello di Mendelssohn, trova una delle sue più perfette espressioni.
Nella più celebre sinfonia di Mendelssohn il carattere 'italiano', più che a temi popolari di chiara individuazione, si ritrova nella sua spumeggiante freschezza, nella cantabilità mediterranea di molti temi, nella luminosità della magistrale strumentazione.
Venerdì 10 maggio 2019_05_10, ore 20.00
Domenica 12 aprile 2019_05_12, ore 16.00
Auditorium di Milano, largo Mahler
laVerdi Stagione Sinfonica 2018-2019
Dialogo tra capolavori
Claus Peter Flor dirige Brahms e Mendelssohn
con Filippo Gorini al pianoforte
Johannes Brahms Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in Si bemolle maggiore op. 83
Felix Mendelssohn Sinfonia n. 4 in La maggiore op. 90 Italiana
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Pianoforte Filippo Gorini
Direttore Claus Peter Flor
Nel 1833, quando Felix Mendelssohn eseguiva per la prima volta a Londra la sua celebre Sinfonia n. 4 Italiana, capolavoro del romanticismo sinfonico, ad Amburgo nasceva Johannes Brahms che proprio da quel romanticismo sarebbe partito per il suo percorso musicale fino alle soglie del novecento e che 48 anni dopo, a Budapest, eseguiva il suo secondo concerto per pianoforte e orchestra.
Giovedì 9 maggio (ore 20.30), venerdì 10 maggio (ore 20.00) e domenica 12 aprile (ore 16.00) all’Auditorium di largo Mahler l’Orchestra Verdi eseguirà il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in Si bemolle maggiore op. 83 di Johannes Brahms e la Sinfonia n. 4 in La maggiore op. 90 Italiana di Felix Mendelssohn. A far dialogare questi due capolavori dell’Ottocento tedesco valorizzandone al contempo l’unicità e le inaspettate similitudini è il direttore musicale dell’Orchestra Verdi, Claus Peter Flor. Sul palco ci sarà anche lo straordinario talento del pianista italiano Filippo Gorini classe 1995, primo italiano a vincere il Concorso Beethoven di Bonn, che laVerdi è lieta di ospitare per la prima volta sul palco dell’Auditorium.
Giovedì 9 maggio in occasione della Giornata dell’Europa 2019 promossa dall’Ufficio del Parlamento europeo a Milano, in apertura del concerto, il Maestro Flor dirigerà l’Orchestra Verdi nell’Inno alla Gioia di Beethoven. Sarà l’occasione per sottolineare l’importanza del processo di unificazione europea lanciata il 9 maggio 1950 con la Dichiarazione di Robert Schumann. Una celebrazione di particolare importanza alla vigilia delle elezioni del Parlamento europeo del 26 maggio.
Conferenza introduttiva
Giovedì 9 maggio 2019, ore 18.00 - Ingresso libero
Auditorium di Milano Fondazione Cariplo - Largo Mahler – foyer primo piano
Biglietti serie Verdi: euro 36.00/16.00; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org www.vivaticket.it.
Programma
Johannes Brahms (1833-1897) Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in Si bemolle maggiore op. 83
Nel periodo in cui videro la luce le quattro Sinfonie, apparse a coppie nel 1877-78 e nel 1884-86, e piú precisamente negli anni che separano le prime due dalle altre, Brahms compose alcune opere per orchestra destinate ad occupare, nella sua produzione, un posto di grande rilievo: tra queste c’è sicuramente il Secondo Concerto per pianoforte e orchestra. “Sto scrivendo un piccolo concerto per pianoforte con un piccolo scherzo molto grazioso. È in si bemolle; e benché questa sia un'ottima tonalità, temo di averla utilizzata troppo spesso.”
Così scriveva Brahms il 7 luglio 1881 al suo amico Herzogenberg riferendosi a una delle sue opere più ampie e imponenti. Dedicato al “caro amico e maestro Eduard Marxsen”, l'istruttore degli studi giovanili ad Amburgo, venne eseguito per la prima volta a Budapest il 9 novembre 1881 sotto la direzione d'orchestra di Sandor Erkel e con lo stesso Brahms al pianoforte. Il Secondo concerto op. 83 appare fin da un primo sguardo più vicino per la sua grandiosità a una Sinfonia che al modello del Concerto classico-romantico: il peso specifico della presenza del pianoforte, come portatore di autonome e compiute proposte espressive, costruttive o timbriche, insieme con l'alto virtuosismo e la varietà della scrittura pianistica, è tale da emergere nettamente anche su un impianto sinfonico cosí complesso e possente.
Attraverso il pianoforte, a lui così familiare fin dalla giovinezza, Brahms aveva imparato di volta in volta a risolvere i problemi pratici della tecnica strumentale e quelli di gran lunga piú complessi della forma di ampio respiro, fino al raggiungimento della completa padronanza di tutti i mezzi espressivi, che gli permisero di affrontare il mondo della sinfonia soltanto nella piena maturità. Beethoven, era stato su questo terreno la sua guida, non soltanto dal punto di vista dell'apparato tecnico e formale, ma nello stesso modo di concepire la musica ed è con il Concerto per pianoforte che l'anelito a toccare i vertici delle altezze a cui era giunto Beethoven rivive dall'interno delle ricchezze del proprio individuale mondo poetico e sentimentale.
Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809 - 1847) Sinfonia n. 4 in la maggiore "Italiana" op. 90
Come tanti artisti tedeschi, anche Mendelssohn subì il fascino dell’Italia dove si recò tra il 1830-31, fermandosi a Roma e a Napoli. Proprio a questo periodo risalgono i primi abbozzi della Sinfonia in la maggiore che Mendelssohn non si risolse mai a pubblicare, nonostante le numerosi revisioni cui la sottopose successivamente, e che pertanto venne pubblicata postuma, come Quarta, mentre si trattava in realtà della sua terza sinfonia. Sebbene l'"Italiana" (1833) preceda di una decina d'anni la "Scozzese" (1843), le due composizioni furono abbozzate durante il soggiorno italiano. Senonché, una volta a contatto con la natura, le canzoni popolari e le caratteristiche dell'ambiente italiano, Mendelssohn si tuffò esclusivamente nel lavoro dei quattro tempi della Quarta Sinfonia, tanto che in una lettera del 21 febbraio del 1831, scritta da Roma, il musicista così si esprimeva: “Essa procede alacremente; è il lavoro più gaio che io abbia mai finora composto, specialmente nel finale. Niente ancora ho deciso per il tempo lento; forse dovrò aspettare di essere a Napoli per compierlo.”
La sinfonia fu eseguita per la prima volta il 13 Maggio 1833 dalla Filarmonica di Londra diretta dallo stesso autore e fu accolta in modo molto lusinghiero. La cornice formale è quella classica, in quattro movimenti con ordinati ritornelli e riprese, che nella snellezza delle proporzioni sembrano guardare soprattutto ai modelli haydniani e mozartiani, anche se è avvertibile qua e là l'influsso della grande lezione beethoveniana. Ma in molti punti traspare anche il grande amore che Mendelssohn nutriva per Bach.
Espressione di un felicissimo equilibrio spirituale, in cui i termini di classico e di romantico si fondono e si integrano magnificamente, qui il “romanticismo felice”, come fu ben definito quello di Mendelssohn, trova una delle sue più perfette espressioni.
Nella più celebre sinfonia di Mendelssohn il carattere 'italiano', più che a temi popolari di chiara individuazione, si ritrova nella sua spumeggiante freschezza, nella cantabilità mediterranea di molti temi, nella luminosità della magistrale strumentazione.
2019_05_11 Doppio appuntamento con la Orchestra Sinfonica Junior de laVerdi
Stagione 2018/2019
Le giovani formazioni de laVerdi
In concerto al MAC
l’Orchestra sinfonica junior e il Coro dei giovani
Sabato 11 maggio 2019_05_11 ore 20.00
RECORDARE
Ensemble Percussioni
Orchestra Sinfonica Junior - Sezione Junior
Direttore Pilar Bravo
M.A.C. Piazza Tito Lucrezio Caro 1 - Biglietti € 7,00
Programma:
Ensemble Percussioni:
Riley in C
Gershwin Fascinating Rhythm
Lenti Sanno Daiko
Mataro You just wait
Orchestra:
Offenbach Ouverture e Galop infernal da Orfeo all'inferno
Mendelssohn Movimento n.2 Andante con moto da Sinfonia n.4 in La maggiore op. 90 Italiana e Marcia nuziale da Sogno di una notte di mezza estate
L. Mozart Andante da Divertimento militare in Re maggiore
C. Schumann Caprices en forme de valse arrangiamenti a cura di Margherita Colombo
Haydn Minuetto, Trio e Finale da Divertimento in Fa per fiati
F. von Suppé Wenzel-Marsch per pianoforte a quattro mani
Sabato 18 maggio 2019_05_18, ore 18.00
LA MUSICA DA FILM
Pianoforte Pietro Cavedon
I Giovani de laVerdi
Maestro del Coro Maria Teresa Tramontin
M.A.C. Piazza Tito Lucrezio Caro, 1 - Biglietti € 7,00
Programma:
Moroder (testo di Forsey) The Neverending story dal film La storia infinita
Simon & Garfunkel The Sound of Silence dal film Il laureato
Pasek, Paul, Lewis The Greatest Show dal film The Greatest Showman
Tiomkin (testo di Washington) Theme from Rawhide dal film The Blues Brothers
Lloyd Webber (testo Rice) Don’t Cry for Me Argentina dal film Evita
Morricone (testo di Baez) Here’s to you dal film Sacco e Vanzetti
North (testo di Zaret) vers. Righteous Brothers Unchained Melody dal film Ghost
Williams Double trouble dal film Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
Shore End Credits dal film Il Signore degli anelli – La compagnia dell’anello
Piovani (testo Noa) Beautiful That Way dal film La vita è bella
Mercer – Mancini Moon River dal film Colazione da Tiffany
Horner (testo di Jennings) My Heart Will Go On dal film Titanic
Coulais Caresse sur l’océan dal film Les choristes
Queen Somebody to love dal film Bohemian Rapsody
L’Orchestra sinfonica Junior de laVerdi, che ha festeggiato nel 2018 i suoi primi 10 anni di attività, dà appuntamento al pubblico per un concerto molto speciale, intitolato “Recordare”. Sabato 11 maggio 2019 (ore 20.00) sul palco del MAC di Piazza Tito Lucrezio Caro 1 l’ensemble di percussioni e la sezione Junior della OSJ, dirette dal Maestro Pilar Bravo, proporranno al pubblico il concerto “Recordare” con un programma che spazia da Gershwin a Mozart, da Offenbach a Mendelssohn
Sabato 18 maggio 2019 (ore 18.00) invece, sempre al M.A.C. di Piazza Tito Lucrezio Caro, 1 sarà la volta del coro I giovani de laVerdi diretto dal Maestro Maria Teresa Tramontin, protagonista di un concerto interamente dedicato alla musica da film con le più belle colonne sonore: da La storia infinita a Ghost, da Blues Brothers a Il signore degli anelli, da Harry Potter a Bohemian Rapsody.
Biglietti: posto unico €7.00
info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar/dom, ore 10.00/19.00, tel. 02.83389401/2/3; on line: www.laverdi.org o www.vivaticket.it
Le giovani formazioni de laVerdi
In concerto al MAC
l’Orchestra sinfonica junior e il Coro dei giovani
Sabato 11 maggio 2019_05_11 ore 20.00
RECORDARE
Ensemble Percussioni
Orchestra Sinfonica Junior - Sezione Junior
Direttore Pilar Bravo
M.A.C. Piazza Tito Lucrezio Caro 1 - Biglietti € 7,00
Programma:
Ensemble Percussioni:
Riley in C
Gershwin Fascinating Rhythm
Lenti Sanno Daiko
Mataro You just wait
Orchestra:
Offenbach Ouverture e Galop infernal da Orfeo all'inferno
Mendelssohn Movimento n.2 Andante con moto da Sinfonia n.4 in La maggiore op. 90 Italiana e Marcia nuziale da Sogno di una notte di mezza estate
L. Mozart Andante da Divertimento militare in Re maggiore
C. Schumann Caprices en forme de valse arrangiamenti a cura di Margherita Colombo
Haydn Minuetto, Trio e Finale da Divertimento in Fa per fiati
F. von Suppé Wenzel-Marsch per pianoforte a quattro mani
Sabato 18 maggio 2019_05_18, ore 18.00
LA MUSICA DA FILM
Pianoforte Pietro Cavedon
I Giovani de laVerdi
Maestro del Coro Maria Teresa Tramontin
M.A.C. Piazza Tito Lucrezio Caro, 1 - Biglietti € 7,00
Programma:
Moroder (testo di Forsey) The Neverending story dal film La storia infinita
Simon & Garfunkel The Sound of Silence dal film Il laureato
Pasek, Paul, Lewis The Greatest Show dal film The Greatest Showman
Tiomkin (testo di Washington) Theme from Rawhide dal film The Blues Brothers
Lloyd Webber (testo Rice) Don’t Cry for Me Argentina dal film Evita
Morricone (testo di Baez) Here’s to you dal film Sacco e Vanzetti
North (testo di Zaret) vers. Righteous Brothers Unchained Melody dal film Ghost
Williams Double trouble dal film Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
Shore End Credits dal film Il Signore degli anelli – La compagnia dell’anello
Piovani (testo Noa) Beautiful That Way dal film La vita è bella
Mercer – Mancini Moon River dal film Colazione da Tiffany
Horner (testo di Jennings) My Heart Will Go On dal film Titanic
Coulais Caresse sur l’océan dal film Les choristes
Queen Somebody to love dal film Bohemian Rapsody
L’Orchestra sinfonica Junior de laVerdi, che ha festeggiato nel 2018 i suoi primi 10 anni di attività, dà appuntamento al pubblico per un concerto molto speciale, intitolato “Recordare”. Sabato 11 maggio 2019 (ore 20.00) sul palco del MAC di Piazza Tito Lucrezio Caro 1 l’ensemble di percussioni e la sezione Junior della OSJ, dirette dal Maestro Pilar Bravo, proporranno al pubblico il concerto “Recordare” con un programma che spazia da Gershwin a Mozart, da Offenbach a Mendelssohn
Sabato 18 maggio 2019 (ore 18.00) invece, sempre al M.A.C. di Piazza Tito Lucrezio Caro, 1 sarà la volta del coro I giovani de laVerdi diretto dal Maestro Maria Teresa Tramontin, protagonista di un concerto interamente dedicato alla musica da film con le più belle colonne sonore: da La storia infinita a Ghost, da Blues Brothers a Il signore degli anelli, da Harry Potter a Bohemian Rapsody.
Biglietti: posto unico €7.00
info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar/dom, ore 10.00/19.00, tel. 02.83389401/2/3; on line: www.laverdi.org o www.vivaticket.it
2019_05_02 Zhang Xian insieme al pianista russo Denis Kozhukhin all’Auditorium di largo Mahle
Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi - Milano
laVerdi Stagione concertistica da settembre 2018 a giugno 2019
Giovedì 2 maggio 2019, ore 20.30
Venerdì 3 maggio 2019_05_03, ore 20.00
Domenica 5 maggio 2019_05_05, ore 16.00
Auditorium di Milano, largo Mahler
CONCERTO SINFONICO
Johannes Brahms Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in Re minore op. 15
Antonin Dvořàk Sinfonia n. 8 in Sol maggiore op. 88
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Pianoforte Denis Kozhukhin
Direttore Zhang Xian
Giovedì 2 maggio (ore 20.30), venerdì 3 maggio (ore 20.00) e domenica 5 maggio (ore 16.00): tre date per festeggiare il ritorno del Maestro Zhang Xian alla guida dell’Orchestra Verdi, della quale è stata direttore musicale dal 2009 al 2016. Attualmente direttore musicale della New Jersey Symphony Orchestra, la cinese è direttore emerito dell'Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi. Per il suo ritorno sul podio de laVerdi, Zhang Xian mette a confronto due modi opposti di intendere la musica nel Romanticismo europeo, fra sperimentazione e innovazione. Da una parte il Primo Concerto per pianoforte e orchestra di Johannes Brahms, capolavoro nel quale il compositore sperimenta, azzarda e supera i propri limiti facendo i conti con la tradizione del concerto per pianoforte; a fare da contrappunto Antonin Dvořàk con la sua Ottava sinfonia, una pagina musicale creativa e appassionata ma rispettosa della tradizione sinfonica tedesca dell'età romantica, cui farà seguito, quattro anni dopo, la celeberrima Sinfonia dal nuovo mondo.
A confrontarsi il Concerto in re minore di Brahms, capolavoro in cui pianoforte e orchestra sono su un piano di assoluta parità è il giovane e affermato talento internazionale del russo Denis Kozhukhin che debutta sul palco dell’Auditorium.
Johannes Brahms (1833-1897) Concerto n. 1 in re minore per pianoforte e orchestra, op. 15
È noto che la nascita del Primo Concerto per pianoforte e orchestra di Brahms fu lunga e tormentata, e avvenne per fasi successive. Il lavoro, abbozzato negli anni 1852-53, avrebbe dovuto portare alla creazione di una Sinfonia, come Brahms desiderava e come anche il suo mentore Robert Schumann si era entusiasticamente augurato. All'inizio del 1854 il progetto originario si trasformò in una Sonata per due pianoforti, strumento che gli era più congeniale. Nell'estate del 1854 Brahms lo orchestrò per farne un primo tempo di Sinfonia; ma nel corso dell'anno abbandonò l'idea della Sonata, comunicando a Clara Schumann, di avere "trasformato la mia Sinfonia abortita in un Concerto per pianoforte". Dopo molte modifiche e ripensamenti, nel marzo 1858 fu organizzata una prova segreta del Concerto con l'autore al pianoforte e pochi amici presenti. Dopo nuovi dubbi e nuove modifiche la prima esecuzione del Concerto avvenne il 22 gennaio 1859 ad Hannover, solista lo stesso Brahms, direttore Joachim, con accoglienza tiepida. Alla presentazione ufficiale al Gewandhaus di Lipsia del 27 gennaio (direttore Julius Rietz, solista ancora Brahms), il Concerto fu subissato dai fischi. Una successiva esecuzione ad Amburgo, il 24 marzo, venne nuovamente diretta da Joachim e si risolse in un successo formale, di stima. Brahms decise allora di ritirare il Concerto, e vi apportò ancora qualche miglioramento. Come interprete lo riprese solo nel 1865, sotto la direzione di Hermann Levi. Ma per vederne la definitiva consacrazione si dovranno attendere gli anni Ottanta, quando i trionfi del secondo Concerto si rifletteranno anche sul primo. Infatti ciò che ora ce lo fa apprezzare nel suo pregio e nella sua novità, poteva apparire all'epoca della composizione un difetto. Pur presentando la parte pianistica notevoli difficoltà tecniche, l’accusa ricorrente all’epoca era quella di non offrire al solista alcuna occasione di protagonismo.
In effetti il Concerto in re minore, più che concerto per strumento solista è una sorta di pensiero sinfonico integrato e ampliato al pianoforte, con lo strumento trattato su un piano di assoluta parità rispetto all’orchestra. Insomma, esso ci appare come un lavoro di sperimentazione che solo a posteriori avrebbe trovato la sua giustificazione e la sua esatta collocazione nella storia del Concerto per pianoforte: costituendo, di essa, una sorta di ultimo anello.
Antonin Dvoràk (1841 - 1904) Sinfonia n. 8 in sol maggiore, op. 88
Dvořàk compose nove Sinfonie in un periodo di tempo che va dal 1865 al 1893. Non si tratta però di un insieme omogeneo nel quale sia possibile riscontrare la traccia di una evoluzione. Le prime quattro Sinfonie (1865-74) non furono ritenute dall'autore degne di apparire e rimasero escluse dal suo catalogo fino al riordino compiuto nel 1960 da Jarmil Burghauser, che ripristinò la successione originaria in base alla cronologia delle composizioni. Prima di allora le ultime cinque Sinfonie erano numerate nell'ordine in cui Dvořàk le pubblicò, diverso da quello di composizione, il che ha generato non poca confusione. Così la Sinfonia in sol maggiore (l'unica pubblicata a Londra nel 1892, e perciò detta impropriamente "Inglese") vi figurava in origine come Quarta, mentre oggi è qualificata come Ottava; essa sta al centro del trittico al quale Dvořàk fu debitore anche in vita della sua fama nel genere sinfonico: dopo la Settima in re minore (1885, un tempo Seconda) e prima della Nona in mi minore, la celebre Sinfonia "Dal nuovo mondo" del 1893. Composta in poco più di due mesi tra il 6 settembre e l'8 novembre 1889 ed eseguita per la prima volta a Praga il 2 febbraio 1890 sotto la direzione dell'autore, l'Ottava Sinfonia appartiene dunque alla piena maturità del compositore e ne esprime alcuni degli umori più tipici.
Dvořàk non fu un rinnovatore della forma e le sue Sinfonie mantengono il consueto schema classico in quattro movimenti, mentre le sue immagini rappresentano stati d'animo che si rifanno a un mondo originario e spontaneo di suggestioni e di simboli immediatamente traducibili in un naturale fluire del discorso musicale, a cui la felicità melodica e la cura della strumentazione conferisce un carattere di gradevolezza e di brillantezza non comune.
La Sinfonia in sol maggiore ha un'impronta di serenità e di levità che discende anche da una calma interiore raggiunta, forse anche dalla consapevolezza di un proprio ambito che Dvořàk si era conquistato nel solco della grande tradizione sinfonica tedesca dell'età romantica. Più che nell'audacia di complesse elaborazioni, il fascino di questa musica sta nell'assoluta evidenza delle idee poetiche che si incarnano in ritmi elementari di immediata presa e in suggestive atmosfere timbriche, in figure musicali che si imprimono nella memoria ancor prima di aver raggiunto la loro completa espansione sonora.
Questa Sinfonia fu completata da Dvoràk l'8 novembre 1889 a Praga ed eseguita per la prima volta, sotto la direzione dell'autore, presso l'Associazione Artistica della stessa città il 2 febbraio 1890; ebbe subito buone accoglienze e larga circolazione nelle capitali musicali europee, in particolare a Londra (dove fu pubblicata dall'editore Novello) città che predilesse l'Ottava fra tutte le Sinfonie di Dvoràk, non esclusa la più famosa Nona "dal Nuovo Mondo".
Nel 1889 Dvoràk aveva quasi cinquant'anni e voleva farsi sentire in prima persona, senza quell'ossequio alla tradizione germanica e a Brahms in particolare che pure era stato determinante per il suo orientamento; volle dunque, secondo la sua stessa dichiarazione, «scrivere un'opera diversa da tutte le altre Sinfonie, con idee personali e lavorate in modo nuovo». Ma Dvoràk, uomo tranquillo dell'Ottocento, non era fatto per innovare e rivoluzionare; sicché, partito per stranire il linguaggio sinfonico tradizionale lo ha invece familiarizzato, reso intimo e domestico e ha finito così col trovare se stesso, ma da una prospettiva diversa da quella che si era proposto.
laVerdi Stagione concertistica da settembre 2018 a giugno 2019
Giovedì 2 maggio 2019, ore 20.30
Venerdì 3 maggio 2019_05_03, ore 20.00
Domenica 5 maggio 2019_05_05, ore 16.00
Auditorium di Milano, largo Mahler
CONCERTO SINFONICO
Johannes Brahms Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in Re minore op. 15
Antonin Dvořàk Sinfonia n. 8 in Sol maggiore op. 88
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Pianoforte Denis Kozhukhin
Direttore Zhang Xian
Giovedì 2 maggio (ore 20.30), venerdì 3 maggio (ore 20.00) e domenica 5 maggio (ore 16.00): tre date per festeggiare il ritorno del Maestro Zhang Xian alla guida dell’Orchestra Verdi, della quale è stata direttore musicale dal 2009 al 2016. Attualmente direttore musicale della New Jersey Symphony Orchestra, la cinese è direttore emerito dell'Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi. Per il suo ritorno sul podio de laVerdi, Zhang Xian mette a confronto due modi opposti di intendere la musica nel Romanticismo europeo, fra sperimentazione e innovazione. Da una parte il Primo Concerto per pianoforte e orchestra di Johannes Brahms, capolavoro nel quale il compositore sperimenta, azzarda e supera i propri limiti facendo i conti con la tradizione del concerto per pianoforte; a fare da contrappunto Antonin Dvořàk con la sua Ottava sinfonia, una pagina musicale creativa e appassionata ma rispettosa della tradizione sinfonica tedesca dell'età romantica, cui farà seguito, quattro anni dopo, la celeberrima Sinfonia dal nuovo mondo.
A confrontarsi il Concerto in re minore di Brahms, capolavoro in cui pianoforte e orchestra sono su un piano di assoluta parità è il giovane e affermato talento internazionale del russo Denis Kozhukhin che debutta sul palco dell’Auditorium.
Johannes Brahms (1833-1897) Concerto n. 1 in re minore per pianoforte e orchestra, op. 15
È noto che la nascita del Primo Concerto per pianoforte e orchestra di Brahms fu lunga e tormentata, e avvenne per fasi successive. Il lavoro, abbozzato negli anni 1852-53, avrebbe dovuto portare alla creazione di una Sinfonia, come Brahms desiderava e come anche il suo mentore Robert Schumann si era entusiasticamente augurato. All'inizio del 1854 il progetto originario si trasformò in una Sonata per due pianoforti, strumento che gli era più congeniale. Nell'estate del 1854 Brahms lo orchestrò per farne un primo tempo di Sinfonia; ma nel corso dell'anno abbandonò l'idea della Sonata, comunicando a Clara Schumann, di avere "trasformato la mia Sinfonia abortita in un Concerto per pianoforte". Dopo molte modifiche e ripensamenti, nel marzo 1858 fu organizzata una prova segreta del Concerto con l'autore al pianoforte e pochi amici presenti. Dopo nuovi dubbi e nuove modifiche la prima esecuzione del Concerto avvenne il 22 gennaio 1859 ad Hannover, solista lo stesso Brahms, direttore Joachim, con accoglienza tiepida. Alla presentazione ufficiale al Gewandhaus di Lipsia del 27 gennaio (direttore Julius Rietz, solista ancora Brahms), il Concerto fu subissato dai fischi. Una successiva esecuzione ad Amburgo, il 24 marzo, venne nuovamente diretta da Joachim e si risolse in un successo formale, di stima. Brahms decise allora di ritirare il Concerto, e vi apportò ancora qualche miglioramento. Come interprete lo riprese solo nel 1865, sotto la direzione di Hermann Levi. Ma per vederne la definitiva consacrazione si dovranno attendere gli anni Ottanta, quando i trionfi del secondo Concerto si rifletteranno anche sul primo. Infatti ciò che ora ce lo fa apprezzare nel suo pregio e nella sua novità, poteva apparire all'epoca della composizione un difetto. Pur presentando la parte pianistica notevoli difficoltà tecniche, l’accusa ricorrente all’epoca era quella di non offrire al solista alcuna occasione di protagonismo.
In effetti il Concerto in re minore, più che concerto per strumento solista è una sorta di pensiero sinfonico integrato e ampliato al pianoforte, con lo strumento trattato su un piano di assoluta parità rispetto all’orchestra. Insomma, esso ci appare come un lavoro di sperimentazione che solo a posteriori avrebbe trovato la sua giustificazione e la sua esatta collocazione nella storia del Concerto per pianoforte: costituendo, di essa, una sorta di ultimo anello.
Antonin Dvoràk (1841 - 1904) Sinfonia n. 8 in sol maggiore, op. 88
Dvořàk compose nove Sinfonie in un periodo di tempo che va dal 1865 al 1893. Non si tratta però di un insieme omogeneo nel quale sia possibile riscontrare la traccia di una evoluzione. Le prime quattro Sinfonie (1865-74) non furono ritenute dall'autore degne di apparire e rimasero escluse dal suo catalogo fino al riordino compiuto nel 1960 da Jarmil Burghauser, che ripristinò la successione originaria in base alla cronologia delle composizioni. Prima di allora le ultime cinque Sinfonie erano numerate nell'ordine in cui Dvořàk le pubblicò, diverso da quello di composizione, il che ha generato non poca confusione. Così la Sinfonia in sol maggiore (l'unica pubblicata a Londra nel 1892, e perciò detta impropriamente "Inglese") vi figurava in origine come Quarta, mentre oggi è qualificata come Ottava; essa sta al centro del trittico al quale Dvořàk fu debitore anche in vita della sua fama nel genere sinfonico: dopo la Settima in re minore (1885, un tempo Seconda) e prima della Nona in mi minore, la celebre Sinfonia "Dal nuovo mondo" del 1893. Composta in poco più di due mesi tra il 6 settembre e l'8 novembre 1889 ed eseguita per la prima volta a Praga il 2 febbraio 1890 sotto la direzione dell'autore, l'Ottava Sinfonia appartiene dunque alla piena maturità del compositore e ne esprime alcuni degli umori più tipici.
Dvořàk non fu un rinnovatore della forma e le sue Sinfonie mantengono il consueto schema classico in quattro movimenti, mentre le sue immagini rappresentano stati d'animo che si rifanno a un mondo originario e spontaneo di suggestioni e di simboli immediatamente traducibili in un naturale fluire del discorso musicale, a cui la felicità melodica e la cura della strumentazione conferisce un carattere di gradevolezza e di brillantezza non comune.
La Sinfonia in sol maggiore ha un'impronta di serenità e di levità che discende anche da una calma interiore raggiunta, forse anche dalla consapevolezza di un proprio ambito che Dvořàk si era conquistato nel solco della grande tradizione sinfonica tedesca dell'età romantica. Più che nell'audacia di complesse elaborazioni, il fascino di questa musica sta nell'assoluta evidenza delle idee poetiche che si incarnano in ritmi elementari di immediata presa e in suggestive atmosfere timbriche, in figure musicali che si imprimono nella memoria ancor prima di aver raggiunto la loro completa espansione sonora.
Questa Sinfonia fu completata da Dvoràk l'8 novembre 1889 a Praga ed eseguita per la prima volta, sotto la direzione dell'autore, presso l'Associazione Artistica della stessa città il 2 febbraio 1890; ebbe subito buone accoglienze e larga circolazione nelle capitali musicali europee, in particolare a Londra (dove fu pubblicata dall'editore Novello) città che predilesse l'Ottava fra tutte le Sinfonie di Dvoràk, non esclusa la più famosa Nona "dal Nuovo Mondo".
Nel 1889 Dvoràk aveva quasi cinquant'anni e voleva farsi sentire in prima persona, senza quell'ossequio alla tradizione germanica e a Brahms in particolare che pure era stato determinante per il suo orientamento; volle dunque, secondo la sua stessa dichiarazione, «scrivere un'opera diversa da tutte le altre Sinfonie, con idee personali e lavorate in modo nuovo». Ma Dvoràk, uomo tranquillo dell'Ottocento, non era fatto per innovare e rivoluzionare; sicché, partito per stranire il linguaggio sinfonico tradizionale lo ha invece familiarizzato, reso intimo e domestico e ha finito così col trovare se stesso, ma da una prospettiva diversa da quella che si era proposto.