2015_02_05 Portami in un posto carino solo per pochi giorni da giovedì a domenica torna a Milano al Teatro Ringhiera (ATIR)

Dal 5 all'8 febbraio 2015_02_05ATIR Piazza Fabio Chiesa - Via Pietro Boifava 17 (MM2 ABBIATEGRASSO)
al TEATRO RINGHIERA arriva
PORTAMI IN UN POSTO CARINO
di Tobia Rossi
regia Manuel Renga
con Elisabetta Torlasco, Chiara Anicito, Daniele Pitari e Tomas Leardini
produzione CHRONOS3orario spettacoli: da giovedì a sabato ore 20:45 - domenica ore 16:00
BIGLIETTI in promozione per AMICI DELLA COMPAGNIA a 10,00€
per prenotare scriveteci a compagniachronos3@gmail.com
Christian e Carlo sono due ragazzi che abitano in un'anonima cittadina del Nord Italia, uno di quei posti immersi nel gelo e nella nebbia in cui tutti conoscono tutti e la grande città è a un'ora di macchina ma sembra lontana anni luce.
Carlo è esuberante e sognatore, mentre Christian è introverso, impenetrabile, e fidanzato con Giada, rampolla della famiglia più ricca del paese. E poi c'è Annina, la titolare del salone di bellezza più frequentato della zona.
Le vite dei quattro protagonisti iniziano ad intrecciarsi quando Carlo e Christian si incontrano in una chat gay e si danno un appuntamento.
Le cose si complicano quando la routine della vita di provincia viene sconvolta da un brutale episodio di violenza omofoba: un ragazzo viene ritrovato in fin di vita nel bosco che confina con il paese. Un ragazzo che tutti conoscevano.
Una scrittura contemporanea, asciutta e tagliente racconta una storia di crescita e scoperta di sé, una favola notturna e pop che attinge a piene mani dal cinema, dalla televisione, dalla letteratura e dalle arti visive, traendo ispirazione da Ken Loach, Larry Clark, Gus van Sant, Gregory Crewdson, Joe Lansdale, David Lynch, Richard Yates e Joyce Carol Oates.


2015_02_08 LaVerdi secondo concerto per insolito trio

Domenica 8 febbraio 2015_02_08 ore 11.30
Auditorium Largo Mahler Milano
LaVerdi Musica da camera 2014/15
Insolito trio
Contrabbasso Kastriot Mersini

Bottesini Gran duo concertante per clarinetto e contrabbasso  (versione per violino)
Bottesini Grande Allegro da Concerto alla Mendelssohn 
Per contrabbasso e orchestra (trascrizione per pianoforte)
Bottesini Gran duo concertante per violino, contrabbasso e orchestra
(trascrizione per pianoforte)
La rassegna de laVerdi dedicata interamente alla musica da camera prosegue domenica 8 febbraio 2015, alle ore 11.30, con il diciannovesimo appuntamento della stagione.
Come la scorsa settimana, il palco dell’Auditorium di Milano, in largo Mahler, ospiterà un trio composto da membri stabili dell’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi. L’inedita formazione vede ancora una volta la giovane Carlotta Nicole Lusa al pianoforte, accompagnata questa volta da Gianfranco Ricci al violino e Kastriot Mersini al contrabbasso. I tre musicisti – per la prima volta insieme – eseguiranno un programma nel segno del compositore cremasco Giovanni Bottesini (1821-1889), che darà risalto all’originale accostamento dei tre strumenti. 

“A distanza di una settimana l’uno dall’altro, due programmi da camera che presentano la formazione del trio con pianoforte, ma in nessuno dei due la formazione ‘classica’ del trio, vale a dire: violino, violoncello e pianoforte.
“Se nel primo concerto del percorso sonoro No Limits! l’intruso era la tromba, in questo caso si tratta del contrabbasso, lo strumento ad arco abitualmente meno utilizzato nei gruppi da camera. E il motivo stesso della presenza di questi strumenti in una dimensione extra-sinfonica nasce da contesti molto differenti.
“Nel primo caso la formazione anomala è il pretesto da cui partono diversi compositori contemporanei per iniziare a creare dal nulla un repertorio specifico e per cercare e  raggiungere, attraverso giochi timbrici e d’effetto, un equilibrio non scontato tra i tre strumenti. In questo ‘Bottesini a tutto tondo’, al contrario, il contrabbasso non rappresenta l’elemento disturbatore tra violino e pianoforte, non ha bisogno dell’approvazione degli altri, semplicemente perché si impone come indiscusso re del concerto.
“Il programma ruota attorno alla figura di Bottesini, il Paganini del contrabbasso, straordinario esecutore e compositore dell’Ottocento italiano, che ha innalzato il suo strumento a una nuova dimensione virtuosistica.
“Se siamo abituati a considerare il contrabbasso il bordone dell’orchestra, a relegarlo in ruoli drammatici e minacciosi, talvolta grotteschi o goffi, saremo costretti a ricrederci, a fronte delle straordinarie doti di agilità e cantabilità dimostrate nei brani proposti.
“Il violino si unisce al contrabbasso duettando nelle piroette virtuosistiche e nelle grandi frasi romantiche, sempre accompagnato dal pianoforte, a sua volta attento nelle imitazioni e sapiente nelle armonie”.  

Biglietti euro 15,00/9,00; info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar – dom ore 14.30 – 19.00, tel. 02.83389401/2/3; biglietteria via Clerici 3 (Cordusio),  orari apertura: lun – ven  ore 10.00 – 19.00, sab ore 14.00 – 19.00, tel. 02.83389.334  www.laverdi.org 

2015_02_07 Puccini in parodia con la Banda Osiris per la stagione de LaVerdi

Sabato 7 febbraio 2015_02_06, ore 20.30
Auditorium di Milano - largo Mahler
CONCERTO STRAORDINARIO
BANDA OSIRIS 
Il ritorno di Butterfly,ovvero il figlio di Pinkerton
Torna l’irresistibile band con laVerdi diretta da Jader Bignamini in una rivisitazione divertente  e dissacrante del capolavoro di Puccini
Banda Osiris
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Direttore Jader Bignamini
soprano Sara Rossi Daldoss
tenore Paolo Cauteruccio.

Ma Puccini sapeva del figlio di Pinkerton?!?
Il furore iconoclasta della Banda Osiris, con la divertente e divertita partecipazione dell’Orchestra sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, diretta per l'occasione da Jader Bignamini, torna all'Auditorium di Milano - la Casa della musica - in largo Mahler per un concerto straordinario sabato 6 febbraio  (ore 20.30), scatenandosi in un nuovo, esilarante, originale spettacolo dal titolo Il ritorno di Butterfly, ovvero il figlio di Pinkerton, che è gìà un programma di per sé.
Dopo Mozart, Beethoven, Prokofiev, e Vivaldi – tutti autori passati tra le grinfie del gruppo vercellese - non poteva mancare Puccini! Per la verità, un Puccini inedito e alquanto speciale, per non dire unico, che corre sul treno veloce del divertimento surreale.
Giocare con le note è sicuramente un esercizio divertente per chi lo compie e per chi vi assiste, e gli spettacoli dell’adrenalinica Banda Osiris ne sono la dimostrazione. Sul palcoscenico dell’Auditorium di Milano, Alessandro Berti, Giancarlo Macrì, Gianluigi e Roberto Carlone, armati di chitarre, tromboni, saxofoni, basso tuba, raccontano così "Il ritorno di Butterfly ovvero il figlio di Pinkerton": l'impossibile e strampalata storia di un personaggio di un' opera pucciniana che, uscito dagli ultimi righi della partitura musicale, si aggira nel mondo delle note assetato di vendetta. Lo strano figuro, una via di mezzo tra un boy scout e un kamikaze, è appunto il figlio di Pinkerton, l'ufficiale americano che sedusse Madame Butterfly, alla disperata ricerca del padre traditore. Fly, così viene familiarmente chiamato il ragazzo, comincia il suo assurdo viaggio nel mondo della lirica, intrufolandosi nelle arie e nelle romanze più famose, con esiti allegramente devastanti, passando dalla stessa Butterfly a Carmen, da Aida a Boheme, da Rigoletto a Don Giovanni. Vendetta tremenda vendetta o Venditti tremendo Venditti?
Ma ai quattro clown musicali le note sembrano sfuggire dagli strumenti, per creare associazioni impossibili e trascinarli in vertiginosi cambi di ritmi e generi musicali. Lirica, jazz, rock, rap si confondono alle melodie rotonde di canzoni popolari da spiaggia romagnola. Gli stessi strumenti si trasformano per piegarsi anch'essi al fantasioso gioco associativo, che sembra condurre per mano inesorabilmente i quattro musicisti i quali, a un certo punto, materializzatosi con le luci un pentagramma, diventeranno loro stessi delle note alla caccia di una melodia. Dunque la Banda Osiris con la sua comicità musicale e l’Orchestra Verdi diretta da Jader Bignamini, quest’anno rendono omaggio al grande Puccini. Le musiche si mescolano con le modalità di una festa, con al centro il consueto scatenamento di micro-gag da circo, intrecciate a tutta velocità con attrazioni musicali, in cui musica e azione scenica prendono il posto delle parole e gli stessi oggetti di scena riservano sorprese e divertimento a non finire.

(Biglietti euro 35,00/15,00; info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar – dom ore 14.30 – 19.00, tel. 02.83389401/2/3; biglietteria via Clerici 3 (Cordusio),  orari apertura: lun – ven  ore 10.00 – 19.00, sab ore 14.00 – 19.00, tel. 02.83389.334  www.laverdi.org). 

2015_02_08 Concerto di lied a Casale Monferrato

Domenica 8 febbraio 2015_02_08 alle ore 17.00
Accademia Europea d'Arte "LE MUSE"
via Trevigi 12, Palazzo Vitta, 15033 Casale Monferrato
Concerto
Francesco Paolo Tosti e Reynaldo Hahn: 
la "belle époque" fra Napoli e Parigi
Vittorio Dante Ceragioli, tenore
Gian Francesco Amoroso, pianoforte
Alcune immagini della anteprima milanese:
http://www.concertodautunno.it/150131-vittorio-lied/150131-lied.htm

2015_02_06 Mullova e Dantone sul palco del Fraschini

Venerdì 6 febbraio 2015, alle 21.00
Teatro Fraschini Pavia
MUSICA 2015
VIKTORIA MULLOVA AL FRASCHINI
La violinista russa torna al Teatro Fraschini venerdì 6 febbraio 2015, alle 21.00 con un programma che comprende L’ouverture da Il mondo della luna di Franz Joseph Haydn, Concerto per violino e orchestra op.64  e la Sinfonia n.4 op.90 “Italiana”di Felix Mendelssohn.
Dirige l’orchestra  Ottavio Dantone organista e clavicembalista, diplomatosi al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, direttore dell’Accademia bizantina di Ravenna.
La violinista russa Viktoria Mullova, che ha già ottenuto uno strepitoso successo al Teatro Fraschini insieme all’Orchestra da Camera di Mantova nel 2012,  è vincitrice del premio Sibelius e Ciaikovskij, artista versatile (dal barocco alla musica contemporanea e sperimentale) suona uno Stradivari ed un Guadagnini. 

BIGLIETTERIA Orari di apertura di biglietteria: dalle 11 alle 13  e dalle 17 alle 19 (da lunedì a sabato). Telefono: 0382/371214
Sono riconosciute riduzioni, oltre che di legge, per le scuole e gli studenti universitari e dell’Istituto Musicale Vittadini.
Tutti i prezzi sono pubblicati sul sito www.teatrofraschini.org ACQUISTO ON LINE
Note di Mariateresa Dellaborra
1776-1844: in poco più di un sessantennio (tali sono gli estremi cronologici dei brani in programma: dalla prima prova operistica di papà Haydn per il teatrino di Estheraza sino alla complessa e articolata forma di Mendelsshon a suggello del viaggio in Italia.) si assiste a un radicale cambiamento di gusto, stile e forme nell’ambito della musica, ma più in generale nel mondo dell’arte e della cultura. Se l’ouverture de Il mondo della luna con i suoi contrasti dinamici, la brillantezza delle idee melodiche e il ritmo incalzante immette in poco meno di cinque minuti nello spirito fantastico di uno dei più famosi libretti goldoniani, la quarta sinfonia op. 90, sottotitolata «italiana», conferma come il giovane Felix, tra il 1830 e il 1837 abbia trovato la propria dimensione ideale nell’ambito delle grandi pagine orchestrali, dopo aver tratto ispirazione dalle composizioni di Mozart e di Beethoven. Nei quattro movimenti che compongono il brano, Mendelsshon lascia sgorgare un’abbondante vena melodica e dà spazio a equilibrati contrasti ritmici che ne diventeranno la cifra distintiva. Come in altre opere “a programma”, la suggestione suggerita dal sottotitolo è solo esteriore. Di italiano (come accadrà nella terza sinfonia “scozzese”) si sente solo l’influsso dei temi e dei ritmi popolari che vengono re-interpretati con grande libertà. La struttura rispetta la tradizione dei quattro movimenti nei quali abbondano temi che spesso si sovrappongono in un contrasto animato. La strumentazione è tesa a valorizzare in modo innovativo i timbri delle singole famiglie strumentali. Particolarmente interessanti a tal proposito il secondo movimento, di grande intensità espressiva grazie all’impiego pressoché esclusivo degli strumenti a fiato, e il travolgente Salterello finale che rivela la simpatia per le danze popolari. 
Tra le due composizioni sinfoniche, trova perfetta collocazione uno dei brani più amati dal pubblico e dagli interpreti: il concerto in mi minore per violino e orchestra op. 64 di Mendelssohn, composto nel 1844, tre anni prima della morte. È una pagina affascinante per il felice connubio tra il virtuosismo marcato e ricco, che appaga l’interprete, e il contenuto poetico, che incatena il pubblico. Né la struttura, né la scrittura armonica o melodica presentano elementi innovativi: colpisce e sorprende tuttavia il sapiente collegamento tra il movimento centrale lento e i due estremi veloci oltre al modo in cui il canto del violino è strettamente intersecato a quello dell’orchestra. Ciò è evidente soprattutto nel movimento iniziale che si conclude con la celebre cadenza scritta dall’autore con la supervisione del primo interprete Ferdinand David. Se i temi dell’Allegro molto appassionato si mantengono entro limiti tonali ben definiti (i cromatismi sono presenti solo alla fine della ripresa e alla fine della coda), quelli del movimento centrale - Andante – invece sembrano uscirne. Il terzo tempo - Allegretto non troppo. Allegro molto vivace - prospetta al virtuoso una gamma molto vasta di effetti scintillanti. Il tema principale di questo finale ricorda quello del primo tempo e racchiude, come è stato ben sottolineato, tutta la ricchezza delle invenzioni dello spirito classico, senza mai cedere al formalismo.

2015_02_12 Teatro Libero non ora ma adesso va in scena Lolita

Dal 12 al 24 febbraio 2015
Teatro Libero Via Savona, 10 - Milano
LOLITA (non ora non qui)
di Marcello Gori
ispirato a Lolita di Vladimir Nabokov
con Emanuele Arrigazzi e Veronica Franzosi
regia Paolo Giorgio
luci Sarah Chiarcos
suono e musica Marcello Gori
consulenza scenografica Stefano Zullo
produzione Circolo Bergman

Un professore universitario di letteratura comparata, appassionato di Nabokov e della sua Lolita, si fa travolgere da una insana incontrollata passione per una studentessa del primo anno. Intreccia con lei una relazione perdendosi fra l’ossessione per un modello letterario e la realtà di una deriva erotica e masochistica. La trascina in un viaggio senza meta da un motel all’altro, sulle tracce della fuga che il protagonista del suo romanzo preferito impone alla sua vittima. Nelle pause fra un reggiseno e uno stivaletto, cerca di instillarle il fuoco della sua passione letteraria. Non si accorge che il loro rapporto si modella sempre più sulle pieghe violente, ricattatorie, dozzinali di quello fra Lolita e Humbert Humbert. Nella stanza più squallida di un motel lontano dalla letteratura, l’ossessione presenterà il suo conto salato e inestinguibile.
Ispirato a uno dei romanzi cardine nell’immaginario del Novecento, un viaggio verso le immagini che portano la mente verso una straziante follia, nel ricordo di Lolita e del suo riso spezzato.

NOTE DI REGIA
Circolo Bergman è un progetto che lavora sull’immaginario collettivo. Ci interessa lavorare su materiali letterari, iconici, che in qualche modo sono entrati a far parte di un sentire comune. Più che il testo in sé ci interessa il nostro rapporto con quel testo, come risuona nel contemporaneo. Se mi metto di fronte a Lolita cosa vedo? Questa è la domanda.
Leggendo il romanzo, nella mano che si appropria di un'innocenza che non sa difendersi, ci siamo trovati di fronte una visione: la Ninfa, un essere intangibile, ponte fra l'umano e il divino. Quella figura che per i Greci portava alla follia e alla possessione - come forma estrema di conoscenza, nel fuoco di un irreparabile danno, nel centro di un deserto sconosciuto.
È qualcosa che scava nel profondo della mente e dell'emotività, dove si perde il senso e accade qualcosa di irreparabile.
Lolita (non ora non qui) è un primo passo per avvicinarci a un romanzo che ci seduce, ma guardandolo ancora da lontano. Si tratta di una drammaturgia originale. Nel testo di Marcello Gori risuonano parti del romanzo, ma raccontate, riprese in una conversazione senza fine fra un professore e una sua allieva, come in un tentativo impossibile di elevare la carne e i corpi a un fatto letterario, come se il sudore di un amplesso potesse da solo scrivere romanzi sulle lenzuola. Ma in realtà sono stanze d’albergo, incomprensione, violenza: si racconta una relazione impossibile, che non si spiega; un rapporto ossessivo con la letteratura, con il linguaggio; un road movie dentro il cervello del protagonista.
Abbiamo cercato di fondere insieme gli elementi su cui cerchiamo di lavorare, andando un po’ più avanti nel nostro percorso. Un forte lavoro di recitazione, uno spazio semplice ma evocativo,  un lavoro sul suono che trasformi la sala in una cassa di risonanza tridimensionale. Ci siamo voluti concedere l’uso di voci off, di una narrazione non lineare, di un gioco di rimandi col testo di partenza. Stiamo cercando di specificare un linguaggio che sia contemporaneo, alto, ma mantenga un piano di comunicazione popolare: una sala composita è il nostro riferimento.
Presentando lo spettacolo, il nostro desiderio è che quello che ci interessa e ci muove il cuore interessi anche al pubblico; che la nostra emozione sia condivisa; che chi viene a vederci stia al nostro gioco, insomma: e che questo gioco ci dica qualcosa su di noi, qui ed ora.

CIRCOLO BERGMAN
Circolo Bergman è un progetto di produzione e diffusione delle arti performative. Fondato da Sarah Chiarcos, Marcello Gori e Paolo Giorgio, è un’esperienza che vuole intrecciare i percorsi che questi artisti hanno svolto in diversi contesti negli ultimi anni; parte da una rigorosa pratica di scrittura e recitazione, e la intreccia con la ricerca musicale e visiva. Il centro del suo lavoro è l'individuazione e la trasmissione di quei nuclei che connettono il nostro immaginario personale a quello collettivo. Ha prodotto Le affinità elettive da Goethe (2014) e Lolita da Nabokov (2015).

PAOLO GIORGIO
Paolo Giorgio, regista e docente di teatro, ha firmato diversi spettacoli fra i quali ricordiamo: K. il Processo, dal romanzo di Franz Kafka (Teatro Out-Off, 2013); Stanlio e Ollio, di Juan Mayorga (Teatro Filodrammatici, 2012); Glas (Astiteatro, 2010); S(u)ono, spettacolo di teatro canzone di e con Eugenio Finardi; Bauman (Zygmunt) Circus, dai testi del grande sociologo polacco (Mittelfest, 2008); La bottega del caffé, radicale riscrittura del capolavoro goldoniano (Biennale di Venezia, Tieffe Teatro 2007). Dal 2004 è docente di Regia e Recitazione presso la Scuola Paolo Grassi di Milano. Ha collaborato con diverse accademie straniere (PWST di Cracovia, Accademia Nazionale di Malta, UNACT in Romania, l’Accademia Nazionale di Belgrado, l’Accademia Nazionale di Banska Bystrica). Dal 2010 è responsabile dei Progetti Internazionali della Scuola Paolo Grassi, ruolo in cui ha curato diversi progetti fra cui il Festival della Giovane Regia (2011, Teatro Franco Parenti, Teatro ON.TEATR di San Pietroburgo).
Ha diretto e fondato il progetto Band à Part, vincitore (con le compagnie Babygang e Sanpapiè) del bando "Etre per residenze teatrali" di Fondazione Cariplo. Nel 2013 ha fondato Circolo Bergman, compagnia di produzione e innovazione teatrale.

BIGLIETTERIA
PREZZI BIGLIETTI
Intero € 19,00
Ridotto under26 e over60 € 13,00
Allievi Teatri Possibili con TPCard € 6,00
Allievi altre scuole di teatro € 10,00
Prevendita € 1,50

ORARIO SPETTACOLI
Dal lunedì a sabato ore 21.00
Domenica ore 16.00

ORARI BIGLIETTERIA
Da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 19.00
Nei giorni di spettacolo:
Da lunedì a venerdì fino alle 21.30
Sabato dalle 19.00 alle 21.30
Domenica dalle 14.00 alle 16.30

CONTATTI
02 8323126
biglietteria@teatrolibero.it

ACQUISTI ONLINE
www.teatrolibero.it

2015_06_02 Musica dal vivo all'Agorà di Robecco sul Naviglio

Venerdì 6 febbraio 2015_02_06, ore 21.00 
STAGIONE 2014/2015
SERATA MUSICALE
Quartetto d’archi MicaMahler 
da Mozart al musical Cats
Intero € 10,00 Convenzionati € 8,50 Under26 € 7,00
Prevendita lunedì 2 febbraio dalle 20.30 alle 22.00 € 1,50

E’ la musica a sbarcare al CineTeatroAgorà di Robecco sul Naviglio, che venerdì 6 febbraio alle ore 21.00 ospiterà il concerto del quartetto d’archi MicaMahler, un gruppo di giovani talenti già protagonisti su alcuni importanti palchi della scena musicale italiana. Dal classicismo alla musica leggera, una serata che attraversa trecento anni di grande musica e di grandi composizioni, sotto la guida attenta, fresca e spensierata del quartetto d’archi MicaMahler. 
Questa formazione di neodiplomati e studenti del conservatorio Giuseppe Verdi di Milano sarà infatti la protagonista della serata, pronta a spaziare abilmente da Mozart a Memory, brano del celebre musical Cats, da Bach alle melodie della tradizione israeliana, in un percorso a trecentosessanta gradi ricco di grandi emozioni, capace di far scoprire anche ai più scettici la magia e la forza della musica.

Info: www.cineteatroagora.it direzione@cineteatroagora.it 338 652 4336

2015_02_06 Cena con portate da brivido giallo con portate ispirate ai più famosi detective della letteratura

Venerdì 6 Febbraio 2015_02_06 ore 20:00
Da Carlo - Trattoria Molino d’Isella - Gambolo’
Brividi in cucina
Pinuccia eseguirà per voi le ricette di:
Nero Wolfe, Miss Marple, Pepe Carvalho, Maigret, Montalbano, Kay Scarpetta, Sherlok Holmes
Mostra di opere originali di Carlo Jacono

Interverranno alla serata:
Riccardo Mazzoni per spiegare i disegni di Carlo Jacono
Giovanna Mazzoni, autrice del libro “Brividi in cucina”
Federica Paulon, lettrice di gialli e organizzatrice di eventi


€ 35,00 bevande incluse
Per prenotazioni: 0381 939582

2015_02_15 INCONTROSCENA ARRIVA A ROSATE CON… GABER E JANNACCI

Domenica 15 Febbraio 2015_02_15, h. 21.00
Sala Teatro | Rosate, Via Sacchi 3 
GABER / JANNACCI
La musica delle parole
Durata dello spettacolo: 80 minuti
È gradita la prenotazione.
Dopo la calorosa partecipazione agli ultimi appuntamenti di Incontroscena, la rassegna arriva a Rosate con uno spettacolo all’insegna della musica d’autore. 
Si terrà dunque domenica 15 Febbraio alle ore 21.00 il quinto appuntamento di Incontroscena, sostenuto dal comune di Rosate, con lo spettacolo Gaber/Jannacci - la musica delle parole, diretto e interpretato da Luca Sandri e Federico Zanandrea. 
Lo spettacolo – una produzione di Il Teatro Delfino e Il Mecenate – porterà in scena il sodalizio tra Giorgio Gaber e Enzo Jannacci, che vede le sue origini nei primissimi anni Sessanta e che ha portato alla nascita del complesso musicale “I Due Corsari”. 
Le strade dei due grandi cantautori si sono divise, ma senza mai perdersi di vista. Vi sono state, difatti, diverse “rentree” sia musicali che teatrali che hanno visto la coppia esibirsi ancora assieme.
Nel ventennio Sessanta - Ottanta Gaber e Jannacci hanno affinato il loro stile musicale e interpretativo, facendosi affiancare, di volta in volta, da autori fondamentali per il loro successo. 
Proprio per questo lo spettacolo farà rivivere alcuni grandi successi (in musica e in prosa) dei due interpreti, focalizzando l’attenzione sugli autori delle parole che Gaber e Jannacci hanno saputo mettere in musica in modo magistrale e (a volte) reinterpretare o scrivere essi stessi. 
Luca Sandri e Federico Zanandrea, nella riproposizione dei vari brani, porteranno lo spettatore a ricordare, conoscere e immergersi in un caleidoscopio di emozioni, sensazioni e raffinati spunti di satira, ironia, comicità e anche dramma. Il tutto all’ insegna di un divertimento mai scontato né ruffiano.
PREVENDITA BIGLIETTI
INGRESSO  5 €
Ufficio Teatro dei Navigli, ex Convento dell’Annunciata
Via Pontida 1, Abbiategrasso
Dal martedì al sabato / dalle 15.00 alle 19.00

INFO
tel. 348 0136683 / 324 6067434
Teatro dei Navigli

2015_02_07 Concerto da Villa Oliva

 Sabato 7 febbraio 2015 - ore 21.00
Villa Oliva - Via Volta - Cassano Magnago (VA)
9^ Stagione musicale comunale "Villa Oliva" di Cassano Magnago (VA)
L'associazione musicale culturale Più che suono
è lieta di invitarvi al quarto concerto. 
Trio Namaste
due clarinetti e pianoforte
ingresso libero
 Due clarinetti e pianoforte
“DIFFERENT VISIONS”
F. B. Mendelsshon Concertpiece n. 1
V. Bellini/J. B. Dias Duo concertante con accompagnamento di pianoforte dalla “Sonnambula”
C. Corea Trio
P. D’Rivera Danzon
F. Festa Omnia mutantur
M. Valentini Greek
L. Marcel Evocare
O. Legname Kimera
A. Piazzolla Primavera porteña
A. Grign Hameum svita
A. Piazzolla Oblivion
M. Magnani Pagina d’album

2015_02_06 LA VITA E’ UN VIAGGIO spettacolo della rassegna Altri Percorsi al Fraschini

Giovedì 6 febbraio 2015 alle ore 21.00
RASSEGNA ALTRI PERCORSI
BEPPE SEVERGNINI
in 
LA VITA E’ UN VIAGGIO
con Marta Isabella Rizi
musiche originali Kiss & Drive
regia Francesco Brandi
liberamente tratto dai libri di Beppe Severgnini
Italiani di domani  e La vita è un viaggio
Beppe Severgnini per la prima volta in teatro in una veste inedita,  nel doppio ruolo di drammaturgo e attore. 
Un professionista e un’attrice si ritrovano bloccati nell’ aeroporto di Lisbona in seguito alla cancellazione dei voli. Trascorrono la notte insieme, sebbene non si conoscano, in questo luogo ormai deserto.  Dopo essersi studiati, iniziano a parlarsi, abbozzano un primo rapporto di avvicinamento. Si scopre che la ragazza, esasperata, sta lasciando l’Europa con destinazione Brasile, per cambiare definitivamente vita. Lentamente questa “intimità forzata” li rende più vulnerabili, cominciano ad ascoltarsi. Discutono anche di libri e canzoni, cioè di tutte le cose che ritengono significative per loro. Emergono le paure, ma anche i criteri che considerano fondamentali per affrontare la vita. Analizzano scelte e comportamenti, le insidie da evitare e l’importanza di trovare, nel proprio cammino, punti di riferimento saldi.  Entrambi sono ad un bivio, devono prendere decisioni fondamentali sul futuro. Tutto ciò fino all’alba, quando lo scalo finalmente riapre e le loro esistenze riprendono a muoversi, ognuna verso la propria meta. 
Una terza viaggiatrice, Elisabetta Spada (Kiss & Drive) accompagna l’incontro dei due protagonisti con musica e canzoni.
Con lo scrittore è in scena l’attrice Marta Isabella Rizi che si è formata teatralmente a Londra, presso l’Accademia East15. 
Si fa strada il tema scottante dei giovani, del loro futuro, ed insieme anche quello non meno determinante, soprattutto in Italia, della incapacità degli adulti di capire quando è giunto il momento di lasciare spazio a nuove energie ed idee. Lo spettacolo ci porta a fare il punto sull’Italia, immagina un cammino possibile, utilizzando l’incontro tra generazioni, e lo fa con sguardo ironico e insieme affettuoso ed una invidiabile e pungente dialettica.
BIGLIETTERIA C.so Strada Nuova 136 - Pavia Tel. 0382-371214
Aperta dal lunedì al sabato dalle ore 11 alle 13 e dalle 17 alle 19 Aperta un’ora prima di ogni spettacolo
I biglietti dello spettacolo sono in vendita al Teatro Fraschini Costo: da 14 euro a 5 euro.
ACQUISTO ON LINE www.teatrofraschini.org

2015_02_07 Il Maestro Kirill Vishnyakov dirige la Filarmonica Europea a Somma Lombardo

Sabato 7 febbraio 2015 ore 21.00
Sala polivalente (Biblioteca) via Marconi Somma Lombardo
Città di Somma Lombardo Assessorato alla cultura
Orchestra Filarmonica Europea 1989 – 2014 25 anni d'orchestra
Stagione 2014-15
CONCERTO SINFONICO
Con guida all'ascolto: presentazione degli autori e dei brani con esempi dal vivo, lettura di documenti dell'epoca e proiezione video di manoscritti.
Flauto: Fiorenzo Filippini
Pianista: Marcello Pennuto
Direttore: Kirill Vishnyakov
Programma:
J.S.Bach: Toccata in re min. BWV 913
Progetto Mozart "Le Sinfonie" : K 200 - K 202
Progetto Mozart "I concerti": Concerto per pf e orchestra K 39
K.Stamitz: Concerto per flauto e orchestra in sol magg. op. 29
ingresso: posto unico 8 euro
Il primo Mozart e la scuola di Manheim
Il 7 Febbraio 2015 alle 21 l'orchestra presenta un concerto a Somma Lombardo presso la sala polivalente della Biblioteca in Via marconi 2. Il programma contiene due sinfonie di Mozart ( K 200 e K 202 ) che vanno ad aggiungersi alle altre 42 finora sin qui eseguite nell'ambito del progetto che ne prevede l'esecuzione integrale. 
Un'altra tappa quindi di un cammino intrapreso ormai 26 anni fa. Queste due sinfonie risalgono agli anni 1773 -1774: Mozart aveva 17- 18 anni. E' il momento in cui il suo linguaggio si sta formando ed evolvendo considerato che le prime composizioni risalgono a quando aveva circa 10 anni. Un riscontro molto concreto di cio' e' fornito agli ascoltatori con l'altro brano in programma ossia il concerto per pianoforte e orchestra K 39 scritto nel 1767, quindi a 11 anni. 
E' vero che si tratta di una orchestrazione di opere di altri compositori, sotto la sapiente guida del padre, ma se non altro ci illustra quali furono i suoi primi passi anche come esecutore e quali furono le fonti alle quali attinse. Siamo comunque negli anni del pieno fulgore della cosiddetta scuola di Manheim e non poteva mancare per completare il programma uno dei suoi piu' autorevoli esponenti e figlio del fondatore, Carl Stamitz. 
Per completare ancor meglio il quadro verra' anche eseguita una rarita' assoluta di un autore che tanto ha lasciato di eredita' artiustica in questo contesto e che solo ultimamente e' stato seriamente preso in considerazione a seguito del progetto di rivalutazione della cosiddetta scuola napoletana che il M.o Muti in varie sedi ha presentato: Nicolo' Jommelli, del quale verra' eseguito il primo tempo di una sua sinfonia in mi bemolle ( risalente al 1766) a titolo di reale riscontro di quanto il suo linguaggio fosse allineato con la scuola di Menheim e quanto anche vi fosse di influenze reciproche. 
L'orchestra in passato ha eseguito altre composizioni di Stamitz al quale indubbiamente il piccolo/ giovane Mozart guardava con attenzione. Da ricordare il concerto per due clarinetti eseguito nel 2012 con Fabrizio Meloni ( 1° cl della Scala) e Andrea Ottensamer ( primo
clarinetto dei Berliner). 
Anche il brano scelto in questa prossima occasione è stato molti anni fa gia' eseguito: si tratta del concerto in sol magg. op. 29 per flauto. Il solista invitato fece parte dell'organico dell'orchestra fin dalla fondazione e oggi ritorna in veste solistica: Fiorenzo Filippini che fra l'altro e' docente di flauto nei Licei Musicali di Busto e Varese e coordina la sezione flauti del settore giovanile dell'orchestra filarmonica europea. 
Al pianoforte sara' invece il M.o Pennuto. 
La direzione e' stata affidata al direttore ospite russo Kirill Vishnyakov, piu' volte in passato sul podio della nostra orchestra, dalla fondazione violista titolare della Verdi di Milano e a breve anche sul podio della stessa ( ciclo La Verdi per tutti).

Venerdì 6 febbraio 10.00 PROVA APERTA per le scuole

promozione giovani e famiglie: un solo biglietto per nucleo famigliare
www.orchestrafilarmonicaeuropea.it

2015_02_05 POMERIGGI MUSICALI un Dantone quasi romantico

70ª STAGIONE SINFONICA
ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI 
Direttore Artistico, M° Maurizio Salerno 
Stagione 2014-2015 
Giovedì 5 febbraio 2015_02_05, ore 21.00
Sabato 7 febbraio 2015_02_07, ore 17.00
Prove generali - Giovedì 5 febbraio, ore 10.00 
Teatro Dal Verme Via San Giovanni sul Muro 2 – Milano
  Haydn, Il mondo della Luna, ouverture
Mendelssohn, Concerto per violino e orchestra, op.64
Mendelssohn, Sinfonia n.4, “Italiana”
Direttore: Ottavio Dantone
Violino: Viktoria Mullova
Orchestra I Pomeriggi Musicali

A tre mesi dai bellissimi concerti inaugurali della 70a Stagione Sinfonica che lo hanno visto protagonista di una superba interpretazione del Messiah di Händel,Ottavio Dantone torna sul podio dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali i prossimi giovedì 5 e sabato 7 febbraio.  Dirigerà il dodicesimo appuntamento della Stagione che si aprirà con l’ouverture Il mondo della Luna di Haydn e che si concluderà con l’esecuzione della Sinfonia n. 4 “Italiana” di Mendelssohn. Particolarmente attesa l’esecuzione del Concerto per violino e orchestra, op. 64, di Mendelssohn affidata a Viktoria Mullova, straordinaria interprete della scena internazionale, per la prima volta ospite de I Pomeriggi Musicali.

Biglietteria TicketOne 
Teatro Dal Verme 
Via San Giovanni Sul Muro, 2 – 20121 Milano 
Tel. 02 87.905.201
dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 18.00

2015_02_06 Appuntamento con l’opera al Teatro Coccia di Novara con Turandot per i grandi e poi in seguito anche per i ragazzi

Venerdì 6 febbraio 2015_02_06 ore 20.30
Domenica 8 febbraio 2015_02_08 ore 16.00
Giacomo Puccini
TURANDOT
Dramma lirico in tre atti e cinque quadri
Su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, 
dalla omonima trama teatrale di Carlo Gozzi
Prima rappresentazione
Milano, Teatro alla Scala, 25 aprile 1926
Dramma lirico in tre atti e cinque quadri

Turandot, Principessa (soprano) MARIA BILLERI
Altoum, Imperatore suo padre (tenore) NICOLA PISANIELLO
Timur, Re tartaro spodestato (basso) ELIA TODISCO
Calaf, Principe ignoto suo figlio (tenore) WALTER FRACCARO
Liu', giovane schiava (soprano) FRANCESCA SASSU
Ping, gran cancelliere (baritono) BRUNO PRATICO'
Pang, gran provveditore(tenore) SAVERIO PUGLIESE
Pong, gran cuciniere (tenore) MATTEO FALCIER
Un Mandarino (baritono) DANIELE CUSARI
Il Principe di Persia (tenore) VLADIMIR REUTOV
Guardie imperiali, boia, servi del boia, ragazzi, sacerdoti, dignitari, otto sapienti, ancelle di Turandot, soldati, portabandiera, folla ecc.
Direttore Matteo Beltrami
Scene e luci Angelo Linzalata
Costumi Elena Bianchini
Orchestra Filarmonica Puccini di Torre del Lago
Coro San Gregorio Magno
Nuovo Allestimento
Produzione Fondazione Teatro Coccia
Torna l’opera lirica al Teatro Coccia di Novara, dopo La Traviata e Les Contes d’Hoffmann, venerdì 6 febbraio alle 20.30 e domenica 8 febbraio alle 16 va in scena Turandot di Giacomo Puccini in un nuovo allestimento prodotto dalla Fondazione Teatro Coccia.
Protagonista dell’opera pucciniana, nei panni della principessa Turandot, Daniela Dessì, oggi considerata uno dei soprani più importanti al mondo, interprete di riferimento per il repertorio verdiano, pucciniano e verista. La sua bellissima voce, la tecnica impeccabile e uno straordinario istinto drammatico le hanno permesso di spaziare da Monteverdi a Prokof’ev e di affrontare più di settanta titoli operistici, come testimonia la motivazione di “soprano assoluto” con cui le è stato conferito il Premio Belcanto “Celletti” nel 2011. Richiesta nei teatri e nei festival più importanti del mondo, ha collaborato con i più autorevoli direttori d’orchestra e con i più importanti registi. Tra i suoi maggiori recenti successi vanno menzionati Tosca a Firenze, dove ha eseguito il bis di “Vissi d’arte”, a 52 anni di distanza dall’ultimo bis di un’aria concesso da Renata Tebaldi, Madama Butterfly a Roma e a Palermo, Adriana Lecouvreur a Barcellona, Tosca ad Atene e a Berlino, i concerti a San Paolo in Brasile in duo con Fabio Armiliato, il recital Novecento Italiano Rarities al Festival dei Due Mondi di Spoleto e all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, La forza del destino a Liegi, Aida all’Arena di Verona e La bohème con la regia di Ettore Scola al Festival Puccini di Torre del Lago. 
A curare la regia dell’opera: Mercedes Martini. Diplomata alla scuola del Piccolo Teatro di Milano diretta da Giorgio Strehler, recita in “I giganti della montagna”, “La grande magia”, “Arlecchino servitore di due padroni”. Ha continuato la sua formazione frequentando seminari con Bruce Myers, Carolyn Carlson, Carlos Alsìna e Tatiana Olear del Teatro d’Arte di Mosca. Ha collaborato con molti registi, fra cui Elio De Capitani, Ferdinando Bruni, Francesco Saponaro, Pierpaolo Sepe, Gigi dall’Aglio, Armando Pugliese.
Sul podio, a dirigere l’Orchestra Filarmonica Pucciniana, il Maestro Matteo Beltrami, che nei suoi diciassette anni di carriera ha debuttato in oltre trenta titoli operistici spaziando dal barocco a prime assolute di opere contemporanee dirigendo nella maggior parte dei teatri italiani: San Carlo di Napoli, Massimo di Palermo, Bellini di Catania, Carlo Felice di Genova, Filarmonico di Verona, La Fenice di Venezia, Verdi di Trieste, Coccia di Novara, Verdi di Pisa, Giglio di Lucca, Goldoni di Livorno, Festival Verdi di Parma, Politeama Greco di Lecce, Della Fortuna di Fano, Pergolesi di Jesi, De Carolis di Sassari, Dal Verme di Milano, Festival Puccini di Torre del Lago, tra gli altri. 
Nel ruolo di Calaf, il tenore Walter Fraccaro, Liù, la giovane schiava, il soprano Francesca Sassu, Ping, gran cancelliere, il baritono Bruno Praticò, Pong, gran cuciniere, il tenore Matteo Falcier, Pang, gran provveditore, il tenore Saverio Pugliese, Altoum, Imperatore padre di Turandot, il tenore Nicola Pisaniello, Timur, Re tartaro spodestato, è il basso Elia Todisco, il Mandarino è il baritono Daniele Cusari e il Principe di Persia il tenore Vladimir Reutov.

Il costo dei biglietti per lo spettacolo varia dai 30,00 ai 60,00 euro, a seconda del settore del teatro prescelto. E’ possibile acquistare i biglietti presso la biglietteria del teatro (Via Rosselli, 47 a Novara – telefono 0321233201) aperta da martedì a sabato dalle 10.30 alle 18.30, oppure online sul sito www.fondazioneteatrococcia.it

Note di regia di Mercedes Martini: La mia Turandot è una principessa dei poveri. Poveri oggi sono quelli che non sono più padroni del loro tempo e mai padroni dei loro sentimenti. 
Oggi, in piena crisi, abbiamo avuto pudore a rappresentare ricchezza, palazzi imperiali e sfarzi. Viviamo in un tempo di lavoro, o di ricerca del lavoro, un tempo che trasforma il nostro senso di famiglia, il significato dell'amore. 
La storia è ambientata in Cina. Ai tempi di Puccini era un paese esotico e lontano. Oggi l'oriente è il centro di un mondo piccolo, vicino. È il mediterraneo che inteso dalla Cina diventa il paese dello straniero: punti di vista.
Straniero è una parola centrale del libretto, è così che Turandot chiama il principe senza nome. Straniero è l'uomo che viene da lontano e pretende di entrare in un territorio non suo. Straniero per Turandot è il maschio, in generale. La sua vita è una medaglia a due facce: paura e desiderio che vedremo danzare nei suoi doppi. 
Diecimila anni di dinastie di famiglia, diecimila anni all'Imperatore: un padre molto amato dalla gente, e lei, la principessa pura, temuta e bellissima, fredda, cattiva. Cosa c'è dietro a questo? Un trauma vissuto da un'antenata. La paura di ciò che non si conosce.
Sotto di lei un popolo, che la venera, che la odia, che lavora per lei. L'abbiamo immaginato in uno spazio astratto che riecheggiasse i capannoni di Prato e gli hutong dei sobborghi di Pechino. Gli uomini affilano le armi che uccideranno i pretendenti della Principessa, le donne tessono il tessuto dell'abito da sposa, e lei lo scuce, lo strappa, come una Penelope orientale, non è pronta, non può sposarsi. 
Nessuno osa affrontare la sua paura, l'altra faccia del suo desiderio. Il popolo non è padrone del suo tempo, lavora e basta, non può amare, se lei non ama, né essere felice, perché lei non lo è. Si contano i morti, si lavora tra le teste conficcate a perpetua memoria. Anche il vecchio Imperatore Altoum subisce questa follia, dopotutto la principessa è sua figlia. 
Turandot è dentro le sue stanze di ghiaccio, a camminare sopra la testa della gente, intenta a non essere mai pronta. A non essere mai contraddetta.
“Il lavoro, che noia, a che siamo mai ridotti i ministri siam del boia”. Così cantano le maschere dell'opera, per Gozzi erano davvero personaggi della commedia dell'arte, noi li vediamo come corifei del popolo lavoratore, rappresentanti di chi sta dove si deve stare, per vivere tranquilli e non rischiare di morire, uomini con più facce. Sognano nostalgici luoghi di campagna, terre e laghetti blu. Lì c'è solo il lavoro, come negli stanzoni delle fabbriche sparse in tutto il mondo, sotto flebili lampadine, in condizioni dove diritto e dignità sono parole del tutto ignorate. Le giornate sono decise dal cattivo umore dell'erede al trono.
Meno male che c'é l'Imperatore, che si sporca i piedi tra la gente: "Non più sangue" canta. E supplica Calaf di non stare alla volontà della figlia. Ma Calaf ha sentito il suo profumo, il gelsomino che invade lo spazio, e ne è rimasto folgorato. Gareggerà, sfiderà la sorte e vincerà. "Non donarmi a lui come una schiava morente di vergogna" chiede Turandot al padre quando lo straniero scioglie gli enigmi. Si rivolge irosa al principe: "Non guardarmi così tu che irridi al mio orgoglio". Non solo di orgoglio si parla. Lei ha paura di ciò che prova. Ma sarà Liù con il suo sacrificio lo specchio decisivo del cambiamento della principessa. Turandot sarà toccata dall'amore, nella Pietà. Il ghiaccio si scioglierà "il gelo tuo è menzogna", e lei sarà finalmente così come la vuole il principe. Ardente di passione.

2015_02_18 ROSARIO FIORELLO “L’Ora del Rosario” al Teatro Coccia di Novara

Mercoledì 18 febbraio 2015_02_18

Giovedì 19 febbraio 2015_02_19
Venerdì 20 febbraio 2015_02_20

Teatro Coccia di Novara dalle 21.00
L’Ora del Rosario
 il nuovo spettacolo di Rosario Fiorello.
 Lo showman torna sul palco, in una dimensione teatrale, con un nuovo spettacolo che, come lui stesso ha dichiarato, sarà analogico, fatto di puro intrattenimento.
Aneddoti, racconti, gag e buona musica sono gli ingredienti di questo spettacolo, che ci presenterà un Fiorello in una veste diversa, con grande spazio per le consuete improvvisazioni. 
Sul palco con Fiorello ci sarà la sua band, diretta dal Maestro Enrico Cremonesi, ed un trio vocale scoperto durante "Fuori Programma", la sua trasmissione radiofonica su Radio Uno. 
Uno spettacolo di Rosario Fiorello scritto con Francesco Bozzi, Claudio Fois, Piero Guerrera, Pierluigi Montebelli e Federico Taddia.
La Regia è di Giampiero Solari. 
Biglietti in prevendita a partire da sabato 31 gennaio 2015 presso la biglietteria del Teatro Coccia in Via Rosselli, 47 a Novara (0321.233201), aperta da martedì a sabato dalle 10.30 alle 18.30 e sul sito www.fondazioneteatrococcia.it 
Costi dei biglietti (comprensivi di prevendita):
Settore giallo 55,00 euro
Settore azzurro 45,00 euro
Settore rosa 35,00 euro
Settore verde 25,00 euro

2015_02_08 Alyosha Jurinic torna a Spazio 89

14a Rassegna Musicale
“Musica, Natura, Convivialità” - Concerti Fior Fiore Coop

 Domenica 8 febbraio 2015, ore 17

Alla ricerca del tempo « rubato »La musica di Chopin tra poesia e mistero
Pianista
Alyosha Jurinic
1° Premio:
Spazio Teatro 89 (2012)
Schumann - Zwickau (2012)
« Luciano Luciani » di Cosenza (2014)
 
Che in Chopin il ritmo vada interpretato con elasticità e libertà è verità non messa in discussione da nessuno. Ma che spesso queste elasticità e libertà divengano talmente eccessive e incoerenti da trasformare il cosiddetto «rubato» in un vero e proprio furto (con scasso) ai danni della musica, è fatto altrettanto verificato. Per fortuna, non mancano gli interpreti, e il giovane ma già lanciatissimo talento croato Alyosha Jurinic è di sicuro tra questi, che sanno cogliere ogni sfumatura della sensibilità chopiniana procedendo con arte lungo il sottile confine tra esecuzione e interpretazione, libertà e arbitrio, fantasia e razionalità

 
F. Chopin (1810-1849):
Barcarola op. 60
Sonata no. 3, op. 58
Allegro maestoso
Scherzo: molto vivace
Largo
Finale: Presto non tanto, Agitato
 
Notturno op. 55, no. 2
Studi op. 25 n. 2, 6, 7, 11 e 12 

Biglietti: euro 7 intero, euro 5 ridotto
Per informazioni e prenotazioni: 0240914901 – 3358359131
Info@spazioteatro89.org - concertispazioteatro89@gmail.com