2015_02_13 Un ballo in maschera ma quello di Verdi al Mayr-Donizetti di Colognola

CIRCOLO MUSICALE MAYR-DONIZETTI
40ª STAGIONE OPERISTICA
VENERDÌ 13 FEBBRAIO 2015_02_13 ore 21.00
Teatro San Giovanni Bosco
Bergamo – via San Sisto, 9 (quartiere Colognola)
 UN BALLO IN MASCHERA
Melodramma in tre atti. Musica di Giuseppe Verdi.
Prima dell’opera la biglietteria sarà a disposizione del pubblico (singoli ingressi 18€).
Personaggi   e interpreti
Riccardo Diego Cavazzin, tenore 
Renato Eun Yong Park,baritono 
Amelia Taisiya Ermolaeva, soprano 
Ulrica Elena Serra, mezzosoprano 
Oscar Mirella Di Vita, soprano 
Silvano Giovanni Guerini 
Samuel Paolo Battaglia 
Tom Rocco Cavalluzzi 
Un Giudice Livio Scarpellini 
Un Servo d'Amelia Livio Scarpellini
Coro lirico Patavino Giuseppe Verdi
maestro del coro  Pietro Perini
Studio Danza leva
coreografie   Anna Maria Ieva
Piccola orchestra dei Colli Morenici
direttore DAMIANO MARIA CARISSONI
scene e regia VALERIO LOPANE

Dopo la calorosa accoglienza riservata a Manon Lescaut, il Mayr - Donizetti apre il nuovo anno e saluta il Carnevale nel nome di Giuseppe Verdi (Le Roncole - PR, 10 ottobre 1813 – Milano, 27 gennaio 1901), con un nuova produzione di Un ballo in maschera (prima, 17 febbraio 1859 - Teatro Apollo di Roma). L’appuntamento è per 13 febbraio alle 21, al Teatro San Giovanni Bosco di Bergamo.
Curiosità: un sottile filo collega le prime tre opere di questa 40a stagione: l’America. Americano è Pinkerton in Madama Butterfly, in America si svolge l’ultimo atto di Manon Lescaut, e a Boston, Massachussets, è ambientato Un ballo in maschera.
Con Un ballo in maschera, ultima sua opera prima dell’Unità d’Italia, Giuseppe Verdi realizzò una sorta di miracolo, cioè un’opera perfetta sia per il palato godereccio del melomane, sia per l’orecchio fine del musicofilo. Fin dalle prime note Verdi procede infatti spedito in solido parallelismo su un doppio binario: quello del teatro “per il popolo” e quello della narrativa musicale “elevata”. Il prodotto è un formidabile e coerente profluvio di arie, scene e situazioni ora scherzose, ora estatiche, ora amare, ora ironiche, ora surreali, ora elettrizzanti, capaci di sospendere lo spettatore in un’esperienza teatrale assoluta, fino all’ultimo quadro in cui si fondono amore e morte, perdono ed estasi.
È possibile scaricare liberamente il libretto alla pagina http://www.librettidopera.it/zpdf/balmasc.pdf
Note di regia di Valerio Lopane
Un Ballo in Maschera a differenza di Forza, Otello e Falstaff, benché sia un’opera di repertorio, non si è mai identificata come queste ultime in un particolare allestimento “stereotipo”. Sebbene infatti esistano precise indicazioni sceniche dello stesso Verdi, come del resto per tutte le opere della sua piena maturità, nessuna particolare lettura del Ballo si è mai attestata come riferimento imprescindibile. Nemmeno le edizioni più riuscite del Novecento come quella della Scala del ’57, hanno avuto la forza di imporsi in questo senso. Restano vive nel ricordo collettivo le splendide foto che ritraggono la Callas, nei mirabili abiti ideati dalla creatività di Nicola Benois, ma né le scene, né i costumi né la regia ci hanno lasciato una vera traccia indelebile.
Per questo motivo, nell’allestire oggi questo titolo si dispone di scarsi riferimenti certi ma, di converso, di ampia libertà interpretativa.
Ho quindi deciso di intraprendere un cammino autonomo, senza particolari vincoli ma con la sola ed unica condizione di rispettare la chiarezza narrativa traendo beneficio anche dalle nuove possibilità video-scenografiche e digitali. Da un lato ho scelto di rispettare l’ambientazione sia geografica sia cronologica, dall’altro ho cercato di imprimere coerenza cromatica idealizzando i toni cupi, fangosi e sfumati, lampeggiati da improvvise fiammate, tanto cari al Seicento di Rembrandt. Le note cromatiche e grafiche si fonderanno con le luci di scena e con i costumi. Poiché l’opera si svolge prevalentemente in ambienti chiusi e poco illuminati oppure nel mistero della notte, per i fondali ho cercato ispirazione tra le opere del grande incisore Giambattista Piranesi (1720[1] – 1778). 
Le sue carceri intricate di invenzione e le sue ossessive visioni di ruderi classici avvolgeranno la vicenda in un clima di fascinazione irreale. Mancava però un ulteriore elemento per ricreare i momenti di inquietudine onirica; per questo scopo ho inserito alcune prospettive azzardate, al limite del surreale, tratte da celebri interni progettati da Filippo Juvarra (1678 – 1736).
Renderò il tratto magico e demoniaco con il supporto tecnico di effetti animati.
Il ballo finale, in costumi cupi, ampi e flessuosi, dominati dai neri, descriverà una macabra danza alla quale interverranno tutti i protagonisti che, con maggiore o minore consapevolezza, disegneranno il tragico epilogo.
Richiederò agli artisti una condotta scenica semplice e diretta per dare chiarezza all’avvincente narrazione. Così facendo spero di poter guidare efficacemente lo spettatore nell’evoluzione drammatica offerta da questo immortale capolavoro verdiano.

Note sull'opera: 
Un ballo in Maschera è un’opera che inaugura una svolta nel cammino compositivo verdiano: cadute in prescrizione le tradizionali “cabalette” si manifesta in maniera sempre più decisa il valore della “parola scenica” elemento costitutivo della teatralità del Verdi maturo. Oltre alla qualità delle “voce”, totale attenzione è richiesta al dosaggio dello spessore vocale e sonoro e al gusto del fraseggio: questi presupposti hanno guidato le scelte del maestro Damiano Maria Carissoni, che dirigerà la Piccola Orchestra dei Colli Morenici. Il cast raccoglie quindi solisti di solida esperienza verdiana. Salutiamo in particolare il gradito ritorno del tenore Diego Cavazzin, punto di riferimento di questa stagione, quale Riccardo. Riascolteremo anche Eun Yong Park, Renato, baritono assai apprezzato nella nostra recente edizione di Chénier. Benvenuta new entry per il Circolo, il soprano Taisiya Ermolaeva (Amelia), che sta ottenendo successi verdiani in Italia e in Germania. Torneranno Elena Serra e Mirella di Vita (già ammirate “sorellastre” nella scorsa La Cenerentola), rispettivamente nei ruoli di Ulrica e Oscar. Debuttano al San Sisto nei ruoli di Samuel e Tom due artisti di solida esperienza: Paolo Battaglia e Rocco Cavalluzzi. Completa il cast la preziosa e amichevole presenza di Livio Scarpellini e di Giovanni Guerini. 
Il Coro Lirico Patavino Giuseppe Verdi, diretto e istruito dal maestro Pietro Perini, e il corpo di ballo Studio Danza Ieva, guidati dalla coreografa Anna Maria Ieva, integreranno le numerose scene di insieme.
Scene e regia di Valerio Lopane, costumi originali di Simone Martini.

40ª Stagione 2014-2015

Venerdì 24 ottobre 2014 - ore 21.00 
Concerto Pucciniano

Venerdì 14 novembre 2014 - ore 21.00 
Madama Butterfly

Venerdì 12 dicembre 2014 - ore 21.00 
Manon Lescaut

Venerdì 13 febbraio 2015 - ore 21.00 
Un ballo in maschera

Venerdì 20 marzo 2015 - ore 21.00 
Norma

Venerdì 17 aprile 2015 - ore 21.00 
Le nozze di Figaro


Come di consueto, sarà possibile prenotare e ricevere informazioni telefonando al numero 035 315854 tutti i giorni dalle ore 13 alle ore 16 o scrivendo all’indirizzo info@mayrdonizetti.it.
L’opera sarà replicata il giorno seguente (sabato 14 febbraio 2015), all’Auditorium San Nicolò di Chioggia (VE). http://www.eventi.chioggia.org/eventi-cultura.php

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