2014_04_12 Sgeografie installazione luminosa di Luigi DellatorreC:\appoggio\spedire\140329-dellatorre-008sm.jpg

Sabato 29 marzo 2014- ore 18
Strada sotterranea del castello Sforzesco di Vigevano
con il patrocinio di: Provincia di Pavia e Comune di Vigevano – Assessorato alla Cultura
inaugurazione della mostra
"Sgeografie"
Mostra personale dell'artista Luigi Dellatorre
a cura di Federica Rabai
dal 29 marzo al 13 aprile 2014 
ORARI: da martedì a venerdì 16.00 – 18.00 - sabato e domenica ore 10.00 - 12.30 / 15.30 - 18,30
- lunedì chiuso - ingresso libero



PRESENTAZIONE
Luigi Dellatorre: non è la prima volta che presento questo artista vigevanese, che molti conoscono come prolifico artista/performer e bizzarro inventore di neologismi legati alle proprie installazioni artistiche. Proprio un neologismo dà il titolo a questa mostra - “S-geografie” – appunto, parola che evoca la geografia (dal latino geographia, a sua volta dal greco antico ??, Terra e ??af?a, descrizione, scrittura), ovvero la scienza che ha per oggetto lo studio, la descrizione e la rappresentazione della Terra nella configurazione della sua superficie e nella estensione e distribuzione dei fenomeni fisici, biologici, umani che la interessano e che, interagendo tra loro, ne modificano continuamente l'aspetto. 
La geografia è molto più che la cartografia, cioè lo studio delle mappe, o la topografia. Rispetto ad esse, infatti, la geografia aggiunge l'indagine della dinamica e delle cause della posizione della Terra nello spazio, dei fenomeni che avvengono su di essa e delle sue caratteristiche. Le “Sgeografie” di Dellatorre – in quest’ottica - diventano dunque metafora di tutti quei mutamenti, microscopici e macroscopici, che ognuno di noi vive tutti i giorni sulla propria pelle: non solo la conformazione fisica della Terra si modifica in continuazione, ma anche la società, i cibi, gli usi e i costumi, le tecnologie, la politica e la cultura dei popoli che si trovano avvolti e imprigionati in una globalizzazione confusionale, fatta di scambi veloci e reciproci di milioni di informazioni e immagini evocative che stordiscono i cervelli e non permettono di riconoscere la realtà dalla finzione.
La portata dirompente di questi accadimenti è significativamente presente nelle opere “Accantando: sgeografie”, che costituiscono la mostra stessa, nelle quali Dellatorre ricrea dei planisferi che sovvertono la realtà geografica delle mappe del mondo, ed evidenziano anche la precarietà delle nostre "mappe mentali", che - di fronte a questi imponenti cambiamenti - non sono più adeguate ad orientarci saldamente nella vita.
Sgeografie continua la serie dei progetti dalla “S” privativa che stravolge il significato canonico dei vocaboli, creando delle “non parole”: in ordine di tempo nasce il progetto “Accantando S-calcio” (2012), ipotetico gioco alternativo al calcio. Dello stesso anno è, inoltre, il progetto “S-filosofando”, video che gioca con il pensiero dei più grandi filosofi mischiandone i significati e le frasi a formare un originale e - del tutto nuovo - pensiero “Dellatorriano”. Ultimo nato è, poi, “S-fumando” (2012) video al quale l’artista affida il gioco di parole che presenta un anomalo padre che insegna ed incoraggia il figlio a fumare, ma anche l’allusione al significato che tale verbo rappresenta nell'ambito della pratica artistica, trasformadolo -quindi- in un vero tributo all’arte.
Ancora qualche parola generale sull’opera di Dellatorre nella quale ricorrono alcune parole, quasi ossessivamente: una di queste è già stata citata alcune volte nelle righe precedenti ed è “Accantando”, creata nel 2008. Accantando, forma gerundiva del neo verbo “accantare”: ovvero “mettere accanto” diventa la vera e propria azione artistica che Dellatorre pratica nella realizzazione dei suoi video mediante l’accostamento casuale e caotico di alcune migliaia di immagini, suoni e colori scaricati dal web impulsivamente, ma diventa anche pensiero che esalta una realtà plurima, instaurando una continuità tra un passato ed un presente che si schiude al futuro, come l’artista stesso ama dichiarare.
La mostra vuole stravolgere tutti gli schemi tradizionali, ribaltando i ruoli e le consuetudini legati all’etichetta fin da quello che dovrebbe essere il momento solenne dell’inaugurazione ufficiale: il pubblico si troverà immerso in un immenso e luminoso “oceano blu” e solo per gradi scoprirà le sorprese che lo aspettano all’interno dell’esposizione, attraverso le tre installazioni di Luigi Dellatorre. Una performance dall’emblematico titolo “Avvio di partita”, darà il vero e proprio via alla mostra attraverso un fischio calcistico che scatenerà una serie di reazioni a catena svolte da una misteriosa figura in nero. Anche il titolo della performance d’apertura è una citazione di un vecchio lavoro di Dellatorre, dal titolo “Finale di partita” (1995), proprio a sottolineare la coerenza di questo artista che ama avanzare nella propria ricerca senza dimenticare le sue origini e la strada percorsa fino ad oggi.
Entrando nel merito di questa esposizione, l’artista presenta allo spettatore per la prima volta il nuovo ciclo di opere intitolato “Accantando: sgeografie”, eseguito fra aprile e giugno del 2013, e costituito da sessanta opere bidimensionali (trenta di 100x140 cm, e trenta di 70x70 cm), pezzi unici prodotti mediante stampa digitale e da un video della durata di 3 minuti e 18 secondi, la cui parte visiva è realizzata attraverso l’accostamento di 629 immagini satellitari della Terra, mentre, la parte sonora è il risultato del casuale assemblaggio del secondo iniziale di 192 inni nazionali che forma, dunque, un nuovo e simbolico “inno mondiale”. Al gruppo di opere si aggiungono oltre ottocento stampe digitali su forex, di 10x15 cm, che costituiscono una “vulcanica” installazione ambientale. 
Tutti questi elementi ben rappresentano l’idea che sta alla base del progetto di questa esposizione, così come descritto in apertura del testo. Diverse saranno le reazioni del pubblico, così come ci si aspetta ad ogni performance contemporanea, ma sono proprio queste reazioni che l’artista vuole provocare; affinché gli spettatori si interroghino sulla loro vita e sulla società che stanno frequentando, affinché possano uscire dagli standard e dagli stereotipi forniti dai media e dalle consuetudini, per recuperare quel verace senso della vita e quella concretezza che stava alle origini del nostro grande, meraviglioso mondo oggi sempre più violentato e maltrattato.  dott.ssa Federica Rabai

BIOGRAFIA DELL’ARTISTA: 
Luigi Dellatorre è nato a Cassolnovo (PV) il 16-11-1953. Ha iniziato l’attività artistica nel 1977 e dal 1991 vi si dedica professionalmente. La sua prima mostra personale risale al 1992. Ha esposto in Italia e all’estero. Info su: www.luigidellatorre.it.
ESPOSIZIONI PERSONALI (SELEZIONE):
2013 - Videoman #5 (performance), Piazza Ducale di Vigevano, Vigevano.
2005 - Milano in vetrina (installazione), Pellicceria Dellera, Pavia.
2001 - Punto di partenza (installazione), Chiesino di San Jacopo, Prato.
2000 - Meteo (installazione), Istituto Italiano di Cultura, Munchen (D).
1999 - Do you like crossword? - Pitture e uccelli canori (installazione), Fondazione V. Roncalli, Vigevano.
1998 - Finale di partita (installazione), Istituto Italiano di Cultura, Munchen (D); Ma che cos’è l’essere umano!? (installazione), Sala Comunale Ex Fienile, Castel San Pietro Terme; No news is good news, Palazzo della Provincia, Sondrio.
1997 - Do you like crossword? - Pitture e uccelli canori (installazione), Galleria Zammarchi, Milano; No news is good news, Ex Pescheria Comunale, Cervia; No news is good news, Palazzo Robellini, Acqui Terme.
1996 - Finale di partita (installazione), Galleria Zammarchi, Milano; Opere 1992/1993, Selva Alta Sporting Club, Vigevano; Finale di partita (installazione), Università di Pavia - Collegio Universitario F.lli Cairoli, Pavia; Finale di partita (installazione), Istituto Universitario di Lingue Moderne, Milano.
1995 - Back from New York (installazione), Consolato Generale degli Stati Uniti d’America, Milano; Back from New York (installazione), Galleria Il Salotto, Como.
1994 - Back from New York (installazione), Citibank, Milano; Antologia del possibile (installazione), Saletta Comunale Albertina, Novara; Austero… ma non troppo, Studio d’Arte l’Ariete, Milano.
1993 - Non tutti san perché… la Peppina fa il caffé, Palazzo V. Roncalli, Vigevano; Anni iniziali, Stylart, Robbio; Bianco e primari (installazione), Ex Chiesa della Misericordia, Casale Monferrato; Bianco prevalente, Biblioteca Centrale, Corsico.
1992 - Prima (installazione), Via del Popolo 11, Vigevano.


2014_03_22 Mostra fotografica allo Spazio Rocco Scotellaro

Sabato 22 marzo 2014 
alle ore 17,30 presso 
lo Spazio Rocco Scotellaro via Cesarea 49 Vigevano
sarà inaugurata la mostra fotografica 
“L’anima dei manichini” 
della vigevanese Mariangela Casalino.  
La mostra gode del patrocinio dell’Amministrazione comunale di Vigevano.

Mariangela Casalino. L'Anima dei Manichini
A cura di: Vincenzo Pellitta
Periodo: 22 03 2014 > 12 04 2014
SPAZIO ROCCO SCOTELLARO
via Cesarea, 49 Vigevano (PV) Tel. 342 0999517
Presentazione della stessa autrice:
I manichini hanno da sempre sollecitato la mia fantasia, ho cercato di capire i loro pensieri, i loro desideri e le loro aspirazioni.  Loro conoscono tutte le persone del rione, ne custodiscono i segreti. 
Sono contenti quando qualcuno si ferma ad ammirarli, sono sempre ben vestiti e ordinati, hanno sempre un sorriso per tutti e son sempre pronti per uscire.  Il loro destino però è stare sempre lì ad aspettare, gli è stata tolta la libertà.  Un giorno sono stati anche loro uomini, sono nati con membra di carne e nelle loro vene scorreva rosso sangue.  Ma chissà per quali colpe, una maga cattiva trasformò le loro membra in plastica, e fu talmente malvagia che gli lasciò la facoltà di pensare e ascoltare ma non di parlare. 
A volte sembrano dirci sono pronto, sono pronta, andiamo via, portami al mare o in montagna, ho voglia di respirare un po' d'aria pulita.  I manichini non accettano mai inviti al cinema o al teatro, di spettacoli ne vedono abbastanza osservando noi passanti. 
Ascoltano in silenzio i nostri discorsi e li commentano solo tra di loro. 
Vestono sempre alla moda, ma hanno sempre bisogno di qualcuno che li aiuti a indossare gli abiti. 
A volte si vergognano perché lasciati nudi per punizione, devono sempre stare agli ordini di qualcuno e obbedire sempre senza discutere. I manichini non decidono le loro azioni, hanno bisogno di essere guidati, sono insicuri, per troppo tempo sono stati assoggettati al volere degli altri. 

Non conoscono il loro destino, da un momento all'altro possono essere buttati in qualche ripostiglio, senza che più nessuno si curi di loro. I manichini hanno anche un'anima e sperano sempre che il loro destino cambi, che qualcuno rompa l'incantesimo della maga cattiva. Ma anche in questo caso hanno bisogno di qualcuno. 
A volte penso che può capitare a tutti di essere trasformati in manichini, bisogna sempre stare attenti e fare del tutto perchè ciò non accada. La libertà è il valore più grande che abbiamo e non dobbiamo permettere a nessuno di portarcela via. [Mariangela Casalino]

2014_04_05 Chiesa del Carmine di Pavia ritorna dall'oblio un oratorio sacro di Franco Vittadini

Sabato 5 aprile 2014 ore 21:00
Chiesa di Santa Maria del Carmine in Pavia.
Esecuzione con organo e coro a quattro voci miste
dell’Oratorio del Maestro Franco Vittadini.
Organizzato da USCI
in collaborazione con Maestri CANTORI Vigevano
L'agonia del Redentore
Ovvero
Le ultime sette parole di Nostro Signore Gesù Cristo in Croce
Oratorio sacro di Franco Vittadini
Associazione Cult. Ticinum Gospel Choir
Gruppo Vocale Gli Ottomisti
Società Corale I Maestri Cantori
Solisti di canto:
Silvia Ratti, soprano
Manuel Pierattelli, tenore
Velthur Tognini, baritono
Accompagna all’organo: M° Simone Quaroni
Direttore: M° Enrico Vercesi
INGRESSO LIBERO

Prima rappresentazione per coro a quattro voci miste In collaborazione con f.i.r.m.a. Federazione Italiana Ricerca di Musica e Arte Delegazione di PAVIA e con Usci Lombardia. Unione Società Corali Italiane della Lombardia.

Altre info su : http://www.concertodautunno.it/140329-cantori/140329-cantori.htm

2014_03_22 VoceAllOpera arriva al secondo appuntamento con il capolavoro di Puccini

Sabato 22 marzo 2014_03_22, Ore 20:00 
Domenica 23 marzo 2014_03_23, Ore 16:00
TEATRO “ROSETUM”, VIA PISANELLO, 1 - MILANO (M1 GAMBARA)
Stagione lirica 2014 VoceAllOpera
Giacomo Puccini
La Bohème
La Bohème di Giacomo Puccini sarà il secondo appuntamento della Stagione lirica del Teatro Rosetum di Milano 2013-2014 realizzata dall’Associazione culturale VOCEALLOPERA di Gianmaria Aliverta, regista e direttore artistico degli spettacoli.
L’allestimento di VoceAllOpera parlerà di giovani descrivendo realtà che questi conoscono bene. I bohemiens protagonisti dell’opera, infatti, saranno tutti studenti della “generazione Erasmus” che condividono un appartamento fatiscente a Parigi, arredato con mobili di fortuna, in cui assecondano le loro passioni e inseguono i loro sogni: Marcello è uno street artist, Junsik Jung (22) e Hyun Kyu Ra (23)Rodolfo un poeta 2.0, Manuel Pierattelli (22) e Alessandro Mundula (23)
Colline è un aspirante filosofo, Nicolò Donini (22-23)Schaunard ha una sua band Daniele Caputo (22-23)
Mimì è la classica ragazza della porta accanto. Mai Nishida (22) e Stella Hong (23)
orchestra d’archi e pianoforte sarà diretta da Gianluca Fasano
Coro del Rosetum da Debora Mori e il Coro delle Voci bianche della Nova Scuola di Musica di Buccinasco da Barbara Fasol e Andrea Bragiotto
In questo affresco del XXI secolo si sviluppa la storia d’amore agrodolce tra Rodolfo e Mimì.

STAGIONE D’OPERA 2014 di VOCEALLOPERA
Direzione artistica Gianmaria Aliverta
TEATRO ROSETUM
Via Pisanello 1 Milano
Sabato 22 marzo 2014 ore 20:00
Giacomo Puccini
La bohème

STAGIONE D’OPERA 2014 di VOCEALLOPERA
Direzione artistica Gianmaria Aliverta
TEATRO ROSETUM
Via Pisanello 1 Milano
Domenica 23 marzo 2014 ore 16:00
Giacomo Puccini
La bohème

Anche il doppio cast (uno per sabato 22 e uno per domenica 23) de “La Bohème” è giovane, composto da cantanti al loro debutto selezionati nelle audizioni dello scorso dicembre da una giuria di massimi esperti. Rodolfo sarà impersonato dai tenori Manuel Pierattelli (22) e Alessandro Mundula (23); invece Mai Nishida (22) e Stella Hong (23) vestiranno i panni di Mimì. La piccola orchestra d’archi e pianoforte sarà diretta da Gianluca Fasano, il Coro del Rosetum da Debora Mori e il Coro delle Voci bianche della Nova Scuola di Musica di Buccinasco da Barbara Fasol e Andrea Bragiotto. La regia sarà prerogativa di Gianmaria Aliverta così come le scene e i costumi, interamente realizzati con materiali riciclati.
L’attenzione di VoceAllOpera al sociale è evidente nella collaborazione con il Centro di Istruzione e Formazione Professionale Immaginazione e Lavoro di Milano, i cui allievi del secondo anno (validi giovani e adolescenti con difficili storie familiari e sociali alle spalle) si occuperanno del trucco e delle acconciature. I prodotti saranno interamente forniti da L’Oreal.
Il regista Gianmaria Aliverta presenterà l’opera, spiegherà le ragioni dell’allestimento e presenterà il cast agli “Amici del Loggione del Teatro alla Scala”, domenica 16 marzo 2014_03_16 nella storica sede di Via Pellico 6. L’opera ha ottenuto il patrocinio del Comune di Milano.

La prima volta con Puccini

L’allestimento de “La Bohème” di VoceAllOpera parla di giovani e descrive realtà che questi conoscono bene. Porta in scena le vite di artisti e studenti senza soldi, calata nel presente, in cui si sviluppa la storia d’amore agrodolce tra Rodolfo e Mimì.

Avevo qualche perplessità nell’impegnarmi con un’opera di Puccini: il suo essere puntiglioso e maniacale nella descrizione anche del più piccolo movimento e accadimento scenico (nonché l’inserimento di questi nella partitura) non credevo mi permettesse una completa libertà registica. In realtà si è rivelato molto d’aiuto: proprio per questo, a inizio di ogni atto, ho previsto vengano lette le didascalie volute dai librettisti e da Puccini stesso.
Questa rivisitazione mi ha visto impegnato per la prima volta anche come scenografo e costumista. Ho cercato di portare in scena una situazione il più reale possibile: i bohemiens protagonisti dell’opera, infatti, sono tutti studenti della “generazione Erasmus” che condividono un appartamento fatiscente a Parigi in cui assecondano le loro passioni e inseguono i loro sogni.
Pur essendo una delle regie più classiche che abbia mai fatto, mi sono preso la libertà di intervenire sulle professioni dei quattro studenti, calandole nella contemporaneità. Questa operazione ha permesso di riconfermare l’attualità di Puccini, portando alla luce il fatto che gli artisti che inseguono le proprie passioni hanno sovente problemi economici e vite precarie. E io ne so qualcosa.

PRIMO ATTO
Siamo in una soffitta parigina arredata senza la minima concezione del gusto, con mobili di fortuna e di diverso stile. Ciò nonostante la casa è affittata a caro prezzo agli squattrinati studenti che la condividono: Marcello è uno street artist, Rodolfo un poeta 2.0, Colline è un aspirante filosofo, Schaunard ha una sua band.
Mimì, la vicina di casa, è la classica ragazza che affascina per la sua semplicità. Riesce infatti ad ammaliare Rodolfo descrivendogli tre “qualità” di se stessa che fanno di lei una donna da sposare: “sola mi fò il pranzo da me stessa”, “vivo sola soletta”, “prego assai il Signor”.
Complice un improvviso black-out nella palazzina e la luce soffusa di una candela, sboccia l’amor tra i due.

SECONDO ATTO
Gli studenti, grazie al gruzzoletto portato a casa da Schaunard, decidono di festeggiare la sera della Vigilia di Natale nel quartiere latino, zona turistica di Parigi che pullula di vita, piena di mercatini e piccoli bar a buon mercato.
Tra le urla dei venditori e gli schiamazzi dei bambini, Rodolfo presenta ai suoi coinquilini Mimì. Intanto Marcello incontra una sua vecchia fiamma mai dimenticata, Musetta, una ragazza che affascina per la sua bellezza prorompente. Con le sue armi di seduzione riesce a stregare nuovamente il cuore di Marcello.

TERZO ATTO
I quattro bohemiens non vivono più insieme da quando Rodolfo e Marcello sono andati a vivere con le rispettive compagne.
L’atto è ambientato in un cantiere dove Marcello sta graffitando un muro, mentre Musetta insegna canto nel bar adiacente. Arriva Mimì a implorare l’aiuto di Marcello affinché convinca Rodolfo, che l’ha abbandonata nella notte precedente, a tornare a vivere con lei. Marcello la rassicura e la invita a rincasare.
Si sveglia Rodolfo e confida in lacrime all’amico il gravissimo stato di salute di Mimì: visto che non può garantirle le cure di cui ha bisogno ha preferito lasciarla, nella speranza che questa sposi un uomo ricco che possa prendersi cura di lei. Mimì, che era rimasta nascosta in un angolo, apprende dalle parole di Rodolfo delle sue gravi condizioni. Tossendo si fa scoprire dai due amici.
A questo punto Rodolfo e Mimì chiariscono la loro situazione, decidendo di rimanere insieme fino alla primavera successiva. Nel frattempo Musetta e Marcello hanno uno dei loro numerosi litigi a causa della civetteria di lei e della gelosia di lui.

QUARTO ATTO
I quattro studenti tornano single e vivono nuovamente insieme, sempre senza soldi, nella stessa mansarda.
Mimì, in fin di vita, prega Musetta di accompagnarla dall’uomo amato. Apprese le gravi condizioni di salute di Mimì tutti i ragazzi vendono qualcosa per aiutarla nelle cure.
Rimasti soli, Mimì fa a Rodolfo la più struggente dichiarazione d’amore del panorama lirico. L’atto si chiude con la morte di Mimì, tra lo sgomento degli amici e le urla strazianti di Rodolfo.

NOTE
Le scene e i costumi sono interamente realizzati con materiali riciclati. Forte è la presenza del legno nel primo e quarto atto, in cui le pareti sono state ricavate da bancali, così come nel terzo. I costumi, l’attrezzeria e gli oggetti di scena sono stati tutti acquistati in mercatini dell’usato. Il budget complessivo per scene e costumi ammonta a 500 euro.
Preziosissima è stata la collaborazione con il Centro di Istruzione e Formazione Professionale Immaginazione e Lavoro di Milano, i cui allievi del secondo anno si sono occupati del trucco e delle acconciature, con il Coro delle Voci bianche della Nova Scuola di Musica di Buccinasco e con la classe di Direzione d’Orchestra del Conservatorio “G. Verdi” di Milano: nello spirito costitutivo dell’Associazione VoceAllOpera che vuole portare l’opera tra i giovani e i giovani all’opera. Anche per questo tutti i collaboratori e i cantanti sono giovani o giovanissimi, molti al loro debutto.

NOTE DI REGIA di Gianmaria Aliverta

2014_04_01 Teatro Libero gli Eccentrici Dadarò si ispirano a Cechov


Dall'1 al 6 aprile 2014
NINA
Liberamente ispirato a Il gabbiano di Anton Cechov
di Fabrizio Visconti e Rossella Rapisarda
regia Fabrizio Visconti
con Rossella Rapisarda
scene e costumi Ulisse Pantaleone
disegno luci Lucio Venosta
produzione Eccentrici Dadarò
Premio Nazionale Teatrale Calandra 2013 - Premio miglior spettacolo e miglior attrice 

Un treno. Un biglietto del treno. Uno spettacolo da fare prima di partire. Una scommessa da giocare fino in fondo. Una storia di Amore per la Vita e Amore per l’Arte. Attraverso atmosfere rarefatte e momenti comici, il pubblico diventa partner intimo di un dialogo che tocca profondamente il tema del mistero dell’uomo e delle sue scelte, il mistero di questa insanabile e commovente sospensione tra terra e cielo, tra richiamo verso l’alto e bisogno di radici, celebrando così l’Amore per la vita che seduce e spinge oltre, fino ad affermare con Cechov: "Com’è tutto meravigliosamente mescolato in questa vita...".
"Il lavoro di Rossella e Fabrizio sul ruolo di Nina Zarecnaja rappresenta non solo l’apposizione di una firma stilistica di quest'attrice e questo regista sul loro teatro, ma, ancora più importante, li ha profondamente cambiati artisticamente e umanamente, arrivando così a segnare una sorta di contratto spirituale tra la loro vita e la loro vocazione artistica. Guardi per pochi attimi il lavoro di Rossella, e, di lì in avanti, in qualsiasi istante, vedrai come, attraverso la trasparenza dell'attrice, ti è improvvisamente rivelato il personaggio vivo di Nina, e contemporaneamente, attraverso il ruolo di Nina, c'è la vita vera di Rossella. No, questo non nasce semplicemente da una tecnica di lavoro dell'attore sopra un ruolo, è il risultato di una vita intera che il personaggio, l'attrice e il regista hanno vissuto insieme per più di 10 anni. E gli conceda Dio ancora lunghi anni di coauthorship felice.” (Jurij Alschitz)
Mercoledì 2 aprile – ore 21.00
IN RUSSIA CON NINA: DA MOSCA A YELETS
La sera del 2 aprile sarà dedicata all'anima russa dello spettacolo. Dopo la rappresentazione verrà proiettato un breve video per raccontare lo straordinario viaggio fatto in Russia da Fabrizio Visconti e Rossella Rapisarda nel 2010, in occasione dei 150 anni della nascita di Anton Cechov. Il progetto è nato da un'idea del regista e pedagogo Jurij Alschitz e ha visto oltre sessanta artisti prendere un treno da Mosca a Yelets - il paesino in cui Nina, protagonista de Il gabbiano, torna alla fine della pièce - per festeggiare con scene, poesie, racconti e musica il grande autore russo, in un meraviglioso connubio tra arte e vita. E per finire, pane e vodka per tutti! (per i soci dell'Associazione Italia Russia Lombardia biglietti ridotti a 10 euro + 1,50 in caso di prenotazione)


TEATRO LIBERO  Via Savona 10 Milano
BIGLIETTERIA
PREZZI BIGLIETTI
Intero: €  19,00
Under 26: € 15,00
Over 60: € 11,00
Allievi Teatri Possibili con carta TP CARD: € 6,00 (prima rappresentazione € 3,00)

ORARIO SPETTACOLI
dal lunedì al sabato ore 21.00
domenica ore 16.00

ORARI BIGLIETTERIA
da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 19.00
Nei giorni di spettacolo:
da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 21.30
sabato dalle 19.00 alle 21.30
domenica dalle 14.00 alle 16.30

INFO E PRENOTAZIONI
02 8323126
biglietteria@teatrolibero.it
ACQUISTI ONLINE
www.teatrolibero.it

2014_04_09 Serate di grande danza al Manzoni di Milano con il Victor Ullate Ballet

Da mercoledì 9 aprile 2014
a domenica 13 aprile 2014
TEATRO MANZONI - MILANO

Victor Ullate Ballet
presenta:
Jaleos
Musiche di Luis Delgado
Lighting Design di Paco Azorín - Costumi di Eduardo Lao
Debutto al City Center di New York in Ottobre 1996
coreografie di Victor Ullate

Y
Musiche di Gustav Mahler
Lightning Design di  Paco Azorín - Costumi di Eduardo Lao
coreografie di Eduardo Lao

Après Toi (Omaggio a Béjart)
Musiche di Ludwig van Beethoven (secondo movimento della 7ª sinfonia)
Lighting Design di Eduardo Lao - Costumi di Víctor Ullate
coreografie di Victor Ullate

Bolero
Prima italiana
Musiche di Maurice Ravel
Lighting Design di Paco Azorín - Costumi di Eduardo Lao
Debutto all’Opera di Vichy (France) il 18 luglio 2013
coreografie di Victor Ullate


Appuntamento imperdibile per il pubblico con una delle principali compagnie di danza europee da lungo assente da Milano: il Victor Ullate Ballet - Comunidad de Madrid, la compagnia fondata dal genio coreografico di Victor Ullate che con la sua danza energica ha rivisitato la tradizione spagnola, mescolandola a classico e moderno e ha saputo conquistarsi il pubblico ed entusiasmare le folle.
Quattro le coreografie che il Victor Ullate Ballet porterà in scena al Teatro Manzoni:  Jaleos uno dei classici lavori di Victor Ullate che è ancora in grado di stupire dopo diciassette anni dal suo debutto, Y affascinante pax de deux maschile su musiche di Mahler, Après Toi (Omaggio a Béjart), appassionato omaggio al caro amico e maestro Maurice Béjart e la nuova creazione Bolero, personalissima rilettura del capolavoro di Ravel.
Creato nel 1988, il Victor Ullate Ballet è oggi una delle compagnie di danza più interessanti a livello internazionale.
Il progetto di Ullate, per molti anni discepolo di Béjart, è di fare da ponte tra il pubblico tradizionale della danza spagnola e quello del balletto contemporaneo, unendo gusti ed esigenze diversi. La Compagnia ha consolidato il proprio prestigio sia in ambito nazionale che internazionale grazie all’impegno continuativo della Compagnia nel perfezionamento e potenziamento della tecnica classica, necessaria per rendere uniforme il livello dei suoi diversi danzatori e al contempo per permettere una diversificazione di stili e generi, dal repertorio classico fino al caratteristico stile neoclassico, stile proprio della Compagnia. Questi fattori, oltre all’esclusività del repertorio, sono quelli che hanno definito e caratterizzato la personalità della Compagnia e che ne hanno decretato il successo.
Un’occasione unica per assistere a uno spettacolo in cui la qualità artistica si sposa con l’originalità interpretativa.


AL TEATRO MANZONI  DAL 9 AL 13 APRILE 2014
ORARI: da mercoledì a  sabato ore 20.45 -  domenica ore 11.00
BIGLIETTO:  poltronissima € 30,00  -  poltrona € 20,00




2014_04_12 Visite al Monastero di San Maurizio a Milano con momenti musicali

Sabato 12 aprile 2014_04_12 dalle ore 16.30 (5 turni)

Chiesa e coro di San Maurizio al Monastero Maggiore
corso Magenta 13, Milano
Visite e momenti musicali
per il ripristino dell’organo Antegnati
di S. Maurizio al Monastero Maggiore

Terminato il restauro del cinquecentesco organo Antegnati di San Maurizio, l’organo più antico della città di Milano e strumento di altissimo pregio, fermo dal 2006, la rete Cantantibus Organis attraverso l’Associazione Culturale La Cappella Musicale è felice di coordinare con il Comune di Milano un’iniziativa che unisce la celebrazione della voce ritrovata dello strumento alla piena fruizione dei cicli pittorici della splendida sede che lo accoglie, proprio in coincidenza con la mostra su Bernardino Luini che il Comune di Milano offrirà alla città in aprile e con il ripristino dell’impianto elettrico in San Maurizio.
Sabato 12 aprile 2014, in 5 turni a partire dalle 16.30, ogni ora momenti di visita guidata e momenti musicali proposti da alcuni organisti della nostra città si alterneranno, ben rappresentando il connubio - perfetto in San Maurizio - tra musica e arte figurativa.
ore 16.30                    organista Maurizio Salerno
musiche di Frescobaldi, Pasquini
ore 17.30                    organista Maurizio Croci
musiche di A. Gabrieli, C. Antegnati
ore 18.30                    organista Antonio Frigé
musiche di Storace, Frescobaldi
ore 19.30                    organista Giulio Mercati, cantore Giorgio Merli
musiche di Weckmann, G. Cavazzoni
ore 20.30                    organista Lorenzo Ghielmi
musiche di Cima, Frescobaldi
Le visite guidate sono curate da A.S.Ter., società responsabile delle iniziative didattiche per San Maurizio e per il Civico Museo Archeologico, mentre il repertorio musicale sarà quello più adatto a questo magnifico organo, ovvero in particolare quello della musica sacra del cinquecento e seicento italiano.
L’ingresso è gratuito su prenotazione telefonica al n. 02.76317176.

L’iniziativa è inclusa tra quelle connesse alla mostra su Bernardino Luini nell’ambito del cartellone
 “Primavera di Milano” proposto dal Comune di Milano.

Si ringrazia per la collaborazione il Civico Museo Archeologico
La chiesa e il coro di San Maurizio al Monastero Maggiore sono aperti grazie ai Volontari per il Patrimonio Culturale del Touring Club Italiano
Il restauro degli affreschi di San Maurizio al Monastero Maggiore è stato realizzato grazie al contributo di Banca Popolare di Milano
Il restauro dell’organo Antegnati è stato reso possibile grazie al contributo del Rotary Club Milano Castello e della Parrocchia di Santa Maria alla Porta
Per il restauro dell’organo avvenuto nel 1982 si ringrazia la Fondazione Sergio Dragoni

Ingresso:  
gratuito su prenotazione telefonica al n. 02.76317176

Sede:
Chiesa e coro di San Maurizio al Monastero Maggiore
corso Magenta 13, Milano

MM Cadorna, tram 1, 4, 16, 27, bus 18, 50, 57, 58, 61, 94

2014_03_27 LaVerdi War Requiem di Britten, inno di pace e di speranza

giovedì 27 marzo 2014_03_27 ore 20.30
venerdì 28 marzo 2014_03_28 ore 20.00
domenica 30 marzo 2014_03_30 ore 16.00
Auditorium di Milano, largo Mahler
STAGIONE SINFONICA 2013/2014 "del Ventennale"
B.Britten
WAR REQUIEM
Othalie Graham (soprano)
Mirko Guadagnini (tenore)
Joseph Lattanzi (baritono)
Zhang Xian dirige laVerdi nel capolavoro del compositore britannico

Due orchestre, due cori, tre solisti, un organico eccezionale per l'esecuzione di un capolavoro assoluto del secondo Novecento. 
Dopo la memorabile performance dell'11 settembre 2011 al Teatro alla Scala, in occasione del decimo anniversario dell'attentato alle Torri Gemelle di New York, laVerdi ripropone - ma questa volta all'Auditorium di Milano - il War Requiem di Benjamin Britten, opera del 1962 che si staglia come una stella fissa nell'universo musicale e culturale del mondo moderno.
Come l'11 settembre di tre anni fa, sarà il direttore musicale de laVerdi Zhang Xian, a guidare l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi nel viaggio tra guerra e pace, dolore e speranza rappresentato dall'opera di Britten.
Appuntamento dunque per questo 27° programma ad alta tensione emotiva della "Stagione del Ventennale" giovedì 27 (ore 20.30), venerdì 28 (ore 20.00) e domenica 30 marzo (ore 16.00), all’Auditorium di Milano in largo Mahler. 
Sul palco di largo Mahler, anche l'Orchestra da Camera de laVerdi diretta da Ruben Jais, il Coro Sinfonico diretto da Erina Gambarini e il Coro di Voci bianche guidato da Maria Teresa Tramontin, oltre ai solisti  Othalie Graham (soprano), Mirko Guadagnini (tenore) e Joseph Lattanzi (baritono).
(Info e prenotazioni: Auditorium di Milano fondazione Cariplo, orari apertura: mar – dom, ore 14.30 – 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org, biglietti euro 50,00/40,00/33,00/13,00).

Giovedì 27 marzo (Auditorium, Foyer del bar, ore 18.00, ingresso libero) guida all'ascolto del War Requiem di Britten con Enrico Reggiani, in collaborazione con l'Università Cattolica di Milano.

Programma
La nuova cattedrale, moderna e avveniristica, sta accanto a quella antica, gotica e in rovina. Su Coventry, un bombardamento tedesco del 1940 distrugge quasi mille anni di storia. L’avvenuta ricostruzione della città culmina nel 1962 con la consacrazione del nuovo tempio, che non scalfisce la memoria di un passato assieme tragico e glorioso. Ci deve essere musica adeguata, firmata da autori inglesi. Benjamin Britten scrive il suo capolavoro, un compianto sulla guerra, un inno alla pace. Accosta e alterna testi antichi e moderni, le parole canoniche della messa latina e le rime inglesi di Wilfred Owen, morto giovane al fronte nel 1918. Impegna un’orchestra grande e una da camera, un coro completo e uno di bambini, un organo piccolo; cerca solisti di canto nei paesi belligeranti Gran Bretagna, Unione Sovietica, Germania. Ne fa un affresco ecumenico, tuttora attuale, sempre in repertorio, nonostante lo sforzo che richiede a esecutori e organizzatori. [Enzo Beacco]

2014_03_30 UN GIOVANISSIMO PRODIGIO DEL VIOLINO a MILANO CLASSICA

domenica 30 marzo 2014, ore 11.00
Palazzina Liberty, Milano
UN GIOVANISSIMO PRODIGIO DEL VIOLINO
(per la prima volta a Milano)

Leos Janacek (1854-1928) Suite per archi
Henryk Wieniawski (1835-1880) Fantasia brillante su motivi dal “Faust” di Gounod per violino e archi op. 20
Maurice Ravel (1875-1937) “Tzigane” rapsodia da concerto per violino, arpa e archi
Dmitri Šostakovič (1906-1975)
“Kammersinfonie” in do minore per archi op. 110a
“In memoria delle vittime del fascismo e della guerra”

Elisso Gogibedashwili violino
Robert Bokor direttore
due ospiti d'eccezione sono attesi a Milano Classica, nell'appuntamento in programma domenica 30 marzo alle ore 11.00 in Palazzina Liberty. Una giovanissima violinista di raro talento, Elisso Gogibedashwili, si esibirà per la prima volta a Milano, accompagnata dall'Orchestra da Camera Milano Classica diretta per l'occasione da Robert Bokor. Due testimoni raffinati di quella grande tradizione musicale slava, che porta con sè quella ricercatezza e quella profondità interpretativa, grazie anche alla scelta di rare pagine musicali di Janacek, Wieniawski, Ravel e Shostakovich. 
ORCHESTRA DA CAMERA MILANO CLASSICA
Via Leoncavallo 8 - 20131 MILANO
Tel. 02-28510173   Fax 02-28510174
info@milanoclassica.it 
www.milanoclassica.it

2014_03_30 Concerto per flauto, violoncello e arpa in un insolito trio a Barlassina

domenica 30 marzo 2014, ore 17.00
Teatro Belloni - Barlassina
Concerto del 
TRIO ITALIANO
Erika Giovanelli (flauto),
Annamaria Spezzati (violoncello),
Barbara Da Parè (arpa)
presentano un piacevolissimo programma con musiche di Nino ROTA, Ennio MORRICONE e Nicola PIOVANI.
Secondo appuntamento degli "Itinerari Musicali Briantei" - 4^ stagione - primavera 2014
Biglietto € 15,00
Al termine del concerto seguirà un breve rinfresco.
Per prenotare è possibile utilizzare la nostra biglietteria elettronica oppure telefonare allo 0362.561420 e lasciare un messaggio in segreteria.
La nostra biglietteria è aperta il martedì e il venerdì dalle 17.00 alle 19.00 oppure 30 minuti prima dello spettacolo.
Altre informazioni:
- sono aperte le iscrizioni per la partecipazione alla finale del concorso Young Talents with Orchestra, che si terrà sabato 24 maggio in sala Verdi presso il Conservatorio di Milano. Per partecipare, ingresso gratuito ma su prenotazione, è possibile rivolgersi presso la nostra biglietteria.
TEATRO ANTONIO BELLONI
Associazione culturale - via Colombo 38 - 20825 BARLASSINA MB - Tel. 0362.561420



2014_03_29 Nu Band al Novara Jazz si esibisce all'Auditorium del Cantelli

Sabato 29 marzo 2014 alle 21.00
Auditorium del Conservatorio Cantelli (via Collegio Gallarini 1 - Novara)
Novara Jazz
Nu band
euro 15,00

Penultimo appuntamento sabato 29 marzo alle 21.00 all’Auditorium del Conservatorio Cantelli (via Collegio Gallarini 1 - Novara) per Novara Jazz nella versione indoor della Stagione 2013/2014. Ad esibirsi la Nu band, ossia Thomas Heberer (sassofono e clarino), Mark Whitecage (sassofono), Joe Fonda (contrabbasso), Lou Grassi (batteria): quattro musicisti che formano un dinamico ensemble di free bop, partendo dai ritmi tradizionali del jazz e del soul per avventurarsi nelle sperimentazioni ritmiche della musica contemporanea, creando, così, delle melodie intense ed indimenticabili.
 
Thomas Heberer (sassofono e clarino) ha iniziato a suonare la tromba all'età di 11 anni, e prosegue sotto la guida di Manfred Schoof al conservatorio di Colonia. Si è esibito in tutti i continenti ed oggi ha all’attivo più di 50 album come sideman e una dozzina di LP come solista. Prima di trasferirsi a New York City nel 2008, Thomas è stato per 12 anni membro della band del talk show tedesco presentato da Harald Schmidt.

Mark Whitecage (sassofono), conosciuto a livello internazionale come uno strumentista dinamico dall’incessante inventiva e come compositore di musica jazz e contemporanea. Attualmente i suoi progetti includono il lavoro da solista, ma anche duetti, trii, quartetti e quintetti. Può annoverare molti album (registrati per diverse etichette, come CIMP, GM Recordings, e la sua etichetta, Acustica)  vincitori di prestigiosi premi. Il suo album del 2005, "BushWacked - A S”poker Opera” è stato votato come uno dei migliori dell'anno da “All About Jazz” - Los Angeles. Dal 1960 ha suonato e registrato con alcuni dei maggiori artisti del nostro tempo, tra cui Jeanne Lee, Anthony Braxton, Gunter Hampel, Dominic Duval, Joe McPhee, Steve Swell, Marshall Allen e Saheb Sarbib.

Joe Fonda (contrabbasso) è un artista che ha suonato e registrato come leader nelle proprie band, in particolare nel Fonda/Stevens Group, negli Stati Uniti e in Europa, e come sideman con Anthony Braxton, Archie Shepp, Bill e Kenny Barron, Ken McIntyre, Charlie Persip, Lou Donaldson, Leo Smith, Curtis Fuller, Mark Whitecage, Kunle Mwanga, Majeed Greenley, Bobby Naughton e molti altri. Anthony Braxton ha detto di lui: “Questo è un vero virtuoso e compositore di primissimo ordine”.

Lou Grassi (batteria, percussioni) è conosciuto nel mondo per il suo lavoro sia nella musica tradizionale e che nel jazz d'avanguardia. Dal 1970 ad oggi, Lou ha suonato e registrato con numerosi artisti eccezionali, tra cui Marshall Allen, Borah Bergman, Rob Brown, Charles Gayle, Urbie Verde, Gunter Hampel, Johnny Hartman, Sheila Jordan, William Parker, Perry Robinson, Roswell Rudd, John Tchicai, Fred van Hove e molti altri. Grassi è il leader della “Lou Grassi PoBand” che ha pubblicato cinque album e ha ricevuto il plauso della critica in tutto il mondo. “La sua creatività e le sue energie sono infinite”. ha detto Steven R. Loewy.

Appuntamento per sabato 29 marzo per  ascoltare ritmi tradizionali del jazz e del soul fino ad arrivare nelle sperimentazioni ritmiche della musica contemporanea. Il biglietto d’ingresso al concerto, acquistabile nel luogo stesso dell’evento, è di 15,00 euro.

Novara Jazz è organizzato dall’Associazione Culturale Rest–Art, con il contributo di Compagnia di San Paolo e Regione Piemonte, il patrocinio di Provincia di Novara e Comune di Novara, il supporto di Istituto Musicale Brera e Scuola di Musica Dedalo e la collaborazione, in fase di definizione, di Conservatorio Guido Cantelli.

I prossimi appuntamenti:  
Sabato 12 aprile 2104, 21.00, Civico Istituto Musicale Brera – euro 15,00
Day & Taxi 
Per ulteriori informazioni www.novarajazz.org


2014_04_05 Besostri di Mede prosegue con la rassegna Altro Palco

 Sabato 5 aprile 2014 alle ore 21
TEATRO BESOSTRI – MEDE – VIA MATTEOTTI 33
ALARMS
di Michael Frayn
traduzione di Michele Ottoni
con
Claudio Muggiana, Simone De Benedttis, Ilaria Vitali, Samira Tasso, Michele Coccoli, Giulia Fantinati
Alice Arcangeli, Silvia Pantano, Christian Muggiana, Federica Sessa, Dino Doronzo
Regia di Christian Muggiana

Andrà in scena il terzo spettacolo della rassegna “Altro palco” pensata per offrire l’opportunità a compagnie emergenti e ancora poco conosciute dal grande pubblico, di rappresentare e far conoscere i propri lavori.

Alarms" è il titolo originale della commedia di Michael Frayn (scrittore e drammaturgo inglese), reduce da strepitosi successi nelle passate stagioni a Londra e riproposta dieci anni fa per la prima volta sui palcoscenici italiani da Zuzzurro & Gaspare. La pièce è composta da diversi episodi in cui vengono descritti in chiave comica piccoli microcosmi di vita quotidiana in cui il comune denominatore è la difficoltà di comunicare in modo diretto a causa del dilagare della tecnologia. Non è semplice descrivere in poche righe ciò che accade in questa commedia in cui spesso le battute lasciano più spazio alla mimica. Nel primo atto si assiste a due episodi di  "Allarmi": due coppie si trovano, una sera qualunque in casa di una delle due e, per tutto il tempo sono alle prese con una serie di marchingegni elettronici installati per semplificare la vita. Alla fine, fra porte che si aprono e si chiudono e rumori non ben identificati, gli oggetti hanno la meglio sulle persone.  Nel framezzo ci sarà l'"ultimo addio" all'intervallo. Mentre il secondo atto sarà composto dalla scena dei "Doppioni": si svolge in due stanze di albergo identiche, posizionate "schiena contro schiena". In una stanza ci sono Melanie e Miles, una coppia Inglese. Lei annoiata e stanca del menage, lui loquace e scherzoso. Nell'altra Laurence e Lynn sono una coppia piccolo-borghese alla ricerca di tranquillità e benessere. Le due coppie quasi simultaneamente si trovano alle prese con piccoli inconvenienti causati da esilaranti equivoci.
Biglietti: interi euro 15, ridotti studenti e over 65 euro 12, abbonati alla Rassegna di Prosa euro 10.
Prevendita presso il comune di Mede nei giorni di mercoledì e venerdì dalle 9,30 alle 12,30.
Presso la biglietteria del teatro, sabato 5 aprile dalle 10,00 alle  12,00 e dalle ore 20 a inizio spettacolo per i posti ancora disponibili.
Info e prenotazioni: www.teatrobesostri.itinfo@teatobesostri.it, tel. 335.7848613 – 0384.822204

Info sulla compagnia: www.compagnialalampada.com

2014_04_01 Società del Quartetto Milano mette in programma un concerto con Andrea Lucchesini

Martedì 1 aprile 2014 - ore 20.30
CONCERTO
Andrea Lucchesini pianoforte
Mozart - Sonata in sol maggiore K 283
Schubert - 3 Klavierstücke D 946
Brahms - 3 Intermezzi op. 117
Strauss - Sonata in si minore op. 5



In una stagione così ricca di ospiti stranieri e di lavori del grande patrimonio della musica occidentale, è significativa la presenza anche di tanti musicisti italiani che rappresentano oggi l’alto livello raggiunto dalla nostra scuola. Il nome di Andrea Lucchesini è un eccellente esempio di come l’eleganza, la musicalità e l’equilibrio classico dell’interpretazione siano ancora le qualità dei musicisti italiani più riconosciute e apprezzate in ogni Paese.

Ore 11.30 prova aperta per studenti e Soci nella Sala Verdi del Conservatorio: Oreste Bossini e Andrea Lucchesini guidano all'ascolto del concerto. Ingresso gratutito su prenotazione (tel. 02 795393).

Programma di sala disponibile sul sito da venerdì 28 marzo.  www.quartettomilano.it

2014_03_29 Al Franco Parenti di Milano sarà in scena ancora sino al 6 aprile lo spettacolo in prima nazionale di Filippo Timi

Da lunedì 24 marzo proseguirà ancora sino a domenica 6 aprile 2014
Sala Grande - Teatro Franco Parenti - Milano
FILIPPO TIMI in
SKIANTO
uno spettacolo di e con Filippo Timi
e con Dennis Garcia
e Andrea Di Donna alla chitarra
luci Gigi Saccomandi
costumi Fabio Zambernardi
Produzione Teatro Franco Parenti/Teatro Stabile dell’Umbria
Prima Nazionale

Scritta in dialetto umbro, Skianto, la novità di Filippo Timi ha un andamento favolistico, da favola amara, concepita con un linguaggio tra il lirico e il drammatico, lirico perché inizia con : “ C’era una volta”, drammatico perché la materia del racconto ha per protagonista un bambino diversamente abile  che non corrisponde, certo, alla creatura che i genitori si erano immaginata, al momento  del concepimento, bensì ad un bambino con la “scatola cranica sigillata”, chiuso con i pattini in piedi nel suo spazio, rappresentato scenicamente nella palestra di una scuola elementare.
La disabilità diventa oggetto di rappresentazione, perché porta in scena tutti i desideri impossibili del protagonista: fare il ballerino o il cantante, amare un pattinatore, sognare una vita che non sia una prigione, vivere in maniera normale con gli altri, come accade quando si ritrova col nonno che ritiene un eroe, specie quando gli racconta le sue avventure, condite con comicità e paradossi, con le mignotte del paese.
Come tutti i sognatori , egli dovrà scontarsi con la realtà, ovvero col suo corpo murato in una cameretta dentro la quale scopre quanto la vita sia truccata.
Scritto su consiglio di Andrée Ruth Shammah, che ha invitato Timi a ritornare alle origini, quelle del monologo:  “La vita bestia”  (2005), riduzione teatrale di “Tuttalpiù muoio” ,caso editoriale pubblicato da Fandango  (2006) con la regia di Barberio Corsetti, che gli dette tanta risonanza.
Skianto è un testo di forte attualità, sia per la tematica trattata che per la lingua utilizzata.
Solo, sul palcoscenico, Timi è accompagnato dalla voce e dalla chitarra del giovane Andrea Di Donna.

"Siamo stelle filanti.
Un soffio d'amore ci da l'abbrivio di pochi metri di vita; un volo patetico fra ridolini e trombette e poi si cade a terra pronti per essere calpestati e scolorire nella memoria di un carnevale che se ne va". Filippo Timi

PREZZO
Evento Speciale - Biglietto unico €40/€32 | Over 60/under 25 €30/€20 | Su App Tfp €25/€35

INFO  Biglietteria 02 59995206 – http://www.teatrofrancoparenti.it