2024_06_21 Nel giorno della tempesta a Vigevano corriamo a Milano a vedere quella dei COLLA

Dal 18 a 30 giugno 2024 al Piccolo Teatro Grassi di via Rovello a Milano

Torna in scena dopo quarant'anni una versione molto originale del capolavoro di William Shachespeare LA TEMPESA una versione che dalla Biennale di Venezia approdò al Teatro dell'Arte di Milano dove le vidi ai tempi che furono.

Le musiche originali e la recitazione di Eduardo De Filippo che dà la sua voce a diversi personaggi risente della qualità dei tempi di realizzazione e del mio decadimento acustico anche se per agevolare la visione sono stati approntati dei sovra titoli che hanno seguito lo scorrere della recita.


Le marionette della compagnia Colla sono sempre qualcosa di meraviglioso da vedere per lo splendore dei costumi e la mimica che, pur nella loro naturale rigidità, riescono da trasmettere i loro animatori.

Belli anche i numeri di danza dei gruppi di marionette che ricordano il grandioso allestimento di AIDA che ebbe la regia nientemeno che di Giorgio Strehler che alla fine hanno riscosso un gran numero di applausi e chiamate.




Einaudi 1984 – prima edizione
William Shakespeare
“LA TEMPESTA”
nella traduzione in napoletano di Eduardo De Filippo
   
In 1983, a year before his death, Eduardo De Filippo translates in seventeenth-century Neapolitan language The Tempest by William Shakespeare (for the Einaudi publishing house in the series Writers translated by writers), making it a unique masterpiece of its kind. 
The work is recorded, thanks to the intervention of Ferruccio Marotti, by University of Rome in audio format only.
After the death of Eduardo, during the Venice Biennale of 1985, the famous company of puppeteers, the Colla brothers lends his “figures” to the voice of Eduardo creating a unique and fascinating version of the Shakespearean play in which the Neapolitan sounds strongly characterize the recording of the Neapolitan playwright.
The essay aims to analyze the reasons and the steps that led to the transmigration of Shakespeare’s masterpiece from the English tradition to that of Naples, from the literary code to the vernacular. In particular, the survey aims to identify the suggestions arising from different expressive languages: from writing to theater, from impalpable voice to the materiality of the puppets, in the incessant research of the endless possibilities offered by the theatrical performance.

Nel 1983, un anno prima della sua morte, Eduardo De Filippo traduce in lingua napoletana del XVII secolo La Tempesta di William Shakespeare (per la casa editrice Einaudi nella collana Scrittori tradotti da scrittori), rendendolo un capolavoro unico nel suo genere.
L'opera è registrata, grazie all'intervento di Ferruccio Marotti, dall'Università di Roma solo in formato audio.
Dopo la morte di Eduardo, durante la Biennale di Venezia del 1985, la famosa compagnia di burattinai, i fratelli Colla prestano le loro “figure” alla voce di Eduardo creando una versione unica e affascinante dell'opera shakespeariana in cui le sonorità napoletane caratterizzano fortemente il registrazione del drammaturgo napoletano.
Il saggio si propone di analizzare le ragioni e i passaggi che hanno portato alla trasmigrazione del capolavoro di Shakespeare dalla tradizione inglese a quella napoletana, dal codice letterario al volgare. In particolare, l'indagine mira a individuare le suggestioni derivanti dai diversi linguaggi espressivi: dalla scrittura al teatro, dalla voce impalpabile alla materialità dei burattini, nella incessante ricerca delle infinite possibilità offerte dalla rappresentazione teatrale.

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