Direzione artistica Giulio Prandi
In collaborazione con il Centro di Musica Antica Ghislieri
INGRESSO GRATUITO
Comunicato stampa MUSICA A SAN DIONIGI Vigevano, 06 aprile 2023
Domenica 16 Aprile 2023_04_16 ore 17
Vigevano, Auditorium di S. Dionigi
L’Apothéose
(Spagna, 4 musicisti)
IL GIARDINO DEL RE
Divertimento in natura
L'ensemble madrileno, formato da
Laura Quesada (traverso),
Victor Martínez (violino),
Carla Sanfélix (violoncello)
Asís Márquez (clavicembalo).
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PROGRAMMA CONCERTO
Tommaso Giordani (ca.1733-1806)
Trio N.3 in Re maggiore da Six Trios…tirées des meilleurs airs italiens (ca.1785)
Larghetto (Mi sento in petto) – Larguo (Che dir non so) – Rondo.
Allegretto (lo non voglio)
José Herrando (ca.1720-1763)
Sonata in La maggiore per violino e BC
Il Giardino di Aranjuez in primavera, con vari canti di uccelli e altri animali
Allegro (Canarino, cuculo, suono dell'acqua, alberi, usignolo) – Andante –
Allegro moderato (tempesta, quaglia, colombo).
Domenico Scarlatti(1685-1757)
Fandango - Attribuzione
Cayetano Brunetti (1744-1798)
Trio N.6 in Re maggiore dai Sei trio dedicati a S.A.R. Don Carlo Principe
d’Asturias Op. 3 (1776) [Prima mondiale in tempi moderni]
Allegro – Larguetto – Allegro non molto (Coucou, Gallina, Quaglia,
Rossignolo)
Karl Ph Stamitz (1723-1787)
Trio N.4 in sol minore from Six trios…Op.14 (ca. 1780)
Allegro – Rondo. Allegretto
Consulenze ed edizioni musicologiche: Ars Hispana
APOTHEOSE, Ensemble
Nato nel 2015, l'ensemble L'Apothéose prende il nome dal titolo dell'opera "L'Apothéose de Corelli" di François Couperin, un pezzo che ha rappresentato il loro primo progetto musicale nonché punto di partenza di uno straordinario percorso musicale. Dalle aule di un conservatorio alla vincita di una dozzina di premi internazionali di alto profilo, fino a diventare artisti in residenza della più grande istituzione di musica classica in Spagna. Questa è la storia unica de L'Apothéose. L'ensemble barocco spagnolo è diventato il nuovo punto di riferimento dell'interpretazione storicizzata nel panorama musicale europeo.
Con la sua esperienza e il suo entusiasmo, L'Apothéose dà un tocco personale a ogni brano su cui lavora, concentrandosi sul processo di piena valorizzazione del contenuto retorico ed emotivo di ogni opera musicale. Grazie a queste interpretazioni finemente realizzate, L'Apothéose è stata acclamata da pubblico e critica, venendo premiata in ogni singolo concorso a cui ha partecipato. L'Apothéose vanta con orgoglio onorificenze che includono il premio EUBO Development Trust e il Friends of York Early Music Festival Prize al 2019 York Early Music International Young Artists Competition (Regno Unito), il secondo premio al prestigioso Internationaal Van Wassenaer Competition 2018 nell'ambito del festival Oude Muziek di Utrecht (Paesi Bassi), il primo premio al Göttingen Händel Competition 2017 (Germania) e il secondo premio al Concours International de Musique Ancienne de Val de Loire 2017 (Francia) presieduto da William Christie.
Fedeli ai valori della qualità e dell'autenticità, i quattro membri de L'Apothéose concentrano il loro lavoro sia nel recupero del repertorio spagnolo sia nell'esplorazione di un nuovo linguaggio di noti compositori internazionali, con particolare attenzione agli autori tedeschi, come Händel, Telemann e J.S.Bach. L'Apothéose offre un nuovo approccio alla musica barocca, con interpretazioni appassionate, ispirate e colorate, che hanno conquistato un pubblico molto esigente su palcoscenici rinomati in Spagna, Francia, Italia, Germania, Paesi Bassi, Regno Unito e Colombia. In particolare, l'ensemble è stato invitato a festival di prestigio internazionale come l'Oude Muziek di Utrecht (Paesi Bassi), il Festival d'Ambronay (Francia), l'Internationale Händel Festspiele Göttingen (Germania), lo York Early Music Festival (Regno Unito), il Potsdam Sanssouci Music Festival (Germania), il Festival Internazionale di Santander (Spagna), la Quinzaine Musicale di San Sebastian (Spagna), l'Early Music Festival di Úbeda e Baeza (Spagna) e l'Early Music Festival di Siviglia (Spagna). Per la Stagione 2019/20, L'Apothéose si è impegnato come artista in residenza presso il CNDM (Centro Nacional de Difusión Musical), consolidando la propria posizione come uno degli ensemble più riconosciuti nel panorama musicale spagnolo.
Le loro registrazioni ‘Musical Treasures of the Spanish National Library’ (2018-DM&DM) e ‘Händel Tribute’ (2019-IBS Classical) sono state ampiamente acclamate dalla critica, valutate da ogni recensione con 5 stelle. Il loro ‘Händel Tribute’ è stato incluso negli album consigliati per il 2019 dalla rivista specializzata spagnola Scherzo, ed è stato messo in evidenza anche oltreoceano, nella rivista musicale della South California Early Music Society, negli Stati Uniti.
Il nome dell'ensemble è stato ispirato dal titolo dell'opera L'Apothéose de Corelli di François Couperin, brano che ha costituito il primo progetto musicale per i membri del gruppo e che ha rappresentato il punto di partenza di un fruttuoso percorso musicale.
Domenica 07 Maggio 2023_05_07 ore 17
Vigevano, Auditorium di S. Dionigi
Ensemble PuraCorda
Eura Fortuny, viola
Antigoni Seferli, violoncello FILIPPO CAPOBIANCO voce narrante
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PROGRAMMA CONCERTO
Agnes Tyrell (1846 - 1883)
String Quartet in G major
Andante - Rondò
Elizabeth Maconchy (1907 - 1994)
String Quartet nº3
Lento - Presto - Andante - Presto - Poco largamente
Dmitri Shostakovich (1906 - 1975)
String Quartet nº3 in F major Op.73 - Allegretto
Moderato con moto
Allegro non troppo
Adagio
Moderato - Adagio
BIS = Juro Tkalchich (Cecoslovacca 20 secolo) Quinto movimento da un suo quartetto
PURACORDA
PuraCorda nasce all’inizio del 2020 dall’iniziativa della violinista di Maiorca Mayumi Sargent e della violoncellista greca Antigoni Seferli, dopo essersi incontrate durante gli studi musicali di specializzazione in prassi esecutiva storica al Conservatorio di Amsterdam. Dall’amore e dalla dedizione per le corde di budello e per tutto ciò che hanno da offrire nasce l’idea di PuraCorda, un quartetto d’archi dedicato all’interpretazione storica del repertorio del XIX e XX secolo, un territorio nuovo ed emozionante che pochissimi ensemble hanno esplorato con le corde di budello.
Con sede ad Amsterdam (Paesi Bassi), i membri sono tutti mediterranei: metà provenienti dalle Isole Baleari, l’altra metà dalla Grecia.
PuraCorda si interessa principalmente al repertorio sconosciuto e ai compositori dimenticati. Data la scarsa importanza della figura della donna compositrice nella storia della musica, hanno sempre deciso di includere almeno un’opera di una donna in tutti i loro programmi.
Pur essendosi consolidato come quartetto d’archi, il gruppo desidera non limitarsi a questo singolare tipo di repertorio e rimanere flessibile rispetto alla propria forma per abbracciare l’intero repertorio cameristico ancora da scoprire.
PuraCorda ha debuttato nel giugno 2021 ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, con il sostegno di Balcon Scenes. Ha partecipato all’ottava e nona edizione del festival Nits Clàssiques de la Tramuntana (Mallorca) e al festival Sons d'Estiu 2022 a Maiorca, Spagna. Hanno inaugurato l'edizione autunnale 2022 del Wunderkammer Festival a Trieste, Italia. Come Rising Ensemble nel programma europeo Eeemerging+ dal 2022, si sono esibiti a Torroella de Montgrí (Spagna), Pavia (Italia), Ambronay (Francia) e Atene (Grecia). Hanno vinto il 1° premio congiunto del Van Wassenaer Concours 2022 di Utrecht e fanno attualmente parte della piattaforma MERITA 2023 per i quartetti d'archi europei.
Domenica 21 Maggio 2023_05_21 ore 17
Vigevano, Auditorium di S. Dionigi
Marco Saccardin, tiorba e voce(baritono)
(Italia, 1 musicista)
TEMPRO LA CETRAPROGRAMMA CONCERTO aggiornato al 10/05/2023 VEDI FOTOSERVIZIO CONCERTODAUTUNNO
C. Monteverdi (1567-1643)
Tempro la cetra
Concerto (Settimo libro di madrigali, Venezia 1619)
A. Piccinini (1566-1638)
Partite variate sopra la folia aria Romanesca
(Intavolatura di liuto et di chitarrone, Bologna 1623)
Anonimo (XVII secolo)
Mille dolci parolette
(contenuto nei manoscritti Magl XIX, 66 e VM7-137305)
C. Monteverdi (1567-1643)
Voglio di vita uscir
(Manoscritto, Archivio dei Filippini, Napoli)
A. Piccinini (1566-1638)
Toccata VI
(Intavolatura di liuto et di chitarrone, Bologna 1623)
F. Rasi (1574-1621)
Un guardo, ohimè (Madrigali di diversi autori per voce sola e continuo, Firenze 1610)
Occhi sempre sereni
(Madrigali di diversi autori per voce sola e continuo, Firenze 1610)
C. Monteverdi (1567-1643)
Tu se’ morta
(Da: “L'Orfeo, favola in musica”, Venezia 1609)
A. Piccinini (1566-1638)
Toccata cromatica
(Intavolatura di liuto et di chitarrone, Bologna 1623)
G. Caccini (1551-1618)
Tutto 'l dì piango
(Le nuove musiche e nuova maniera di scriverle, Firenze 1614)
Toccata III
(Libro terzo di intavolatura di chitarrone, Roma 1626)
J.H. Kapsberger (1580-1651)
Toccata II arpeggiata
(Libro primo di intavolatura di chitarrone, Venezia 1604)
G. Frescobaldi (1583-1643)
Troppo sotto due stelle
(Primo libro di arie musicali per cantarsi, Firenze 1630)
C. Monteverdi (1567-1643)
Si dolce è 'l tormento
(Quarto scherzo delle ariose vaghezze, Venezia 1624)
J.H. Kapsberger (1580-1651)
Kapsberger
(Libro quarto di intavolatura di chitarrone, Roma 1640)
G. Carissimi (1605-1674)
Bel tempo per me
(cantate a una, due e tre voci, ms Bologna)
"Era comune, nella prima metà del '600, che i cantori si accompagnassero alla tiorba, strumento che si era sviluppato sul finire del '500 proprio per rispondere alle esigenze di coloro che accompagnavano e si accompagnavano nel nuovo stile che stava fiorendo in quegli anni: il recitar cantando. Se era frequente accompagnare madrigali, arie e canzoni con la sola tiorba, lo strumento principe per l'accompagnamento della musica sacra era l'organo. La proposta musicale di questo concerto è quindi un tentativo di unire questi due mondi attraverso brani dal repertorio sacro che potessero essere efficacemente accompagnati anche con la sola tiorba".
MARCO SACCARDIN, tiorba e voce(baritono)
Nato a Rovigo nel 1990, dopo la maturità scientifica ha conseguito nell’anno 2013 il diploma in chitarra Classica con lode e menzione d’onore presso il conservatorio “F. Venezze” di Rovigo sotto la guida della prof. Monica Paolini per poi dedicarsi allo studio del liuto con il maestro Massimo Lonardi presso l’istituto “F.Vittadini” di Pavia conseguendo nel 2017 la laurea di II livello con lode e menzione d’onore. Parallelamente agli studi strumentali è entrato a far parte del coro “Polifonico città di Rovigo” diretto dai maestri Vittorio Zanon e Marco Scavazza. Con quest’ultimo ha quindi intrapreso lo studio del canto rinascimentale e barocco.
Dal 2013 collabora con il Coro della Radiotelevisione Svizzera Italiana, diretto dal maestro Diego Fasolis, con il quale ha partecipato alla produzione del Requiem di Giuseppe Verdi, della seconda sinfonia di Mendelssohn “Lobgesang” e di “Ein Deutsches Requiem” di Johannes Brahms, tenutisi a Bellinzona in occasione delle celebrazioni del Venerdì Santo 2013 2014 e 2015. Oltre al repertorio concertistico ha partecipato a varie produzioni operistiche al Teatro alla Scala (“Die soldaten” di Bernd Alois Zimmermann, dir. Ingo Metzmacher, 2015), al Salzburger Festspiele e Pfingfestspiele (“Norma” di Vincenzo Bellini, coro RSI, dir. Giovanni Antonini, 2013 e 2015). Sempre nel 2015 all’interno del festival salisburghese ha partecipato, in qualità di solista (Un Scythe) e corista, ad “Iphigenie en tauride” di Christoph Willibald Gluck (coro RSI, dir. Diego Fasolis). Nel 2017, all’interno del festival Vicenza in Lirica, ha preso parte alle rappresentazioni dell’Orfeo di Claudio Monteverdi al Teatro Olimpico di Vicenza cantando nel ruolo del titolo. Dal 2018 collabora inoltre con il Choeur de l’Opera de Dijon con il quale ha partecipato alla produzione di “Simon Boccanegra” di Giuseppe Verdi (dir. Roberto Rizzi Brignoli) e di “Jenůfa” di Leoš Janaček (dir. Stefan Veselka). Sempre nel 2018 ha iniziato a collaborare come tiorbista con l’ensemble italiano “I Disinvolti” diretto da Massimo Lombardi. Nel Dicembre 2019 all’interno della stagione de La Verdi ha preso parte come basso solista nel “Weihnachtsoratorium” di J.S.Bach. Dal 2017 si esibisce inoltre accompagnandosi al liuto e chitarrone come in uso del primo Seicento in Italia.
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