1980 Edoardo Rescigno parla delle pubblicazioni della Fratelli Fabbri Editore

1980 Edoardo Rescigno parla delle pubblicazioni della Fratelli Fabbri Editore, minori solo nel diametro del LP.

Ma la Fabbri… tratto da Musica Viva dicembre 1980

Da 16 anni le pubblicazioni periodiche della Fabbri sono curate da Edoardo Rescigno

A lui ci siamo rivolti per una mini-storia di questo genere di supporti musicali che è stato, in alcuni casi è ancora, strumento di conoscenza di insuperata diffusione.


Cominciamo dall'inizio, da quei fascicoli oramai «storici» del '64. 

Come prima esperienza ci buttammo senza tanti complimenti. La cadenza settimanale per più di tre anni (169 numeri) costringeva a un gran lavoro per la preparazione dei testi (16 pagine per fascicolo) di cui mi occupavo per la maggior parte in prima persona. 

Le prime collaborazioni esterne furono subito indirizzate verso grande professionalità: Amiga, Martinetti, Mandelli per il classico: Schiozzi per il jazz; Ambesi per il folk. 

Ma il vero problema riguardava i dischi che erano a 33 giri ma molto piccoli. 

Potevano contenere poca musica, pezzi brevi, estratti: s'è allora puntato sull'originalità delle proposte: le prime incisioni vivaldiane dei Solisti Veneti, o il Clementi suonato sul fortepiano omonimo. Poi vennero i Grandi Musicisti…

Si, dopo un anno, sulla breccia dell'entusiasmo. 

I dischi divennero di 25 cm. con un allargamento del repertorio enorme (194 gli autori presi in considerazione); anche in questo caso abbiamo cercato di differenziarci dal mercato discografico con proposte preziose e registrazioni rarissime che ci procuravamo dai mercati orientali, o acquistandole o realizzandole noi stessi. 

Alcuni dischi sono stati delle «prime incisioni» come alcune ouvertures rossiniane, le liriche da camera di Verdi. 

Vennero anche invitate firme prestigiose; ognuna presentava con un paio di cartelle l'autore; seguivano notizie redazionali. Già da quella pubblicazione ci si rese conto che il discorso andava sempre fatto in collegamento con il disco: quindi oltre alla qualità tecnica e la scelta del repertorio, si pose molta attenzione (e spazio) a una guida all'ascolto molto analitica, con esempi musicali (i temi per esempio) ma tuttavia leggibile.

Il pubblico rispose in modo straordinario. 




Gli addetti? C'è stata una congiura del silenzio-stampa. 

Anche con l'ancor più coraggiosa iniziativa dedicata alla Musica Moderna (7 volumi, 120 fascicoli con disco, tutti i testi firmati prestigiosamente) che molte persone mi confessano di avere e tenere gelosamente in casa. Tutti zitti. 

La musica in edicola: che cosa poco dignitosa...

Oggi le cose come vanno? Qualcuno s'è accorto di noi. Soprattutto dopo la Grande Storia della Musica (senza disco, questa volta) completamente nuova negli interventi, con 500 schede di varie composizioni (un volume sulla Musica Moderna tutto firmato da Salvetti) da cui sono state tratte (e continueranno) agili monografie in formato e prezzo tascabile. 

Intanto però erano andate in porto Le Grandi Opere Liriche, nel 1967: opere integrali, spesso editorialmente rare (il Ring pubblicato in 20 dischi allora era l'unico disponibile completo: non sarà stato eccelso, però con 20 mila lire circa ), la parentesi disimpegnata (Canzoni Italiane, Canzoni Napoletane Canzoni più belle del mondo) mentre riprendevano in veste rinnovata I Grandi Musicisti preparando la strada ai Grandi Interpreti e al Toscanini. Un lavoro enorme, a guardarsi indietro. 

Nel modo di presentare e trattare i temi, la storia musicale, c'è senza dubbio uno specchio dell'evoluzione del gusto e degli interessi del pubblico italiano. Prova concreta (e opposta al successo attuale della «colta») il fatto che la parentesi «leggera» effettuata in anticipo rispetto alla moda dei revival è stata quella con minor risposta di pubblico.


1980-1981 Cosa offriva il panorama lirico in Italia i cartelloni dei vari teatri d'opera

Stagione 1980-1981 
Cosa offriva il panorama lirico in Italia
I cartelloni dei vari teatri d'opera
tratto da Musica Viva Novembre 1980











1985_04_01 Completare Schubert di Sergio Sablich da Musica Viva Aprile 1985

Musica Viva Aprile 1985

Completare Schubert

La nostra epoca, dopo aver coltivato a lungo i prati sfioriti dell'incompiutezza, della frammentarietà, dell'irrelazionabile e dell'incommensurabile, innestando in essi le mancanze di totalità e le crisi di identità più variopinte ed esotiche, si avvia ora a recuperare sistematicamente miti e "valori" diametralmente opposti. 

La catalogazione, la normalizzazione, il compimento e il completamento di ciò che manca e sfugge ai principi delle convenzioni e dell'ordine costituito, sono propri delle età alessandrine che precedono la catastrofe, il nulla: sono quasi un ultimo anelito di perfezionamento e una chiusura dei conti con il passato. 

Racchiudere in un cerchio, evoluzionisticamente, l'arco creativo di un autore o di un'epoca, in altri termini completare Schubert, significa ordinare e normalizzare fenomeni che ci sfuggono e ci inquietano, ci costringono a pensare veramente ai temi più profondi dell'arte e dell'esistenza umana, che non sono schematici. 

Significa, da ultimo, pensare che Schubert in fondo era come noi, e se oggi tornasse sui suoi lavori capirebbe e utilizzerebbe i mezzi perfezionati della nostra superiore coscienza. Lui, l'incompiuto, diverrebbe così compiuto. A quando la Decima di Beethoven in compact-disc? di Sergio Sablich










2022_05_14 Giovan Battista Pergolesi, Durante e Mozart al MAMU MAGAZZINO MUSICA

MAMU MAGAZZINO MUSICA
Sabato, 14 maggio 2022 ore 19:30
Giovan Battista Pergolesi
STABAT MATER
e musiche di Durante e Mozart
Olga Shytsko, soprano
Maria Radoeva, contralto
Coro e Orchestra del MaMu Ensemble


2022_05_15 Omaggio a ... Jeanette MacDonald cantante d'opera e attrice in celebri film musicali

SAN FRANCISCO
Mary Blake
(Jeanette MacDonald)
Blackie Norton  (Clark Gable)
Tim Mullin (Spencer Tracy)
Regia di W.S. Van Dyke
film drammatico del 1936
Ambientato a San Francisco nel 1906

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Citazioni da Internet news:

“San Francisco” è un film drammatico del 1936 , ottimamente diretto da W. S. Van Dyke II ; è incentrato sulla duratura e fraterna amicizia tra Blackie Norton 
(Clark Gable) e Tim Mullin (Spencer Tracy): il primo è proprietario del night-club “Paradiso” e vuole diventare sindaco di San Francisco; il secondo è un sacerdote, direttore della missione di Sant'Anna. 

Quando in città arriva la giovane cantante Mary Blake (Jeanette MacDonald) dalle idee ambiziose, le cose per Blackie si complicano e il rapporto tra lui e la ragazza prende una piega inaspettata.... arriverà poi il famoso terremoto nella città, che stravolgerà forzatamente tutti gli equilibri. 

RICONOSCIMENTI

Jeanette MacDonald canterà nuovamente San Francisco al termine  del film quando si ritroveranno come  sopravvissuti al terribile terremoto. 
Quando vidi questo film in televisione  in bianco e nero mi innamorai di lei e  ordinari in America un suo LP, fu una  operazione straordinaria per un  ragazzo di 15 anni  come ero io negli anni '60.

Citazioni da YOUTUBE

Trailer HD | San Francisco | Warner Archive

Jeanette MacDonald sings 'San Francisco' original

Judy Garland sings her version of 'San Francisco'